Il valore dell autocontrollo glicemico come strumento gestionale nell ottimizzazione degli schemi di terapia insulinica nel diabete di tipo 2



Documenti analoghi
DIABETE GESTAZIONALE. Bari, 7-10 novembre 2013 TAKE HOME MESSAGES. Edoardo Di Naro II Clinica Ostetrica e Ginecologica Università degli Studi di Bari

Incidenza dell ipoglicemia nei pazienti della SOS di Diabetologia di Udine

Come fare una scelta terapeutica personalizzata nel paziente con diabete mellito tipo 2 CASO CLINICO

IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DMT2 NELL AREA METROPOLITANA DI GENOVA

Condizioni e fattori di rischio di DMT2

Autocontrollo Strutturato

Possibili benefici dell uso dell Ambulatory Glucose Profile (AGP) in paziente diabetico tipo 1 complicato

Gestione della terapia ipoglicemizzante nel post-operatorio

AMD IV Convegno Nazionale Centro Studi e Ricerche Fondazione


Cause del cattivo controllo glicemico negli ospedalizzati. Dott.ssa D. Piccolo

Lo Studio QUADRI. Target metabolici non ben controllati. Prevalenza delle complicanze

AUTOCONTROLLO ED AUTOGESTIONE DEL DIABETE MELLITO

Caso clinico 2. Pz. di 50 anni, obeso (IMC: 32Kg/mq) Familiarità per diabete mellito. Asintomatico. Glicemia plasmatica di 130 mg/dl.

Il calcolatore di bolo nella gestione dei pazienti con diabete mellito

la gestione del rischio

Maria Cristina Cimicchi, Tiziana Risolo, Paola Saccò, Carlo Percudani Ambulatorio Diabetologico di Colorno, DCP AUSL di Parma

Allegato 3: Tabella esami baseline per valutazione rischio e danno d organo e follow-up

DEFINIZIONE DELLE LINEE GUIDA SU. Chiara Pacchioni Servizio di Diabetologia Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo

DIABETE E AUTOCONTROLLO

Seconda giornata 24 gennaio 2004 Lavoro in piccoli gruppi

Diabete e confini. Valerio Miselli, Reggio Emilia

Piano terapeutico per la prescrizione di Vildagliptin/metformina per il trattamento del diabete mellito di tipo 2

CONGRESSO REGIONALE FADOI ANìMO PUGLIA

Programmazione di gravidanza nelle donne con diabete pregestazionale: applicazione del nostro modello organizzativo in un follow up di 7 anni

GUIDA PER LE PROVE FUNZIONALI E PER LA CLASSIFICAZIONE DEL DIABETE E ALTRE FORME DI INTOLLERANZA AL GLUCOSIO

La Gestione del Paziente Diabetico in Area Critica. Cinzia Barletta, MD,PhD MCAU S Eugenio, Roma Segretario Nazionale SIMEU

Gruppo Appropriatezza/Terapia personalizzata

La fenotipizzazione e la stratificazione dei pazienti diabetici Un nuovo modello di approccio gestionale per migliorare l assistenza


Extra S.U.B.I.T.O. EXcercise TReatement Appropriate S.U.B.I.T.O.!

Gestione della terapia insulinica in ospedale Schemi ed esempi di terapia insulinica. Conegliano Dr. G. L. Gidoni Guarnieri

L ASSISTENZA DIABETOLOGICA NELLA A.S.N.7

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL

STENOSI CAROTIDEA. Influenza del controllo glicemico. Este, 29 novembre giuseppe panebianco

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Corsi di Formazione per Diabetico Guida

Uno strano diabete...

Alcune considerazioni Sul diabete. Anna Carla Babini

limitata efficacia clinica nel migliorare il controllo glicemico in pazienti con DMT2 in terapia con ipoglicemizzanti orali

DIABETE MELLITO TIPO 2 Presentazione PDTA ULSS 6 Vicenza. Vicenza 20 Maggio 2014

Dr. Enzo Bertamini Medico di Medicina Generale Coordinatore del Progetto Diabete di Bolzano


IL DATA MANAGEMENT NELLA PRATICA CLINICA. Dott.ssa Silvia Acquati U.O. di Endocrinologia e Malattie Metaboliche Direttore Dott. M.

La gestione dell iperglicemia nel DEU. Gabriele Forlani SSD Malattie del Metabolismo e Dietetica Clinica

D Non presenta complicanze D Presenta le seguenti complicanze:

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E LA NEFROPATIA DIABETICA: studio sui comportamenti prescrittivi diagnosticoterapeutici di un gruppo di medici genovesi

Ruolo della tecnologia nella gestione del diabete

L OTTIMIZZAZIONE DELL EQUILIBRIO GLICEMICO IN GRAVIDANZA DR.SSA PATRIZIA LENTINI

L autocontrollo come strumento di terapia

Brittle diabetes in paziente con poliendocrinopatia autoimmune gestita con tecnologia Flash Glucose Monitoring

Piano terapeutico per la prescrizione di Exenatide per il trattamento del diabete mellito di tipo 2

Paziente diabetico in condizioni non

La valutazione degli indicatori di processo e di outcome Francesco Dotta

Complicanze macroangiopatiche nel diabete

TINDARO IRACI I CONSIGLI PRATICI D USO DELLE NUOVE INSULINE PER IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

L anziano. Terapia del diabete tipo 2: un algoritmo basato su efficacia e farmaco-economia

Piano Sanitario Regionale LA SANITA DI INIZIATIVA IN AMBITO TERRITORIALE

Un efficace controllo del diabete richiede che l andamento dei livelli degli zuccheri nel sangue (glicemia) siano strettamente seguiti nel tempo

Monitoraggio continuo della glicemia in paziente con diabete di tipo 2 trattato con insulina (basal-bolus): confronto con autocontrollo

Report Eventi Formativi AMD

Dott.ssa Iolanda Coletta

DATASET (cosa registra il MMG partecipante a CGDM):

La gestione dell iperglicemia nel paziente ospedalizzato non critico

EDUCAZIONE DEI PAZIENTI IN TERAPIA CON MICROINFUSORE CON L USO DI SOFTWARE DEDICATI

Anziani diabetici e badanti: la tecnologia agevola l autocontrollo domiciliare

Attività fisica e microinfusore

Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica

IL RAGGIUNGIMENTO DEI TARGET TERAPEUTICI NELLA PRATICA CLINICA: I RISULTATI DELLO STUDIO QUASAR

Il paradosso del Veneto

Paziente di 29 anni, affetta da diabete mellito

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

L audit come strumento di implementazione. diabetico in Medicina Generale. Criticità nella gestione del paziente diabetico in Medicina Generale

della secrezione di insulina, la soppressione della secrezione di glucagone, il rallentamento dello svuotamento gastrico, la riduzione dell

Le novità degli Annali. Illidio Meloncelli Centro di Diabetologia San Benedetto del Tronto

Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore

IL RUOLO DELL EDUCAZIONE EDUCAZIONE TERAPEUTICA PER LA GESTIONE INTEGRATA DEL DIABETE

STRUTTURA COMPLESSA DI CHIRURGIA DIGESTIVA ED UNITÀ DEL FEGATO STRUTTURA COMPLESSA DI DIABETOLOGIA, DIETOLOGIA E NUTRIZIONE CLINICA

Hypoglycemia Social Burden in the Elderly and Related Geriatric problems (HYSBERG)

Candidata: Leny Giuliana De Jesus Jurado Chipana. Relatore: Prof. Saverio Pompili

Percorso della gestione integrata della persona con diabete. Esigenze ed impegno del Medico di Medicina Generale P. Brasesco

L'ESPERIENZA DEL PROGETTO EMILI: PREVENZIONE NELLE DONNE CON TUMORE MAMMARIO ATTRAVERSO L'EDUCAZIONE ALIMENTARE E AL MOVIMENTO

Corsi di Formazione per Diabetico Guida

Dal diario glicemico ai sistemi più evoluti

1 Accesso. 2 Accesso. Note 1-2. Nota 3. (dopo giorni) STOP. Nota 4

Nome Cognome: ROBERTO ZELANTE Titolo della Relazione:LINEE GUIDA AZIENDALI-MALATTIA DIABETICA AUSL 7 RAGUSA-

PREDITTORI DELLA DISFUNZIONE BETA CELLULARE NEL DIABETE MELLITO DI TIPO 2: LO STUDIO BETADECLINE

IPOGLICEMIA/IPERGLICEMIA IN OSPEDALE: GESTIONE INFERMIERISTICA

Azienda USL Ferrara. L assistenza integrata al Paziente diabetico nella Provincia di Ferrara da parte dei Medici di Medicina generale

Prevenzione e trattamento dell ipoglicemia. Dr.ssa P.Stefanoni

FARE MOVIMENTO. Risultati PASSI ASLCN1 STILI DI VITA E MALATTIA. Risultati PASSI 2007\2009 ASLCN1

UOC MEDICINA 2 - UOS DIABETOLOGIA UOCMEDICINA E CHIRURGIA ACCETTAZIONE URGENZA. Protocollo rispetto qualità della diagnosi secondo criterio APRO3

REGIONE MARCHE Giunta Regionale SERVIZIO SALUTE P.F. SANITA PUBBLICA

LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE. dott. Zoran Olivari

Terapie nel DM2 non. Reggio Emilia 2009

Corso di Formazione per Diabetico Guida

IL DIABETE MELLITO NON INSULINODIPENDENTE (NIDDM) GESTIONE DA PARTE DEL MMG

È possibile migliorare il compenso glicometabolico con il calcolatore di bolo? Conferma mediante holter glicemico

PROGRAMMA PER LA PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE DEL DIABETE

IL PAZIENTE DIABETICO / IPERGLICEMICO ALL INGRESSO IN OSPEDALE

Transcript:

Il valore dell autocontrollo glicemico come strumento gestionale nell ottimizzazione degli schemi di terapia insulinica nel diabete di tipo 2

Presentazione del caso MR, uomo di 60 anni, è ricoverato in Terapia Intensiva per sindrome coronarica acuta. Familiarità per cardiopatia ischemica. Diabete mellito di tipo 2, da 7 anni. Nega assunzione di alcolici o tabagismo.

Esame obiettivo e indagini diagnostiche Obesità di grado I (BMI >30 kg/m 2 ) e circonferenza addome 120 cm Ipertensione di grado 2 (160/100 mmhg) Iperglicemia a digiuno (304 mg/dl) Dislipidemia mista

Decorso clinico in UTIC Durante la degenza l iperglicemia veniva trattata con analoghi dell insulina ad azione rapida al bisogno. Alla dimissione, in aggiunta alla terapia cardiologica è stata prescritta terapia antidiabetica con ipoglicemizzanti orali (associazione metformina e sulfanilurea).

Follow-up cardiologico Il paziente a un mese dalla dimissione riferiva frequenti crisi anginose a riposo ed episodi di ipoglicemia sintomatici trattati con l assunzione di zuccheri semplici per os. Le glicemie misurate a casa mostravano ampia variabilità nel corso della giornata. Venivano prescritti esami strumentali cardiologici specifici e consigliata visita specialistica diabetologica per cui il paziente giungeva alla nostra osservazione.

Visita diabetologica (1) Un attenta valutazione del caso poneva in evidenza: iperglicemia a digiuno (264 mg/dl); HbA 1c 12% (108 mmol/mol); clearance della creatinina con GFR (calcolata sec. MDRD) 50 ml/min; microalbuminuria positiva (>300 mg/dl). Veniva sospesa la terapia con ipoorali e iniziata terapia con analoghi dell insulina con schema Basal Bolus.

Alba Pre-colazione Post-colazione Pre-pranzo Post-pranzo Pre-cena Post-cena Bedtime >350 200 100

Visita diabetologica (2) Il paziente è stato addestrato all automonitoraggio glicemico con glucometro che permette, oltre alla misurazione della glicemia, anche il calcolo della dose di insulina da somministrare Sono stati inoltre programmati controlli ambulatoriali mensili.

Follow-up diabetologico A 3 mesi dalla prima visita, si è osservato un netto miglioramento del compenso glicometabolico (HbA 1c 48 mmol/mol), soprattutto con stabilizzazione dei valori glicemici (visualizzabili grazie allo scarico dati del glucometro) e riduzione degli episodi di ipoglicemia. Inoltre il paziente riferiva la completa remissione della sintomatologia anginosa post-infartuale.

Autocontrollo glicemico e terapia insulinica Standard Italiani per la Cura del Diabete Mellito 2009-2010 AMD SID

Studio Treat To Target: l autocontrollo per la titolazione dell insulina basale Modificata da Riddle M, et al. Diabetes Care 2009;32(9):1577-82

L automonitoraggio della glicemia nell intensificazione della terapia insulinica Iniziare la terapia con insulina a durata d azione intermedia al momento di coricarsi oppure insulina a lunga durata d azione al momento di coricarsi o al mattino (si può iniziare con 10 unità oppure con 0,2 unità per kg di peso corporeo). Consensus statement dell'american Diabetes Association e dell'european Association for the Study of Diabetes Controllare la glicemia a digiuno (stick glicemico) ogni giorno e aumentare la dose, di solito di 2 unità ogni 3 giorni, fino a quando la glicemia a digiuno è stabile nell intervallo target [3,9-7,2 mmol/l (70-130 mg/dl)]. La dose può essere aumentata di un numero maggiore di unità (ad es., 4 unità ogni 3 giorni) se la glicemia a digiuno è >10 mmol/l (180 mg/dl). In caso di ipoglicemia, oppure di glicemia a digiuno <3,9 mmol/l (70 mg/dl), ridurre la dose serale di 4 unità oppure del 10%, in base alla riduzione maggiore indipendentemente dalla sua dimensione. No A1C 7% dopo 2-3 mesi. Sì Se la glicemia a digiuno rientra nell intervallo target [3,9-7,2 mmol/l (70-130 mg/dl)], controllarla prima di pranzo, cena e di coricarsi. In base alla glicemia, aggiungere una seconda iniezione come descritto oltre. Si può cominciare con ~4 unità e aggiustare di 2 unità ogni 3 giorni, fino a quando la glicemia raggiunge il target. Continuare con il regime di trattamento e controllare l'a1c ogni 3 mesi. No Glicemia prima di pranzo fuori target. Aggiungere insulina rapida a colazione a Glicemia prima di cena fuori target. Aggiungere insulina NPH a colazione o insulina rapida a pranzo. Glicemia prima di coricarsi fuori target. Aggiungere insulina rapida a cena a Inizio e aggiustamenti dei regimi insulinici. I regimi insulinici devono essere programmati tenendo in considerazione lo stile di vita del paziente e lo schema/orario dei pasti. L algoritmo serve solo a illustrate le linee guida essenziali per l inizio e gli aggiustamenti dell insulina. a Le insuline premiscelate (premixed) non sono raccomandate durante l aggiustamento delle dosi; tuttavia, possono essere usate opportunamente, di solito prima di colazione e/o cena, se la proporzione di insulina rapida e insulina a durata d azione intermedia è simile alle proporzioni fisse disponibili. NPH: Neutral Protamin Hagedorn. A1C 7% dopo 2-3 mesi. Sì Ricontrollare la glicemia pre-prandiale: se fuori target può essere necessario aggiungere un altra iniezione. Se l A1C continua a essere fuori range, controllare la glicemia dopo 2 ore dal pasto e aggiustare l insulina rapida pre-prandiale. Modificata da Nathan DM, et al. Diabetes Care 2009;32:193-203

Glicemia plasmatica (mg/dl) L automonitoraggio della glicemia nell intensificazione della terapia insulinica: strategia Basal Plus Dopo corretta titolazione dell insulina basale, se A1C 7% e la glicemia a digiuno è a target, aggiungere un iniezione di insulina prandiale al picco iperglicemico principale. 400 Identificazione del picco iperglicemico prandiale principale 200 0 7 PM 7 PM 7 Algoritmo di titolazione dell insulina prandiale Algoritmo gestito dal paziente Incrementi di 2 unità ogni 3 giorni Dose iniziale circa 4 unità Modificata da Lankisch MR, et al. Diabetes Obes Metab 2008;10(12):1178-85

Studio ELEONOR: ruolo dell autocontrollo glicemico per la corretta titolazione e intensificazione della terapia insulinica da parte del paziente nel regime Basal Plus Disegno dello studio 8-16 settimane 24 settimane Programma teleassistenza 380 DMT2 Massimizzare dose di MET R FPG <126 mg/dl HbA1c >7% Controllo standard Titolazione di insulina GLARGINE 1 bolo di GLULISINA al picco iperglicemico prandiale principale Modificata da Nicolucci A, et al. Congresso ADA 2009;abstract 550

HbA 1c (%), media ± DS Studio ELEONOR: la strategia Basal Plus associata al monitoraggio della glicemia permette di migliorare efficacemente il controllo glicemico Variazione dell HbA 1c 10,0 Monitoraggio standard Telemedicina p <0,001 per entrambi i gruppi 9,0 8,0 7,0 6,0 Visita 1 Visita 2 Visita 3 Visita 4 Visita 5 Endpoint Modificata da Nicolucci A, et al. Congresso ADA 2009;abstract 550

Controllo glicemico: HbA 1c Uno stesso valore di HbA 1c può essere il risultato di fluttuazioni glicemiche diverse. Modificata da Monnier L, et al. JAMA 2006;295:1681-7

Una nuova visione del controllo glicemico È necessario controllare contemporaneamente l esposizione e la variabilità glicemica. La variabilità glicemica rappresenta la frequenza e l ampiezza della fluttuazione attorno alla media dei valori glicemici di un paziente. L esposizione rappresenta la media delle glicemie di un determinato periodo di tempo.

Modello tridimensionale della fisiopatologia delle complicanze diabetiche Fluttuazioni glicemiche (MAGE) Attivazione stress ossidativo Attivazione stress ossidativo Rischio di complicanze Rischio PPG <7% FPG HbA 1c (glicosilazione) Modificata da Colette C, et al. Horm Metab Res 2007;39:683-6

Conclusioni Raggiungere e garantire un buon controllo glicemico riduce il rischio di complicanze croniche del diabete. Dati recenti dimostrano come un attenta applicazione delle linee guida in tema di autocontrollo possa comportare una riduzione del numero e della durata delle ospedalizzazioni e un risparmio sui costi di gestione della malattia. Nel nostro paziente, l utilizzo di un sistema innovativo di gestione di autocontrollo glicemico integrato con l ottimizzazione delle dosi di insulina ha favorito l ottenimento del compenso glicemico e un migliore decorso clinico postospedaliero.