Catasto 3D la gestione dei layer

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Università degli Studi di Udine Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Specialistica in Informatica a.a. 2006 / 2007 Tesi di Laurea Catasto 3D la gestione dei layer Relatore: prof. ANGELO MONTANARI Laureando: DARIO ZUCCATO Correlatori: dott.ssa DONATELLA GUBIANI

SOMMARIO In questi ultimi anni si è assistito a una crescita elevata dell interesse verso i sistemi catastali informatizzati. In modo particolare è stata sviluppata una grande quantità di documenti di ricerca riguardanti aspetti di modellazione di tali sistemi, che si sono spinti sempre più avanti verso soluzioni innovative. L esigenza di un sistema informatizzato di gestione del catasto urbano è cresciuta nel tempo di pari passo con l evoluzione delle città e delle proprietà fondiarie. Per questo motivo le vecchie soluzioni di gestione del catasto risultano sempre più inadeguate, in alcuni casi delegando all utente umano molte attività da svolgersi in modo manuale e quindi non informatizzato. Osservando l iter della ricerca in tale campo si nota come ci sia una spinta considerevole verso soluzioni informatiche orientate alla visualizzazione e all editing tridimensionale del dato spaziale presente nell ambito dei sistemi catastali. L obiettivo di questa tesi è quello di sondare il terreno già spianato dalle molte attività di ricerca effettuate in questo ambito, cercando di studiare e di agglomerare in un unico documento le soluzioni che sono state ritenute più interessanti, sia dal punto di vista catastale che tecnico-informatico. Si cercherà inoltre di delineare un framework di base per la gestione del dato spaziale, geografico e catastale, per realizzare una piattaforma robusta e conforme alle normative. Infine in questa tesi verranno delineati gli aspetti tecnici riguardanti la gestione dei layer, ossia la visualizzazione dinamica e divisa in livelli del dato geometricocatastale.

Catasto 3D e la gestione dei layer - Indice INDICE INTRODUZIONE... 1 1.1 Obiettivo della tesi...1 1.2 Il catasto: etimologia e definizione...2 1.3 Scopi del catasto...4 1.4 Caratteristiche del catasto...5 1.5 Storia del catasto dalle origini all unità d Italia...6 1.5.1 Il catasto in Egitto, Mesopotamia, Asia Minore, Grecia... 6 1.5.2 Il catasto romano e la centuriazione... 7 1.5.3 Il catasto bizantino... 11 1.5.4 Il catasto nel Medioevo... 11 1.5.5 Il Cinquecento e il Seicento... 11 1.5.6 Il Settecento e il catasto Teresiano... 12 1.5.7 Il periodo napoleonico e la Restaurazione... 14 1.5.8 Dall unità d Italia ai giorni nostri... 16 1.5.9 Il Catasto Unico Italiano... 21 1.5.10 La meccanizzazione e l automazione del catasto... 25 1.5.11 Istituzione del Catasto dei Fabbricati... 26 1.5.12 Apertura al libero professionista della gestione del catasto e ridefinizione degli organi centrali del Catasto... 27 1.5.13 Decentramento del Catasto ai comuni... 28 1.6 Organizzazione del Catasto Italiano...29 1.6.1 Il catasto dei Terreni... 31 1.6.2 Il Catasto dei Fabbricati... 32 NUOVE PROSPETTIVE... 35 2.1 Introduzione...36 2.2 Nuove esigenze e possibili applicazioni...39 2.2.1 Il catasto... 39 2.2.2 La gestione del territorio... 41 2.2.3 Design urbano... 41 i

Catasto 3D e la gestione dei layer - Indice PROPOSTA DI SVILUPPO... 42 3.1 Introduzione...43 3.1.1 I modelli dei dati... 43 3.1.2 Il ruolo dei layer... 45 3.2 Analisi dei requisiti...47 3.2.1 Requisiti funzionali... 47 3.2.2 Requisiti non funzionali... 49 3.3 Prime considerazioni...50 3.3.1 Core Cadastral Domain Model (CCDM)... 50 3.3.2 Il modello di catasto utilizzato... 53 3.3.3 Il modello dei dati 3D... 54 3.4 Il Framework di base...58 3.4.1 Schema generale... 58 3.4.2 Specifiche delle singole classi (Schemi UML)... 64 3.5 La gestione dei Layer...126 3.5.1 Introduzione... 126 3.5.2 Definizione... 126 3.5.3 Layer e Catasto Italiano... 127 3.5.4 Requisiti... 130 3.5.5 Integrazione del Framework... 131 3.5.6 Layer Runtime... 131 3.5.7 Viste Materializzate... 131 TECNOLOGIE COINVOLTE... 133 4.1 Object-Oriented Database Management Systems...134 4.1.1 Introduzione... 134 4.1.2 Modelli dei dati... 134 4.1.3 Il modello relazionale... 135 4.1.4 I modelli post-relazionali o object-oriented... 139 4.1.5 I database a oggetti... 140 4.1.6 Layer e OODBMS... 158 4.2.NET Framework 2.0 e Visual Studio 2005...164 4.3 X3D...164 ii

Catasto 3D e la gestione dei layer - Indice IL PROTOTIPO... 165 5.1 Architettura software del prototipo...166 5.1.1 Flussi di dati... 166 5.2 Implementazione Layer...166 5.2.1 Layer Runtime... 166 5.2.2 Viste Materializzate... 166 5.3 Screenshots...166 CONCLUSIONI... 168 BIBLIOGRAFIA... 169 iii

INTRODUZIONE Capitolo I

Capitolo I Introduzione 1.1 Obiettivo della tesi Attualmente in Italia non esiste alcuna applicazione delle tecnologie legate ai dati tridimensionali nel campo dei sistemi catastali, sebbene un loro utilizzo sarebbe auspicabile per la trattazione di molte registrazioni. Lo scopo di questa tesi è quello di sondare il campo dei sistemi GIS per proporre un esempio di applicazione della gestione tridimensionale del dato catastale. Il lavoro che è stato portato avanti in questo documento si basa in parte su parecchi documenti di ricerca sviluppati nelle università di tutto il mondo e vuole essere lo sviluppo di una precedente tesi [piz06] sviluppata all interno dell Università degli Studi di Udine. In particolare i sotto-obiettivi della tesi sono i seguenti: 1. studiare il campo dei sistemi catastali e mettere in luce i particolari che li caratterizzano; 2. proporre una modellazione di un framework che contempli la definizione e l implementazione di un sistema geografico-catastale che gestisca il dato geometrico in tre dimensioni; 3. realizzare un prototipo che si basi sul framework delineato, usando le più recenti tecnologie: fra tutte queste le seguenti sono di maggior risalto: a. Visual Studio.NET 2005 linguaggio Visual Basic.NET 2005 b. OODBMS (db4objects) c. X3D 4. proporre una modellazione della gestione dei layers di visualizzazione, incorporandola all interno del framework e del prototipo finale. 1

Capitolo I Introduzione 1.2 Il catasto: etimologia e definizione L origine del termine è incerta e al riguardo esistono varie possibilità di derivazione da termini antichi: 1) Κατάστρασις (greco): registro di inserimento o di accorpamento di proprietà; 2) Κατάστρωμα (greco): formula di registrazione di un atto nei libri pubblici; 3) Capitastrum (latino, Basso Impero): termine che deriva da Caput, unità estimativa del censo romano; 4) Καταστίχου (greco tardo) e Catasticum (corrispondente latino): termini per indicare gli inventari dei beni fondiari bizantini e cretesi. In ogni caso da qui derivano i termini con cui si indica il catasto nelle lingue neolatine (cadastar e encadastar in provenzale, cadastro, catasto e catasto in italiano, cadastrein francese) e germaniche (Kataster in tedesco, cadasterin inglese). L evoluzione della definizione di catasto, ovvero dell ambito a cui si riferisce quanto si denota come catasto, è andata di pari passo con la sua evoluzione etimologica: in ogni periodo e in ogni realtà geografico-culturale il catasto ha assunto connotazioni differenti, fino ad essere fissato nei suoi tratti fondamentali durante il periodo napoleonico. In passato, parlando di catasto ci si riferiva in senso generico ad una rassegna qualsiasi di beni (mobili o immobili) e dei relativi possessori atta a stabilire il carico fiscale; per estensione, poi, il catasto indicava anche le operazioni necessarie per definire la proprietà ai fini della determinazione dell imposta fondiaria e talvolta l imposta fondiaria stessa. 2

Capitolo I Introduzione Oggi, invece, la definizione di catasto è più precisa e specifica: per catasto si intende infatti il complesso di documenti con cui si accertano, per scopi fiscali, civili ed eventualmente giuridici, alcune caratteristiche tecnico-economiche dei beni immobili di un territorio e se ne registrano tutte le mutazioni. 3

Capitolo I Introduzione 1.3 Scopi del catasto Come riportato nella definizione appena presentata, il catasto ha tre finalità principali: fiscale, giuridica e civile. La finalità fiscale è quella che sta alla base del catasto: proprio la necessità di determinare il reddito imponibile dei fondi rustici e dei fabbricati urbani richiede che le proprietà immobiliari soggette ad imposta vengano accertate e appositamente catalogate e che le relative mutazioni vengano tenute in evidenza. La finalità giuridica consiste nella possibilità di dotare i documenti catastali di valore giuridico (probatorietà), ossia della possibilità che con i documenti catastali possano essere giuridicamente comprovati i diritti registrati nel catasto. La finalità giuridica non è comune a tutti i catasti attualmente in vigore in Europa e nel mondo: i catasti italiano, francese e spagnolo, ad esempio, non hanno finalità giuridica, mentre ha finalità giuridica il catasto svizzero. In altri casi, infine, la finalità giuridica è associata al catasto mediante altre istituzioni, come per il Libro Tavolare e il catasto austriaco. Per finalità civili del catasto si intendono tutte quelle informazioni che sono messe a disposizione nei documenti catastali ed in particolare la planimetria dettagliata e a grande scala di tutto il territorio nazionale, l analisi del reddito delle particelle e la descrizione dell aspetto della proprietà fondiaria e di quella urbana. 4

Capitolo I Introduzione 1.4 Caratteristiche del catasto Le caratteristiche del catasto sono molteplici e si possono riassumere in una classificazione per assi tematici, ovvero in tre principali aree semantiche: tipologia: o rustico o fondiario (catasto terreni), quando si occupa di beni immobili rurali, ossia di terreni ed eventualmente fabbricati rurali; o edilizio o urbano (catasto fabbricati), quando si occupa di beni immobili urbani, ossia di edifici e fabbricati, eventualmente ad esclusione di quelli rurali; presenza della finalità giuridica (effetti giuridici): o probatorio, se ha effetti giuridici, ossia se fornisce la prova giuridica della proprietà; o non probatorio, se non ha effetti giuridici; modo di rappresentare i beni immobili: o descrittivo, se si ha solo una descrizione degli immobili; o geometrico, se, oltre alla descrizione degli immobili, si ha anche la loro rappresentazione planimetrica. Nello specifico, poi, un catasto geometrico può essere: per masse di colture: se la planimetria rappresenta i limiti delle colture; per proprietà: se la planimetria rappresenta i limiti delle proprietà; particellare: se la planimetria rappresenta i limiti delle particelle catastali. Si definisce particella catastale una porzione di bene immobile (terreno o fabbricato) che sia continua, appartenente ad un unico comune, appartenente ad un unico proprietario, avente un unica destinazione produttiva con un unico livello di produttività. 5

Capitolo I Introduzione 1.5 Storia del catasto dalle origini all unità d Italia 1.5.1 Il catasto in Egitto, Mesopotamia, Asia Minore, Grecia In Egitto le prime notizie di carattere catastale risalgono alla Seconda Dinastia (prima del 2780 a.c.) e si riferiscono ad un censimento di beni mobili e immobili a fini di tassazione; tuttavia non si è a conoscenza della presenza o meno di un accatastamento del suolo associato a tale censimento. A partire dalla Dinastia Tebana, però, si è a conoscenza di un catasto nel senso moderno del termine, con una doppia imposta, fondiaria e sulla persona fisica. Durante il regno di Amasis (568-525 a.c.) fu stabilito per legge che le verifiche fiscali e le misure del terreno partissero dalla dichiarazione del contribuente; nell Egitto Tolemaico (330-30 a.c.) e Romano (a partire dal 30 a.c.) sono stati rinvenuti vari esempi di dichiarazioni dei contribuenti e di rapporti di funzionari, con anche informazioni sulla metodologia di rilievo. La peculiarità del sistema catastale egizio era il fatto che gli aggiornamenti erano effettuati annualmente, in funzione delle piene del Nilo. A Babilonia sono testimoniate (1955-1913 a.c.) operazioni di delimitazione di confini in seguito a un eredità: queste operazioni probabilmente avevano solo scopo giuridico (definire i limiti di una proprietà) e non fiscale. Il primo esempio in Grecia di un catasto fiscale viene identificato con le tavolette catastali del Palazzo di Nestore a Pylos e risalenti al 1200 a.c. (Civiltà Micenea): esse identificavano il proprietario e determinavano, misurando la superficie o il valore della proprietà in quantità di grano, le imposte che questi era chiamato a pagare. 6

Capitolo I Introduzione Operazioni riguardanti proprietà fondiarie sono segnalate in Asia Minore durante il regno dei Seleucidi (312-174 a.c.): in quel caso, però, non esisteva un vero e proprio catasto fiscale, in quanto le dichiarazioni erano accertate tramite testimoni scelti tra gli abitanti e non con una procedura strutturata e definibile come catastale in senso moderno. Anche nel periodo della Grecia classica non esisteva un catasto organizzato e strutturato in un sistema di misure e accertamenti e le imposte si basavano sulle dichiarazioni dei contribuenti; inoltre non si è certi che le dichiarazioni venissero sottoposte a verifica come avveniva, invece, in Egitto. 1.5.2 Il catasto romano e la centuriazione Il catasto romano si basava sostanzialmente su due tipi di intervento, il tracciamento dei lotti e il conseguente picchettamento, che si effettuavano in campagna, e la stesura in mappa dei rilievi e la valutazione fiscale, che avvenivano in ufficio. Il territorio agrario veniva sottoposto a centuriazione, ossia alla sua suddivisione in unità quadrate di circa 710 m di lato (centurie) tramite strade rettilinee intersecantesi ad angolo retto e chiamate decumani e cardi. In questo modo le nuove terre erano al tempo stesso ripartite in lotti e rese raggiungibili attraverso un sistema viario reticolare avente il fulcro nei due assi principali, il decumano massimo e il cardo massimo. In questi termini la centuriazione veniva effettuata indipendentemente dalla proprietà della terra e serviva in primis come strumento di organizzazione fondiaria di nuovi territori entrati a far parte dei possessi di Roma. Ogni centuria era indicata sulla base della sua posizione rispetto al sistema di riferimento cardo-decumano più prossimo e con l utilizzo di sigle di due lettere, indicanti la prima l asse di riferimento (K = cardo, D = decumano) e la seconda la posizione rispetto all asse (D / S = a destra / a sinistra rispetto al decumano, K / U = al di qua / al di là rispetto al cardo). Le lettere K e U derivano rispettivamente dal latino citra (al di qua) e ultra (al di là). 7

Capitolo I Introduzione Figura 1 Identificazione delle centurie romane in funzione della posizione rispetto al cardo e al decumano Per l assegnazione delle terre si procedeva ad un ulteriore ripartizione delle terre già centuriate: le centurie venivano suddivise in lotti rettangolari tramite i limites intercisivi durante le operazioni di strigatio (suddivisione lungo la direzione principale della centuriazione) e scamnatio (suddivisione in direzione ortogonale alla precedente). Una volta effettuate le operazioni di centuriazione e assegnazione delle terre, il territorio veniva rappresentato su mappe in genere chiamate formae e conservate in duplice copia a Roma e nel capoluogo della provincia sede della centuriazione. Le operazioni di aggiornamento delle mutazioni dell assetto delle terre centuriate erano assai difficoltose e spesso trascurate: utilizzando una terminologia che vedremo nel seguito possiamo dire che il catasto romano prevedeva una fase di formazione complessa e articolata, ma una fase di conservazione del tutto insufficiente. Per questo motivo il catasto romano è considerato fine a se stesso, dal momento che è un documento che testimonia una suddivisione e un assegnazione locale di terre e la sua 8

Capitolo I Introduzione organizzazione a livello provinciale, senza che diventi uno strumento veramente aggiornato e utile ai fini fiscali o giuridici. Figura 2 - Le centuriazioni romane hanno lasciato traccia di sé anche nel territorio lombardo: la carta riporta l andamento delle centuriazioni nel territorio compreso tra le Provincie di Como e Lecco. 9

Capitolo I Introduzione Figura 3 - Considerando ad esempio la zona compresa tra Merate e Verderio, nella bassa Provincia di Lecco, è possibile constatare come in alcuni casi le strade attuali riprendano l andamento degli antichi cardi e decumani e come altrove l assetto stradale romano sia intuibile dal tracciato di sentieri e tratturi o dalla disposizione dei fondi agricoli. Figura 4 - nel territorio dei Comuni di Verderio Superiore e Verderio Inferiore, appare evidente lo schema a maglia ortogonale del sistema stradale e la suddivisione a lotti rettangolari dei terreni agricoli. 10

Capitolo I Introduzione 1.5.3 Il catasto bizantino Il catasto bizantino viene definito Codex e si basa su atti ufficiali che riportano dati catastali; definisce lo stato particellare di un unità fiscale partendo dalla misurazione delle terre e possiede carattere probatorio. L unità di base degli atti catastali bizantini è lo Stichos, formato da sezioni concernenti il contribuente, l'oggetto dell imposta e l imposta stessa. 1.5.4 Il catasto nel Medioevo Nel Medioevo si ebbe l assenza di catasti organizzati e la diffusione di documenti descrittivi come i censi e i cabrei, registri di fondi e beni in genere; molto comuni erano i cabrei relativi a pievi e riportanti ad esempio chiese, poderi o vigne appartenenti al territorio della pieve esaminata. Solo alcuni comuni si dotarono di un assetto censuario minimo; ad esempio risale al Quattrocento un sistema di raccolta di tributi basato sulla dichiarazione di proprietà da parte dei capofamiglia e sulla determinazione di un reddito presunto e delle conseguenti tasse. In questo periodo inizia ad essere utilizzato il termine estimo. 1.5.5 Il Cinquecento e il Seicento Nel Cinquecento e nel Seicento si diffusero censi e tassazioni a carattere fondiario e personale. La tassazione, infatti, era applicata sui terreni, come nel caso del sistema delle teste vive e teste morte a Milano (con questo appellativo era indicato il sistema di tassazione dei terreni, che gravava tanto su quelli produttivi ( teste vive ), quanto su quelli incolti o improduttivi ( teste morte ) ), sui capi di bestiame, come la tassa sui cavalli sempre nel capoluogo lombardo, e sulle persone, come nel caso dei prelievi di sale. In questo contesto si ebbero anche tentativi di organizzazioni catastali più strutturate: esperienze in tal senso si ebbero a Chieri, Milano, Verona, Vicenza, 11

Capitolo I Introduzione Venezia, Pescara e nello Stato della Chiesa, ma i censi elaborati ebbero tutti carattere empirico, descrittivo e soggetto a numerosi casi di iniquità fiscale. In particolare nel Ducato di Milano Carlo V cercò di realizzare, dal 1540 in poi, un catasto vero e proprio ma, nonostante il grande sforzo organizzativo, i risultati furono deludenti: molte terre non vennero rilevate e si ebbe lo sdoppiamento dell imposta in reale e personale. Quest esperienza, però, portò alla luce il problema della disorganizzazione in materia catastale e diede un impulso decisivo alla ricerca di un sistema in grado di fare ordine in un ambito così poco omogeneo e strutturato. 1.5.6 Il Settecento e il catasto Teresiano Nel Settecento, con la nascita e lo sviluppo della cartografia geodetica moderna, si ebbe un notevole impulso alla creazione di catasti geometrici particellari in tutti quegli Stati in cui si veniva a contatto con le potenzialità offerte dalle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche. Anche in Italia l impulso innovatore si fece sentire (nel 1728 il re Vittorio Amedeo II ordinò la realizzazione di un catasto geometrico particellare per il territorio del Piemonte) ed in particolare nel Ducato di Milano, passato nel 1713 all Austria in virtù del Trattato di Utrecht, si ritentò di creare un nuovo catasto: nel 1718, infatti, Carlo VI diede il via ai lavori per la realizzazione di un censo geometrico particellare per la Lombardia austriaca. I primi rilievi vennero effettuati con l utilizzo della Tavoletta Pretoriana negli anni 1721-1723, ma i lavori si interruppero a causa di guerre e problemi di successione dopo la morte di Carlo VI e furono ripresi solo dopo l insediamento al trono di Maria Teresa, figlia di Carlo VI. Il censo venne così pubblicato nel 1760 strutturato in quattro diversi atti, il registro, la tavola censuaria, il catastino e la mappa. 12

Capitolo I Introduzione Oggi il censo voluto da Carlo VI è conosciuto sotto differenti denominazioni: Catasto di Carlo VI, Catasto Teresiano (o di Maria Teresa) o Antico Censo Milanese. Figura 5 - Esempio di mappa del Catasto Teresiano: porzione del Comune di Sabbioncello (ora aggregato a Merate, LC) 13

Capitolo I Introduzione 1.5.7 Il periodo napoleonico e la Restaurazione Con l ascesa di Napoleone e la sua espansione in Europa si diffusero le innovazioni scientifiche e tecnologiche di quel periodo; anche in materia catastale Bonaparte volle apportare miglioramenti ed in particolare ebbe l idea di istituire un catasto unico per tutto l Impero, un catasto che fosse di tipo geometrico, particellare e basato sul sistema metrico decimale ( catasto francese napoleonico ). Tutto ciò portò ad un eccezionale impulso alla realizzazione di un catasto moderno in tutto il Regno Italico e anche dopo il declino di Napoleone i vari Stati nati dalla Restaurazione ripresero le operazioni avviate durante il periodo napoleonico. In particolare vennero realizzati: il Nuovo Censo Milanese o Catasto del Regno Lombardo-Veneto, che sostituiva l antico censo di Carlo VI estendendo il suo ambito di validità al Veneto e modificando la modalità di determinazione dell imposta, che non colpiva il capitale fondiario come nel Catasto Teresiano ma la rendita, determinata per qualità e classi; il Catasto Gregoriano (1833, Stato Pontificio) geometrico, particellare e basato sul sistema metrico decimale; il Catasto Francese del Ducato di Parma e Piacenza, direttamente derivato dalle disposizioni napoleoniche. 14

Capitolo I Introduzione Figura 6 - Mappa del Catasto del Regno Lombardo-Veneto; in figura è riportato il territorio di Sabbioncello. 15

Capitolo I Introduzione 1.5.8 Dall unità d Italia ai giorni nostri 1861 - Inizio del processo di unificazione italiana A livello catastale, ogni volta che il territorio di uno Stato preunitario entra a far parte del nuovo Stato unitario italiano porta con sé il suo particolare catasto. Alla fine del processo di unificazione, pertanto, in Italia sono in vigore tutti i catasti precedentemente presenti nei territori acquisiti e, nel 1886, sono ripartiti nei seguenti 9 compartimenti catastali (dopo la Prima Guerra Mondiale sarà istituito un decimo compartimento comprendente le Nuove Provincie della Venezia Tridentina (Trentino-Alto Adige) e della Venezia Giulia): Piemonte e Liguria, comprendente il Piemonte, la Liguria, la Valle d Aosta, l Oltrepò Pavese e la Lomellina (attualmente in provincia di Pavia); Lombardo-Veneto, comprendente la Lombardia (Lomellina e Oltrepò Pavese esclusi), il Veneto e il Friuli (senza la Venezia-Giulia); ex Ducato di Parma e Piacenza, comprendente le attuali provincie di Parma e Piacenza e il territorio di Pontremoli (ora in provincia di Massa- Carrara); ex Ducato di Modena e Reggio, comprendente le attuali provincie di Modena e Reggio Emilia e la Lunigiana (ora in provincia di Massa- Carrara); Toscana, comprendente il territorio delle attuali provincie toscane ad esclusione di quello di Massa-Carrara; ex Stato Pontificio, comprendente il Lazio, l Umbria, le Marche e la Romagna (ossia le attuali provincie di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini); ex Stato Napoletano, comprendente Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Basilicata; Sicilia; Sardegna. 16

Capitolo I Introduzione Ogni compartimento comprende una serie di catasti differenti, come illustrato nella tabella seguente e per un totale di 24 catasti ufficiali, che costituiscono il Catasto Terreni italiano. COMPARTIMENTO CATASTO PERIODO TIPO I - Piemonte e Liguria II Lombardo-Veneto III ex Ducato di Parma e di Piacenza IV ex Ducato di Modena e Reggio V - Toscana VI ex Stato Pontificio 1 - Censi Piemontesi antichi Cinquecento-Settecento Descrittivi i più antichi, geometrici (particellari o per massa di coltura) gli altri 2 - Censo Milanese (Antico e Nuovo) Settecento (1760) e Napoleonico-Restaurazione Geometrico particellare 3 - Catasti della Repubblica Settecento Descrittivi Ligure 4 - Catasti Francesi napoleonici Napoleonico Geometrici (particellari o per masse di coltura) Geometrico particellare 5 - Antico Censo milanese (Carlo VI o Teresiano) Settecento (1760) e Napoleonico-Restaurazione 6 Censo Mantovano Settecento Geometrico particellare 7 Nuovo Censo milanese Napoleonico-Restaurazione Geometrico (Lombardo-Veneto) (1846-1853) particellare 8 Catasto Parmense- Napoleonico-Restaurazione Geometrico Piacentino particellare 9 Catasto Guastallese Napoleonico-Restaurazione Geometrico particellare 10 Catasto Estense di Settecento Descrittivo pianura 11 Catasto Estense di Settecento Descrittivo montagna 12 Catasto della Garfagnana Cinquecento Geometrico per masse di proprietà 13 Catasto Lucchese antico Napoleonico Geometrico per masse di proprietà 14 Catasto della Lunigiana Napoleonico-Restaurazione Geometrico per masse di proprietà 15 Catasto di Massa Napoleonico-Restaurazione Geometrico per masse di proprietà 16 Catasto Toscano Napoleonico-Restaurazione Geometrico particellare 17 Catasto dell Elba e di Pianosa 18 Catasto Lucchese recente 19 Catasto dell Isola del Giglio 20 Catasto Gregoriano o Romano (con estimo antico) Restaurazione Postunitario Postunitario Napoleonico-Restaurazione (1833) Geometrico particellare Geometrico particellare Geometrico particellare Geometrico particellare 21 Catasto Romano (con estimo riveduto) Postunitario (1875) Geometrico particellare VII ex Stato Napoletano 22 Catasto Napoletano Napoleonico-Restaurazione Descrittivo VIII Sicilia 23 Catasto Siciliano Restaurazione Descrittivo IX Sardegna 24 Catasto Sardo Restaurazione Geometrico (con rilievo a vista) particellare Tabella 1 - I nove compartimenti catastali e i catasti ufficiali del primo catasto terreni Italiano. 17

Capitolo I Introduzione Come si può facilmente capire, in una situazione del genere ci sono grandi problemi di omogeneità a causa di: diversi tipi di catasto (solo 15 su 24 erano geometrici particellari, ma uno di questo con rilievo a vista); diversi metodi e strumenti di rilievo; diverse unità di misura; diverse tipologie d estimo; diversa moneta. In alcuni casi, poi, una situazione particolarmente eterogenea è riscontrabile anche all interno di uno stesso compartimento catastale: nel compartimento di Piemonte e Liguria sono presenti sia quello che è considerato il catasto migliore, - il Censo Milanese - sia gli imperfetti catasti liguri, descrittivi e basati sulla denunce dei contribuenti, spesso non verificate. Molto differenziata è anche la situazione del compartimento dell ex Ducato di Modena e Reggio, nel quale si passa dai settecenteschi catasti estensi di tipo descrittivo ai catasti napoleonici per masse di coltura di Massa, di Lucca e della Lunigiana. Gli atti (o libri catastali) che in linea generale costituivano i catasti preunitari erano i seguenti: Sommarione: registro dei numeri di mappa con associata ad ogni numero di mappa l indicazione del proprietario, della qualità colturale, della classe di produttività, della contrada e della superficie del mappale (in misure antiche); Colonnario: registro delle partite o delle proprietà, con i mappali ad esse pertinenti; Libro dei trasporti: registro delle variazioni di proprietà; Matricola dei possessori: elenco alfabetico dei proprietari e indicazione del tributo fondiario da essi dovuto; Mappa: planimetria dei beni accatastati; Etichetta: tabella di classificazione dei terreni. 18

Capitolo I Introduzione Nel Censo Milanese il sommarione, il colonnario e la matricola dei possessori erano denominati rispettivamente tavola d estimo, catastino e rubrica dei possessori. Dalla grande disomogeneità di base dovuta alla compresenza sul territorio italiano di ben 24 catasti ufficiali deriva una grande disomogeneità nel metodo di determinazione delle imposte di carattere catastale (situazione di sperequazione fondiaria). 1864 Legge del conguaglio provvisorio Con questa legge si cerca di porre rimedio al problema appena accennato, tentando di equiparare l imposta fondiaria su tutto il territorio del Regno d Italia: l imposta viene ripartita nei nove compartimenti catastali ma si hanno pessimi risultati a causa dell impossibilità di uniformare situazioni molto diverse ereditate dagli Stati preunitari. 1865 Tassazione dei fabbricati Si decide per legge la tassazione dei fabbricati e di ogni altra stabile costruzione in funzione del loro reddito netto. Si tratta della condizione di base per la nascita del catasto fabbricati italiano, sebbene non ancora strutturato in un organo catastale vero e proprio. 1868 Uffici Tecnici del Macinato Istituzione degli Uffici Tecnici del Macinato, aventi competenze catastali. 1870 Domanda di voltura Per legge diventa obbligatoria la domanda di voltura, con la quale si trattano le modifiche che interessano i beni accatastati. 19

Capitolo I Introduzione 1877 Catasto Urbano Istituzione del Catasto Urbano (C.U.), con le seguenti caratteristiche: descrittivo (descrizione della consistenza dell immobile; esempio: casa di 3 piani con 12 vani e officina al piano terra); per singole proprietà; globale (cioè senza suddivisione in unità immobiliari). Per l aspetto geometrico e l identificazione su mappa degli edifici si ricorre al Catasto Terreni. 1881 Uffici Tecnici di Finanza Istituzione degli Uffici Tecnici di Finanza che sostituiscono gli Uffici Tecnici del Macinato e che si occupano di Catasto ed Erario. Gli Uffici Tecnici di Finanza dipendono dall Ufficio Centrale del Personale Tecnico. 20