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Transcript:

CRISI ACUTA D ASMA IN PRONTO SOCCORSO P. Di Pietro, L. Indinnimeo*, M.C. Diana U.O. di P.S. Medico, Osservazione e Medicina d Urgenza DEA Pediatrico Istituto G. Gaslini Genova *Clinica Pediatrica Ospedale La Sapienza - Roma

ASMA GRAVE IN P.S. L asma L asma acuto grave come emergenza in PS è molto frequente in età pediatrica L asma L asma acuto è causa di un alto numero di accessi in PS e di ricoveri in Ospedale Pediatrico I I pazienti con crisi asmatica acuta accedono frequentemente in Ospedale per ricevere le cure, nonostante la diffusione di linee guida

ACCESSO ASMATICO ACUTO Quadro di broncoostruzione ad acuta insorgenza evidenziato da progressiva fatica respiratoria, poli- dispnea, tosse, wheezing. Il progressivo deficit del flusso espiratorio è documentabile (e misurabile) con le prove di funzionalità respiratoria. E la più comune urgenza/emergenza pediatrica che richiede una attenta valutazione iniziale ed uno stretto controllo dell evoluzione.

DATI EPIDEMIOLOGICI P.S./EMERGENZA GASLINI - ANNO 2005 Accesi per asma : 610 1,67% su un totale di accessi in P.S.: 36600 N. soggetti con asma (codice( rosso): 8 8,4% su un totale di accessi con codice rosso: 95 N. soggetti con asma (codice( giallo): 228 13,98% su un totale di accessi medici con codice giallo: 1630 N. soggetti con asma (codice( verde): 374 1,7% su un totale di accessi medici con codice verde: 21977

ESIGENZE OPERATIVE Individuazione e valutazione di gravità Diagnosi differenziale Rilievo di fattori di rischio per asma potenzialmente fatale Prestazione terapeutica appropriata

ASMA GRAVE IN URGENZA L asma grave in PS potrebbe rappresentare un fallimento del programma terapeutico L accesso in PS risulta essere un momento cruciale per la rivalutazione e la reimpostazione della strategia terapeutica

Tosse Capacità di parola Frequenza respiratoria Colorito Sensorio GRAVITA DELLA CRISI Rilevazione dei parametri respiratori Lieve + Discorsi Normale Normale Normale ++ Frasi + Pallore Agitazione +++ Poche parole ++ Pallore/cianosi Agitazione intensa Arr.. Respiratorio Moderata Severa imminente ± - Bradipnea/Gasping Cianosi Confusione Sopore Wheezing Muscoli accessori Fine espirazione - Espiratorio + Espir./inspir. ++ Assente Movimenti toracoaddominali paradossi FEV 1 -PEF > 80% 50-80% < 50% Non eseguibile SaO 2 (%) in aria > 95% 91-95% < 91% < 90% PaCO 2 (mmhg) < 38 38-42 > 42 > 42

FATTORI DI RISCHIO PER ASMA POTENZIALMENTE FATALE Storia di precedenti attacchi asmatici ad evoluzione rapida Precedenti ricoveri in Terapia Intensiva (con o senza assistenza ventilatoria) Due o più ricoveri per asma nell'ultimo anno Tre o più visite in Pronto Soccorso per riacutizzazione asmatica nell'ultimo anno Un ricovero o visita in P. S. per asma nell'ultimo mese Uso abituale e/o recente di steroidi per via sistemica Aumentato fabbisogno di broncodilatatori nelle ultime settimane o mesi Situazione sociale deteriorata e/o scarsa compliance Condotta terapeutica aggressiva da subito

ESIGENZE OPERATIVE Individuazione e valutazione di gravità di gravità Diagnosi differenziale Rilievo di fattori di rischio per asma potenzialmente fatale e monitoraggio parametri vitali Prestazione terapeutica appropriata

DIAGNOSI DIFFERENZIALE PATOLOGIE CONGENITE: Fibrosi cistica Tracheobroncomalacia Fistola tracheoesofagea Anelli vascolari PATOLOGIE ACQUISITE: Inalazione corpo estraneo Displasia broncopolmonare Bronchiectasia Sindrome da aspirazione ricorrente PATOLOGIE INFETTIVE: Bronchioliti Pneumopatie (virali, batteriche, etc.) PATOLOGIE ALLERGICHE: Anafilassi Aspergillosi bronco- polmonare allergica PATOLOGIE CARDIACHE: Insufficienza cardiaca ALTRO: Sindrome da iperventilazione Disfunzione delle corde vocali

ESIGENZE OPERATIVE Individuazione e valutazione di gravità Diagnosi differenziale Rilievo di fattori di rischio per asma potenzialmente fatale Prestazione terapeutica appropriata

Indagini specifiche nell asma acuto Saturimetria Metodo per valutare lo stato di ossigenazione del paziente Classifica la gravità dell ipossia e fornisce informazioni sulla risposta al trattamento Lieve Moderata Grave Arresto respiratorio imminente SaO2 (%) (in aria) >95% (PaO2 111mmHg) 91-95% 95% (PaO2 81-69mmHg) <91% (PaO2: 57.8 mmhg) <90%

Indagini specifiche nell asma acuto Emogasanalisi Valuta ossigenazione, ventilazione e stato metabolico del paziente Da effettuare in tutti i pazienti con asma moderato-grave, in particolare se non rispondono al trattamento. Lieve Moderata Grave PaCO2 (mmhg) <38 38-42 >42

Indagini specifiche nell asma acuto Spirometria Valuta la gravità dell ostruzione bronchiale Valori di PEF (picco di flusso espiratorio) o FEV1(volume espiratorio forzato a 1 sec) Lieve Moderata Grave Arresto respiratorio imminente PEF-FEV1 FEV1 (% del predetto o del best personale) >80% 60-80% <60% Non eseguibile

VALORI DI FREQUENZA RESPIRATORIA E CARDIACA ASMA ACUTO LIEVE MODERATA SEVERA Età F.R. F.C. F.R. F.C. F.R. F.C. < 12 mesi <50-60 < 160 >50-60 > 160 1-55 anni < 40 < 120 > 40 > 120 > 50 > 140 > 6 anni < 30 < 110 > 30 > 110 > 40 > 120

Indagini specifiche nell asma acuto RX torace In genere è normale Da effettuare sempre: sospetto di pneumotorace,pneumomediastino pneumomediastino, addensamento parenchimale mancata risposta terapeutica

ESIGENZE OPERATIVE Individuazione e valutazione di gravità Diagnosi differenziale Rilievo di fattori di rischio per asma potenzialmente fatale Prestazione terapeutica appropriata

DECISIONI OPERATIVE Le modalità di trattamento sono in funzione della gravità della crisi e della risposta alla terapia In molti casi si assiste ad un miglioramento Una minoranza di pazienti risponde in maniera incompleta o peggiorativa progressivo deterioramento clinico terapia aggressiva e, talora, ricovero in UTI I lattanti, per le peculiarità anatomo-funzionali sfavorevoli, sono predisposti a forme gravi e con lenta risoluzione Dopo un episodio asmatico va proseguita la terapia broncodilatante per almeno 10-15 15 gg (possibile persistenza di ostruzione subclinica)

CONDOTTA TERAPEUTICA OBIETTIVO Correzione della ipossiemia STRUMENTI ESSENZIALI Ossigeno Rapida risoluzione del broncospasmo Broncodilatatori Ripristino del miglior livello di funzionalità respiratoria Steroidi

OSSIGENOTERAPIA La pervietà delle vie aeree è condizione indispensabile per l ossigenoterapia. CANNULE NASALI Generalmente ben tollerate, non permettono di erogare grandi quantità di O 2 (max 6 L/min min) L/min FIO 2 1-2 24-28% 28% 3-4 30-35% 35% 5-6 38-44% MASCHERINA FACCIALE (Venturi) Meno tollerata, non ricircolo di CO 2, permette maggiori flussi di O 2 Con flussi di O 2 variabili da 3 a 15 L/min si raggiungono FIO 2 variabili dal 24% al 60%

HELIOX (Elio 80% - O 2 20%) L inalazione di una miscela elio/ossigeno riduce il lavoro respiratorio e migliora la ventilazione I risultati degli studi non sono ancora conclusivi

ß 2 AGONISTI Farmaci di prima scelta nella terapia dell attacco acuto. Si fa riferimento al salbutamolo Via elettiva di somministrazione è quella inalatoria (nebulizzatore; spray predosato + distanziatore) Frequenza di somministrazione e dosaggi sono in funzione della gravità della crisi La via e.v. è riservata ai pazienti con forma severa e non responsiva alla terapia inalante intensiva con alte dosi EBM: Livello di evidenza 1 Raccomandazione di classe A Bisgaard H. J Asthma 1997; Barry PW. Thorax 197; Schuh S Pediatrics 1990; Global strategy for asthma management and prevention NIH, NHLBI.Revised 2002

Salbutamolo e camere di espansione Lo spray predosato di salbutamolo con lo spaziatore nell asma acuto lieve-moderato moderato: riduce significativamente la permanenza al Pronto Soccorso rispetto al nebulizzatore. determina una frequenza cardiaca inferiore rispetto a quella dei bambini con il nebulizzatore. La nebulizzazione rimane tuttora il sistema di riferimento nel trattamento della crisi d asma grave. Cates CJ, Cochrane database Systematic Review 2003

NEBULIZZAZIONE versus MDI + DISTANZIATORE Le due modalità di erogazione permettono una broncodilatazione equivalente MDI + distanziatore: Minor tempo di permanenza in P.S. Minor costi Minor effetti collaterali

SALBUTAMOLO Nebulizzazione: 0.15 mg/kg/dose (= 6 gocce/10 Kg); dose minima = 5 gocce (1,25 mg) dose massima = 20 gocce (5 mg) MDI + distanziatore: 1-21 puff (100-200 γ)/10 kg/dose Nebulizzazione continua: 0.5-5 5 mg/kg/h Endovena: 10 γ/kg (dose bolo) in 10 min., seguita da infusione continua di 0.2 γ/kg/min.; in caso di mancata risposta aumentare la dose di 0.1 γ/kg ogni 15 min. fino a un massimo di 2 γ/kg/min. (5 fiale (500 γ/fiala) + 250 cc Sol. glucosalina = 1 ml/10γ)

ANTICOLINERGICI Azione broncodilatante minore di quella ottenuta con un agente adrenergico ma più duratura dei ß 2 agonisti e con essi sinergica Efficacia in associazione con ß 2 nelle forme gravi Ipratropium bromuro Nebulizzazione: 125-250 250 γ (<4 aa); 250-500 500 γ (>4 aa) (1 mg = 250 γ)

CORTICOSTEROIDI Efficaci se somministrati per via sistemica e precocemente Pari efficacia tra via orale ed e.v. Riducono la gravità dell attacco, migliorano la funzione respiratoria, limitano i ricoveri, riducono i tempi di ospedalizzazione Ottimizzano l efficacia dei ß 2 Studi recenti: efficacia degli steroidi inalatori nelle crisi asmatiche non gravi se utilizzati ad alto dosaggio (evidenze non ancora sufficienti). ienti). Steroidi Os: Prednisone 1-22 mg/kg/die (max 40 mg/dose) in 2-32 somministrazioni; Betametasone 0.1-0.2 0.2 mg/kg/die (max 4 mg/dose) in 2-32 somministrazioni Endovena: Metilprednisolone 1-22 mg/kg/6-8 8 h (max( 40 mg/dose); Idrocortisone 5-10 mg/kg/6-8 8 h

TEOFILLINA/AMINOFILIA Non aggiunge vantaggi in associazione ai ß 2 agonisti e può causare effetti collaterali (tremori - tachicardia - nausea - vomito - dolori addominali). Uso nei pazienti con asma severo non responsivo alla dose massima possibile di ß 2 e steroidi sistemici e nei pazienti che in passato hanno dimostrato una risposta soddisfacente. Aminofillina (Aminofillina = Teofillina / 0.8) Bolo: : 6-76 7 mg/kg in 50 cc di S.F. in 20-30 m e.v. (2.5 mg/kg se paziente in terapia teofillinica) Mantenimento: : 1 mg/kg/h (<12 aa); 0.5 mg/kg/h (>12 aa) e.v.

ADRENALINA Nessun vantaggio rispetto al salbutamolo riacutizzazioni nelle Uso riservato alle forme severe e/o con via inalatoria impraticabile (farmaco dell emergenza). Dosaggio: 0,01 mg/kg (= 0,01 ml/kg sol. 1:1000) max 0,3 mg i.m. fino a 3 somministrazioni ogni 5

MAGNESIO SOLFATO Indicato solo nelle forme gravi Migliora la funzione respiratoria Non effetti collaterali di rilievo Dosaggio: 25-50 50 mg/kg in 15-20 e.v. Esperienza pediatrica limitata e risultati non concordanti.

ASSETTO IDRO-ELETTROLITICO Possibile una condizione di disidratazione La fluidoterapia e.v. va riservata ai casi con particolare impegno respiratorio Evitare un eccesso di apporto per il rischio di edema polmonare (mantenere il fabbisogno) Attenzione alla Ipok (adrenergici - steroidi- teofillina)

Salbutamolo: : una inalazione (nebulizzazione o spray con distanziatore) ogni 20 min. x 3 dosi A) RISPOSTA SODDISFACENTE (risposta stabile per 60 min. dopo l ultima somministrazione, distress respiratorio assente/minimo, SaO 2 >95%, PEF o FEV 1 >80%): non necessario il ricovero, il paziente può essere dimesso so con i seguenti accorgimenti: Salbutamolo ATTACCO LIEVE continuare la somministrazione di salbutamolo ogni 4-64 6 ore e poi con frequenza progressivamente minore per circa 10 giorni. per i pazienti già in trattamento con steroidi inalatori, raddoppiare piare la dose per 7-107 giorni. B) RISPOSTA INSODDISFACENTE E/O RICADUTA ENTRO LA PRIMA ORA: - continuare la somministrazione di salbutamolo e aggiungere uno steroide per os (va somministrato subito se precedenti di asma- acuto severo). B1) se miglioramento,, dimettere il paziente con salbutamolo come sopra e continuare steroidi per via orale per altri 2-32 3 giorni. B2) se il paziente non migliora,, trattare come episodio moderato.

Salbutamolo una inalazione (nebulizzazione o spray con distanziatore) ogni 20 x 3 dosi Salbutamolo Steroide per os O 2 ATTACCO MODERATO A) RISPOSTA SODDISFACENTE: ridurre progressivamente la frequenza di somministrazione del salbutamolo ed eventualmente dimettere. B) RISPOSTA INSODDISFACENTE: ricovero. Ripetere 3 dosi di salbutamolo in un ora associando l ipratropium bromuro. B1) se miglioramento,, ridurre progressivamente il trattamento in base alla risposta clinica. B2) se non migliora,, trattare come un attacco grave.

ACCESSO ASMATICO GRAVE Ossigeno/Heliox 6-88 l/m Salbutamolo 0,15 mg/kg In associazione Ipratropio 250 µg ogni 20 per 3 dosi Prednisone o Metilprednisolone 1-22 mg/kg/dose e.v. ogni 6 ore Magnesio Solfato 50mg/Kg e.v. 20-30 30 Liquidi e.v. IN CASO DI NON MIGLIORAMENTO Salbutamolo e.v. Dose bolo 10-15 15 γ /Kg/10 (max( 250 mcg) Mantenimento 0,1-0,4 0,4 γ /Kg/m Aminofillina Dose bolo 6-76 7 mg/kg/20-30 Mantenimento: < 12 aa: : 1 mg/kg/h > 12 aa: : 0,5 mg/kg/h IN CASO DI IMMINENTE ARRESTO RESPIRATORIO (assenza di murmure vescicolare, obnubilamento del sensorio, bradicardia, Sat,, 0 2 < 80%) Adrenalina i.m. o e.v. 0,01 mg/kg ripetibile dopo 15-20 Intubazione e ventilazione meccanica/ Invio in UTI

INDICAZIONI AL RICOVERO Vanno prese sulla base di una valutazione complessiva e di una continua osservazione del paziente Controversie sulle capacità predittive di criteri predefiniti Esistono invece indicazioni assolute

INDICAZIONI ASSOLUTE DI GRAVITA Insufficienza respiratoria. Gravità dei parametri clinici (dispnea importante, wheezing in- espiratorio, uso della muscolatura accessoria, cianosi, torace silente, s stato mentale alterato), dopo il trattamento broncodilatatore. SaO 2 <91% dopo trattamento broncodilatatore. PEF basale <33% o PEF <60% (valori riferiti a quelli teorici o, se conosciuto, al valore personale migliore) dopo somministrazione di broncodilatatore. Presenza di complicanze (es. pneumotorace, pneumomediastino, atelectasie,, polmonite). Criteri più rigidi devono essere invece adottati per pazienti osservati servati nel pomeriggio o di notte, con precedenti episodi asmatici gravi,, con "asma instabile", con ridotta percezione dei sintomi, con scarso sostegno familiare o con difficoltà a raggiungere l ospedale in caso di ulteriore aggravamento.

ERRORI COMUNI NELLA TERAPIA DELL ASMA ACUTO Dimenticare che l O 2 importante è il farmaco più Utilizzazione non corretta di ß 2 e steroidi Prescrizione di farmaci mucolitici Impegno dello steroide topico (a dosaggio standard)

ASMA ACUTO GRAVE: EBM L O 2 deve essere il trattamento iniziale per i pazienti ipossiemici (III B) ß 2 agonisti sono i broncodilatatori di 1ª scelta (I A) agonisti somministrati a dosi elevate sono efficaci e sicuri (I A) ß 2 La somministrazione di I B aumenta la bronco- dilatazione indotta dai ß 2 (I B) L uso precoce di steroidi per via sistemica è esenziale in tutte le riacutizzazioni tranne le più lievi (I A)

ASMA ACUTO GRAVE: EBM I ß 2 agonisti per via venosa hanno un ruolo nelle esacerbazioni pericolose per la vita (II B) L aminofillina è raramente necessaria e può aumentare gli effetti collaterali (I D) Il progressivo affaticamento respiratorio è una indicazione assoluta alla ventilazione meccanica (III A) Per prevenire le riacutizzazioni è indicata una educazione, un trattamento profilattico adeguato ed una supervisione (III A)

CONCLUSIONI Pediatria d Urgenza, 2001 Necessità di un aggiornamento delle linee guida e dei percorsi operativi che veda coinvolte tutte le società scientifiche pediatriche interessate al problema coordinate dalla SIP che può farsi promotrice dell iniziativa