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QUANDO I CONTI NON TORNANO I DISTURBI DEI PROCESSI DI LETTO- SCRITTURA DEL NUMERO E DEL CALCOLO. LA DISCALCULIA EVOLUTIVA. A cura di Logopedista Monica Benfenati

Nell esperienza esperienza clinica, si può constatare che i bambini già in trattamento per Disturbi Specifici della lettura e della scrittura mostrano delle difficoltà,, nella maggioranza dei casi, anche di fronte a compiti aritmetici e di calcolo. Più raramente giungono alla nostra osservazione per difficoltà circoscritte in area matematica. Il termine matematica racchiude in sés molte componenti diverse che afferiscono alla stessa area di apprendimento: l aritmetica, la geometria, la logica, ed altre ancora. L interesse del clinico si rivolge principalmente alle prime fasi di apprendimento e alle capacità del bambino di avviare un processo di integrazione tra le diverse conoscenze che ha acquisito. Quindi per la matematica il nostro interesse di riabilitatori si rivolge soprattutto alle competenze aritmetiche e più specificatamente agli apprendimenti fondamentali quali contare, leggere e scrivere i numeri, riconoscere e attribuire la quantità,, fare calcoli a mente e scritti. Il progetto riabilitativo si costruisce sugli errori del bambino, cercando una costante integrazione tra aspetti deficitari e abilità maggiormente padroneggiate.

Luigi, ad esempio, legge /tremilaventisei/ il numero 3056 ed in una prova di dettato anziché 467, scrive 40077.. Nel primo caso il suo è un errore cosiddetto lessicale, prodotto da un errore di sostituzione, lasciando intatta la struttura sintattica del numero. Nel secondo esempio, oltre all errore lessicale sostituisce il 7 al 6 compie anche un errore sintattico, infatti modifica la struttura del numero. Si tratta di un errore detto di lessicalizzazione,, in quanto traduce tutti gli elementi della parola numero in cifre senza tener conto delle regole di composizione del codice arabo, in cui il miscellaneo cento non deve essere prodotto, ma si evince dal numero delle cifre che compongono il numero e dalla posizione che la cifra occupa nel numero stesso.

PERCORSI RIABILITATIVI Vediamo ora le proposte di lavoro suddivise a seconda delle difficoltà negli apprendimenti fondamentali delle competenze aritmetiche: Conta; Lettura e scrittura dei numeri; Riconoscimento ed attribuzione di una quantità; Calcolo a mente e scritto.

QUANDO IL BAMBINO NON SA CONTARE I bambini con discalculia evolutiva mostrano difficoltà nel conteggio regressivo, mentre sono generalmente adeguati nel contare in avanti. Paolo ha 9 anni e frequenta la quarta elementare: dopo aver contato con facilità da 1 a 100 si mostra perplesso alla richiesta di contare all indietro. Paolo conta con fatica spesso omette la decina sostituendola con quella precedente oppure si sofferma indugiando con la voce sulla decina precedente: novantadue,, novantuno, ottanta, ottantanove ottantaquattro, ottantatrè,, ottantadue, ottantuno, ottanta, settantaaaaaanove Questa prova obbliga ad uno sforzo attentivo e mnemonico elevato e costante sia per recuperare i diversi nomi dei numeri sia per inibire la tendenza al conteggio progressivo. Proprio per il maggior coinvolgimento dei processi neuropsicologici il conteggio all indietro del bambino con discalculia è caratterizzato sia da un tempo di esecuzione molto lungo dovuto a pause, correzioni ed incertezze, sia da errori compiuti soprattutto nel recupero dei diversi numeri primitivi.

Attività che si possono proporre: Contare le figure vinte ad un gioco; Fare la conta per vedere chi inizierà una certa attività; Unire i numeri per ritrovare la figura nascosta (seguire la sequenza dei numeri in avanti e all indietro, variare l intervallo l fra i numeri, etc.); Puzzle (è( un compito in cui bisogna posizionare correttamente alcuni cartoncini seguendo la corretta numerazione e controllando al termine se girando i cartoncini comparirà la parola o un immagine corretta); Contare in avanti e all indietro correttamente; Allenare la rapidità e l efficienza l nell utilizzare la retta dei numeri, proponendo, anche numeri di diverso ordine di grandezza e di diverso intervallo (si propone a bambini del secondo ciclo della scuola elementare).

QUANDO IL BAMBINO NON SA RICONOSCERE L ORDINE DI GRANDEZZA Codificare semanticamente un numero equivale a definire mentalmente la quantità che esso rappresenta, a identificarne la posizione che esso assume all interno della linea dei numeri e le sue relazioni con gli altri numeri. Se dobbiamo recarci ad un indirizzo che non conosciamo e stiamo percorrendo la strada alla ricerca del numero civico dobbiamo necessariamente eseguire un confronto fra i numeri per decidere se proseguire o tornare indietro. Ed è sempre grazie al processo di codifica semantica che decidiamo quale fra due prezzi è il più conveniente. Spesso i bambini con discalculia evolutiva non mostrano difficoltà in questa competenza. Vi sono però delle eccezioni soprattutto in quei bambini che associata alla discalculia hanno difficoltà di organizzazione spaziale. Molto importante e utile è un lavoro che li aiuti a comprendere le regole di costruzione dei numeri.

Attività che si possono proporre: Metti in ordine (crescente o descrescente) ) questi numeri; Trova il numero che sta in mezzo; Trova il numero successivo; Trova il numero precedente; Maggiore, minore, uguale; Trova la seguente pagina sul libro.

QUANDO IL BAMBINO NON SA LEGGERE E SCRIVERE I NUMERI Prima di impostare un lavoro sulla transcodifica è necessario valutare con attenzione gli errori commessi dal bambino. ERRORI DI TIPO LESSICALE Gli errori lessicali si verificano quando il bambino non sa selezionare correttamente le cifre relative al numero (ad esempio: 4/7 leggo o mi rappresento mentalmente, scrivo o dico verbalmente /sette/ invece di /quattro/ oppure scrive 327 anziché 347). Attività che si possono proporre: Lettura e scrittura dei numeri primitivi; Lettura dei numeri che si differenziano solo per una cifra (per esempio: 34/24, 732/752); Gradualmente si presenteranno coppie di numeri che si differenziano sia fonologicamente che lessicalmente e che hanno una sola unità lessicale in comune (per esempio: 625 e 735, 541 e 248) oppure due cifre in comune ma con diverso valore posizionale (per esempio: 480 e 840) o ancora due unità lessicali in comune (per esempio: 329 e 829). Lettura di liste di numeri del medesimo ordine di grandezza.

ERRORI DI TIPO SINTATTICO Gli errori sintattici si verificano quando il bambino non sa posizionare correttamente le cifre relative al numero, cioè sono errori dovuti a difficoltà nel riconoscimento delle posizioni delle cifre all interno del numero, legati alla sintassi interna del numero stesso (ad esempio: 682 /seiottodue/ seiottodue/). Attività che si possono proporre: Utilizzare carte sovrapponibili con valori posizionali: Miura e Okamoto (1989) ritengono che il modo di denominare i numeri in asiatico sia fondamentale per imparare facilmente a scriverli correttamente rispettando le regole di composizione. La modalità orientale esprime in modo esplicito il valore posizionale delle cifre nel numero (mentre dire /ventitré/ / non offre indicazioni circa la natura del 2 e del 3, dire /due-dieci-tre// esprime immediatamente il concetto che quel 2 indica due decine ed il 3 rappresenta le unità). Questi autori propongono per favorire l apprendimento l della lettura e della scrittura dei numeri di visualizzarli con delle carte con i numeri che si sovrappongono. Ai bambini si mostra che il numero 7 in 714 è 7 centinaia, perché è seguito da due zeri. Questo implica che i bambini leggano i numeri nel giusto ordine, a partire da sinistra, e non al contrario come avviene viene usando un approccio su colonne, dicendo unità,, decine, centinaia ; Scrivere i numeri all interno di griglie, le griglie facilitano il bambino nell identificare la struttura sintattica. L esercizio L può essere graduato in difficoltà proponendo numeri del medesimo ordine di grandezza da inserire in griglie già del formato appropriato, oppure invitare il bambino a selezionare la griglia corretta a seconda del numero che gli viene dettato. Se necessario, è possibile facilitare il compito mettendo a disposizione del bambino delle griglie in cui alcuni numeri sono già stati inseriti dal riabilitatore.

QUANDO IL BAMBINO NON SA RISOLVERE SEMPLICI CALCOLI A MENTE (FATTI ARITMETICI) Le proposte riabilitative si devono orientare nella conquista di strategie in grado di limitare in primo luogo gli errori. Tabelline: Registrare l informazione l nella memoria uditiva come una filastrocca. La cadenza ritmica e l associazione l a parole note e familiari facilita il recupero automatico dell informazione. L arbitrarietl arbitrarietà dell associazione rende più semplice il compito, invece di complicarlo, in quanto allontana ogni possibile interferenza con compiti contigui.. La moltiplicazione 6x8 può evocare l addizione 6+8,, ma difficilmente l asino cotto (associato al 48) di una nota rima può richiamare alla mente il numero 14. Il problema dell interferenza tra operazioni strutturalmente vicine rappresenta un aspetto non trascurabile nell apprendimento dei fatti aritmetici e va tenuto conto in sede di riabilitazione. Una seconda strategia si fonda sull alleggerimento del quantitativo di informazioni da immagazzinare, ad esempio chiedendo al bambino di imparare solo metà tavola pitagorica. Inoltre è molto utile incoraggiare il bambino ad usare le mani per contare, stimolandolo a trovare strategie personali efficaci (questo vale sia per le addizioni, sia per le sottrazioni, sia per le moltiplicazioni). L uso delle dita rappresenta in riabilitazione un punto centrale, che fonda la propria importanza sul fatto di essere il sistema di notazione numerica più semplice e maggiormente efficiente quando si trattano numeri piccoli. È un sistema monodimensionale (il numero è rappresentato dal numero di dita alzate), che gode di proprietà analogiche (la corrispondenza diretta tra valore numerico e simbolo rappresentativo) che rendono i numeri direttamente riconoscibili. oscibili. Inoltre, le operazioni di somma e sottrazione prescindono dalla conoscenza delle rispettive proprietà aritmetiche, essendo sufficiente aggiungere o togliere un certo numero di dita. Questa strategia diventa via via v più efficiente man mano che il bambino impara a visualizzare e a riconoscere i numeri sulle dita con rapidità e sicurezza.

QUANDO IL BAMBINO NON SA RISOLVERE ORALMENTE CALCOLI CON NUMERI GRANDI Per la maggior parte di noi, la risoluzione non avviene automaticamente, bensì richiede la suddivisione in tappe successive, attraverso operazioni di arrotondamento o di scomposizione dei numeri. Spesso i bambini discalculici incontrano difficoltà nell adottare questo tipo di strategie, lunghe da memorizzare e da monitorare, ma rappresentano una possibile via di intervento. Un altra difficoltà risiede nel fatto che la scomposizione del numero nei suoi elementi costituenti presuppone una buona conoscenza della sua grammatica interna.. Dire che trentasei è costituito da trenta più sei implica il riconoscimento all interno del numero di tre decine e di sei unità,, cioè del valore posizionale delle cifre. Le proposte riabilitative si basano sull esplicito insegnamento di questa strategia di scomposizione e di riassemblamento dei numeri, dopo essersi accertati che il bambino padroneggi gli aspetti sintattici che regolano la costruzione dei numeri. Ad esempio: 36 + 18 può essere scomposto in 30 + 10 + 6 + 8 oppure in 36 + 10 + 8.

QUANDO IL BAMBINO NON SA RISOLVERE OPERAZIONI IN COLONNA Prima di tutto è molto importante distinguere gli errori commessi. Se il bambino confonde i segni bisognerà lavorare sul significato dei singoli segni e sui segni in opposizione, proponendo le seguenti attività: Giochi di dadi; Giochi con le carte; Operazioni incomplete; Operazioni con il segno sbagliato. Se il problema sta nell applicazione delle regole specifiche di ogni algoritmo può essere utile l uso l di matrici precostituite che evidenziano l ordine l spaziale e sequenziale della procedura, per ridurre le incertezze relative alla componente spazio temporale. Un altro aspetto su cui orientare l intervento l è il controllo del risultato: spesso il bambino discalculico non mostra alcuna capacità di verificare l attendibilitl attendibilità del risultato ottenuto. Bisogna creare nel bambino un atteggiamento di attesa del risultato, questo rappresenta enta un primo passo per contenere gli errori, anche se ad un livello grossolano.

GLI STRUMENTI COMPENSATIVI Si tratta di quei mezzi che consentono al bambino di ridurre gli effetti della sua difficoltà favorendo, nello stesso tempo, anche la comprensione di ciò che sta facendo. La tavola additiva e sottrattiva: permette di recuperare il risultato di somme e sottrazioni di diversi ordini di grandezza, in rapporto all estensione della tavola. Implica la capacità di leggere correttamente i numeri a più cifre e di utilizzare una tavola a doppia entrata; La tavola pitagorica: permette di recuperare il risultato delle moltiplicazioni fra numeri ad una cifra. Implica la capacità di leggere correttamente i numeri a due cifre e di utilizzare una tavola a doppia entrata; La calcolatrice: permette di recuperare il risultato di qualsiasi calcolo. Implica la capacità di digitare i numeri in modo corretto e la conoscenza dei segni delle operazioni.

In generale, ricordo che esistono strumenti compensativi e dispensativi che si ritiene opportuno vengano utilizzati nelle scuole con bambini con n DSA. Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati: Tabella dei mesi, tabella dell alfabeto e dei vari caratteri; Tavola Pitagorica; Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche; Calcolatrice; Registratore; Computer con programmi di video scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. Gli strumenti compensativi sono importanti poiché facilitano l accesso l al sapere dei bambini con DSA, bisogna ricordare che l acquisizione l di alcune competenze per questi bambini è resa difficoltosa dal loro disturbo specifico di apprendimento, inoltre, l utilizzo l degli strumenti compensativi darebbe loro l opportunità di lavorare con maggiore autonomia. Un buon supporto per gli strumenti compensativi può essere il volume DISLESSIA strumenti compensativi,, Presentazione di Giacomo Stella, a cura della Associazione Italiana Dislessia, autori Marilena Meloni, Nicoletta Galvan,, Natalia Sponza, Donatella Sola, Edizioni Libri Liberi. Per gli strumenti dispensativi, valutando l entitl entità e il profilo della difficoltà,, in ogni singolo caso, è importante tener conto dei seguenti punti: Dispensa della lettura ad alta voce, dalla scrittura veloce sotto o dettatura, dall uso del vocabolario, dallo studio mnemonico delle tabelline; Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta; Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa; Organizzazione di interrogazioni programmate; Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma.

FINE Grazie a tutti per l attenzione. l Logopedista MONICA BENFENATI monicaben@libero.it Cell.. 328/4249170