Apprendimento/i. Modelli di riferimento Processi interconnessi Contesti. C. Zamperlin Parma 10 settembre 2014

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1 Apprendimento/i Modelli di riferimento Processi interconnessi Contesti C. Zamperlin Parma 10 settembre 2014

2 APPRENDIMENTO L apprendimento è un CAMBIAMENTO relativamente PERMANENTE derivato dall ESPERIENZA PRECEDENTE, non dovuto a maturazione o a temporanee condizioni dell organismo. COSA SI MODIFICA E COME?

3 LE PRINCIPALI TEORIE SULL APPRENDIMENTO Prospettiva Comportamentista condizionamento classico condizionamento operante Prospettive alternative apprendimento latente apprendimento per insight Prospettiva Cognitivista elaborazione dell informazione Concetto di Metacognizione

4 SECONDO LA PSICOLOGIA COGNITIVA, NELL APPRENDIMENTO COSA SI MODIFICA E COME? Conoscenze procedurali IL COME Conoscenze dichiarative IL COSA ATTEGGIAMENTI EMOZIONI MOTIVAZIONI (obiettivi, credenze ) Il COME si modifica : per esperienza organizzata di insegnamento/apprendimento nel contesto scuola (ruolo del facilitatore del docente)

5 NUOVA CONCEZIONE DELL APPRENDIMENTO Per l elaborazione sono importanti tutti i processi: Cognitivi Metacognitivi Emotivi - Relazionali Apprendimento costruttivo Concetto di schema. Apprendimento per accrescimento per sintonizzazione per ristrutturazione Apprendimento Attivo/ strategico Rapporto dinamico e continuo tra nuove e vecchie conoscenze Apprendimento interattivo: tra le caratteristiche dello studente; le attività di apprendimento; il materiale di studio; l istruzione; la verifica

6 Apprendimento interattivo: tra i processi cognitivi, metacognitivi e motivazionali tra le caratteristiche dello studente; le attività di apprendimento; il materiale di studio; qualità dell istruzione; la verifica

7 Caratteristiche individuali dello studente: Conoscenze dichiarative/procedurali Stili di apprendimento/intelligenza Intelligenza e processi di elaborazione Stili di attribuzione Competenze strategiche Credenze, ecc.

8 Attività di apprendimento: legate ai processi cognitivi e metacognitivi che lo studente mette in atto relate alle caratteristiche individuali Portano a risultati differenti

9 Materiali, metodi, qualità dell istruzione: caratteristiche dei testi uso di film, video, computer e tablete Lezione frontale o interattiva Didattica metacognitiva, cooperativa, Esercitazioni, visite guidate, esperienze Organizzazione della lezione e del tempo

10 Modalità e scopi della verifica: orale (solo interrogazioni?) scritta pratica valutazione iniziale, in itinere, finale individuale e di gruppo La verifica (test) migliora l apprendimento

11 La verifica (test) come strumento di misura di La verifica (test) come strumento di cambiamento dell apprendimento Recenti ricerche di Henry Roediger hanno Qualievidenziato l efficacia dei test sull apprendimento Quali? I più complessi

12 IL TUTOR -INSEGNANTE COME FACILITATORE DI APPRENDIMENTO facilitare l integrazione fra le conoscenze già possedute e quelle nuove ottimizzare i processi cognitivi (attenzione, memoria, comprensione, scrittura ); metacognitivi (conoscenze e controllo) emotivi e motivazionali (autostima, autoefficacia, empatia...)

13 IL TUTOR-INSEGNANTE COME FACILITATORE DI APPRENDIMENTO insegnamento esplicito delle strategie e del loro utilizzo efficace scelta dei materiali giusti per l apprendimento (adeguato livello di difficoltà, chiarezza, ordine ) scelta delle verifiche (adeguato livello di difficoltà, calibrate secondo la materia e gli studenti )

14 dalla fine anni 60 cognitivismo interesse per i processi cognitivi e nuovo paradigma esplicativo: Modello HIP Human Information Processing

15 UOMO elaboratore di informazioni l uomo interagisce attivamente con l ambiente in questa attività intervengono una varietà di processi cognitivi = processi mentali che permettono di percepire ed elaborare le informazioni alla base del comportamento (Job, 1998)

16 si tratta di percezione, attenzione, memoria, pensiero questi processi servono per l acquisizione della conoscenza, alla realizzazione degli apprendimenti, alla risoluzione dei problemi

17 l attività dei processi mentali consente di trasformare, ridurre, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni che arrivano ai nostri sistemi sensoriali (Neisser, 1967)

18 l informazione attraverso i sistemi di memoria input ambientale/stimolo (dal modello di Atkinson e Shiffrin, 1968) trasduzione sensoriale REGISTRI riconoscimento MBT MLT SENSORIALI percettivo o MEMORIA TEMPORANEA DI LAVORO output o risposta dell organismo

19 in sintesi il modello prevede l integrazione: dell elaborazione dal basso (guidata dai dati) con l elaborazione dall alto (guidata dai concetti)

20 infine il flusso delle informazioni può avvenire: tra l individuo e l ambiente all interno della persona stessa in forma seriale o parallela

21 nel modello HIP l elaborazione va considerata e viene spiegata in relazione ai differenti processi cognitivi (percezione, memoria, attenzione) ma anche. in relazione a fattori di tipo metacognitivo, motivazionale ed emotivo

22 Metacognizione anni 70 Insieme di attività psichiche che regolano il funzionamento cognitivo Conoscenze,valutazioni,decisioni che fanno si che un processo sia attivato, portato avanti in un certo modo, interrotto Conoscenza e controllo metacognitivo Metamemoria, metastudio, metacomprensione

23 Modelli anni 80/90 Nel modello metacognitivo si includono aspetti emotivo-motivazionali Convinzioni attribuzionali Teorie dell intelligenza Percezione di autoefficacia Autodetermonazione Controllo dei processi

24 Sistemi di memoria Sistemi temporanei: memoria sensoriale,a breve termine, di lavoro Sistemi permanenti: memoria a lungo termine (semantica,episodica e autobografica,procedurale)

25 la memoria: è la funzione che ci permette di codicare, conservare nel tempo e recuperare le informazioni tratte dalla nostra esperienza quotidiana è composta da una serie di sistemi interconnessi complessi non porta ad una registrazione fedele della realtà, ma svolge un attività di ricostruzione implica 3 fasi: codifica (encoding), immagazzinamento (storage), recupero (retrieval)

26 nella MLT sono conservate tutte le nostre conoscenze, le esperienze di vario tipo, i ricordi personali, le procedure per svolgere certi compiti, la programmazione delle azioni future (De Beni, 1994)

27 Chi siamo noi? In un certo senso noi siamo la nostra memoria. E la memoria che ci da un passato, ci fa capire chi siamo e ci apre prospettive sul futuro. La memoria è il filo conduttore della nostra esistenza, collante per la lettura unitaria di noi stessi e del nostro passato, serbatoio di esperienze e conoscenze.. Cornoldi e De Beni (2005), Vizi e virtù della memoria

28 la MLT include: memoria semantica (Tulving, 1972) memoria episodica (Tulving, 1972) autobiografica memoria procedurale (Anderson, 1978) memoria visiva/immaginativa (Paivio, 1971)

29 risultati di molti studi sul rapporto tra memoria e immaginazione: il materiale verbale facilmente immaginabile ha maggiore probabilità di essere ricordato rispetto al materiale difficilmente immaginabile l uso di immagini mentali, sia spontaneo che in seguito a istruzioni, incrementa la prestazione mnestica i buoni immaginatori possono avere un ricordo superiore ai cattivi immaginatori si ricorda di più per la probabilità dell attivazione di una doppia codifica

30 come è organizzata la conoscenza nella MLT? le conoscenze sono organizzate in schemi: gli schemi sono strutture astratte di conoscenza si formano attraverso la presentazione ripetuta di alcune esperienze dalle quali è possibile astrarre caratteristiche comuni e la cui attivazione resta generalmente inconsapevole danno organizzazione e senso alle informazioni in arrivo, ci aiutano a completarle e a ricordarle

31 rendono conto di tre forme fondamentali di apprendimento (Rumelhart e Norman, 1981), che intervengono tutte nell accrescimento della conoscenza: - come accrescimento - come sintonizzazione - come ristrutturazione

32 Codifica e recupero dalla MLT è importante pertanto imparare ad utilizzare in modo più efficiente la propria memoria utilizzo della stessa chiave sia in codifica che in recupero attenzione al contesto, sia ambientale che interno utilizzo di strategie di memoria

33 la STRATEGIA è una modalità, procedura per affrontare un compito in vista di un obiettivo da raggiungere

34 le strategie: sono in genere attività intenzionali e controllate dallo studente, anche se a livelli esperti possono diventare automatizzate (Cornoldi, 1995) consentono di realizzare prestazioni cognitive differenti, più o meno efficaci

35 possono essere funzionali al raggiungimento di obiettivi specifici il loro uso è in stretta relazione con le componenti metacognitive e motivazionali dell apprendimento sono modificabili e insegnabili il processo cognitivo di memoria è funzione della strategia utilizzata (Cornoldi, 1995)

36 Strategie di memoria: reiterazione meccanica (o di mantenimento) ripetizione integrativa ed elaborazione associazione mediazione organizzazione la doppia codifica

37 APPRENDIMENTO come studio Lo STUDIO è un tipo particolare di apprendimento, strategico, intenzionale e auto-regolato. STRATEGIE di studio Processi controllati e intenzionali che richiedono l elaborazione del materiale ascoltato, letto e che permettono di apprendere e ricordare di più. Le strategie organizzate in piani complessi costituiscono un METODO, cioè un sistema di strategie da utilizzare secondo uno schema fisso (es. SQ4R, MURDER) ma Uno stratega dello studio è flessibile ed autoregolato

38 INTELLIGENZA O Intelligenze?

39 L intelligenza come definirla? Capacità di adattarsi all ambiente Modificare l ambiente per adattarlo L intelligenza è unitaria (fattore G) Ci sono molte intelligenze a pari merito Alcune abilità/intelligenze sono più importanti Intelligenti si nasce/si diventa

40 Esempi di approcci differenti La gestalt e lo studio del pensiero produttivo e dell intuizione Gli studi piagetiani La psicometria: fattore G (es. Raven) multifattoriale (Thurstone) Intelligenze multiple di Gardner (1999) Modelli gerarchici (es.vernon 1950) Modelli cognitivi

41 Le 8/9 intelligenze di Gardner Intelligenza linguistica (es. Dante) Intelligenza musicale (es.mozart) Intelligenza logico-matematica Intelligenza spaziale (es.piano) I. corporeo-cinestesica (es.bolle) I. personale, interpersonale Intelligenza naturalistica Intelligenza esistenziale?

42 Goleman 1995 Intelligenza emotiva Capacità di riconoscere le proprie emozioni e saperle gestire Capacità di riconoscere le emozioni degli altri (empatia) Intelligenza sociale

43 Modello gerarchico a cono C. Cornoldi (2010) COSA CI DICE?

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46 DIFFICOLTÀ O DISTURBI DELL APPRENDIMENTO Difficoltà di Apprendimento Disturbo Specifici dell Apprendimento Svantaggio socioculturale Deficit cognitivi, sensoriali o motori Discrepanza tra livello cognitivo generale e apprendimenti specifici: DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA

47 Quesiti importanti C è relazione tra intelligenza ed educazione/apprendimento? Si può modificare l intellingenza? Esistono programmi per lo sviluppo intellettivo? Quale ruolo hanno le convinzioni, gli atteggiamenti, la metacognizione?

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