SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTRODUZIONE



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SCHEMA PER LA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO INTRODUZIONE Per la predisposizione del piano, è necessario fare riferimento alle Linee Guida. Lo schema proposto di seguito è stato sviluppato nell ambito del progetto Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche Esso, pertanto, non ha una validità assoluta ma consente alle scuole partecipanti al percorso che hanno condotto l autovalutazione utilizzando il Modello CAF di: - connettere gli esiti dell autovalutazione e del RAV alla pianificazione del miglioramento - pianificare, monitorare e valutare adeguatamente gli interventi L elaborato non deve superare le 20-25 pagine e non deve essere corredato da documentazione aggiuntiva. VERSIONE DEL 16 SETTEMBRE 2014 REVISIONE DEL 23 NOVEMBRE 2014 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO TOMMASO FIORE PIANO DI MIGLIORAMENTO BARI, 20 DICEMBRE 2014 PROTOCOLLO N. 6869 Pagina 1

Istituzione Scolastica P I A N O D I M I G L I O R A M E N T O PRIMA SEZIONE ANAGRAFICA Nome SCUOLA TOMMASO FIORE - BARI Codice meccanografico BAMM03600G Responsabile del Piano (DS) Cognome e Nome DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.SSA FELICIA POSITO Telefono 0805614931 Email : felicia.posito@tiscali.it Referente del Piano Cognome e Nome DE FINO MARIA Telefono 3297205611 Email: dfnmcr@alice.it Ruolo nella scuola DOCENTE Comitato di miglioramento (Nome e Cognome di tutti coloro che collaborano alla predisposizione e al presidio del piano) DIRIGENTE SCOLASTICO: prof.ssa Felicia Positò DSGA: sig.ra Olimpia Bottalico Primo collaboratore: prof.ssa Domenica Buonpensiero Secondo collaboratore: prof.ssa Maria De Fino Docenti Funzione strumentale per la gestione del POF: Prof.ssa Gabriella Leggieri- Prof.ssa Mariagrazia Palmisano Docenti Funzione Strumentale per la continuità e l orientamento: prof.ssa Patrizia d Adduzio- Prof.ssa Rosa Calabrese Docente Funzione Strumentale per la Dimensione Europea dell Istruzione: prof.ssa Concetta De Napoli Docente con Funzione Strumentale per le nuove tecnologie: prof. Pasquale Panebianco Docente facilitatore Piano Integrato: prof. Francesco Patino Docente Valutatore Piano Integrato: prof. Ottavio Fabris Pagina 2

Durata dell intervento in mesi: 13 Periodo di realizzazione: dal 1 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015 Pagina 3

SECONDA SEZIONE ELABORARE UN PIANO DI MIGLIORAMENTO BASATO SUL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE COMITATO DI MIGLIORAMENTO E GRUPPI DI PROGETTO Indicare le modalità e i criteri con cui sono state individuate le persone che compongono il comitato di miglioramento e i gruppi di progetto. I componenti il comitato di miglioramento ed i gruppi di progetto sono stati individuati alla luce dei seguenti criteri: a. Esperienza maturata nell ambito dell autovalutazione di Istituto (GAV) b. Attribuzione di incarico di funzione strumentale c. Collaborazione prestata al Dirigente Scolastico d. Esperienza pregressa ell area della Valutazione e del Miglioramento (Partecipazione a seminari di formazione ed informazione OCSE-PISA, PON AUDIT Invalsi 2012/2013) e. Attività di studio e riflessione sui dati delle prove INVALSI restituiti alla Scuola nei precedenti anni scolastici f. Collaborazione prestata nel Gruppo Operativo di Piano g. Competenze di tipo amministrativo MONITORAGGIO DEL PDM Indicare sintetcamente le modalità con cui il Comitato di miglioramento intende condurre il monitoraggio del PDM al fine di raggiungere i risultati attesi (ad esempio: Frequenza degli incontri e pianificazione delle date Definizione di un responsabile per la preparazione e verbalizzazione degli incontri - Organizzazione di riunioni non pianificate ecc.) Vedi Linee Guida, Step 9, pag 21. Uno degli aspetti più complessi del lavoro scolastico risiede nella difficoltà di avere, tutti e ciascuno, a seconda dei propri ruoli e responsabilità, consapevolezza piena delle attività promosse dalla scuola e dell interconnessione che, significativamente, le lega. Il lavoro di riflessione e analisi condotto dal Gruppo di Autovalutazione attraverso le procedure validate dal Formez, previste dal progetto F@cile CAF, ha individuato i fattori su cui concentrare le azioni di miglioramento per superare i limiti registrati nella comunicazione e favorire la pratica della condivisione, in quanto prassi ordinaria e sistemica. In questo contesto appare opportuno avviare una lettura collettiva del come e perché il lavoro di tanti non venga riconosciuto da tutti e molti non si sentano sufficientemente riconosciuti, apprezzati e gratificati in quanto artefici di azioni rientranti nella mission della scuola, formalmente deliberata dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto. Il salto di qualità consiste proprio nel passaggio dal piano formale a quello sostanziale. Un primo passo, sia pure sperimentale e già sperimentato in passato, può consistere nel narrare, periodicamente, appuntamenti ed attività programmati, perché se ne colgano pregnanza e non casualità e, soprattutto, ci si senta tutti protagonisti nell organizzare e garantire il successo, inteso come bene comune e non solo dei diretti interessati. Sono, pertanto, programmati: Incontri a cadenza mensile del Gruppo di Miglioramento per la verifica dell avanzamento fisico dei progetti e delle attività connesse al Piano nel suo complesso Controllo dell avanzamento finanziario, cioè dell utilizzo effettivo delle risorse materiali ed umane a cura del D.S. e del D.S.G.A. Pagina 4

Osservazione sistematica di coerenza, qualità, quantità dei percorsi programmati Organizzazione di riunioni informali RELAZIONE TRA RAV E PDM Indicare le motivazioni della scelta dei progetti, il collegamento con gli esiti dell autovalutazione, tenendo conto dei vincoli e opportunità interne ed esterne. Nella seduta collegiale del 5 marzo 2014 la scuola ha approvato l adesione al progetto "Miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche", ed ha fatto proprie le attività di formazione e supporto destinate alle scuole delle regioni Obiettivo Convergenza interessate ad introdurre processi di autovalutazione e miglioramento continuo delle performance, nonché iniziative volte a creare le condizioni di contesto affinchè la cultura della qualità si sedimenti nei territori e si diffonda attraverso logiche di scambio e confronto tra pari. Nel collegio del 4 aprile sono state illustrate le fasi di pianificazione e conduzione del processo di autovalutazione a conclusione delle quali è stato messo a punto il Rapporto di Autovalutazione della Scuola, opportunamente illustrato nella seduta collegiale del 7 novembre 2014 e nella riunione del Consiglio di Istituto dell 11 novembre 2014. Il Dirigente Scolastico ed il Gruppo di Miglioramento hanno successivamente provveduto ad individuare i Fattori Critici di Successo (FCS) di seguito riportati: Fattore 1: Motivazione e soddisfazione del personale Fattore 2: Condivisione da parte dei Docenti Fattore 3: Soddisfazione dei Portatori di interesse Fattore 4: Valore aggiunto per l'ambiente sociale Il Rapporto di Autovalutazione ha permesso di individuare i punti di debolezza ricorrenti nell organizzazione della scuola relativi a : Area del personale Area della formazione Area del monitoraggio d'istituto Area della comunicazione Area delle relazioni con il territorio Il grado di priorità delle aree di miglioramento è stato individuato tenendo presenti i seguenti elementi: Punti di debolezza ricorrenti nei vari sottocriteri ; Matrice Importanza Valore cioè relazione tra l importanza dei sottocriteri in relazione ai fattori critici di successo ed il valore (punteggio) attribuito agli stessi in fase di autovalutazione ; Influenza sui fattori critici di successo; Tempi, risorse, autonomia operativa della scuola. Sono state, dunque, definite le seguenti aree di miglioramento: Coinvolgimento e motivazione del personale mediante l implementazione della comunicazione, l utilizzo delle tecnologie informatiche e la formazione in un ottica di miglioramento continuo Pagina 5

Monitoraggio come punto di forza e fattore trasversale che consente di realizzare ed esplicitare il miglioramento Rapporti con l esterno e partecipazione degli stakeholders esterni (famiglie) e delle partnership INTEGRAZIONE TRA PIANO E POF Indicare gli elementi di coerenza tra il piano e le attività, i progetti e gli obiettivi inseriti nel POF (Vedi Linee Guida, Paragrafo C.). Nel caso di sfasamento temporale (AV completata dopo lo sviluppo del POF) vedi Linee Guida pg 15, 17 e 18. Il Piano dell Offerta Formativa è il documento fondamentale della Scuola che in esso esplicita la propria identità culturale e progettuale. Il POF della Tommaso Fiore, approvato dal Collegio Docenti e adottato dal Consiglio d Istituto, è rispondente al dettato costituzionale di garantire a tutti il diritto allo studio ed alla formazione: contiene le indicazioni delle specifiche iniziative promosse dagli OO.CC, si colloca all interno del quadro legislativo inerente l Autonomia organizzativa e didattica, di cui al DPR 8/3/ 1999 n. 275, fa proprio quanto esplicitato nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo per la scuola dell infanzia e per il primo ciclo d istruzione (2012). si inserisce nelle linee della legislazione europea in materia d istruzione [Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio (18/12/2006), Strategie di Lisbona (2008)]. La scuola Tommaso Fiore è nata per servire un quartiere in espansione, a forte incremento demografico, caratterizzato da edilizia mista: prima popolare, successivamente residenziale. La collocazione su un ampia strada vicina all accesso alla tangenziale ha fatto in modo che, negli ultimi anni, la popolazione studentesca provenisse, anche per motivazioni derivanti dalla mobilità residenziale e/o lavorativa, dai quartieri di Carbonara, Loseto e Ceglie del Campo, nonché da comuni dell area metropolitana. Alla variegata articolazione per provenienza territoriale degli alunni si accompagna una sempre più ricca e complessa diversificazione dei bisogni che pone nuovi traguardi al sistema dell istruzione, chiamato a garantire a tutti il successo formativo. La scuola Tommaso Fiore ha, pertanto, messo al centro del proprio POF i bisogni degli alunni, curando con attenzione le azioni di continuità e orientamento con le scuole del primo e del secondo ciclo d istruzione e collaborando con soggetti istituzionali e associazioni no profit per favorire l inclusione. Il contesto contemporaneo, con la costruzione di nuovi equilibri sociali, fa registrare molte novità, quali il progressivo aumento degli alunni di cittadinanza non italiana e la crescente attenzione nei confronti delle fasce deboli. La scuola Tommaso Fiore, chiamata ad affrontare nuove sfide, mira a promuovere l inclusione e a garantire a tutti il diritto-dovere di accedere al sistema dell istruzione e della formazione. QUICK WINS Indicare le eventuali azioni di rapida attuazione e a effetto immediato poste in essere nel periodo tra l autovalutazione e la definizione del piano (vedi Linee Guida Fase 5 pg 10 e 15) La descrizione delle quick wins può esse fatta utilizzando l apposita tabella riportata di seguito. Pagina 6

Quick wins (descrizione) Responsabili Obiettivi Corso di formazione PON D 1 : Risorse didattiche e nuovi device Planning delle attività stampato ed esposto su cavalletto nell atrio della scuola Un orecchio all adolescenza : incontro sull orientamento rivolto ai genitori degli alunni delle terze classi Rinnovamento del sito scolastico Esperto esterno : prof. Michele Baldassare Tutor interno: Prof. Pasquale Panebianco, F.S. nuove tecnologie Prof.sse Leggieri- Palmisano, docenti F.S. per la gestione del POF Prof.sse d Adduzio, Calabrese, docenti F.S. continuità/orientamento D.S., prof.ssa Felicia Positò; prof. Giorgio Buizza, esperto esterno. Prof. Pasquale Panebianco: Docente Funzione Strumentale per le nuove tecnologie Miglioramento delle competenze informatiche dei docenti Diffusione di informazioni sull attività della scuola Formazione/inform azione Miglioramento della comunicazione Risultati raggiunti Acquisizione di competenze informatiche (uso di blog e di social network, produzione di materiali informatici) Completezza e velocità dell informazione Acquisizione di informazioni Maggiore diffusione di informazioni ELENCO PROGETTI Inserire l elenco dei progetti di cui si compone il piano. 1. Comunicare per crescere 2. Misurare per crescere 3. Conoscersi e riconoscersi: un valore aggiunto Pagina 7

PROGETTI DEL PIANO (da compilare per ciascun progetto seguendo l ordine di priorità) Titolo del progetto: Comunicare per crescere Responsabile del progetto: Dirigente Scolastico Data prevista di attuazione definitiva: 30 giugno 2015 Livello di priorità: 25 Riferimento a sottocriteri del CAF (Sottocriteri 2.3-2.4-3.3-5.3) I componenti del Gruppo di progetto D.S.; docenti collaboratori della presidenza; docenti con funzione strumentale Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE 1.Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili). Il Rapporto di Autovalutazione ha individuato come area di miglioramento il coinvolgimento e la motivazione del personale mediante l implementazione della comunicazione, l utilizzo delle tecnologie informatiche e la formazione in un ottica di miglioramento continuo Obiettivi della comunicazione interna saranno : garantire l identità dell Istituto fornire gli elementi cardine per l orientamento della vision ascoltare in modo attivo le attese e i bisogni dell organizzazione nel suo complesso con particolare attenzione ai principali portatori di interesse. Migliorare la condivisione di materiali, idee e percorsi didattici. La soluzione prevede l informazione condivisa sui criteri e sulle strategie dell organizzazione, la costruzione di strumenti che consentano un riesame del feedback, del grado di soddisfazione e di coinvolgimento di genitori e personale, l impiego delle tecnologie nella prospettiva della comunicazione, il coinvolgimento del personale amministrativo Obiettivi della comunicazione esterna: diffusione del Piano dell Offerta Formativa ad un numero maggiore di stakeholders impiego di forme di comunicazione elettronica razionalizzazione dell utilizzo del sito web della scuola e del registro on line 2.Elencare i destinatari diretti (personale docente, personale ATA, famiglie, studenti, altri portatori di interesse) del progetto. Destinatari : personale docente personale ATA genitori Enti locali ditte fornitrici Istituti scolastici del territorio Università ASL 3.Definire le varie attività in cui il progetto si articola e indicare per ciascuna: obiettivi, indicatori e target attesi, sia di output sia di outcome. Pagina 8

Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Coinvolgimento Numero di docenti Output del personale disponibili all assunzione 80% docente di responsabilità Diffusione del Piano dell Offerta Formativa ad un numero maggiore di stakeholders Ottimizzazione dell uso del registro on line. Riconfigurazione e miglioramento del sito web della scuola Outcome Output Outcome Output Outcome Soddisfazione del personale docente e miglioramento del clima della scuola Recupero della funzione formativa della valutazione Assunzione di una cultura docimologica consapevole tra gli operatori scolastici; trasparenza dei processi valutativi per i genitori Potenziamento delle informazioni tramite il sito web Miglioramento della comunicazione Equa distribuzione dei compiti Presenza di documenti Numero di documenti in linea con gli obiettivi previsti dal POF Rispetto della tempistica Efficacia, efficienza e puntualità degli interventi Numero di accessi al sito web della scuola Aumento del consenso Apertura dell accesso ai genitori: 15 dicembre 2014 per le classi III; 15 gennaio 2015 per le classi II; 15 febbraio 2015 per le classi I Aggiornamento ed integrazione dei saperi personali dei docenti Aumento della comunicazione interna e della visibilità all esterno Livello di soddisfazione degli utenti Pagina 9

4.Evidenziare l impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulle performance della scuola. Rendere note le iniziative scolastiche e migliorare i processi comunicativi avrà come effetto la crescita e la diffusione della conoscenza e la diminuzione delle incomprensioni con conseguente miglioramento del clima scolastico e del senso di appartenenza alla scuola. Il progetto mira anche a costruire un archivio dei prodotti didattici quali ricerche, approfondimenti, materiali utilizzabili per il recupero, lezioni registrate in aula con la LIM, materiali reperibili in rete. Il progetto potrà, inoltre, contribuire a migliorare i seguenti aspetti della vita scolastica: Condivisione di scelte operative; Incremento dei rapporti di collaborazione, Impulso alla creatività Diffusione dell immagine positiva della scuola e della sua organizzazione. Rivalutazione o scoperta di risorse interne presenti nell istituto 5.1. Definire l elenco delle varie attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse attività per la successiva fase di DO - Realizzazione). Attività Diffusione del POF e del Piano di Miglioramento Potenziamento del sito web della scuola Promozione della scuola tramite open day Corso di formazione La buona scuola in continuità Incontri di Dipartimento disciplinari Condivisione di materiali e percorsi didattici D.S. Responsabile Esperto esterno D. S. e docenti con funzione strumentale Data prevista di conclusione 31 gennaio 2015 31 gennaio 2015 27 febbraio 2015 D. S. 30 giugno 2015 X X X X X X Docenti referenti 30 giugno 2015 X X X X X X Docenti con Funzione strumentale- Responsabili Dipartimento Tempificazione attività G F M A M G L A S O N D X X X 30 giugno 2015 X X X X X X X 6.2. Indicare il budget del progetto. Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.) Personale 0 0 0 Spese 0 0 0 Servizi di consulenza 35 10 350 Acquisto di beni 0 0 0 Spese dirette 0 0 0 Totale TOTALE 35 10 350 Fase di DO - REALIZZAZIONE Individuazione di attese e bisogni dei portatori di interesse (genitori ed alunni) 1. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio, descrivere il contenuto delle divere azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi Fase di Plan ). Fase organizzativa (settembre 2014- gennaio 2015) Pagina 10

Costituzione di un gruppo per l aggiornamento del sito. Stipula di accordo di rete La buona scuola in continuità per la valutazione di sistema con l Istituto Marco Polo di Bari, il XVII Circolo Didattico Poggiofranco e l Istituto Comprensivo Capozzi- Galilei di Valenzano. L Accordo consentirà la realizzazione di azioni che potranno valorizzare le esperienze di continuità già poste in essere e gli interventi di orientamento destinati agli alunni e alle alunne della scuola. Preparazione di brochure per pubblicizzare tutte le attività: open day, orientamento, continuità, sportello di ascolto, incontri con l autore. Fase esecutiva (febbraio- giugno 2015) Invio di circolari, documenti di interesse, bandi di concorso, iniziative varie agli interessati con verifica della ricezione della posta attraverso la ricevuta di ritorno (confronto del numero di ricevute con quello di invio). 2. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione. Attività Diffusione del POF e del Piano di Miglioramento Potenziamento del sito web della scuola Promozione della scuola tramite open day Condivisione di materiali e percorsi didattici DS Eventuale responsabile Esperto esterno DS, docenti con Funzione strumentale Docenti referenti di Dipartimento Modalità di attuazione Riunione collegiale, di Dipartimenti disciplinari per aree; consiglio di Istituto ed incontri con i rappresentanti dei genitori Fase di accompagnamento da parte dell esperto esterno a cui è stata affidata la riconfigurazione del sito Riunioni periodiche dello staff Pubblicazione di informazioni sul sito Primo incontro con i genitori delle classi V: sabato 29 novembre 2014 16 gennaio 2015: Incontro di informazione sulle modalità di iscrizione on-line 24 gennaio 2015: secondo incontro con i genitori delle classi V Riunioni periodiche; incontri informali; diffusione delle comunicazioni anche per mezzo di posta elettronica Fase di CHECK MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l andamento del progetto, in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc ) La frequenza del monitoraggio I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall esterno del progetto Sono previste riunioni periodiche del gruppo di miglioramento per valutare la diffusione del progetto e lo stato di realizzazione. Saranno predisposti questionari da somministrare al personale, ai genitori, agli enti ed agli alunni. I monitoraggi delle azioni saranno effettuati periodicamente attraverso questionari in formato cartaceo ad un campione scelto e attraverso la rete. Saranno raccolte le valutazioni di soddisfazione dei diversi progetti inseriti nel POF da parte degli alunni, dei genitori e dei docenti. Fase di ACT RIESAME E MIGLIORAMENTO Pagina 11

Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o di miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramenti. Ad esempio, le iniziative correttive/di miglioramento dovrebbero comprendere i responsabili, le modalità di intervento, i tempi di attuazione, le risorse necessarie, l eventuale necessità di fare ricorso a benchmarking/benchlearning (interni ed esterni) per individuare le soluzioni più efficaci/efficienti. Nel piano del progetto dovrebbe essere previsto che lo status di questi interventi deve essere inserito nei successivi monitoraggi del progetto fino alla conclusione. Sulla base degli esiti del monitoraggio verranno attuate eventuali revisioni ed integrazioni all azione di miglioramento. Nel mese di giugno sarà somministrato un questionario di gradimento, i cui risultati consentiranno di calibrare le azioni per il successivo anno scolastico. PROGETTI DEL PIANO (da compilare per ciascun progetto seguendo l ordine di priorità) Titolo del progetto: Misurarsi per crescere Responsabile del progetto: Prof.ssa Palmisano, prof.ssa Leggieri Data prevista di attuazione definitiva: dicembre 2015 Livello di priorità: 25 Riferimento a sottocriteri del CAF Sottocriteri 5.3-6.2-7.2-8.1-9.1-9.2 I componenti del Gruppo di progetto D.S.; docenti collaboratori della presidenza; docenti con funzione strumentale Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE 1.Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili). Le attività di monitoraggio, che mirano a valutare le azioni e non i soggetti, sono un atto integrato all attività formativa, funzionale alla regolazione delle scelte. I risultati positivi delle stesse non sono un obiettivo ma un punto di partenza per confrontare dati, confrontarsi, riflettere e definire traguardi migliori, in termini di efficacia e di efficienza, per rispondere sempre meglio ai bisogni di ragazzi e territorio nell ottica del miglioramento continuo Negli anni scolastici 2009/10, 2010/11, 2012/13 si è proceduto al monitoraggio d istituto rivolto a studenti, genitori, docenti. I quesiti proposti, frutto di un elaborazione d istituto strutturata e migliorata nel tempo, erano volti ad accertare il percepito delle diverse componenti attraverso elementi organizzativi e didatticoeducativi su: modello organizzativo clima scolastico e relazioni attività proposte priorità individuate efficacia delle attività didattiche svolte e delle funzioni espletate risorse strutturali. In tutti i questionari la sezione era evidenziata con lo stesso colore: si prevedevano tre livelli di risposte (si, no, abbastanza) ed una quarta colonna (A/NV) per registrare il numero delle Pagina 12

astensioni dai singoli quesiti o le risposte non valide. In alcuni casi, con delle note, si esplicava il perché della non validità. Per facilitare la lettura dei risultati erano stati evidenziati con il colore (lo stesso della sezione di riferimento) quelli più alti per quesito in modo da percepire immediatamente la totale positività (prima colonna), la totale negatività (seconda colonna), la situazione intermedia ( terza colonna). Alla raccolta dei dati, effettuata per tre anni scolastici dal docente con funzione strumentale per la gestione del POF, non ha fatto, però, seguito la sistematizzazione degli stessi, l individuazione di trend e la definizione di obiettivi, pertanto il progetto Misurarsi per crescere si propone di effettuare una sistematica e strutturata attività di rilevazione evidenziando dati quantitativi e di percezione. Fasi del lavoro saranno: 1. Individuazione di processi e attività da monitorare 2. Strutturazione degli strumenti 3. Avvio della raccolta di dati relativamente ai processi indicati come fattori critici di successo ed alle attività svolte. 2.3. Elencare i destinatari diretti (personale docente, personale ATA, famiglie, studenti, altri portatori di interesse) del progetto. Personale docente Personale ATA Studenti Genitori Portatori di interesse esterni 3.4. Definire le varie attività in cui il progetto si articola e indicare per ciascuna: obiettivi, indicatori e target attesi, sia di output sia di outcome. Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Individuazione di attese e bisogni Rispetto dei tempi Output dei portatori di pianificati interesse (genitori ed alunni) Mappatura dei processi e delle attività Messa a punto di strumenti (prove disciplinari comuni per gli alunni, questionari rivolti agli insegnanti, al personale ATA, agli studenti, ai genitori) Outcome Output Outcome Garanzia di trasparenza per i genitori Analisi quantitativa: raccolta di dati Analisi qualitativa: studio e presentazione dei dati raccolti Grado di soddisfazione tramite erogazione di un questionario Numero di schede per la rilevazione Numero di schede restituite Numero risposte totali sugli indicatori Organicità e sistematicità delle informazioni raccolte Contenimento degli episodi di sfiducia verso la scuola, diminuzione di espressioni di insoddisfazione 80 % di soddisfacimento dell utenza 80% di risposte restituite a termine Efficacia ed efficienza degli strumenti messi a punto. Pagina 13

4.5. Evidenziare l impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulle performance della scuola. I dati acquisiti per mezzo dei questionari somministrati al personale, agli studenti, ai genitori permetteranno di registrare gli elementi quantitativi sulla base dei quali programmare i successivi interventi per migliorare la qualità dei servizi offerti dalla scuola. 5.6. Definire l elenco delle varie attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse attività per la successiva fase di DO - Realizzazione). Attività Mappatura dei processi e delle attività Messa a punto di strumenti (prove disciplinari comuni per gli alunni, questionari rivolti agli insegnanti, al personale ATA, agli studenti, ai genitori) Raccolta e analisi dei dati Corso di formazione La buona scuola in continuità (riunione di avvio: 20 gennaio 2015) Incontri di Dipartimento disciplinari Responsabile Collaboratori DS; docenti con funzione strumentale Collaboratori DS; docenti con funzione strumentale docenti con funzione strumentale Data prevista di conclusione Marzo 2015 X X X Tempificazione attività G F M A M G L A S O N D Settembre 2015 X X X X X X X X Dicembre 2015 X X X X X X X X DS Giugno 2015 X X X X X X Docenti referenti di Dipartimento Giugno 2015 X X X X X X Personale Spese 6.7. Indicare il budget del progetto. Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.) Servizi di consulenza 0 0 0 Acquisto di beni Spese dirette TOTALE 0 0 0 Totale Fase di DO - REALIZZAZIONE 1.3. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio, descrivere il contenuto delle divere azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi Fase di Plan ). La Direttiva MIUR 18.09.2014, n. 11 Priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15, 2015/16 e 2016/17 individua, per gli anni scolastici 2014-2015, 2015-2016 e 2016-2017 le priorità strategiche della valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione. Per il prossimo triennio la valutazione del sistema educativo di istruzione sarà caratterizzata da: Pagina 14

progressiva introduzione nelle istituzioni scolastiche del procedimento di valutazione finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti con particolare attenzione per la riduzione della dispersione e dell'insuccesso scolastico; riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti. Poichè gli obiettivi e le azioni previste dalla direttiva MIUR risultano coerenti con il dibattito avviato sulla Buona Scuola e con il percorso di autovalutazione e miglioramento in cui la scuola Fiore è impegnata, è stata costituita una rete verticale per la formazione sui temi che impegneranno il sistema scolastico nel prossimo futuro tra le seguenti Istituzioni scolastiche: l Istituto Marco Polo di Bari, il XVII Circolo Didattico Poggiofranco, l istituto comprensivo Capozzi- Galilei di Valenzano Calendario di massima delle attività: 20 gennaio 2015: avvio del corso di formazione aperto a tutto il Collegio a partire dalla presentazione del testo Autovalutazione d Istituto & professionalità docente Brunetti, De Pasquale, D Onghia, Montefusco- edizioni dal Sud. 20 febbraio 2015: Riunione di Dipartimenti disciplinari per aree (linguistico- espressiva, scientifico-tecnologica, storico-sociale, docenti specializzati) con momenti in presenza e momenti di autoformazione per rilevare la sintonia tra valutazione espressa e percepito dai genitori. Ad iscrizioni avvenute si terrà un incontro diretto a collaboratori, figure sensibili, collegi delle tre scuole in rete con lo scopo di programmare fasi di accoglienza in ingresso ed in uscita che contengano le ansie e le preoccupazioni dei genitori nei passaggi da un ciclo all altro e all interno dello stesso ciclo. 2.4. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione. Attività Mappatura dei processi e delle attività Messa a punto di strumenti (prove disciplinari comuni per gli alunni, questionari rivolti agli insegnanti, al personale ATA, agli studenti, ai genitori) Raccolta e analisi dei dati Corso di formazione La buona scuola in continuità (riunione di avvio: 20 gennaio 2015) Incontri di Dipartimento disciplinari Eventuale responsabile Collaboratori DS; docenti con funzione strumentale Collaboratori DS; docenti con funzione strumentale docenti con funzione strumentale DS Docenti referenti di Dipartimento Modalità di attuazione Riunioni periodiche; incontri informali; diffusione delle comunicazioni anche per mezzo di posta elettronica Riunioni periodiche; incontri informali; diffusione delle comunicazioni anche per mezzo di posta elettronica Incontri di lavoro Riunione collegiale Riunione di Dipartimenti disciplinari per aree con momenti in presenza e fasi di autoformazione Fase di CHECK MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l andamento del progetto, in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Pagina 15

Definire in particolare: Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc ) La frequenza del monitoraggio I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall esterno del progetto Nel mese di settembre si svolgono abitualmente nella scuola riunioni di Dipartimento per l elaborazione di prove comuni da somministrare agli alunni all inizio dell anno scolastico ed alla conclusione di ciascun quadrimestre. Passo successivo ai fini del miglioramento sarà la raccolta ed il confronto dei dati delle classi parallele. Il monitoraggio sulle attività svolte e sulle funzioni espletate rivolto a docenti, alunni, genitori, altri portatori di interesse sarà effettuato nel mese di giugno 2015: i dati raccolti saranno tabulati ed i risultati diffusi in sede collegiale per evidenziare punti di forza e punti di debolezza. Gli incontri con i genitori (Organi Collegiali e incontri scuola-famiglia) e con gli esterni coinvolti (incontri ufficiali e/o informali) forniranno i dati di feed-back esterno. Fase di ACT RIESAME E MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o di miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramenti. Ad esempio, le iniziative correttive/di miglioramento dovrebbero comprendere i responsabili, le modalità di intervento, i tempi di attuazione, le risorse necessarie, l eventuale necessità di fare ricorso a benchmarking/benchlearning (interni ed esterni) per individuare le soluzioni più efficaci/efficienti. Nel piano del progetto dovrebbe essere previsto che lo status di questi interventi deve essere inserito nei successivi monitoraggi del progetto fino alla conclusione. Il Gruppo di Miglioramento provvederà, se necessario, alla rimodulazione delle attività e/o all inserimento di nuove proposte. Saranno verificati ed eventualmente modificati sia gli strumenti di monitoraggio (tipologia di questionari, numero di domande ) che quelli di analisi diffusione dei dati. Dal monitoraggio dovrà scaturire un piano con interventi di miglioramento che saranno sottoposti a revisione sia alla fine dell anno in corso che all inizio di quello successivo. PROGETTI DEL PIANO (da compilare per ciascun progetto seguendo l ordine di priorità) Titolo del progetto: Conoscersi e riconoscersi: un valore aggiunto Le idee future sono già in Fiore ( slogan dal POF 2014/15) Responsabile del progetto: DS Data prevista di attuazione definitiva: 30 giugno 2015 Livello di priorità: 25 Riferimento a sottocriteri del CAF 6.2-8.1-9.1-9.2 I componenti del Gruppo di progetto Fase di PLAN - DESCRIZIONE DEL PROGETTO E PIANIFICAZIONE 1.8. Descrivere il problema che si vuole affrontare con il progetto, la soluzione che si intende adottare e le ragioni della scelta di tale soluzione (perché costituisce una soluzione vantaggiosa rispetto ad altre possibili). Pagina 16

La comunicazione con il territorio passa attraverso un processo identitario interno che, sulla base di idee chiare e conoscenze ben definite, risponda alle domande: Chi siamo? Perché? Quale la nostra idea di futuro? La rete di relazioni con altre scuole ( all interno dello stesso ciclo o con altri ordini di scuole) e con gli esterni si intesse a partire da dati concreti quali le informazioni sulle caratteristiche dell utenza scolastica, sul numero di alunni e dei loro bisogni, sulle eccellenze e sulle difficoltà. Di qua nascono gli accordi di rete stipulati per l anno scolastico in corso con: le Istituzioni Scolastiche della Provincia di Bari intitolate a Tommaso Fiore ; con il Liceo Psico-Pedagogico Bianchi-Dottula per la condivisione di attività di ricerca e riflessione sul tema Dalla Grande Guerra alla Grande Pace ; il protocollo di intesa con l Ass. di promozione sociale Heima per realizzare il progetto L orto didattico: coltiviamo insieme i cittadini di domani l accordo con la cooperativa sociale Il Nuovo Fantarca per il seminario europeo I Film in Tasca l accordo con la Ass. Culturale Ricreativa La Stanza delle Storie per laboratori teatrali pomeridiani. La scuola Tommaso Fiore, inoltre, nel corso degli anni ha strutturato azioni sempre più sistemiche per la presa in carico degli alunni diversamente abili, la cui integrazione è curata dai docenti curricolari, dai docenti specializzati, dal personale A.T.A. La pratica della scuola italiana di integrare nelle classi comuni il diversamente abile, che impegna oggi tutti gli stati firmatari della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, è quella che la scuola Tommaso Fiore ha sempre seguito con particolare attenzione, mirando all integrazione tra la capacità di interazione della persona e il contesto sociale, culturale e personale in cui vive. Il luogo privilegiato degli interventi didattici e socio-affettivi è il gruppo classe. La presenza del docente specializzato, in classe, assicura all alunno diversamente abile il supporto negli ambiti disciplinari definiti in sede di progettazione e le attività programmate dal C.d.C, quando è possibile, sono articolate per gruppi di livello o con tutoraggio tra pari per permettere uno sviluppo costante dell iter formativo anche in assenza del docente specializzato. In stretta collaborazione con le famiglie, si analizza la diagnosi funzionale per l elaborazione del PEI in collaborazione con i componenti dell Unità Multidisciplinare nominata dalla ASL. Il piano di interventi scaturisce dall analisi dei bisogni espliciti e impliciti in relazione a capacità, conoscenze e abilità e stabilisce gli obiettivi formativi e cognitivi individualizzati e le strategie e i tempi necessari al loro conseguimento A partire da quanto detto, il gruppo del progetto Conoscersi per conoscere: un valore aggiunto valuterà le iniziative proposte dagli stakeholders in termini di valenza formativa e della loro continuità con gli obiettivi del POF, curerà che ogni coordinatore sia informato degli obiettivi, delle competenze e dei risultati attesi relativi ai progetti proposti per farne partecipe tutto il C.d.C., monitorerà le fasi di avanzamento dei progetti accolti e diffonderà in collegio docenti e consiglio d istituto i risultati raggiunti ed il grado di coinvolgimento. Il gruppo curerà la continuità di comunicazione con l esterno informando i portatori di interesse delle iniziative accolte ed inserite nel POF, del progredire delle attività e dei risultati raggiunti. 2.9. Elencare i destinatari diretti (personale docente, personale ATA, famiglie, studenti, altri portatori di interesse) del progetto. personale docente personale ATA Pagina 17

genitori Enti locali ditte fornitrici Istituti scolastici del territorio Università ASL 3.10.Definire le varie attività in cui il progetto si articola e indicare per ciascuna: obiettivi, indicatori e target attesi, sia di output sia di outcome. Attività Obiettivi (Risultati attesi) Indicatori Target atteso Confronto Numero di alunni scambio tra partecipanti al laboratorio. Output alunni e genitori Numero di genitori italiani e alunni partecipanti alla e genitori rom manifestazione conclusiva Attività di integrazione teatrale con il Municipio II, rivolta alle classi I F, I H Ottimizzazione del Web-giornale della scuola Sportello di ascolto : Orientarsi verso una scelta consapevole Outcome Output Outcome Output Outcome Sviluppo sostenibile Acquisizione di punti di vista differenti Aumento del numero di accessi al web-giornale Miglioramento della comunicazione con l esterno Promozione di scelte consapevoli nel proseguimento degli studi Prevenzione di disagio e devianze Livello di soddisfazione dei partecipanti attraverso la somministrazione di questionari ed interviste. Numero di interventi pubblicati dei docenti, degli studenti, dei portatori di interesse Numero di accessi registrati Numero di genitori che hanno accolto il consiglio orientativo. Numero di genitori che hanno contestato il consiglio orientativo Dati sulle frequenza degli alunni a rischio 100% di partecipazione degli alunni; 70 % di genitori partecipanti Miglioramento del grado di inclusione. Miglioramento di competenze linguistiche, relazionali, tecnologiche Pubblicazione di un numero mensile del giornale come forma di confronto all interno della scuola Diffusione dell informazione e feedback positivi Orientamento di alunni/e di terza media verso la scuola secondaria superiore. Sostegno della funzione genitoriale Riduzione del numero di alunni/e a rischio di disagio e devianze Pagina 18

4.11.Evidenziare l impatto che i risultati del progetto avranno, direttamente o indirettamente, sulle performance della scuola. Le azioni di collaborazione con i soggetti esterni alla Scuola (Enti, Associazioni, Fondazioni, etc.) prevedono sin dall'inizio un'azione sinergica che sia visibile e percepibile fin dalle fasi di pianificazione. La loro compartecipazione al progetto educativo e formativo della Scuola si intreccia con gli obiettivi della progettazione formativa. La partecipazione della scuola al processo di autovalutazione del CAF ha consentito di rilevare come fattore critico di successo una reale rete di concertazione sinergica e funzionale tra la Scuola, le altre agenzie formative ed il partenariato. La raccolta dei dati e delle evidenze ha confermato un buon livello di partecipazione dei genitori alla vita della scuola, non limitata agli appuntamenti istituzionali (valutazioni quadrimestrali, colloqui con i docenti, restituzione di progetti ) ma è necessario misurare il livello di soddisfazione stabilendo precisi parametri. 5.12.Definire l elenco delle varie attività in cui è articolato il progetto (e mantenere le stesse attività per la successiva fase di DO - Realizzazione). Attività Attività di integrazione teatrale con il Municipio II, rivolta alle classi I F, I H Ottimizzazione del Webgiornale della scuola Sportello di ascolto : Orientarsi verso una scelta consapevole Responsabile D.S., esperto esterno Data prevista di conclusione Tempificazione attività G F M A M G L A S O N D 22 dicembre 2014 X Prof. Fabris 30 giugno 2015 X X X X X X X X X X X X Prof. d Adduzio, prof. Calabrese 30 giugno 2015 X X X X X X 6.13.Indicare il budget del progetto. Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.) Personale 0 0 Spese Servizi di consulenza Acquisto di beni 0 0 Spese dirette 0 0 TOTALE 0 Totale Fase di DO - REALIZZAZIONE 1.5. Descrivere le modalità con cui il progetto viene attuato, evidenziando anche l eventuale apporto delle parti interessate esterne e, più in dettaglio, descrivere il contenuto delle divere azioni/attività in cui la pianificazione è suddivisa (vedi Fase di Plan ). Il responsabile dell'iniziativa è il Dirigente Scolastico, prof.ssa Felicia Positò. Il progetto è diretto a tutti gli stakeholders. Le aree di attività riguardano: per le partnership: realizzazione della mission d'istituto mediante l'ampliamento dell'offerta formativa ; per gli alunni: incremento di servizi ed iniziative; per le famiglie: momenti di incontro e di discussione con le famiglie del territorio, veicolando, in modo concreto, i principi della mission e della vision dell Istituzione; apporto di risorse finanziarie, aumento della visibilità esterna. Pagina 19

Mappatura formale del progetto: pianificazione dei processi, diffusione, attuazione, verifica e correttivi in itinere. Una volta attuato e diffuso, il progetto costituirà un modello organizzativocompleto di: un documento formale che descrive le attività ed i processi di cui si compone il modello attività di monitoraggio sistematico attività di socializzazione e condivisione con tutto il personale. La misurazione della diffusione verrà effettuata attraverso : incontri con il personale (Collegio dei docenti, Consiglio d'istituto, Consigli di Classe, pubblicizzazione agli stakeholders esterni) successo degli accordi di rete e protocolli di intesa in linea con gli obiettivi formativi del POF (Piano dell'offerta Formativa). L'iniziativa prevede, già dalla fase di pianificazione del POF, la partecipazione delle partnership, con esplicitazione sin dall'inizio degli obiettivi cui intendono allinearsi, e la successiva calendarizzazione di incontri finalizzati alla verifica delle azioni intraprese. 2.6. Definire per ciascuna attività gli eventuali responsabili e le modalità di attuazione. Attività Attività di integrazione teatrale con il Municipio II, rivolta alle classi I F, I H Ottimizzazione del Web-giornale della scuola Sportello di ascolto : Orientarsi verso una scelta consapevole Eventuale responsabile D.S., esperto esterno: attore-regista Antonio Del Mastro Prof. Fabris Prof.ssa d Adduzio Prof.ssa Calabrese Modalità di attuazione Attività laboratoriale con due gruppi classe : 7 incontri di due ore ciascuno per ognuna delle due classi coinvolte Manifestazione conclusiva presso l ipogeo di Santa Candida in Bari Riunioni del gruppo redazionale, costituito da alunni delle classi I, II, III Incontri individuali rivolti ad alunni, docenti, insegnanti che ne facciano richiesta Fase di CHECK MONITORAGGIO Descrivere il sistema e le modalità con cui si intende monitorare l andamento del progetto, in modo da far sì che proceda secondo quanto stabilito, individuando gli eventuali problemi o potenzialità di ulteriori miglioramenti relativi a singole azioni/attività o al progetto nel suo complesso. Definire in particolare: Le modalità (incontri periodici, schede di rilevazione, ecc ) La frequenza del monitoraggio I dati che dovrà produrre in funzione dei risultati e dei target da raggiungere Eventuali dati di feedback (anche informali) provenienti dall esterno del progetto Le fasi del progetto per verificare l'effettiva ricaduta formativa vengono effettuate dal GdM con un monitoraggio, a cadenza mensile,che indaghi su: successo dei protocolli di intesa, accordi di rete (partnership) quantità e diversificazione delle iniziative (famiglie) n di risorse umane impegnate nell'attuazione del progetto n di destinatari che usufruiscono delle azioni progettuali quantità di risorse impegnate per destinatari. Il piano di monitoraggio consentirà di rivedere in corso d'opera le opportune strategie da modificare. Fase di ACT RIESAME E MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità con cui si intende intervenire con iniziative correttive e/o di miglioramento, nel caso in cui la fase di check abbia evidenziato problemi o la necessità di miglioramenti. Pagina 20

Ad esempio, le iniziative correttive/di miglioramento dovrebbero comprendere i responsabili, le modalità di intervento, i tempi di attuazione, le risorse necessarie, l eventuale necessità di fare ricorso a benchmarking/benchlearning (interni ed esterni) per individuare le soluzioni più efficaci/efficienti. Nel piano del progetto dovrebbe essere previsto che lo status di questi interventi deve essere inserito nei successivi monitoraggi del progetto fino alla conclusione. Gli incontri di verifica, condotti a cadenza mensile, sono finalizzati all'individuazione dello stato di avanzamento del progetto e all'eventuale ritaratura di obiettivi, tempi ed approccio complessivo. GANTT DEL PDM (da compilare acquisendo le informazioni dei singoli progetti) Progetto Responsabile Data prevista di conclusione Tempificazione attività G F M A M G L A S O N D Comunicare per crescere DS 30 giugno 2015 X X X X X X Misurare per crescere Conoscersi e riconoscersi: un valore aggiunto Prof.ssa Leggieri, prof.ssa Palmisano, docenti con F.S. D.S. 31 dicembre 2015 30 giugno 2015 X X X X X X X X X X X X X X X X X X BUDGET DEL PDM (da compilare acquisendo le informazioni dei singoli progetti) Costo unitario Quantità (giornate, pezzi, ecc.) Totale Personale Spese Servizi di consulenza 35 10 350 Acquisto di beni Spese dirette TOTALE 35 10 350 Pagina 21

TERZA SEZIONE COMUNICARE IL PIANO DI MIGLIORAMENTO Descrivere le modalità di comunicazione del piano indirizzate a tutti i portatori di interesse e gli strumenti utilizzati per tipologia di destinatario. - Personale docente: Collegio Docenti,Consiglio di Istituto, Consigli di classe; pubblicazioni sul sito web - personale ATA: incontri programmati; comunicazioni; pubblicazione di informazioni sul sito web - alunni: circolari, comunicazioni ai rappresentanti di classe e di istituto - genitori: incontri periodici; ricevimento settimanale; consigli di classe, pubblicazione sul sito web - Portatori di interesse esterni: comunicazioni, comunicati stampa, sito web Sito Web, OO.CC, Incontri programmati Definire le modalità di implementazione della comunicazione e i tempi. Tempi: in itinere, durante la realizzazione del piano del miglioramento, e a conclusione dello stesso. Schema di sintesi delle attività da realizzare nell ambito del Piano di Comunicazione definito (Vedi Linee Guida, Step 8 Comunicare il Piano di Miglioramento pg. 18) Quando Cosa a chi come Personale docente e non docente Collegio dei docenti Alla fine della stesura del Piano Aree di miglioramento: Motivazioni delle scelte Contenuto del Piano e modalità di attuazione Integrazione del Piano con il POF Cambiamenti attesi Studenti Genitori Portatori di interesse Comunicazioni dirette in formato cartaceo ed elettronico; pubblicazioni sul sito web della scuola Comunicazioni dirette in formato cartaceo ed elettronico; pubblicazioni sul sito web della scuola Comunicazioni dirette in formato cartaceo ed elettronico; pubblicazioni sul sito web della scuola Giugno 2015 Giugno 2016 Avanzamento del Piano di Miglioramento Monitoraggio Relazione finale Personale docente e non docente Riunioni degli Organi Collegiali Riunioni di Dipartimenti disciplinari Giugno 2016 Risultati finali Effetti del miglioramento sulle performance chiave della scuola Effetti del miglioramento sugli utenti, sui genitori, sul territorio Personale docente e non docente Studenti Genitori Portatori Riunioni degli Organi Collegiali Riunioni di Dipartimenti disciplinari Sito web Pagina 22