Il metodo interrogativo
|
|
- Fulvio Nicoletti
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il metodo interrogativo Il metodo interrogativo contiene notevoli aspetti d innovazione rispetto a quello espositivo, tali da far pensare ad un elaborazione abbastanza recente del metodo in questione. In realtà, anche se le applicazioni moderne sul piano applicativo sono della prima metà del nostro secolo, la matrice culturale del metodo interrogativo ha un illustre precedente che si può collocare nella civiltà classica dell antica Grecia, in particolare nella scuola filosofica platonica e nella maieutica socratica (o arte di estrarre). Socrate 1, come è noto, insegnava che la verità è all interno di ogni uomo, libero o schiavo, e che si tratta esclusivamente di tirarla fuori. Il metodo consiste nel condurre il discente ad acquisire un determinato sapere partendo proprio da ciò che egli già sa, attraverso un apposita strategia di domande. A piccoli passi l allievo raggiunge, così, la conoscenza attraverso le risposte che egli stesso da ai quesiti posti. In tale situazione, l insegnante ricopre il ruolo di direzione del dialogo sulla base delle reazioni dell allievo. Il presupposto del metodo è, infatti, che ognuno padroneggia meglio ciò che è stato scoperto attraverso uno sforzo personale. E proprio con questo metodo che si volge così ad una svolta importante per quanto riguarda l azione pedagogica: ci spostiamo, infatti, dal processo d insegnamento tradizionale al processo d apprendimento. Per un immediata e concreta esemplificazione del metodo riportiamo l ormai conosciutissimo esempio della lezione di geometria, descritta appunto in uno dei dialoghi socratici pervenuti a noi attraverso gli scritti di Platone: 1 Per approfondimenti cfr. Platone, Fedone, XVI, XVII, XVIII e Apologia, parte I, VI in U. Corino, L. Napoletano, op. cit., 1994, p. 78
2 Socrate Vedi, ragazzo, che questa figura con quattro angoli è un quadrato? (Si deve supporre che a questo punto Socrate disegni la figura sulla sabbia) Socrate E dunque un quadrato con quattro lati uguali questo? Socrate E non sono anche uguali entrambe queste linee mediane? Socrate E si potrebbe pensare una figura simile più grande o più piccola? Schiavo Naturalmente
3 Alla ricerca di un Socrate automatizzato Socrate Ora se questo lato fosse lungo due piedi e quest altro anche, quanto sarebbe grande il tutto? Rifletti: se questo lato della figura fosse lungo due piedi e l altro solo un piede l intera figura non sarebbe una volta due piedi? (E Socrate deve chiarire le sue osservazioni sempre sulla base di una figura di orientamento disegnata sulla sabbia. Noi abbiamo cercato qui di dare lo sviluppo di questa figura con una serie di immagini. Se non fosse indicato concretamente nella figura ciò che viene detto, le spiegazioni di Socrate dovrebbero essere molto più circostanziate ed analitiche. Socrate ricorre quindi sia all attività dell indicare sia alla percezione visiva della figura. In altri termini il discente ha la figura concretamente davanti agli occhi, non soltanto davanti agli occhi dello spirito. In un altro passo Platone ha messo nella giusta luce metafisica questa deficienza : egli afferma che i matematici devono certo servirsi di cose sensibili e materiali e fondare su di esse le loro dimostrazioni, ma i loro concetti non si riferiscono a queste cose bensì a ciò di cui esse sono semplici copie. Come si è già detto una tale concezione è esposta nel mito della caverna. Ora è facile supporre che all ultima domanda di Socrate lo schiavo risponda: si. Anche oggi parecchi insegnanti sarebbero soddisfatti del Socrate Ma poiché anche l altro lato è lungo due piedi, l intera figura non è forse due volte due piedi?
4 Schiavo Certo Socrate La figura contiene quindi due volte due piedi? Ora calcola quanto fa e dimmelo. Schiavo Quattro, Socrate Socrate Ora è possibile costruire un quadrato che sia doppio di questo, sia simile ad esso e i cui lati siano uguali? Ora calcola quanto fa e dimmelo. Socrate Quanti piedi conterrà questo quadrato? Schiavo Otto Socrate Bravo, ragazzo mio! Ora cerca di dirmi quanto sarà lungo ogni lato di questo quadrato se la lunghezza del nostro primo quadrato è di due piedi. Quanto sarà lungo il lato del quadrato doppio? Schiavo Caro Socrate, ovviamente il doppio Socrate (rivolgendosi a Menone) Vedi, Menone, che io non gli insegno nulla ma lo interrogo soltanto? E ora egli crede di conoscere la lunghezza del lato del quadrato di otto piedi. O ti pare che non sia così? Menone Naturalmente! Socrate Ma lo sa egli veramente? Menone Ovviamente no Socrate Egli crede tuttavia che il lato debba essere doppio Menone Crede così Fig. 36 (Fonte: W. R. Fuchs, La pedagogia moderna illustrata, tr. it., Rizzoli, Milano, 1969, pp in U. Corino, L. Napoletano, op. cit., 1994, pp.79-81; modificata)
5 Caratteristiche In primo luogo, in tale metodo, muta il ruolo dell allievo, che diviene un vero e proprio collaboratore dialettico nel processo di acquisizione del sapere. Egli, infatti, non riceve passivamente i concetti trasmessi dall insegnante, ma piuttosto partecipa con delle proprie elaborazioni di riflessione, analisi, intuizione insieme all insegnante-formatore. In secondo luogo, ricopre una notevole importanza l uso della domanda: a differenza, infatti, del metodo espositivo, dove l allievo interviene nel processo attraverso una riproduzione dei concetti a fronte di domande poste dal formatore, nel metodo interrogativo l acquisizione di contenuti passa attraverso un processo di scoperta indipendente da parte dell allievo che, con le sue risposte, contribuisce alla costruzione del concetto. L allievo, provando a formulare risposte a specifici quesiti, è stimolato a individuarle ricorrendo all uso di intuizioni, comparazioni, etc. partecipando così, sotto la guida dell insegnante, alla creazione di nuove forme di conoscenze. 2 Per quanto riguarda infine, la tecnica più nota all interno di questo metodo, ricordiamo l istruzione programmata. La caratteristica principale di questa tecnica è la divisione del processo d apprendimento in piccole unità in stretta progressione tra loro, rigidamente determinata e stabilita sperimentalmente. L allievo è portato a seguire la progressione voluta attraverso una serie di domande che costituiscono programmi lineari o ramificati, che comportano più risposte alla stessa domanda con cicli di correzione degli scarti verificatesi. Conclusioni critiche Dalla trattazione di questo metodo, possiamo facilmente intuire che l impostazione del processo pedagogico sull uso di interrogativi richiede una strutturazione dell azione formativa molto diversa rispetto a quello espositivo, tra gli aspetti più significativi ricordiamo: 1. Per quanto riguarda la preparazione delle lezioni, questa richiede non solo l individuazione di contenuti, ma anche la costruzione di una serie di domande atte a stimolare l apprendimento; 2. Riguardo all allievo, egli sviluppa una sensibilità alla riflessione e all utilizzo delle proprie capacità e conoscenze; 2 U. Corino, L. Napoletano, op. cit., 1994, pp
6 3. Per quanto riguarda il formatore, il suo ruolo diviene più complesso: deve gestire e aiutare il superamento dell ansia e dell incertezza con cui il gruppo deve misurarsi all interno di un azione formativa. Inoltre, il formatore deve possedere un implicita disponibilità a dialogare ed a rispondere alle domande, in modo da far progredire il gruppo; 4. Infine, agli allievi è richiesto un maggiore sforzo rispetto ad una situazione di semplice ricezione passiva. Le considerazioni sopra esposte possono essere così riassunte: COSTI DI PREPARAZIONE E GESTIONE Maggiore sforzo preparatorio delle lezioni Maggiore disponibilità/capacità al dialogo del formatore Maggiore tempo del processo Maggiore conoscenza della capacità a rispondere degli allievi Maggiore sforzo nel dialogare da parte degli allievi Numero ristretto degli allievi RISULTATI FORMATIVI Facilità al dialogo Capacità espressiva Attenzione e interesse al problema pedagogico Attività di pensiero e di autonomia Appropriazione della conoscenza Memorizzazione Fig. 37 (Fonte: U. Corino, L. Napoletano, op. cit., 1994, p.85) Infine, se analizziamo più a fondo il metodo, dovremmo ricordare ancora alcune considerazioni critiche fatte da studiosi e formatori a proposito dell non-attivismo di pensiero di tale metodo. Tra gli studiosi possiamo riportare le critiche esposte da P. L. Muti, che sottolinea i problemi che, all interno di questo metodo, possono emergere in un azione pedagogica: il metodo è stato criticato come non sufficientemente attivo, anche se l applicazione pratica può dare la sensazione di un attivismo illusorio: nella scoperta di una nuova conoscenza non è importante, infatti, la concatenazione logica
7 progressiva, ma la struttura che articola le proposizioni, che nel metodo interrogativo è preordinata dall ordine e dalla natura delle domande. Per spiegarci meglio, esaminiamo la soluzione di un problema di geometria elementare. Il problema è calcolare una delle dimensioni di un rettangolo, conoscendo la superficie e l altra dimensione. Con il metodo interrogativo si procede passo passo alla soluzione del problema, domandando ad ogni fase agli allievi che cosa si sta facendo ed ottenendo delle risposte: 1. si sta disegnando un rettangolo; 2. si sta disegnando un decimetro quadrato; 3. si sta indicando che un lato misura tre decimetri; 4. si sta indicando che la superficie del rettangolo misura quindici decimetri quadrati; ed infine si pongono i quesiti finali: - quanti decimetri quadrati ci sono su questo lato? - quanti decimetri quadrati ci sono su quest altro lato? E una progressione interrogativa in cui il nodo del ragionamento è all interno delle domande poste. Ora è necessario porre all allievo la totalità del problema e non la sua soluzione parcellare e progressiva. Per ritornare al problema di geometria elementare questo significa mettere a disposizione degli allievi un certo numero di decimetri quadrati di cartone ed enunciare semplicemente il problema, affidando la soluzione agli allievi con le risorse a loro disposizione. 3 Questa considerazione è rafforzata dall affermazione secondo la quale, il metodo interrogativo, pur presentando delle notevoli novità rispetto al metodo tradizionale, non può ancora definirsi veramente attivo. E, infatti, proprio da questa critica che i sostenitori della metodologia attiva sono partiti nell elaborazione di quest ultima. 3 P. L. Muti, op. cit., 1988, pp
ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE "G.VERONESE G. MARCONI"
ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE "G.VERONESE G. MARCONI" SEDE CENTRALE G. VERONESE : Via P. Togliatti, 833-30015 CHIOGGIA (VE) Indirizzi: liceo Scientifico Scienze Applicate Classico Linguistico Scienze
DettagliRADICALI QUADRATICI E NON Applicazione geometrica 1 (lato di un quadrato)
RADICALI QUADRATICI E NON Applicazione geometrica 1 (lato di un quadrato) Se un quadrato ha l'area di 25 mq, qual è la misura del suo perimetro? E se l'area vale 30 mq? Table 1 Risoluzione 1 Poichè l'area
DettagliL APPRENDIMENTO DELLA GEOMETRIA MOTORIA
L APPRENDIMENTO DELLA GEOMETRIA MOTORIA nella scuola primaria con il metodo spazio temporale Terzi Paola Ceschia, Luigia Bonelli, Iolanda Perrone, Paola Terzi E affascinante pensare che ci volesse il cammino
DettagliLa geometria euclidea
La geometria euclidea a ritroso Una proposta che prende spunto da riflessioni di esperti ben più titolati di noi Zeuthen, Gallo, L a proposta tutta da discutere Partire dal teorema di Pitagora, noto agli
DettagliLICEO SCIENTIFICO ALBERT EINSTEIN ANNO SCOLASTICO Classe 3D. LIBRO DI TESTO: Abbagnano- Fornero CON-FILOSOFARE Dalle origine ad Aristotele
LICEO SCIENTIFICO ALBERT EINSTEIN ANNO SCOLASTICO 2016-2017 Classe 3D LIBRO DI TESTO: Abbagnano- Fornero CON-FILOSOFARE Dalle origine ad Aristotele PROGRAMA FILOSOFIA LA GRECIA E LA NASCITA DELLA FILOSIA
DettagliDIDATTICA SPECIALE: CODICI DEL LINGUAGGIO LOGICO E MATEMATICO D I R I G E N T E S C O L A S T I C O P R O F. S S A A N N U N Z I A T A M U T O 1
DIDATTICA SPECIALE: CODICI DEL LINGUAGGIO LOGICO E MATEMATICO D I R I G E N T E S C O L A S T I C O P R O F. S S A A N N U N Z I A T A M U T O 1 DIDATTICA DELL INTEGRAZIONE L integrazione di qualità passa
DettagliDue esempi di inferenze per assurdo. Numeri ineffabili e diadi effabili. La diagonale ed il lato di un quadrato non sono commensurabili
Due esempi di inferenze per assurdo. Numeri ineffabili e diadi effabili. La diagonale ed il lato di un quadrato non sono commensurabili ne discende che La lunghezza della diagonale di un quadrato non è
DettagliLa radice di due va a teatro: dove si siede?
Livello scolare: 1 biennio La radice di due va a teatro: dove si siede? Abilità Interessate Utilizzare in modo consapevole gli strumenti di calcolo automatico. Approssimare a meno di una fissata incertezza
DettagliL APPROCCIO FORMATIVO PER COMPETENZE
L APPROCCIO FORMATIVO PER COMPETENZE - Adozione del modello europeo EQF (European Qualification Framework) - Metodologia laboratoriale - Alternanza scuola-lavoro - Cultura che si acquisisce mediante l
DettagliLA MISURA DELLE SUPERFICI PIANE
LA MISURA DELLE SUPERFICI PIANE Approccio al concetto di area Percorso didattico per la classe quarta della scuola elementare A cura del gruppo di ricerca sul curricolo verticale di matematica del CIDI
DettagliVerbalizzazione e concettualizzazione in matematica Il gioco della descrizione
Verbalizzazione e concettualizzazione in matematica Il gioco della descrizione a cura di Margherita D Onofrio, 2003 L acquisizione dei concetti di una qualsiasi disciplina, nel nostro caso della matematica,
DettagliTesto di riferimento: il NUOVO protagonisti e testi della filosofia
LICEO SCIENTIFICO STATALE A. EINSTEIN tot. Ore 98/99 Palermo ANNO SCOLASTICO 2015/2016 PROGRAMMA DI FILOSOFIA CLASSE 3^ G Testo di riferimento: il NUOVO protagonisti e testi della filosofia N. Abbagnano
DettagliLiceo scientifico A. Righi Bologna a. s PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE FILOSOFIA
Liceo scientifico A. Righi Bologna a. s. 16-17 PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE FILOSOFIA 1. Competenze da acquisire nel corso del secondo biennio e dell ultimo anno Sviluppare l abitudine ad un approccio non
DettagliMontessori e Psicomatematica
Cinisello Balsamo, 29 novembre 2014 Montessori e Psicomatematica Benedetto Scoppola, Opera Nazionale Montessori e Universita di Roma Tor Vergata Sommario - Grazie - Montessori e la matematica: l origine
DettagliL'avventura della matematica secondo il metodo Montessori dal punto di vista di un matematico
Roma, 21 gennaio 2016 L'avventura della matematica secondo il metodo Montessori dal punto di vista di un matematico Benedetto Scoppola, Opera Nazionale Montessori e Universita di Roma Tor Vergata Sommario
DettagliMATEMATICHE COMPLEMENTARI
MATEMATICHE COMPLEMENTARI Il settore include competenze e ambiti di ricerca relativi ai fondamenti, alla storiae alla didattica della matematica anche concernenti lo sviluppo di metodi e tecnologie innovativi
Dettagliinferiore ai 180, ha area uguale al quadrato della corda AD che sottende un arco uguale alla somma dell arco AC e dell arco 180
L approssimazione di π secondo al-kashi Al-Kashi calcola il π in modo tale che soddisfi una condizione, detta Condizione di Al-Kashi : La circonferenza di un cerchio deve essere espressa in funzione del
DettagliFARE MATEMATICA NELLA SCUOLA DI OGGI Prof. Leonardo SASSO. Formatore e Autore De Agostini Scuola
FARE MATEMATICA NELLA SCUOLA DI OGGI Prof. Leonardo SASSO Formatore e Autore De Agostini Scuola Qualcosa è cambiato: - i ragazzi, il loro modo di apprendere; - i traguardi che vengono richiesti; - le prove
DettagliLezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
SCUOLA PRIMARIA SCUOLA DEELL INFANZIA a cura di GIUSEPPE DUMINUCO Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo Questo Corso di preparazione
DettagliUno spazio per lo spazio.
Uno spazio per lo spazio. Il gruppo di matematica del Laboratorio Franco Conti ha lavorato quest anno nella direzione di ripensare l insegnamento della geometria dello spazio, unendo la riflessione teorica
DettagliFILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli
FILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli Quali sono natura ruolo e scopo della filosofia? cerchiamo una risposta a questi interrogativi nelle parole degli
DettagliLE RISORSE DEL TERRITORIO E LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO DI SCUOLA
Intendenza Scolastica Italiana Ufficio processi educativi LE RISORSE DEL TERRITORIO E LA COSTRUZIONE DEL CURRICOLO DI SCUOLA Dobbiaco, 27 29 agosto 2008 Grazia Calcherutti DAL POF ALLA CLASSE LA REALIZZAZIONE
DettagliTFA 059 Didattica della Matematica 2. P. Piccinni, Sapienza Università di Roma, Marzo 2015
TFA 059 Didattica della Matematica 2 P. Piccinni, Sapienza Università di Roma, Marzo 2015 Vladimir Arnold (1937-2010) La Matematica è quel capitolo della Fisica la cui componente sperimentale è molto a
DettagliUno spazio per lo spazio.
Uno spazio per lo spazio. Il gruppo di matematica del Laboratorio Franco Conti ha lavorato quest anno nella direzione di ripensare l insegnamento della geometria dello spazio, unendo la riflessione teorica
DettagliPedagogia sperimentale Prof. Giovanni Arduini
Pedagogia sperimentale Lezione n. 4 A.A. 2015/16 5. Concettualizzazione e definizione di metodo di conoscenza Etimologicamente il termine italiano "metodo" proviene dai due termini greci "metà" (oltre)
DettagliPROGRAMMA CONSUNTIVO - FILOSOFIA Pag. 1/6
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Ufficio V Ambito Territoriale Foggia LICEO SCIENTIFICO STATALE GUGLIELMO MARCONI SEDE ASSOCIATA DI
DettagliProdo3o realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scien0fico
Prodo3o realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scien0fico LA SEZIONE AUREA IN CLASSE I numeri e la geometria CLASSI 3 - Scuola
DettagliPERCORSI DI FORMAZIONE DISCIPLINARE PER DOCENTI IN SERVIZIO. MATEMATICA
PERCORSI DI FORMAZIONE DISCIPLINARE PER DOCENTI IN SERVIZIO. MATEMATICA La proposta sarà personalizzata in relazione alle esigenze formative dei destinatari. Qualora il numero dei partecipanti sia sufficiente,
DettagliIV Liceo Artistico Statale A.Caravillani. Anno Scolastico 2015/2016 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA. Matematica. Classe IV sez.c
IV Liceo Artistico Statale A.Caravillani Anno Scolastico 2015/2016 PROGRAMMAZIONE DIDATTICA Matematica Classe IV sez.c Titolo Modulo 1 Modulo 2 Esponenziali e logaritmi Le funzioni goniometriche e la trigonometria
DettagliLiceo Classico Statale Dante Alighieri
Liceo Classico Statale Dante Alighieri via E. Q. Visconti, 13 - ROMA - PIANO ANNUALE DI LAVORO Anno scolastico 2015/16 Docente: Cristina Zeni Disciplina: MATEMATICA Classe: 4C Ore settimanali: 2 1. ANALISI
DettagliIL PROBLEMA DELL APPRENDIMENTO. Intelligenza - funzioni cognitive Ruolo insegnante/educatore
IL PROBLEMA DELL APPRENDIMENTO Intelligenza - funzioni cognitive Ruolo insegnante/educatore Fare un buon lavoro da un punto di vista didattico significa porsi continuamente problemi. Quando lavoriamo con
DettagliPerché scegliere il liceo A. B. Sabin?
Perché scegliere il liceo A. B. Sabin? I nostri indirizzi Liceo Scientifico e relativi indirizzi: Scienze Applicate, Sportivo Potenziamento di fisica sperimentale con laboratorio digitale in una sez. di
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Regione Siciliana
I-AMBITO TERRITORIALE DI CATANIA PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE CLASSE III SEZ. A DOCENTE: Vincenzo Fusto MATERIA: Filosofia ANALISI DELLA CLASSE CONOSCENZE POSSESSO DEI PREREQUISITI COMPORTAMENTO SOCIALE
DettagliD.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor
D.ssa Jessica Bertolani jessica.bertolani@univr.it Il formatore oltre che attento a definire progetti e obiettivi, così come decidere contenuti, diventa un facilitatore dell esperienza, ovvero attento
DettagliCorso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto
Collegio IP.AS.VI. Via Metastasio, 26 Brescia Corso di formazione Il tirocinio nella formazione degli operatori di supporto 3 Ottobre 2011 L esperienza dell adulto che apprende Dott.ssa E. A. Pasotti OBIETTIVI
Dettagli1 Definizione di sistema lineare omogeneo.
Geometria Lingotto. LeLing1: Sistemi lineari omogenei. Ārgomenti svolti: Definizione di sistema lineare omogeneo. La matrice associata. Concetto di soluzione. Sistemi equivalenti. Operazioni elementari
Dettaglia. s CLASSE IIIAs Insegnante Vincenzo Luca Sorella Disciplina Filosofia
a. s. 2015-2016 CLASSE IIIAs Insegnante Vincenzo Luca Sorella Disciplina Filosofia 1 PROGRAMMA SVOLTO Manuale di riferimento: N. Abbagnano G. Fornero, La ricerca del pensiero. Storia, testi e problemi,
DettagliISTITUTO STATALE ISTRUZIONE SUPERIORE ZENALE E BUTINONE
ISTITUTO STATALE ISTRUZIONE SUPERIORE ZENALE E BUTINONE 1 OSA AREA SCIENTIFICA - QUALIFICA PROFESSIONALE COMPETENZA: Padroneggiare concetti matematici e scientifici fondamentali, semplici procedure di
DettagliProgetto Olimpiadi di Matematica 2000
UNIONE MATEMATICA ITALIANA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA Progetto Olimpiadi di Matematica 2000 GARA di SECONDO LIVELLO 21 febbraio 2001 1) Non sfogliare questo fascicoletto finché l insegnante non ti
DettagliPIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE IRIS VERSARI - Cesano Maderno (MB) PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE Indirizzo: LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO Scienze Applicate X LICEO SCIENZE UMANE ISTITUTO
DettagliDai PSP ai Curricoli di Istituto alle Unità di lavoro. AREA DI APPRENDIMENTO: ITALIANO Coord. Elvira Zuin
Dai PSP ai Curricoli di Istituto alle Unità di lavoro AREA DI APPRENDIMENTO: ITALIANO Coord. Elvira Zuin L esperienza Nel 2009/2010 IPRASE ha assistito per l elaborazione dei Piani di Istituto a vari livelli
DettagliTecnica e metodologia delle attività motorie adattate
Corsi di Insegnamento Università degli Studi di Verona Corso di Laurea Specialistica in Scienze delle attività motorie e sportive A.A. 2006/2007 Tecnica e metodologia delle attività motorie adattate Crediti
DettagliDisciplina: T.T.R.G. CLASSE PRIMA
COMPETENZE DI BASE Disciplina: T.T.R.G. 1. Utilizzare gli strumenti e le reti informatiche nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare. 2. Padroneggiare l uso di strumenti tecnologici
DettagliProgrammazione di Matematica Classe 4 F A.S
Programmazione di Matematica Classe 4 F A.S. 2016-2017 TEMA 1: Relazioni e funzioni TEMA 2: Geometria Esponenziali e logaritmi. Le funzioni goniometriche La trigonometria Successioni e progressioni Geometria
DettagliCome studiare: consigli pratici sul metodo di studio COME STUDIARE MATEMATICA
Via Carcano, 31 - DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Come studiare: consigli pratici sul metodo di studio COME STUDIARE MATEMATICA Studiare matematica, perché? In questo contesto qualunque risposta sarebbe necessariamente
DettagliL identità della pedagogia nelle diverse epoche storiche. Il dibattito sull identità della pedagogia in Italia nella seconda metà del Novecento
Università degli Studi di Catania Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze dell Educazione e della Formazione Cattedra di Educazione degli Adulti Simona Rizzari L identità della pedagogia
DettagliLezione 4. Problemi trattabili e soluzioni sempre più efficienti. Gianluca Rossi
Lezione 4 Problemi trattabili e soluzioni sempre più efficienti Gianluca Rossi Trattabile o intrattabile? Consideriamo ora il problema, ben noto a tutti gli studenti a partire dalla scuola media, di calcolare
DettagliConsiderazioni sull uso del compasso per l acquisizione di concetti geometrici di Luciano Porta
Considerazioni sull uso del compasso per l acquisizione di concetti geometrici di Luciano Porta Il compasso non è soltanto uno strumento per il disegno tecnico, ma è, se usato consapevolmente, uno strumento
DettagliContenuti matematici
L esperienza Saper descrivere con precisione un semplice paesaggio verbalizzando la collocazione degli oggetti che lo costituiscono in modo che un compagno possa disporre nella stessa posizione, senza
DettagliLA GIOCOLERIA A SCUOLA A SCUOLA DI GIOCOLERIA ROBERTO MANCINI - ANDREA PERUGINI
LA GIOCOLERIA A SCUOLA A SCUOLA DI GIOCOLERIA ROBERTO MANCINI - ANDREA PERUGINI Aggiornamenti in Scienze Motorie Scuola dello Sport delle Marche Ufficio Scolastico Regionale Ancona 2 marzo 2015 STORIE
DettagliIntroduzione alla storia lezione n. 2. Prof. Marco Bartoli
Introduzione alla storia lezione n. 2 Prof. Marco Bartoli una domanda che il passato pone al presente L incomprensione del presente nasce inevitabilmente dall ignoranza del passato. Ma non è forse meno
DettagliLICEO SCIENTIFICO STATALE TITO LUCREZIO CARO Cittadella PD. PROGRAMMA DI FILOSOFIA I liceo classico a.s
LICEO SCIENTIFICO STATALE TITO LUCREZIO CARO Cittadella PD PROGRAMMA DI FILOSOFIA I liceo classico a.s. 2010-1011 Docente: Massimo Gomiero Testo in adozione: Itinerari di filosofia, Dalle origini alla
DettagliVettori paralleli e complanari
Vettori paralleli e complanari Lezione n 9 1 (Composizione di vettori paralleli e complanari) Continuando lo studio delle grandezze vettoriali in questa lezione ci interesseremo ancora di vettori. In particolare
DettagliLa funzione esponenziale e la funzione logaritmo
IV Liceo Artistico Statale A.Caravillani Anno Scolastico 2015/2016 Programmazione Didattica Classe IV sez. E Materia: Matematica Prof.ssa Eliana d Agostino Modulo 1 Modulo 2 Modulo 3 Modulo 4 La funzione
DettagliBREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta
BREVE CENNO DI LOGICA CLASSICA La logica può essere definita come la scienza che studia le condizioni in base alle quali un ragionamento risulta corretto e vero. Un ragionamento è corretto se segue uno
DettagliPRESENTAZIONE DEL CORSO CHE DIMOSTRAZIONE
PRESENTAZIONE DEL CORSO CHE DIMOSTRAZIONE Chiara Andrà & Rosa Iaderosa 21 ottobre 2016 PERCHÈ LA DIMOSTRAZIONE? La matematica è costituita da enunciati in cui sono coinvolti continuamente due aspetti:
DettagliP I A N O P E R S O N A L I Z Z A T O D E L L E A T T I V I T A E D U C A T I V E
I S T I T U T O C O M P R E N S I V O T I V O L I C E N T R O I I S C U O L A D E L L I N F A N Z I A P l e s s i I. G i o r d a n i e S. P o l o d e i C a v a l i e r i a. s. 2 0 1 3-2 0 1 4 P I A N O
DettagliSCIENZE NATURALI. Liceo scientifico. Scienze Applicate. Gli obiettivi che lo studente, alla fine del corso, deve aver raggiunto, sono:
SCIENZE NATURALI Liceo scientifico Scienze Applicate CLASSE 2^ E A.S. 2013-14 insegnante : Prato Gabriella FINALITÀ Si ritengono finalità fondamentali del corso di Scienze naturali: l ampliamento ed il
DettagliLE SCIENZE A SCUOLA: UN ESPERIENZA PER TUTTI
LE SCIENZE A SCUOLA: UN ESPERIENZA PER TUTTI Azione: Utilizzo dei laboratori del Liceo Medi da parte di studenti della scuola media Berardi dell Istituto Comprensivo Senigallia Sud. Docenti coinvolti n.
DettagliJohn Dewey (1859-1952) La rivoluzione copernicana in pedagogia
John Dewey (1859-1952) La rivoluzione copernicana in pedagogia Brevi cenni biografici John Dewey nacque il 20 ottobre 1859 a Baltimora, nel Vermont (USA), da una famiglia puritana di modeste condizioni
DettagliAbilità di studio per DSA... o per tutti?
Abilità di studio per DSA... o per tutti? Come studiano i nostri figli? IN GENERE Eseguono per prima cosa i compiti scritti Leggono più volte il testo (con eventuali sottolineature) A volte riassumono
DettagliSCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO LINEE GENERALI E COMPETENZE
SCIENZE UMANE LINEE GENERALI E COMPETENZE Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l uomo si costituisce
DettagliHeidegger e Hölderlin Filosofia e letteratura
Riflessi: la filosofia si specchia nel mondo videoanimazioni interdisciplinari Heidegger e Hölderlin Filosofia e letteratura Comprensione del testo 1. Da quale poesia sono tratti i versi che aprono l animazione?
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO LABORATORIO DI SCUOLA MEDIA E SUPERIORE N. SCARANO DI TRIVENTO DI ALFABETIZZAZIONE ALLA LINGUA LATINA CLASSI IIª A, IIª B, IIª C
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA MEDIA E SUPERIORE N. SCARANO DI TRIVENTO LABORATORIO DI ALFABETIZZAZIONE ALLA LINGUA LATINA CLASSI IIª A, IIª B, IIª C DOCENTE: Prof.ssa Maria Concetta Savino ANNO SCOLASTICO
DettagliCOMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI
COMPETENZE PSICOPEDAGOGICHE DEL DOCENTE E STILI COGNITIVI Competenze del docente e stili cognitivi Gli stili cognitivi alludono a strategie, a processi differenziati nell elaborazione delle informazioni,
DettagliPedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento (2) Roberta Piazza Università degli studi di Catania TFA
Pedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento (2) Roberta Piazza Università degli studi di Catania TFA 2012-2013 Azione intenzionale di chi promuove e motiva l apprendimento, attraverso la partecipazione
DettagliAcquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto
Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto Dipartimento di Scienze Fisiche ed Astronomiche Introduzione Esperimenti illustrativi, per visualizzare un determinato
DettagliPERCORSO 2 Poligoni e triangoli
PERCORSO 2 Poligoni e triangoli di Elena Ballarin Riferimento al testo base: A. Acquati, Mate.com, volume 1B, capitolo 4, pp. 132-177 Destinatari: scuola secondaria di primo grado, classe 1 a In classe
DettagliStoria delle matematiche
Progetto Lauree Scientifiche 2008-2009 Storia delle matematiche Livia Giacardi Dipartimento di Matematica, Università di Torino Scopi presentare alcuni argomenti di storia della matematica collegati con
DettagliPROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE ISTITUTO TECNICO MATEMATICA. Competenze da conseguire alla fine del IV anno relativamente all asse culturale:
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE ISTITUTO TECNICO MATEMATICA Competenze da conseguire alla fine del IV anno relativamente all asse culturale: C O M P E T E N Z E ASSE DEI LINGUAGGI
DettagliEntrambi gli atteggiamenti forniscono una percezione del mondo distorta che può essere mitigata solo da un pensiero razionale il pensiero critico.
La mente umana sebbene abbia la capacità di pensare razionalmente è per sua natura incline ad assumere atteggiamenti: egocentrici tendenza a vedere il mondo solo in relazione a se stessi sociocentrici
DettagliDIDATTICA DELLA MATEMATICA
DIDATTICA DELLA MATEMATICA CORSO DI DIDATTICA DELLA MATEMATICA ANNO ACCADEMICO 2014/2015 DOCENTE: SARRANTONIO ARTURO MODULO: DIDATTICA DELLA GEOMETRIA Le presenti slides costituiscono uno schema per lo
DettagliLICEO SCIENTIFICO A. EINSTEIN PALERMO PROGRAMMA DI FILOSOFIA. cl. III H. anno scolastico 2011/2012
LICEO SCIENTIFICO A. EINSTEIN PALERMO PROGRAMMA DI FILOSOFIA cl. III H anno scolastico 2011/2012 Testo di riferimento: N. Abbagnano, G. Fornero La Filosofia - Paravia UNITA 1: IL PENSIERO PRESOCRATICO
DettagliISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE "G. MARCONI" Via Milano n PONTEDERA (PI) DIPARTIMENTO DISCIPLINE UMANISTICHE
PROGRAMMAZIONE COORDINATA TEMPORALMENTE Monte ore annuo 66 SETTEMBRE Libro di Testo Libro di testo Enzo Ruffaldi, Piero Carelli IL PENSIERO PLURALE Vol.1: L Età Moderna Loescher LA FILOSOFIA E IL FILOSOFARE
DettagliRichiami teorici ed esercizi di Logica
Facoltà di ingegneria Università della Calabria Corsi di Potenziamento Matematica e Logica A. A. 2008-2009 Richiami teorici ed esercizi di Logica Proposizioni logiche: Ogni espressione matematica alla
DettagliGIOVANNI FEDERICO HERBART
MISCELLANEA POST-HEGELIANA I GIOVANNI FEDERICO HERBART http://biografieonline.it/img/bio/j/johann_friedrich_herbart.jpg Herbart inizia in nome del realismo la reazion contro l idealismo romantico. Di vita
DettagliIndice. 1 Pedagogia di Giovanni Gentile
INSEGNAMENTO DI STORIA DELLA PEDAGOGIA LEZIONE III GIOVANNI GENTILE PROF. CARMINE PISCOPO Indice 1 Pedagogia di Giovanni Gentile-------------------------------------------------------------------------3
DettagliSTRATEGIE METACOGNITIVE. Maurizio Muraglia Valderice 6 aprile 2017
DIDATTICA PER COMPETENZE E STRATEGIE METACOGNITIVE Maurizio Muraglia Valderice 6 aprile 2017 L alunno riflessivo Ho trovato facili/difficili queste domande Quando ho avuto difficoltà ho cercato di. La
DettagliFINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità formative generali cui tende la disciplina):
ANNO SCOLASTICO: 2015 /2016 MATERIA: MATEMATICA INSEGNANTE: PIERANGELA NEGRO CLASSE: 3 A ODONTOTECNICO/ottico FINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità formative generali cui tende la disciplina): L insegnamento
DettagliSCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-DISCIPLINARE Programmazione 2016/2017
SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-DISCIPLINARE Programmazione 2016/2017 Materia Classe Indirizzo Docente Scienze Umane Prima Tortora Giuseppina Testi in adozione Il manuale di scienze umane: psicologia
DettagliArgomenti LA SOFISTICA PROTAGORA E GORGIA IL PROBLEMA DELLE LEGGI SOCRATE
I SOFISTI E SOCRATE Argomenti LA SOFISTICA PROTAGORA E GORGIA IL PROBLEMA DELLE LEGGI SOCRATE I FILOSOFI DELL'UOMO E DELLA CITTÀ Protagora, Gorgia Protagora Trasimaco, Prodico, Ippia, Callicle, Crizia
DettagliLa Retta Ogni funzione di primo grado rappresenta, graficamente, una retta. L equazione della retta può essere scritta in due modi
La Retta Ogni funzione di primo grado rappresenta, graficamente, una retta. L equazione della retta può essere scritta in due modi Forma implicita Forma esplicita a x b y c 0 y m x q a c y x b b Esempio
DettagliDal mondo 3D al mondo 2D
Dal mondo 3D al mondo 2D «La geometria prende le mosse dall esperienza spaziale, visiva e tattile (vedere e toccare gli oggetti), o anche motoria (noi ci muoviamo tra gli oggetti e li spostiamo). Il primo
DettagliIntroduzione. Nome. per la geometria. per le frazioni
Introduzione Questo volume contiene una serie di esercizi per gli alunni della scuola elementare dalla classe terza in poi, che mirano a consolidare i concetti matematici di base di geometria e di algebra
DettagliSUI TRIANGOLI ERONIANI
Carlo Felice MANARA SUI TRIANGOLI ERONIANI Nella geometria elementare i problemi riguardanti i triangoli che vengono tradizionalmente chiamati eroniani sono classici; la loro soluzione è nota da tempo
Dettagli1 Introduzione e definizione
INSEGNAMENTO DI DIDATTICA GENERALE I LEZIONE I INTRODUZIONE ALLA DIDATTICA PROF. ACHILLE M. NOTTI Indice 1 Introduzione e definizione --------------------------------------------------------------------------------3
DettagliLiceo Scientifico " C. CATTANEO " PIANO DI LAVORO DI INFORMATICA. CLASSE 4 LSA SEZ. B e D
Liceo Scientifico " C. CATTANEO " PIANO DI LAVORO DI INFORMATICA CLASSE 4 LSA SEZ. B e D Sommario PIANO DI LAVORO DI INFORMATICA... 1 INDICAZIONI GENERALI... 2 PREREQUISITI... 2 CONOSCENZE, COMPETENZE
Dettagli1 Combinazioni lineari.
Geometria Lingotto LeLing5: Spazi Vettoriali Ārgomenti svolti: Combinazioni lineari Sistemi lineari e combinazioni lineari Definizione di spazio vettoriale Ēsercizi consigliati: Geoling 6, Geoling 7 Combinazioni
DettagliCRESCITA. RG-Crescita 1
CRESCITA RG-Crescita 1 STIMOLO RG-Crescita 2 Domanda 1: LA CRESCITA A partire dal 1980 l altezza media delle ragazze di 20 anni è aumentata di 2,3 cm arrivando a 170,6 cm. Qual era l altezza media delle
DettagliLavorare in gruppo con L APPRENDIMENTO COOPERATIVO. una proposta nuova per imparare un po di geometria e non solo. La proposta
Lavorare in gruppo con L APPRENDIMENTO COOPERATIVO una proposta nuova per imparare un po di geometria e non solo. La proposta GRUPPI: di 3 (formati da tutor e insegnanti) MATERIA: geometria ARGOMENTO:
DettagliGli indicati obiettivi cognitivi saranno articolati annualmente come di seguito indicato :
FILOSOFIA CLASSI TERZE, QUARTE E QUINTE Finalità generali dell insegnamento della Filosofia Indurre gli alunni a sviluppare autonomia di giudizio e adeguata consapevolezza critica. Educare gli alunni al
DettagliLa geometria della riga e compasso: Primo incontro
La geometria della riga e compasso: Primo incontro Progetto Lauree Scientifiche A.S. 2010/2011 Università degli Studi di Firenze 23/11/2010 Quando si devono rappresentare disegni geometrici, è importante
Dettaglisen ; e sul teorema del coseno. 2
Esercizi sul grafico di funzioni: Lunghezza di una corda ( ) sen e sul teorema del coseno Esercizi sulla equazione della circonferenza centrata in un generico punto (, ) R Il prodotto di una funzione pari
DettagliOBIETTIVI B e D. (Questionario rivolto ai corsisti)
OBIETTIVI B e D (Questionario rivolto ai corsisti) Domanda n. : Nell ultimo anno ha partecipato ad altri corsi di formazione oltre quello sul quale le chiediamo di esprimere le sue opinioni? Sì, ho partecipato
DettagliISTITUTO STATALE G.V.GRAVINA CROTONE
ISTITUTO STATALE G.V.GRAVINA CROTONE PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA ANNO SCOLASTICO 2012/2013 DOCENTE: PIETROPAOLO MARIA DROSOLINA CLASSE: IIIA LICEO SCIENZE UMANE opz. Economico-Sociale MATEMATICA IIIA
Dettagli1 Laboratorio Artistico. Quaderno didattico Questo lavoro è il tentativo di rendere la pratica dell insegnamento e dell apprendimento un terreno comune a docenti e studenti a partire dalle esperienze didattiche
DettagliIL QUIZ DELLE REGIONI
IL QUIZ DELLE REGIONI Attività metacognitiva e valutazione dinamica Insegnante Marisa Squillace CARTE GIOCO per scoprire le regioni d Italia. UN GIOCO PER VALUTARE IN MODO DINAMICO E GIOCOSO E METTERE
DettagliOBBLIGATORI: educazione e sviluppo del sistema senso motorio, degli schemi motori e posturali,
2 anno corso istruttori minibasket, Siracusa Gli OBIETTIVI didattico-educativi OBBLIGATORI: educazione e sviluppo del sistema senso motorio, degli schemi motori e posturali, capacità e abilità motorie
Dettagliazione di Maria Chiara Michelini
Apprendimenti e competenze: dalla condivisione alla certificazione RIFLESSIVITA E STRUMENTI nella ricerca-azione azione di Maria Chiara Michelini mariachiara.michelini@uniurb.it Ufficio Scolastico Provinciale
DettagliGEOMETRIA EUCLIDEA O RAZIONALE. Prof.ssa Angela Donatiello
GEOMETRIA EUCLIDEA O RAZIONALE Prof.ssa Angela Donatiello Non vi sono dubbi che la geometria storicamente sia partita dalla realtà (il nome stesso letteralmente vuol dire misura della terra ), pensiamo
Dettagli