EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO



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Transcript:

CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA INTERNAZIONALE DEL TURISMO ECONOMIA AZIENDALE e RAGIONERIA APPLICATA ALLE IMPRESE TURISTICHE Anno Accademico 2011 2012 Lezione 13 EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO -FINANZIARIO Alla ricerca delle FONDAMENTALI CONDIZIONI che devono caratterizzare la gestione perché il SISTEMA IMPRESA possa svolgere durevolmente la propria funzione EQUILIBRIO FINANZIARIO Le RELAZIONI fra i MOVIMENTI MONETARI provocati dalle operazioni di gestione 1

EQUILIBRIO FINANZIARIO IL CICLO FINANZIARIO ORIGINA FABBISOGNO FINANZIARIO, cioè di mezzi monetari necessari per far fronte alle uscite derivanti dalle operazioni di gestione Succedersi di USCITE ed ENTRATE conseguenti alle operazioni di PROVVISTA e di SCAMBIO Generalmente nella normale successione delle fasi di gestione le USCITE PRECEDONO le ENTRATE Il ciclo si apre con il sostenimento dell USCITA connessa alla provvista e si chiude con il conseguimento dell ENTRATA derivante dallo scambio (CICLO di RITORNO in forma monetaria del capitale) EQUILIBRIO FINANZIARIO è una condizione di ordine QUANTITATIVO L impresa è in EQUILIBRIO FINANZIARIO se è in grado di far fronte con i mezzi monetari a propria disposizione, ai fabbisogni finanziari suscitati dalla gestione è una condizione di ordine TEMPORALE In ogni ISTANTE le ENTRATE devono essere tali da coprire le USCITE cioè l impresa deve fronteggiare i fabbisogni nel preciso momento in cui si manifestano EQUILIBRIO FINANZIARIO La NATURA del FABBISOGNO FINANZIARIO INVESTIMENTI DURATURI: immobilizzazioni con rientro indiretto in alcuni anni CAPITALE DI ESERCIZIO: scorte e crediti continuamente rinnovati INVESTIMENTI A BREVE con durata di pochi mesi e espansioni temporanee del capitale di esercizio FABBISOGNO COSTANTE FABBISOGNO VARIABILE 2

EQUILIBRIO FINANZIARIO La COPERTURA del FABBISOGNO FINANZIARIO IMMOBILIZZAZIONI CAPITALE PROPRIO DISPONIBILITA CAPITALE di TERZI LIQUIDITA EQUILIBRIO FINANZIARIO La COPERTURA del FABBISOGNO FINANZIARIO il CAPITALE di TERZI CONVIENE? Ogni volta che il RENDIMENTO OPERATIVO del CAPITALE INVESTITO nell impresa è maggiore del COSTO che si dovrebbe sostenere per acquisire da terzi quel capitale, l impresa trova convenienza a finanziare i propri investimenti con CAPITALE di TERZI In queste condizioni i DEBITI consentono di accrescere il rendimento del capitale investito dall imprenditore Un esempio L impresa OMEGA ha investimenti per 50.000, finanziati con mezzi propri, e vuole portarli a 100.000. Le alternative di finanziamento sono due: A. Ricorso ad ulteriori mezzi propri B. Ricorso a debiti bancari aventi un costo medio annuo dell 8% Il rendimento degli investimenti, al lordo degli oneri finanziari, cioè il rapporto fra Reddito operativo e totale degli investimenti, è del 10% annuo 3

EQUILIBRIO FINANZIARIO QUALI DEBITI CONTRARRE in funzione della NATURA del FABBISOGNO? Il ricorso a FONTI non IDONEE a soddisfare il FABBISOGNO FINANZIARIO dell impresa fa correre il RISCHIO FINANZIARIO di non riuscire a rimborsare i capitali ottenuti in prestito nei tempi convenuti EQUILIBRIO FINANZIARIO QUALI DEBITI CONTRARRE in funzione della NATURA del FABBISOGNO? INVESTIMENTI DURATURI CAPITALE DI ESERCIZIO INVESTIMENTI A BREVE CAPITALE PROPRIO FINANZIAMENTI A MEDIO LUNGO TERMINE Fin. A ROTAZIONE o rinnovo FINANZIAMENTI A BREVE EQUILIBRIO FINANZIARIO Si instaurano alcune fondamentali relazioni PATRIMONIALI Disponibilità e Liquidità = ATTIVO CIRCOLANTE Per essere capace di far fronte ai propri impegni Per non ricorrere costantemente al finanziamento esterno 4

DISEQUILIBRIO ECONOMICO ASSOLUTO Le RELAZIONI fra i VALORI di COSTO e i VALORI DI RICAVO DISEQUILIBRIO ECONOMICO RELATIVO Equilibrio economico oggettivo Equilibrio economico soggettivo 5

Equilibrio economico oggettivo Equilibrio economico soggettivo Un esempio Il Sig. Biondi dirige un calzaturificio percependo uno stipendio annuo di 140.000. Da molto tempo sta pensando di dare vita ad una impresa calzaturiera propria. A tal fine ritiene di poter immettere in detta impresa i propri risparmi pari a 400.000 attualmente investiti in titoli di lungo periodo con un rendimento annuo del 10%. Il sig. Biondi ha una propensione al rischio stimabile nella misura del 5% dell investimento e vorrebbe conseguire, dalla nuova impresa, uno stipendio direzionale uguale a quello percepito come lavoratore dipendente e un extra profitto di 10.000. Quale reddito dovrebbe assicurare la nuova impresa al Sig. Biondi perché egli reputi economicamente conveniente abbandonare l attuale impiego e dare vita al suo progetto? Si deve guardare il TEMPO ECONOMICO della gestione... Il TEMPO ECONOMICO dei nuovi processi di produzione attuati dall impresa abbraccia più periodi amministrativi Talvolta le perdite SERVONO per COSTRUIRE UN NUOVO MERCATO L equilibrio economico deve essere valutato nel MEDIO-LUNGO TERMINE 6

Impossibile visualizzare l'immagine. Quale impresa è in EQUILIBRIO? IMPRESA ALFA In un dato anno della sua vita presenta risultati economici cospicui, ma in prospettiva di tempo è destinata a subire perdite RIPETUTE e RILEVANTI IMPRESA BETA In un dato anno della sua vita presenta un risultato economico negativo, ma in prospettiva di tempo è su un sentiero di sviluppo che la porterà a conseguire risultati economici POSITIVI La valutazione dell EQUILIBRIO non può prescindere dalle CONDIZIONI che si verificano nei singoli periodi amministrativi IMPRESA ALFA E in condizione di equilibrio economico raggiunte attraverso redditi di periodo tutti costantemente positivi IMPRESA GAMMA E in condizione di equilibrio economico raggiunte attraverso esercizi in perdita compensati da esercizi in utile Per la valutazione delle condizioni di EQUILIBRIO ECONOMICO è essenziale precisare la CONFIGURAZIONE di REDDITO alla quale riferirsi Gestione Le operazioni di gestione sono di VARIA NATURA: Straordinaria Ordinaria Operativa Si devono guardare il REDDITO ORDINARIO e il REDDITO OPERATIVO Finanziaria 7

CONFIGURAZIONI di REDDITO GESTIONE STRAORDINARIA: operazioni eccezionali per natura e frequenza di manifestazione che non rientrano nella normale attività dell impresa - - costi e ricavi straordinari = Reddito Straordinario Una redditività globale largamente dipendente da PROVENTI STRAORDINARI non potrebbe certo dirsi EQUILIBRATA e STABILIZZATA GESTIONE ORDINARIA: operazioni che vengono normalmente svolte nell impresa - costi e ricavi ordinari = Reddito Ordinario CONFIGURAZIONI di REDDITO: approfondire l analisi del REDDITO ORDINARIO GESTIONE OPERATIVA: operazioni direttamente rivolte alla realizzazione dell oggetto tipico di attività dell impresa - costi e ricavi operativi = Reddito operativo GESTIONE FINANZIARIA: operazioni per la provvista di capitali e l impiego di quelli esuberanti - costi e ricavi finanziari = Reddito finanziario L articolazione del REDDITO nel CONTO ECONOMICO in FORMA SCALARE + RICAVI OPERATIVI - COSTI OPERATIVI = REDDITO OPERATIVO + RICAVI FINANZIARI -COSTI FINANZIARI = REDDITO ORDINARIO + RICAVI STRAORDINARI -COSTI STRAORDINARI = REDDITO PRIMA delle IMPOSTE -IMPOSTE SUL REDDITO = REDDITO NETTO GLOBALE 8

Un esempio Collocare i seguenti valori nello schema di Conto Economico per aree di gestione e quantificare le diverse figure di reddito : prodotti c/vendita 1.000 sopravvenienza passiva 100 insussistenza attiva 50 stipendi 300 materie c/acquisti 200 capitale sociale 8000 mutui passivi 500 interessi passivi 100 indennità TFR 30 cassa 500 imposte 100 energia elettrica 20 LE CAUSE DELL ANALISI DEI COSTI - COAN Rilevazioni relative alla GESTIONE INTERNA Riguardano singole parti e singoli oggetti dell impresa Rileva costi e ricavi di funzioni, divisioni, reparti e prodotti ANALISI DEI COSTI COGE COAN LE DIFFERENZE Rilevazioni alla Elaborazioni MANIFESTAZIONE dell ASPETTO FINANZIARIA ECONOMICO Classificazione Classificazione costi costi per NATURA per DESTINAZIONE 9

PRODOTTI Determinazione di risultati reddituali parziali COAN OGGETTI di COSTO CENTRI DI COSTO Entità aziendale alla quale vengono addebitate determinate spese che le competono, in modo da poterne calcolare il costo di funzionamento COAN DIMENSIONE TEMPORALE PERIODO di riferimento Ampiezza dell intervallo di tempo entro cui rilevare i costi di determinati oggetti ANNUALE INFRANNUALE: Mensile, trimestrale MOMENTO di rilevazione PASSATO : Costi consuntivi FUTURO: Costi Preventivi Stimati STandard SUPPORTO alle DECISIONI Conseguenze sul reddito delle variazioni dei volumi di produzione Fissazione del prezzo di vendita Analisi di redditività delle diverse produzioni COAN FINALITA VALORI per il BILANCIO CONTROLLO di GESTIONE 10

COAN CLASSIFICAZIONE COSTI SPECIALI COMUNI Costi dei fattori produttivi Costi dei fattori produttivi non attribuibili ad un oggetto attribuibili ad un oggetto mediante misurazione mediante misurazione oggettiva oggettiva Si ricorre ad un CRITERIO di RIPARTIZIONE VARIABILI Variano al variare del volume Proporzionali Progressivi Degressivi di produzione Costi Costi COAN CLASSIFICAZIONE COSTI Costi Volumi Volumi y=ax y=ax 2 y=a x Volumi FISSI Restano invariati al variare dei volumi di produzione nei limiti della capacità produttiva della struttura aziendale Costi Volumi VARIABILI COAN CLASSIFICAZIONE COSTI Presentano una componente fissa e una variabile al variare del volume di produzione Costi SEMIVARIABILI Volumi FISSI 11

SUPPORTO alle DECISIONI VARIABILITA dei COSTI Determinazione del VOLUME di PRODUZIONE e VENDITA CRITICO BEA (Break Even Analysis) FINALITA ANALISI di REDDITIVITA Scegliere verso quale prodotto rivolgere gli sforzi dell impresa MLC (Margine Lordo di Contribuzione) BEA - Analisi grafica Ricavi e costi R = P x Q Ricavi CT = (cv x Q) + F Costi totali C = F Costi Fissi CV = (cv x Q) Costi variabili BEP = Q Quantità di produzione e vendita BEA - Analisi algebrica Q x P = F + cv x Q Q x P cv x Q = F Q (P cv) = F Q = F / (P cv) 12

BEA Un esempio Costi Fissi = 1000 Costo Variabile per unità di prodotto = 3 Prezzo di vendita per unità di prodotto = 8 Determinare il Volume di produzione e vendita critico Q = 1000 / (8 3) = 1000/5 = 200 L impresa dovrà produrre e vendere 200 unità per coprire almeno i costi sostenuti BEA Un esempio Costi Fissi = 1000 Costo Variabile per unità di prodotto = 3 Prezzo di vendita per unità di prodotto = 8 Determinare il Volume di produzione e vendita necessario per realizzare un profitto di 5000 5000 = (8 3 ) x Q P - 1000 = (5000 + 1000) / (8-3) = 6000/5 = 1.200 U = (P cv) x Q P F Q P = (U + F) / (P cv) MLC = R - CV Il Margine Lordo di Contribuzione è dato dalla differenza fra Ricavi e Costi Variabili 13

E CONFIGURAZIONI DI COSTO - COSTO PRIMO - Somma di tutti i costi speciali di natura produttiva - COSTO INDUSTRIALE - COSTO PRIMO + costi comuni di natura produttiva - COSTO PIENO o COMPLESSIVO - COSTO - COSTO INDUSTRIALE + tutti gli altri costi: commerciali, amministrativi, finanziari, tributari ECONOMICO-TECNICO COSTO PIENO + oneri figurativi E CONFIGURAZIONI DI COSTO - COSTO MERCANTILE - Costi di acquisto + costi accessori di acquisto in e fuori fattura - COSTO PIENO o COMPLESSIVO - COSTO - COSTO MERCANTILE + tutti gli altri costi: commerciali, amministrativi, finanziari, tributari ECONOMICO-TECNICO COSTO PIENO + oneri figurativi UNA RILETTURA DELL Equilibrio economico oggettivo RICAVI = COSTO ECONOMICO-TECNICO 14