Le norme della certificazione europea: quale impatto sul sistema italiano?
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1 4-FR_12_11_P00_00_Tecnica 1_Speciale 16/11/11 16:05 Pagina 10 Tecnica SPECIALE VIVAISMO Le norme della certificazione europea: quale impatto sul sistema italiano? PAOLO GIORGETTI 1 - ALESSANDRA SGUEGLIA 2 1 Mipaaf, Segreteria Operativa del Servizio Nazionale di Certificazione 2 Collaboratrice Ismea - Progetto certificazione piante da frutto. I pro e i contro del progetto europeo di armonizzazione dell attività di propagazione delle piante: alla giusta volontà di uniformare i criteri di certificazione e circolazione delle piante, fa da contraltare il rischio di abbassare gli qualitativi minimi richiesti, con pesanti ripercussioni sui sistemi vivaistici più evoluti come quello italiano. Il quadro normativo attuale Con l emanazione del DL n 124 del 24 giugno 2010 è stato fatto il primo passo per l applicazione delle nuove norme comunitarie sulle produzioni vivaistiche frutticole, definite norme di commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto e delle piante da frutto destinate alla produzione di frutti. Attualmente il settore vivaistico si trova, dal punto di vista normativo, in una fase di transizione, pertanto lo scenario non è chiaro e ben delineato e, soprattutto, si conosce bene ciò che si dovrà lasciare, ma non altrettanto bene cosa ci attende nel futuro. Sinteticamente, la situazione, da oggi al 2018, è la seguente: fino al 30 settembre 2012 continueranno ad essere applicate le norme attuali; dall 1 ottobre 2012 dovrebbero entrare in vigore le nuove misure applicative che andranno a sostituire il DM 14 aprile 1997, mentre fino al 31 dicembre 2018 sarà possibile commercializzare i materiali di propagazione e le piante prodotte secondo le norme oggi in vigore. Quali sono i più importanti cambiamenti introdotti con la nuova normativa comunitaria dopo circa 15 anni di applicazione ( ), cioè dall emanazione della direttiva 92/34/Cee all inizio della revisione che ha portato alla 2008/90/Ce? Le principali novità per i vivaisti Prendiamo in esame la direttiva perché alcune novità sono dirette agli Stati membri e non agli organismi ufficiali di controllo ed ai vivaisti, quindi non sono state inserite nel decreto legislativo che recepisce la direttiva in questione. Con le definizioni di materiali pre-base, materiali di base, materiali certificati e materiali CAC ( Conformitas Agraria Communitatis ), si apre la porta alla certificazione europea basata su comuni a tutti gli Stati membri; ciò rappresenta, nell intenzione della Commissione, un passo avanti verso la libera circolazione dei materiali di moltiplicazione, finora ostacolata dalle differenze dei sistemi di certificazione na- zionali in vigore in alcuni Paesi. Sono previste, inoltre, alcune semplificazioni, prima fra tutte la sostituzione dell accreditamento del fornitore con la registrazione; non si tratta più, infatti, di un autorizzazione preventiva e ciò permette, qualora si posseggano i requisiti stabiliti per lo svolgimento dell attività vivaistica (DM 12 novembre 2009), di iniziare ad operare, fermo restando l obbligo di segnalazione al Servizio fitosanitario regionale competente. Per ciò che riguarda le denominazioni varietali, da indicare obbligatoriamente sul documento di commercializzazione, vengono eliminate le schede descrittive tenute dal fornitore; ciò comporta che l identificazione della varietà dovrà necessariamente far riferimento a varietà giuridicamente protette (brevettate o in corso di brevettazione), oppure iscritte ufficialmente o in corso d iscrizione nel Registro nazionale o, infine, se comunemente note. Sulla definizione di comunemente nota la Commissione ha voluto fugare ogni dubbio di interpretazione e ha definito con at- 10 FRUTTICOLTURA - n
2 4-FR_12_11_P00_00_Tecnica 1_Speciale 16/11/11 16:06 Pagina 11 TAB. 1 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER LA FRAGOLA esenza Mosaico dell arabis ArMV Falso ingiallimento della bietola BPYV Latente della Fragaria chiloensis FCILV Maculatura anulare del lampone RRSV Arricciamento della fragola SCV Maculatura anulare latente della fragola SLRV Falso ingiallimento del bordo della fragola SMYEV Maculatura della fragola SMV Associato alla pallidosi della fragola SpaV Scolorazione perinervale della fragola SVBV Necrosi del tabacco TNV ** Striatura del tabacco TSV ** Anulatura nera del pomodoro TBRV Maculatura anulare del pomodoro TRSV Giallume dell astro AY Virescenza della vinca messicana MPV Malattia Multiplier della fragola MD Virescenza della fragola SGP Declino letale della fragola SLD Clorosi marginale della fragola SMC Scopazzi della fragola WB -simili Maculatura clorotica dalla fragola SCF Accartocciamento fogliare della fragola SLR Foglia pennata della fragola SFL Ingiallimento nervale della fragola SVY *Organizzazione Europea Protezione Piante ** qualità TAB. 2 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER IL MELO Maculatura clorotica fogliare del melo ACLSV *** Mosaico del melo ApMV *** Scanalatura del tronco del melo ASGV *** Butteratura del legno del melo ASPV Scopazzi del melo AP -simili Mela nana ACF *** Plastomania del melo AFL Mal del caucciù del melo ARW Agente del frutto irregolare di Bendavis Gibbosità verde GCV Agente delle lesioni a ferro di cavallo Anulatura concentrica ApRS Rugginosità ulcerosa ARSk Anulatura rugginosa ARRV Verrucosità rugginosa ApRWa Spaccatura stellare ASC Infossatura crateriforme della mela ADFVd dell ulcerazione delle mele ASSVd* *ADFVd appartiene allo stesso genere di ASSVd. Identificato un solo caso nel napoletano (IT). **Organizzazione Europea Protezione Piante. *** qualità. TAB. 3 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER IL PERO Maculatura clorotica fogliare del melo ACLSV *** Scanalatura del tronco del melo ASGV *** Butteratura del legno del melo ASPV Deperimento del pero PD -simili Plastomania del melo AFL Mela nana ACF *** Mal del caucciù del melo ARW Fessurazione corticale PBS Necrosi corticale PBN Caduta delle gemme PBD Corteccia ruvida PRB Litiasi infettiva del pero* Maculatura gialla del cotogno QYB Anulatura fuligginosa del cotogno QSRS* Buccia rugginosa delle pere ASSVd Cancro pustoloso del pero PBCVd *Probabilmente causato da ASPV. **Organizzazione Europea Protezione. *** qualità. TAB. 4 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER IL PESCO Maculatura lieare americana del susino APLPV Maculatura clorotica del melo ACLSV Mosaico del melo ApMV Latente dell albicocco ALV Maculatura anulare verde del ciliegio CGRMV Associato alla butteratura e necrosi della corteccia del susino PBNSPaV Vaiolatura delle drupacee PPV Nanismo del susino PDV Maculatura anulare dei Prunus PNRSV Maculatura anulare latente della fragola SLRSV Maculatura anulare del pomodoro TBRV Giallume europeo delle drupacee AP -simili Macchiettatura asteroide del pesco Nanismo del luppolo HSVd Mosaico latente del pesco PLMVd *Organizzazione Europea Protezione Piante. FRUTTICOLTURA - n
3 4-FR_12_11_P00_00_Tecnica 1_Speciale 16/11/11 16:06 Pagina 12 TAB. 5 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER L ALBICOCCO tenzione anche tale aspetto; una varietà è da considerarsi tale se è registrata ufficialmente o in corso di registrazione in uno Stato membro, oppure è oggetto di domanda di brevetto o, infine, se è stata commercializzata prima del 30 settembre 2012 nello Stato membro purché presenti una descrizione ufficialmente riconosciuta. Infine, una novità che riguarda solo la legislazione italiana è la modifica delle sanzioni attraverso l adozione di un nuovo regime (Art. 11 del DL 124/ 2010) e la contemporanea abrogazione di parte del DL 414/98. Maculatura clorotica fogliare del melo ACLSV Latente dell albicocco ALV Mosaico del melo ApMV Associato alla butteratura e necrosi della corteccia del susino PBNSPaV Vaiolatura delle drupacee o Sharka PPV Nanismo del susino PDV Maculatura anulare necrotica dei Prunus PNRSV Giallume europeo delle drupacee ESFYP* -simili Macchiettatura asteroide del pesco Nanismo del luppolo HSVd *Precedentemente conosciuto, in albicocco, come accartocciamento fogliare clorotico. **Organizzazione Europea Protezione Piante. TAB. 6 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER IL SUSINO Maculatura lineare americana del susino APLPV Maculatura anulare clorotica del melo ACLSV Mosaico del melo ApMV Maculatura anulare latente del mirabolano MLRSV Associato alla necrosi corticale ed alla infossatura del legno del susino PBNaV Vaiolatuira delle drupacee o Sharka PPV Nanismo del susino PDV Maculatura anulare necrotica dei Prunus PNRSV Giallume europeo delle drupacee AP* Nanismo del luppolo HSVd *Nel susino è conosciuto come leptonecrosis. **Organizzazione Europea Protezione Piante. Con la revisione sono stati abbassati gli importi delle sanzioni; questi, infatti, sono stati ridotti a cifre ragionevoli, cosicché la forbice da 3 milioni a 48 milioni di lire è stata portata ad un escursione compresa tra 500 e euro; inoltre, sono state eliminate completamente le sanzioni amministrative accessorie che prevedevano una sospensione dell attività e/o dell iscrizione da un minimo di 15 gg. ad un massimo di 2 anni, in quanto ritenute queste possibili cause di chiusura definitiva dell attività aziendale, specie per sospensioni superiori ai 2-3 mesi. Le novità per il sistema Con l applicazione della nuova normativa la Commissione prevede di riattivare le prove comparative comunitarie; queste consistono in una sorta di verifica dell uniformità di applicazione delle norme comunitarie a livello dei singoli Paesi membri, che in passato hanno fornito utili suggerimenti sia alla corretta applicazione delle regole comuni, sia alla sua revisione. Con la nuova direttiva sono state introdotte le ispezioni comunitarie che, sebbene consolidate nel settore fitosanitario, risultano al contrario una novità per i materiali di moltiplicazione; si tratta di verifiche effettuate presso gli Stati membri da parte di un team di esperti della Commissione Ue, assistiti da uno o più esperti nazionali di altri Stati membri. Tale ispezione è obbligatoria ed il Paese soggetto al controllo deve assicurare tutta l assistenza necessaria agli esperti della squadra ispettiva, che al termine della visita formulano un rapporto sugli esiti dell ispezione; quest ultimo verrà poi notificato alla Commissione e da questa portato a conoscenza di tutti gli Stati membri. Al divieto, ormai di rito, di restrizioni commerciali per i materiali di moltiplicazione che soddisfino i requisiti minimi previsti dalla normativa comunitaria, si aggiunge per gli Stati membri l obbligo di astenersi dall imporre condizioni più rigorose o restrizioni alla commercializzazione diverse da quelle stabilite nella direttiva. Infine, analogamente a quanto è già previsto per le sementi e per i materiali di moltiplicazione forestali, c è la possibilità di autorizzare, secondo una procedura decisionale comunitaria (Dir. 2008/90, art. 19, comma 2), la commercializzazione di materiali di moltiplicazione o di piante da frutto con requisiti meno rigorosi di quelli previsti dalla direttiva nel caso di difficoltà passeggere di approvvigionamento a causa di catastrofi naturali o circostanze eccezionali. Le misure comunitarie in dirittura d arrivo: altre novità Le cosiddette misure applicative, cioè le direttive di Commissione che daranno origine ai decreti che dovranno poi sostituire l attuale DM 14 aprile 1997, sono ormai definite ed attendono l approvazione finale da parte del 12 FRUTTICOLTURA - n
4 4-FR_12_11_P00_00_Tecnica 1_Speciale 16/11/11 16:06 Pagina 13 TAB. 7 - LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER IL CILIEGIO Maculatura lineare americana del susino APLPV Maculatura clorotica fogliare del melo ACLSV Mosaico del melo ApMV Mosaico dell Arabis ArMV no della maculatura anulare del garofano CIRV Maculatura anulare verde del ciliegio CGRMV Accartocciamento fogliare del ciliegio CLRV Maculatura del ciliegio ChMLV Maculatura rugginosa necrotica del ciliegio CNRMV Foglia rasposa del ciliegio CRLV 1 della ciliegia nana 1 LChV-1 2 della ciliegia nana 2 LChV-2 Mosaico asteroide della Petunia PAMV Associato alla butteratura e necrosi della corteccia dl susino PBNSPaV Vaiolatura delle drupacee o Sharka PPV Nanismo del susino PDV Maculatura anulare necrotica dei Prunus PNRSV Maculatura anulare del lampone RpRSV Maculatura anulare latente della fragola SLRSV Maculatura anulare del pomodoro TBRV -simili Maculatura rugginosa necrotica Maculatura rugginosa europea CRM *Organizzazione Europea Protezione Piante Comitato permanente materiali di moltiplicazione e piante da frutto, peraltro già convocato a novembre 2011 a Bruxelles. La base comune di partenza per avere una certificazione europea è rappresentata dagli suggeriti nei protocolli EPPO, che corrispondono più o meno alla categoria virus prevista dai disciplinari della certificazione italiana; tuttavia, nel corso dell elaborazione delle proposte di direttive il gruppo di lavoro comunitario ha apportato alcune modifiche per riuscire ad avere condivisi da tutti i Paesi. Per evidenziare le differenze rispetto alla certificazione nazionale, si ribadisce ancora una volta che il termine di riferimento sono i materiali di moltiplicazione virus-controllati e non virus-esenti, concetto peraltro assai problematico da far comprendere a chi applica sistemi di certificazioni che non superano i disciplinari EPPO. In primo luogo, sono contemplate altre definizioni: tra queste vi è la specifica di ispezione visuale, definizione questa che tanto si era prestata a ogni sorta d interpretazione e che ora è definita, senza possibilità di personalismi, come una verifica mediante l utilizzo della semplice vista e, se necessario, anche di strumenti quali lenti, stereoscopio e microscopio. Note non pienamente positive giungono invece dal fronte della pre-moltiplicazione, ove, per non penalizzare i Paesi del Nord, Germania in testa, è stata concessa la possibilità di autorizzare l allevamento delle piante madri in pieno campo. Tale autorizzazione viene concessa, secondo la procedura decisionale comunitaria, su richiesta del Paese membro che deve peraltro motivare l istanza ed assicurare che il sito di allevamento sia indenne FRUTTICOLTURA - n
5 4-FR_12_11_P00_00_Tecnica 1_Speciale 16/11/11 16:06 Pagina 14 TAB. 8 LISTA DEGLI ORGANISMI NOCIVI PER GLI AGRUMI. da malattie trasmissibili da vettori, polline, suolo ed ogni altra sorgente di contaminazione. Per i campi di piante madri, sia base, sia certificati, è stata affidata agli Stati membri la possibilità di decidere le distanze di isolamento, tenuto conto delle condizioni dell area, del materiale di moltiplicazione e della presenza di eventuali patogeni; in alternativa, le piante madri di base possono essere allevate in ambiente protetto. Una novità rilevante per ciò che concerne i materiali di categoria base, che potrebbe di fatto eliminare il ricorso alle sezioni incrementali, è la possibilità di effettuare due cicli di produzione di materiale (base 1 e base 2) per le varietà da innesto e per l olivo, tre cicli (base 1, base 2 e base 3) per i portinnesti di agrumi, pomoidee e prunoidee e fino a cinque cicli (da base 1 a base 5) per la fragola, specificando, inoltre, nocivi di qualità Tristezza CTV* Foglia rugosa CiLRV Variegatura infettiva / Foglia bollosa CVV/CCLV Psorosi CPsV Nanismo satsuma SDV Foglia merlettta del Citrange CTLV Maculatura anulare ICRSV Enazioni nervature CVEV Citrus leaf Blotch virus CLVB -simili Concavità gommose CG Cristacortis CCr Impietratura CI Malattia Kumquat KdV Incompatibilità limone rugoso RLeI Blind poket RLeI Exocortite CEVd Cachessia HSVd * Organismo nocivo di. **Organizzazione Europea Protezione Piante per quest ultima, che solo i cicli di base da 2 a 5 possono derivare anche da micropropagazione. Per quanto riguarda gli agenti patogeni ed i requisiti sanitari, essi sono stati distribuiti su tre allegati dividendoli in: lista degli organismi nocivi che devono essere verificati mediante test ed analisi, suddivisi per specie frutticola o gruppo di specie simili; lista di organismi nocivi da cui il materiale di moltiplicazione deve risultare esente in base ad un ispezione visuale e, per alcuni di essi, le eventuali soglie di tolleranza per parassita, specie e categoria del materiale; lista di parassiti potenziali vettori di virus che non devono essere presenti nel terreno. La lista degli organismi nocivi da verificare mediante test ed analisi, essenzialmente virus, viroidi, virus-simili, batteri e micoplasmi, può sembrare incompleta; nel caso della fragola è infatti presente un solo virus (Strawberry mottle virus - SMoV), ma occorre tenere conto che ove si tratti di organismi nocivi da, ovvero regolamentati dalle norme fitosanitarie, non è possibile citarli una seconda volta in altre norme comunitarie. Al riguardo, sarà quindi compito del Ministero, in sede di recepimento delle normative Ue, provvedere a coordinare le norme fitosanitarie con quelle di commercializzazione e di certificazione europea, redigendo disciplinari comprensivi dei parassiti e delle malattie previsti da entrambe le legislazioni comunitarie. Infine, il Registro delle varietà è definitivamente ufficializzato in due parti: Parte A e Parte B; la prima comprende le varietà che hanno una descrizione ufficiale, si tratta cioè di varietà, libere o brevettate, che soddisfano i requisiti di distinguibilità, uniformità e stabilità (DUS); in questo caso il materiale di moltiplicazione potrà essere prodotto e commercializzato, sia come certificato, sia come CAC. La Parte B comprende invece le varietà che non rientrano nella lista A, purché siano state commercializzate, almeno come materiale CAC, prima del 30 settembre 2012 e purché esista una descrizione ufficialmente riconosciuta; in questo caso il materiale in produzione e commercio potrà essere solo di categoria CAC. Mantenere alto il livello di garanzia: salvare il virus-esente nazionale Con l entrata in vigore della certificazione europea non sarà più possibile imporre misure più restrittive, quindi nel caso specifico della fragola avremo un abbassamento del livello di qualità dei materiali di moltiplicazione della categoria certificato, però il divieto riguarda gli Stati membri e non i fornitori. La sopravvivenza del virus-esente nazionale, che probabilmente dovrà pure trovare una denominazione diversa da certificato, potrebbe quindi essere assicurata da un sistema privato a marchio, analogamente a quanto avviene in Olanda, riconosciuto dal Ministero ed al quale i vivaisti aderiscono volontariamente e si impegnano a rispettare i disciplinari di produzione in cambio del marchio da apporre sulle piante. Lavori ancora in corso A livello comunitario è in corso una revisione di tutta la legislazione sulla commercializzazione di sementi e materiali di moltiplicazione, compresi i fruttiferi (S&PM); partendo da un quadro normativo comunitario giudicato troppo complesso (54 direttive, di cui 12 di Consiglio), la Commissione ha constatato che settori simili sono in realtà regolamentati da norme complesse e non omogenee. L intento è quello di semplificare la normativa in modo che possa comprendere tutto il comparto sementi e materiali di moltiplicazione; i lavori sono iniziati da poco e l attività di unificazione delle direttive ha preso il via dalle definizioni di commercializzazione, fornitore, organismo ufficiale responsabile, registrazione del fornitore e requisiti di base. Si sta inoltre procedendo ad emendare il Reg. 882/2004 che riguarda le attività di controllo su alimenti e mangimi, in modo da inserire in un unica normativa comunitaria tutte le modalità di ispezione e controllo, compresi sementi e materiali di moltiplicazione. 14 FRUTTICOLTURA - n
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