Dott. Annamaria Sila Dietista Nutrizionista Perfezionata in Nutrizione Clinica
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- Vincenzo Fadda
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1 Dott. Annamaria Sila Dietista Nutrizionista Perfezionata in Nutrizione Clinica
2 Educazione Alimentare e Nutrizionale: Cho Counting e dintorni
3 La terapia nutrizionale è attualmente considerata l intervento principale della terapia della malattia diabetica (MNT) strategia necessaria per ottimizzare il controllo della glicemia, la prevenzione delle complicanze l attenzione non è rivolta solo ai CHO della dieta ma coinvolge gli altri elementi superamento della dieta rigidamente pianificata, sostituita con una scelta adeguata di nutrienti, in termini quantitativi e qualitativi dieta personalizzata e integrata con i cambiamenti dello stile di vita ADA. Evidence based nutrition principles and reccomendations for the treatment and prevention of diabetes and related complcations 2002
4 DMT1 DMT2 Diabete di tipo 1, DMT1 (distruzione β-cellulare con assoluto deficit di insulina) Diabete di tipo 2, DMT2 (aspetto clinico che varia da una predominante insulino-resistenza ad un predominante difetto della secrezione insulinica)
5 La soluzione Le mie glicemie oscillano inspiegabilmente da 50 a 250 Che rabbia! Non riesco a trovare mai la dose d insulina che mi consenta di mangiare la mia amata pizza senza rischio di brutte Cos è sorprese che non funziona? Rabbia!! Cos è che non funziona?
6 Per ottenere un controllo glicemico ottimale è importante insegnare ai pazienti a calcolare il contenuto in carboidrati(cho) del pasto per 2 motivi: 1) i carboidrati costituiscono il determinante principale della glicemia post-prandiale e quindi del fabbisogno insulinico pre-prandiale (il 90% dei CHO della dieta compare nel circolo ematico sotto forma di glucosio tra 20 e 90 minuti dall inizio del pasto); 2) i grassi e le proteine possono essere metabolizzati a glucidi, ma il glucosio prodotto è minore di quello derivante da un uguale quantità di carboidrati e compare in circolo molte ore dopo i pasti
7 -Team operativo -Apprendimento graduale FASE INIZIALE Il paziente impara ad identificare gli alimenti ; deve tenere un diario dove riportare le glicemie pre e post-prandiali, l orario dei pasti e degli spuntini, il rispettivo contenuto di CHO, l orario e la dose della terapia; tutti gli eventi che possono influenzare la glicemia (es. attività fisica); in seguito, in una FASE SUCCESSIVA, il paziente approfondisce la relazione tra CHO della dieta con la terapia insulinica e la glicemia
8 CHO semplici e CHO complessi Ma dove possiamo trovare questi carboidrati semplici?...invece i CHO complessi dove sono? SEMPLICI COMPLESSI
9 uguali quantità di carboidrati semplici o complessi aumentano la glicemia approssimativamente nello stesso modo. consegue che la quantità piuttosto che la qualità dei carboidrati sia il determinante del fabbisogno insulinico pre-prandiale.
10 glicemia alimento testato glucosio ore L'Indice Glicemico si determina valutando l aumento glicemico conseguente all ingestione di una quantità di cibo pari a 50 g di carboidrati disponibili. Per esempio, per testare gli spaghetti se ne somministrano 200 g (che secondo le tavole standard della composizione dei cibi contengono 50 grammi di carboidrati disponibili). L'IG è il rapporto tra l'area della curva di assorbimento dopo l'ingestione di 50 g di glucosio (o di una quantità corrispondente di un'altro alimento di riferimento, come il pane bianco) in un certo tempo, e quella ottenuta dall'ingestione dell'alimento di cui si effettua la misura. L'area al di sotto della curva, viene espressa come percentuale del valore medio calcolato per il cibo di riferimento nello stesso soggetto. (Wolever, Thomas M.S. et al. "The Glycemic Index: Methodology and Clinical Implications", Am-J-Clin-Nutr.1991 Nov;54(5):846-54). t
11 Inoltre, la riduzione della colesterolemia viene attribuita all aumentato ricambio di colesterolo, per rimpiazzare i sali biliari eliminati in maggior quantità con le feci a seguito dell aumentata escrezione di bile stimolata dalla fibra alimentare.
12 ADA, Standards of medical care in diabetes. Diabetes Care 2010;33(Suppl.1); S11-61 QUESTI EX SCONOSCIUTI Nelle FASE FINALE il paziente impara ad aggiustare la dose di insulina in base all apporto di CHO, all attività fisica e alla glicemia; successivamente diventa CAPACE di adeguare il dosaggio di insulina in occasione di pasti ricchi in grassi o proteine. E importante che il paziente sia attento all apporto calorico totale perché la flessibilità nell apporto in carboidrati lo mette a maggior rischio di aumento ponderale. Una volta individuati gli alimenti su cui focalizzare l attenzione si può calcolare il contenuto totale di CHO di un pasto sommando i carboidrati contenuti nelle singole porzioni
13 Rapporto INSULINA/CHO Se è noto il contenuto in carboidrati del pasto è possibile identificare, per ogni paziente, un rapporto definito tra grammi di carboidrati assunti e unità di insulina necessaria a metabolizzarli. Questo rapporto è utilizzato per calcolare la dose di insulina pre-prandiale. Per sapere quante unità d insulina sono necessarie per il pasto bisogna conoscere il proprio rapporto insulina/carboidrati, ovvero quanti grammi di carboidrati vengono metabolizzati nell organismo da 1 Ul di insulina; questo è un dato personale calcolato con l aiuto del diabetologo ed è solitamente compreso tra 8 e 15.
14 Esempio: Hai un piatto di pasta al pomodoro! 100g 79 CHO 80g Quanti CHO? Facciamo la proporzione: 79 : 100 = X : 80 (80 x 79) : 100 = 63,2 g
15 Proviamo ora a calcolare i CHO di un pasto completo!! Pasta 80g Carne 150g Verdura 200g Olio 10g Mela 150g 80 x 79 : 100 = 63,2 Zero = 0,0 200 x 3 : 100 = 6,0 Zero = 0,0 150 x 11 = 16,5 TOTALE 85,7 g Quantità di CHO assunti nel pasto Rapporto Insulina/CHO = Unità di insulina necessarie
16 OBIETTIVI Gli obiettivi della dieta unita al counting dei carboidrati nel diabete Tipo 1 sono: -adeguare l apporto calorico in relazione alle necessità e in base al sesso, età, peso, tipo di lavoro e attività fisica svolta -normalizzare la glicemia evitando grosse escursioni tra i valori pre e post-prandiali -prevenire le complicanze acute(iperglicemia e ipoglicemia) nonché prevenire la comparsa o l evoluzione delle complicanze croniche.
17 Il paziente diabetico dovrà quindi attenersi alle regole di buona alimentazione (che dovrebbero essere seguite indistintamente da tutti) ma in più conoscere e saper mettere in pratica il counting dei CHO per poter decidere l appropriato apporto di insulina
18 GRAZIE
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