Valutazione di rischi e dei benefici derivanti dagli interventi di fortificazione degli alimenti: l esempio dell acido folico

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Transcript:

Valutazione di rischi e dei benefici derivanti dagli interventi di fortificazione degli alimenti: l esempio dell acido folico Alberto Mantovani e Francesca Baldi Reparto di Tossicologia Alimentare e Veterinaria Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare

Acido Folico: vitamina essenziale Sintesi e metilazione del DA (embrione,emopoiesi) orretta sintesi di aminoacidi carenza = aumentata produzione di omocisteina = aumento rischio cardiovascolare Acido folico (AF): forma sintetica, stabile, (supplementi, alimenti fortificati) Folati negli alimenti: forme naturali, stabilità/attività variabili, ma gen. 50% di AF) Folati biologicamente attivi: le forme attive nell'organismo

2 2 O glutamate Biologically Active Folates Tetrahydrofolate O 2 2 O glutamate 5-Methyltetrahydrofolate 2 O 3 2 O 2 glutamate 5,10-Methylenetetrahydrofolate 2 O 2 O O glutamate 10-Formyltetrahydrofolate O 2 2 O glutamate Synthetic Vitamin Precursor Folic acid O

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Quindi, solo somministrando AF (e non folati naturalmente presenti negli alimenti) attraverso supplementi/alimenti fortificati abbiamo una diretta esposizione della cellula ad AF Ma PERE'FORTIFIARE?

MATERIALE UTILIZZATO etwork Italiano Promozione Acido Folico per la Prevenzione dei Difetti ongeniti (http://www.iss.it/cnmr/acid/) EFSA Scientific cooperation Project: Analysis of Risks and Benefits of Fortification of Food with Folic Acid (in corso) (http://www.efsa.europa.eu/efsa/efsa_locale- 1178620753812_1211902253891.htm) oekstra et al. Integrated risk-benefit analysis: method development with folic acid as example (Food hem Toxicol, 2008, 46: 895-909)

I FATTI OSOLIDATI (S. Ruggeri et al, Rapporti IstiSan 06/34, 2006) Gli alimenti ricchi in folati alimenti di origine vegetale quali carciofi, spinaci, broccoli, legumi, agrumi (arance, pompelmi, clementine), kiwi e fragole La presenza dei folati è minore negli alimenti di origine animale con l'eccezione di uova, in minor misura latte e frattaglie (es. fegato e rene) Il lievito di birra è l'alimento con più elevati contenuti in folati: 1,25 mg/100g. I folati negli alimenti vanno misurati in termini di bioequivalenza con AF (e tenendo presenti le perdite di cottura)

I FATTI OSOLIDATI (v. EU SF, 2000) Il fabbisogno ottimale di AF è di 0,4 mg/giorno (per un adulto sano): l'ira considera sufficiente > 0,2 mg/giorno ella donna in gravidanza il fabbisogno raddoppia Un corretto apporto di acido folico: - riduce l'incidenza di difetti del tubo neurale del 50-70% e di altre malformazioni (palatoschisi, difetti degli arti) del 20-30% (effetto protettivo + evidente nelle popolazioni carenti) - previene l'anemia megaloblastica (insieme alla vitamina B12) - riduce il rischio di diversi tipi di cancro (effetto protettivo + evidente nei gruppi a rischio) - riduce i livelli di omocisteina (potenzialmente associati a patologie cardiovascolari e neurologiche.)

I FATTI OSOLIDATI I FATTI OSOLIDATI (v. EU SF, 2000) Alcuni fattori di rischio aumentano il fabbisogno di AF, anche interferendo con l'assorbimento o l'utilizzo: malassorbimento, diabete, farmaci (antiepilettici, trimetoprim), fumo di sigaretta, forte consumo di alcolici, contaminanti (arsenico -Bangla Desh-, fumonisina B1) Un eccesso di AF può mascherare l'insorgenza di anemia megaloblastica da carenza di vitamina B12: la carenza, pertanto, lavora in silenzio sino allo sviluppo di danni neurologici irreversibili (carenza B12: potenzialmente importante in anziani -ridotto assorbimento- e vegetariani/vegani) Raccomandato di non superare (a lungo termine) il limite massimo tollerato di 1 mg/giorno

MA ABBIAMO BISOGO DI PIU AIDO FOLIO? Una buona parte della popolazione ha una lieve carenza (arnovali et al., Rapp Istisan 06/34) Italia dieta mediterranea : media 0,213 mg/giorno (come altri Paesi EU) nessun effetto clinico, ma aumento di vulnerabilità ad altri fattori (es. + omocisteina) L'Italia ha una incidenza di DT (ma non di altre malformazioni prevenibili con AF) nettamente minore di popolazioni anglosassoni o turche (interazioni geni-dieta-ambiente), cioé 0,5:1000. Una diffusa e corretta supplementazione periconcezionale porterebbe (considerando cautelativamente una riduzione del 20-40% delle diverse malformazioni) a prevenire la nascita di 1.500 bambini malformati (Pierini et al., Rapp Istisan 06/34)

QUALI STRATEGIE? Promozione di stili alimentari salutari (a lungo termine, differenze socioculturali) Supplementazione periconcezionale nei tempi (1 mese prima e 3 mesi dopo) e modi (dosi) corretti Efficacissima, se coinvolge anche le donne che non escludono attivamente la gravidanza (non copre le gravidanze inattese, differenze socioculturali) La fortificazione generalizzata di un alimento base (la farina di grano, ad es.): copre tutti, assicura il fabbisogno minimo, non è in contrasto con la supplementazione periconcezionale per proteggere la gravidanza (adottata negli USA, anada, Israele, ile, in corso di adozione in Irlanda) Fortificazione volontaria: promozione (anche commerciale, health claims ) dell'uso di alimenti fortificati ed integratori B: USA e anada hanno ambedue

QUIDI, La fortificazione fornisce AF (non folati) a tutti. E qui viene fuori il problema. Perché, se l'evidenza degli effetti protettivi dell'af è molto vasta Vi è un'evidenza, molto più limitata e molto più recente, Ma MOLTO preoccupante.

E la possiamo riassumere così: La fortificazione fa comparire livelli significativi di AF libero nel siero di tutta la popolazione Vi sono evidenze di interferenze con la vitamina B12 nella popolazione anziana Vi sono evidenze biologicamente plausibili di un'azione di AF ad alti livelli come promotore tumorale (trasformazione maligna di lesioni benigne)

A che livelli compare AF libero? In adulti sani, dopo 14 settimane, livelli significativi di AF comparivano con un consumo giornaliero (supplementi) di 0,4 mg/giorno, ma non < 0,2 mg/giorno Sweeney MR, McPartlin J, Scott J. Folic acid fortification and public health: Report on threshold doses above which unmetabolised folic acid appear in serum BM Public ealth. 2007 Mar 22;7:41.

Interazione con vitb12: un problema reale? Studi nella popolazione > 65a USA (Morris et al Am J lin utr 2007; Selhub et al., PAS 2007) Incremento di frazione di popolazione (< 5%) con alta folatemia*-bassa vitamina B12 ed elevato rischio di anemia e deficit cognitivo Inattesa prevalenza > 5% di carenza di vitamina B12 in donne canadesi in età fertile 9 anni dopo fortificazione:? (Ray et al., QJM, 2008)

Eccesso di FA e cancro Ipotesi di lavoro: apporto adeguato = fattore preventivo, soprattutto in soggetti a rischio di carenza (es. fumatori, bevitori) Apporto eccessivo = non offre ulteriore protezione, può agire come promotore di crescita/trasformazione neoplastica di lesioni benigne frequenti. Riconosciuta plausibilità biologica dell ipotesi : ad es., similarità cellule embrionali/tumorali, elevato FRalfa nei tumori di origine epiteliale

FA e cancro PROBLEMA PRIIPALE: ancro colon-rettale: aumenti in USA e ile con inizio di fortificazione ed indipendente da diagnosi (Mason et al. ancer Epidemiol Biomarkers Prev., 2007; irsch et al., Eur J Gastroenterol epatol. 2009) Effetto protettivo di bassi folati (< 6.8 nmol/l plasma) con adeguata B12 (Dahlin et al., Int J ancer. 2008) Mammella: unico studio con biomarkers: elevato rischio con > 15.8 ng/ml (> 36 nmol/liter) nel plasma (soprattutto post-menopausale, ER- e PR-+) (Lin et al., Am J lin utr. 2008)

Plausibilita biologica biologica? (presentazione al workshop Europeo sull acido folico, Berlino, 2007) Somiglianza tessuti embrionali/cancro per quanto riguarda il metabolismo di putrine/pirimidine (ijhout, Theor Biol Med Model. 2006) Il recettore alfa dei folati (principale trasportatore intracellulare) è fortemente espresso in specifici tumori epiteliali (Kelemen Int J ancer 2006)

Lo status dei folati modula i microra (Marsit et al., ancer Res. 2006) Fattori tessuto-specifici, ad es., elevato FA favorisce l espressione di prostatespecific membrane antigen (PSMA) che è espresso nel tessuto tumorale ed avvantaggia la crescita delle cellule tumorali nella prostata (Yao and Bacich, Prostate, 2006) Interazioni con altri fattori (dietetici, ambientali, vitamine, metalli, polifenoli, micotossine??)

Altri rischi? (rass. Smith et al., Am j. lin utr., 2008) orrelazione fra assunzione > 700 mcg/die (> 400 mcg FA da supplementi) e ridotta attività K in donne postmenopausa: correlazione O con i folati plasmatici, ma con FA libero. E poi alcuni casi particolari (di cui bisogna tenere conto) ed ipotesi suggestive Interferenze con farmaci (metotrexato per cancro, artrite reumatoide, antimalaria)? Modulazione della metilazione del DA: effetti epigenetici/transgenerazionali???

Domanda.1 Dobbiamo rivedere la UL di 1 mg/die per l'acido folico? Sinora O. Gli studi sperimentali che mostrano un effetto di promozione tumorale nei roditori sono fatti ad alte dosi (v. Kim YI. Folate and colorectal cancer: an evidence-based critical review. Mol utr Food Res. 2007) PERO' maggiori dati su eventuali suscettibilità genetiche (polimorfismi del metabolismo dei folati molto numerosi) E assenza di dati degli effetti a lungo termine di alto AF su bambini/adolescenti

Domanda.2 Il livello di 1 mg/giorno è superabile con la fortificazione? SI' A. paesi forti consumatori di farine e farinacei come l'italia: il livello di fortificazione obbligatoria negli USA (0,14 mg/100 g farina) porterebbe ad un assunzione giornaliera media di 0,58 mg/die nell'adulto (Baldi e Mantovani Rapp Istisan 06/34) (considerare che nel ragazzo di 11-13 anni e adolescente la UL è 0,6-0.8 mg/giorno) B. Ovunque coesistano la fortificazione generalizzata e la promozione di alimenti fortificati e integratori

Domanda.3 Proviamo a ragionare in termini non di assunzione, ma di biomarkers gli studi disponibili sono comparabili? Molto spesso O (ng, nmol, in plasma, siero, e poco usati i livelli negli eritrociti, che pure sarebbe il marker migliore) Il biomarker potenzialmente importante: FA libero non metabolizzato e che può sfuggire i meccanismi di autoregolazione

Domanda.3 seguito Dati irlandesi (comunicazione personale di JM Scott) forte incidenza di DT, forse sensibilità diffusa al consumo di AF attraverso alimenti fortificati/integratori ALTI LIVELLI = >1000 ng/ml folati (2265nM) negli eritrociti che corrispondono a >20 ng/ml (45 nmol/l) nel siero 10-30% (siero): maggiore nella popolazione > 65, minore nelle donne < 65) < 3% donne in età fertile (biomarker eritrociti) Frazione carente: 2-7% (ambedue i biomarker: minore nei bambini, maggiore nelle donne)

Domanda.4 he fare? 1. EFSA: in nessun caso è accettabile la situazione USA/anada in cui coesistono: La fortificazione obbligatoria Una forte promozione della fortificazione volontaria (posizione irlandese: una controllata fortificazione obbligatoria è quanto serve per proteggere le gravidanze - paese con grave problema di malformazioni- ed EVITARE il consumo selvaggio di integratori ed alimenti fortificati, con i conseguenti eccessi)

Domanda.4 he fare? 2. Qualunque azione verso la fortificazione deve tenere conto: delle caratteristiche degli stili alimentari nazionali (in Italia abbiamo almeno 3-4 diete macroregionali ) della distribuzione dei valori di consumo (Es., valore medio del 1 vs. 4 quartile) delle differenze che possono essere legate all'età ed al genere (ad es., le giovani donne possono essere minori consumatrici di farinacei dei maschi di una certa età) Tenere presente che l'af è un modello RITIO per il R/B, in quanto Rischio e Beneficio sono diversamente distribuiti in diversi gruppi (donne in età fertile vs. adulti/anziani con patologie benigne)

Domanda.4 he fare? Esistono altre alternative più sicure! (posizione del etwork Italiano AF coordinato dall'iss) Diffondere la supplementazione periconcezionale, con attenzione alle gravidanze a rischio (precedente TD, malassorbimento, farmaci antiepilettici) Sostegno ad un alimentazione sana ed equilibrata, che può voler dire anche ricerca e sviluppo su prodotti (es. nuovi cultivar) naturalmente ricchi in folati

Domanda.5 osa occorre sapere ancora? Oltre a quanto già detto, Alcuni esempi: Vedere il problema AF nel contesto del rapporto con altri nutrienti (B12, ma anche Zn importante per le malformazioni!) Standardizzare i biomarker, indispensabili per valutare lo status folati nelle diverse fasce di popolazione, e valutare i fattori (non solo alimentari: fumo, malattie metaboliche, farmaci, ambiente) che modulano tale status

Domanda.5 osa occorre sapere ancora? FA e cancro (carenza ed eccesso): Una visione più ampia, su vari tipi di tumore, anche con l'aiuto di banche biologiche orrelazione con sottotipi clinici nell'ambito di uno stesso cancro (es., mammella) orrelazione con polimorfismi genetici ed altri fattori FA nell'infanzia/adolescenza e cancro(maternoinfantile: status folati come biomarker di suscettibilità per il rischio di esposizione intrauterina e neonatale a cancerogeni: www.newgeneris.org) Sono informazioni interessanti scientificamente, ma sono utilizzabili per la prevenzione? In che misura?

That s all Folks