A cura del dott. Paolo Scartezzini e del dott. Alessandro Cocchella dell Ambulatorio per la Sindrome di Down -Ospedale Galliera di Genova.



Documenti analoghi
Farmaci e Malat al t at i t a i di d i A lz l he h im i e m r

I MARTEDì DELL ORDINE 25 giugno La Malattia di Alzheimer Approccio terapeutico

Il morbo di Alzheimer farmacoepidemiologia e farmacoutilizzazione nella Asl Br

GIORNATA INTERNAZIONALE SINDROME DI ANGELMAN Programma Eventi

Demenza, Alzheimer e Stimolazione Cognitiva: Use it or Lose it Pubblicato da Alice Mannarino il 30 mar 2012

MALATTIE NEURODEGENERATIVE

PARKINSON SAFINAMIDE ADD ON A LEVO DOPA AUMENTA IL TEMPO ON SENZA PEGGIORARE LE DISCINESIE. INTERVISTA AL PROF. STOCCHI

Le malattie neurodegenerative della terza età

L evoluzione dei bisogni di salute. Umberto Boccioni Uomo in movimento

CONVEGNO INCONTRO. NUOVI PERCORSI DI CURA PER LE PERSONE ANZIANE CON DISTURBI COGNITIVI. Una revisione critica dello stato dell'arte.

La ricerca di una cura per la sindrome di Down: storia, problematiche e varietà di approcci. Sindrome di Down (Trisomia 21) John Langdon Down 1866

Il soggetto affetto da AD passa da uno stato di salute e autosufficienza sul piano personale e sociale alla completa dipendenza da terzi, con

MALATTIA DI ALZHEIMER: IL PAZIENTE, LA FAMIGLIA, LA SOCIETÀ

Malattia di Alzheimer

.: Presentazione del corso

A che punto sono arrivati i trial clinici?

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 323

C"# % ' ()*+,,-(./+)0"1. Invecchiamento cerebrale fisiologico

MALATTIE NEURODEGENERATIVE

INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE

DEMENZA: IL PESO DELL ASSISTENZA

MOVIMENTO E AUTONOMIA

Pozzilli. Giornata mondiale della salute. Battere il diabete con la conoscenza e la ricerca

nella demenza: le potenzialità e i limiti dei flussi informativi correnti

MEDICINA E CHIRURGIA. Molecolare Neurobiologia molecolare e neurologia. Discipline biotecnologiche comuni : BIO/09

INVECCHIAMENTO CEREBRALE

IL MMG DI FRONTE AL PROBLEMA DELLE MALATTIA DI ALZHEIMER E DELLE DEMENZE

Il paziente con problema renale: non solo Insufficienza Renale Cronica ma Malattia Renale Cronica

Uno Psicologo in biblioteca

L innovazione. #afiancodelcoraggio

MALATTIA DI PARKINSON, AL CONGRESSO NAZIONALE LIMPE-DISMOV RIFLETTORI PUNTATI SU SAFINAMIDE

Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano

REGISTRO DELLE LEZIONI 2006/2007. Tipologia. Addì Tipologia. Addì Tipologia

REGISTRO DELLE LEZIONI 2006/2007. Tipologia. Addì Tipologia. Addì Tipologia

GAMBLING Nuovi bisogni dei pazienti, nuove sfide per i medici?

STUDIO OSSERVAZIONALE MULTICENTRICO PER IL MONITORAGGIO DEI PIANI DI TRATTAMENTO FARMACOLOGICO CON INIBITORI DELLE COLINESTERASI NELLA DEMENZA DI

FORLÌ-CESENA. Aprile 2018

Arsenicum album. Neurotossicità centrale

Farmaco Studio Placebo Promotore

Ter o Sic Musicoterapia Doll Therapy Ther

DIAGNOSI E TERAPIE FARMACOLOGICHE

Farmacodinamica III. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare

Trattamenti farmacologici e qualità della vita (QoL) in pazienti affetti da demenze degenerative

Demenza e Alzheimer, a Lecco nasce un approccio non farmacologico innovativo

Azienda ULSS n. 8 Asolo Piano di Zona Allegato: Documento di area vasta Disabilità complesse

Neuropatie: esperienze condivise

Corso per BRAIN TRAINER

Nota 85. Dialogo sui Farmaci, update (1/8)

NUOVE STRATEGIE TERAPEUTICHE PER LA MALATTIA DI ALZHEIMER. Gemma Lombardi

AGONISTI DEI RECETTORI DELLA DOPAMINA 2) Derivati non ergolinici

La terapia farmacologica. (della malattia di Alzheimer)

Doll Therapy. Musico terapia

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA

Cannabinoidi per prevenire la degenerazione neuronale: ci sono davvero delle prospettive?

Studio per verificare se BI migliora le capacità mentali nei soggetti con morbo di Alzheimer in forma lieve e difficoltà nelle funzioni mentali

TERAPIA DEL DOLORE IN CONTINUITA ASSISTENZIALE

Novartis Embrace Migliorare la vita, ogni giorno

DEFINIZIONE D O L O R E

Farmacoterapia. Prof. Vincenzo CALDERONE. Dipartimento di Farmacia Università di Pisa

Spesso i danni motori dovuti a lesioni dei centri come i gangli, il cervelletto, e alcune parti della corteccia, possono far luce sul funzionamento e

PROGETTO DI STIMOLAZIONE COGNITIVA IN PAZIENTI CON DISTURBO NEUROCOGNITIVO LIEVE NELLA ASL TO3

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Disturbi Cognitivi e della Memoria Guida ai Servizi

DEMENZE Qualità e innovazione nell assistenza residenziale

INTRODUZIONE E SCOPO DELLA TESI. Il diabete mellito di tipo 2, rappresenta il 95% dei casi di diabete, è più

SCLEROSI MULTIPLA: ETIOPATOGENESI, DIAGNOSI, TRATTAMENTO FARMACOLOGICO, LE RICADUTE SULL AMMALATO, SULLA FAMIGLIA E SULLA SOCIETÀ

Disturbi Cognitivi e della Memoria

TEST DI APPRENDIMENTO E MEMORIA

Integrazione ospedale territorio: l esperienza di una Azienda Ospedaliero Universitaria e una Azienda Sanitaria Locale Romana.

TERAPIA FARMACOLOGICA della M. DI ALZHEIMER. Dr. Massimo Moleri responsbile U.O. Neurologia CSC S. Francesco

Ricerca Clinica, Numerosità e Generalizzabilità. I pazienti sono ben rappresentati?

Date (da a) Novembre 2013 Università G.D Annunzio Chieti-Pescara. Prof. 2^ fascia confermato in SSD Med 26 /06D6

Dr. Antongiulio Gallina MEDICI SPECIALISTI D R. ANTONGIULIO GALLINA. Specialista in: - NEUROLOGIA 1 / 6

I grandi vecchi: biologia, clinica, stili di vita Chiara Mussi. Centro di Valutazione e Ricerca Gerontologica Università di Modena e Reggio Emilia

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013

La promozione della Sperimentazione Clinica in età pediatrica

Dove sta andando la popolazione sammarinese? Il ruolo delle Associazioni di Volontariato

PROTETTI PRESTO: Strumenti per il MMG Marina Moscatelli FIMMG-Roma

Le Terapie Farmacologiche

Laserterapia LA TERAPIA LASER ENDOVENA A BASSA POTENZA

Divisione riduzionale: meiosi

L INVECCHIAMENTO DI. SUCCESSO: IL CERVELLO SOCIALE DEGLI ANZIANI Salvatore Varia Vicepresidente Società Italiana di Psichiatria Roma, 13 dicembre 2017

Brain Training. Allenamento per il cervello. Dott. Giuseppe Muscianisi

ALZHEIMER Borgomanero ONLUS

NUOVE PROSPETTIVE PER IL RIPRISTINO DELLO SVILUPPO CEREBRALE NELLA SINDROME DI DOWN

Parte Sperimentale PARTE SPERIMENTALE

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN NEUROLOGIA COORTE

UNITA DIDATTICA. Conoscenze

COME MIGLIORARE LA QUALITA DELLA VITA: FISIOTERAPIA, TERAPIA DEL DOLORE, CONSIGLI PER LA VITA QUOTIDIANA

Brescia, 4 ottobre 2008

Terapie Non Farmacologiche delle Cefalee: Evidenze Scientifiche. Dott. Ilenia Corbelli Centro Cefalee Azienda Ospedaliera Universitaria di Perugia

NUMERO DI RECLUTATI PER CENTRO

Stato dell assistenza alle persone con malattia rara in Italia: il contributo delle Regioni

GENETICA E LA SCIENZA CHE STUDIA:

Produttività, capacità di attrarre risorse e trasferibilità

Glutamatergic pathways in the brain

Università degli Studi di Pisa U.O. Neurologia

Progetto GAP. Supporto farmacologico

MOLECOLE NEUROTROFICHE IN ASSOCIAZIONE NEL GLAUCOMA: QUALI, PERCHE, QUANDO?

Rassegna stampa. A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale. Martedì 31 maggio Rassegna associativa. Rassegna Sangue e emoderivati

Transcript:

Lo stato dell arte della ricerca clinico-farmacologica. A cura del dott. Paolo Scartezzini e del dott. Alessandro Cocchella dell Ambulatorio per la Sindrome di Down -Ospedale Galliera di Genova. Genova, 28 marzo 2012 La sindrome di Down (o Trisomia 21) costituisce la causa più frequente di disabilità intellettiva conosciuta. Essa è dovuta ad un assetto genetico contente un cromosoma 21 in più che rappresenta la causa di tutte le manifestazioni cliniche della sindrome. L aspettativa di vita dei soggetti affetti da questa patologia è significativamente aumentata nell ultimo ventennio passando dai 25 ani di vita media ai 50 anni e oltre. Tale evidente successo della medicina si accompagna tuttavia ad un aumento delle problematiche relative alle comorbidità che generalmente si accompagnano alla sindrome (eventuali esiti di cardiopatie, distiroidismi, problematiche oftalmologiche ed otorinolaringoiatriche). Peraltro, tali disturbi sono oggi ottimamente trattabili, mentre appare ancora in tutta la sua complessità il problema della cura della disabilità mentale. In tempi relativamente recenti si è iniziato a studiare alcune molecole con una possibile influenza sul trattamento del ritardo cognitivo, innanzitutto su modelli murini ma che ora iniziano 1 / 5

ad essere esportabili anche al soggetto umano protagonista di trials clinici controllati. La possibilità di migliorare le performance cognitive dei soggetti con sindrome di Down costituisce un ambizioso traguardo che avrebbe numerose ripercussioni sul piano del benessere della persona e della sua piena realizzazione. Occorre dunque essere pronti a quello che potrebbe essere un radicale mutamento dello scenario che riguarda le persone con sindrome di Down, soprattutto se gli studi che sono in corso manterranno le promesse in tempi relativamente brevi. Numerosi, infatti, sono gli studi clinici intrapresi nelle persone Down, diverse le molecole testate, mutevoli e talvolta contraddittori i risultati di tali sperimentazioni. Negli ultimi tempi c è stato un vero fiorire di articoli sensazionalistici su nuovi approcci terapeutici per le persone con sindrome di Down (vedi, ad es. l articolo di Elena Molinari Un farmaco metterà le ali alla loro mente su Avvenire del 3 Novembre 2011 pag. 3). Se da una lato tali pubblicazioni hanno il merito di diffondere la notizia che la ricerca sta attivamente cercando un farmaco che possa mitigare gli effetti clinici della Trisomia 21, d altro canto tali articoli indulgono spesso a toni miracolistici, col rischio di ingenerare delle aspettative eccessive nei genitori di queste persone. Per tale motivo occorre affermare con chiarezza che se é vero che passi avanti ne sono stati fatti molti ed é sempre più vicina la possibilità di un intervento terapeutico efficace, tuttavia la complessità della neurobiologia della sindrome di Down è tale che anche gli effetti estremamente positivi di alcuni trattamenti vanno maneggiati con cautela. Inoltre, questi trial clinici sono spesso di durata troppo breve perché gli effetti misurati siano clinicamente significativi. Queste precisazioni non vogliono però spegnere le speranze, casomai devono servire a guardare con ottimismo al futuro tenendo i piedi ben radicati nella realtà. Una buona strada, 2 / 5

insomma, è stata battuta ma molto resta ancora da scoprire. Per entrare nello specifico, negli articoli usciti recentemente su giornali, riviste e siti internet, si fa cenno ad alcuni farmaci specifici per la malattia di Alzheimer come la memantina e ad una molecola, la RG1662, che nel settembre 2011 il colosso tedesco Roche ha deciso di testare sui soggetti affetti da Sindrome di Down. Innanzitutto, va detto che tali molecole sono a differente stadio di sperimentazione: è quasi terminato il trial clinico della memantina mentre quello della molecola RG1662 ha reclutato poco più di 30 soggetti Down di età compresa tra 18 e 30 anni. Ulteriori notizie sullo studio della Roche si possono trovare su questo link: http://www.roche-tri als.com/trialdetailsget.action?studynumber=bp25543. Altre molecole sono state negli anni saggiate nel tentativo di impattare favorevolmente sulle difficoltà cognitive delle persone con sindrome di Down: basti pensare al Donezepil, alla Rivastigmina alla Galantamina. Tutti farmaci già impiegati, con alterna fortuna, nella malattia di Alzheimer. Dal momento che le due patologie condividono alcuni aspetti patogenetici ed anatomopatologici è parso naturale tentare la sperimentazione nei pazienti Down delle molecole dedicate particolarmente alla cura della malattia di Alzheimer. È naturale riporre delle notevoli aspettative su tali studi clinici, tuttavia occorre attendere molto tempo confidando che da essi possano arrivare notizie incoraggianti. DONEZEPIL:Il donepezil cloridrato è un inibitore specifico e reversibile dell acetilcolinesterasi, la colinesterasi maggiormente presente nel cervello. Il donepezil cloridrato inibisce questo enzima con una potenza in vitro pari a 1000 volte quella della butirilcolinesterasi, enzima presente principalmente al di fuori del sistema nervoso centrale. È indicato per il trattamento 3 / 5

sintomatico della demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato. MEMANTINA: La memantina è un farmaco che agisce sul sistema glutamatergico. Il glutammato è il principale neurotrasmettitore eccitatorio nell'encefalo. Un'eccessiva stimolazione glutamergica può però causare un danno neuronale, che porta ad una condizione patologica di neurotossicità. Tale condizione di eccitotossicità favorisce quindi un accumulo di calcio all'interno del neurone, fenomeno che si osserva in numerosi processi neurodegenerativi. In particolare, il glutammato stimola i recettori post-sinaptici, inclusi quelli per l'n-metil-d-aspartato (NMDA), che è particolarmente implicato nei processi di memorizzazione, e quindi nella demenza. Attualmente vi è uno studio in corso sull'influenza del farmaco sulle abilità cognitive dei pazienti con sindrome di Down. RIVASTIGMINA: La rivastigmina è un inibitore delle acetilcolinesterasi e della butirilcolinesterasi dotato di buona capacità di attraversamento della barriera ematoencefalica e quindi svolge la sua azione farmacologica sia sulle acetilcolinesterasi centrali ( ossia del sistema nervoso centrale) che sulle periferiche. Viene commercializzata in Europa con i nomi Exelon o Prometax. Viene utilizzata nel trattamento della malattia di Alzheimer di grado lieve o moderato dove si è dimostrata essere efficace sia nel miglioramento dei disturbi cognitivi sia nel rallentamento della progressione della malattia. 4 / 5

GALANTAMINA: La Galantamina (negli Stati Uniti: Nivalin, Razadyne, Razadyne ER, Reminyl) è un farmaco utilizzato per la terapia delle forme di morbo di Alzheimer leggere o moderate, e di altri disturbi della memoria, particolarmente quelli di origine vascolare. La galantamina è indicata per il trattamento della demenza sia di tipo Alzheimer che vascolare, nei suoi gradi da lieve a moderata. Attualmente non vi sono studi pubblicati che consentano di determinare l'utilità del farmaco nel trattamento delle difficoltà cognitive dei pazienti Down. RG1662: è un agonista dei recettori GABA A che costituiscono il principale elemento inibitore dei circuiti neuronali. Studio ancora in fase di reclutamento. Joomla SEO powered by JoomSEF 5 / 5