PRODOTTI DOP, IGP, STG: IL LORO SVILUPPO E LA LORO AFFERMAZIONE NELLA STORIA DI TRE REGOLAMENTI COMUNITARI

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Transcript:

PRODOTTI DOP, IGP, STG: IL LORO SVILUPPO E LA LORO AFFERMAZIONE NELLA STORIA DI TRE REGOLAMENTI COMUNITARI Responsabile Area Agricoltura e Industria Alimentare Nomisma spa

I temi di approfondimento Il sistema dei prodotti DOP/IGP/STG: registrazioni e valori economici dal 2000 ad oggi Punti di forza e di debolezza delle filiere di qualità certificata Percorsi di valorizzazione per i prodotti DOP e IGP alla luce del nuovo quadro normativo

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 *2013 1300 1200 1100 1000 900 800 700 600 500 400 La corsa alla registrazione 1.166 prodotti, di cui 34 extra-ue * al 15/06/2013 Fonte: Commissione Ue

Il valore economico (Mrd ) 2010 15,8 2009 2008 2007 2006 2005 14,5 14,2 13,9 13,5 13,3 Fonte: Commissione Ue 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Grecia 5% Spagna 6% Altri Paesi 11% La ripartizione tra Paesi Ue (%) Italia 38% Altri Paesi 32% Italia 21% Francia 17% Germania 21% Valori Francia 19% Grecia 8% Spagna 14% Registrazioni Germania 8% Fonte: Commissione Ue

La Top 10 italiana (2011) 1. Grana Padano 1.395 2. Parmigiano Reggiano 1.357 3. Prosciutto di Parma 992 4. Prosciutto di San Daniele 302 5. Mozzarella di Bufala Campana 288 6. Aceto Balsamico di Modena 260 7. Mortadella Bologna 224 8. Gorgonzola 249 9. Bresaola della Valtellina 215 10. Mela Alto Adige 170 84% del valore alla produzione totale Fonte: elaborazioni su dati Consorzi di Tutela e Fondazione Qualivita

Big Dop, peculiarità italiana (2011) ITALIA FRANCIA SPAGNA Formaggi Prosciutti Grana Padano 176.000 tonn. Parma 9,8 Milioni prosciutti Comtè 40.000 tonn. Jamon de Teruel 470.000 prosciutti

con riflessi importanti 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 69,5% 66,8% 65,3% 60,3% 49,9% 43,7% 47,2% 46,8% 2002 2005 2008 2011 % circuito Dop sulla produzione nazionale di materia prima Suini macellati Fonte: elaborazioni su dati Istat, Clal, IPQ-Ineq Latte vaccino

Il quadro italiano (2011) Riconoscimenti Dop/Igp (maggio 2013) 252 % su totale UE 21% Aziende agricole 79.187 % sul totale settore (iscritte CCIAA) 9,6% Imprese di trasformazione 6.826 Totale operatori 84.139 Valore alla produzione (mln ) 6.500 Valore dell export (mln ) 1.900 Fonte: Commissione Ue, Istat, Mipaaf, Fondazione Qualivita

L evoluzione intervenuta 2000 2011 Var. % Registrazioni (nr.) 108 239 121% Valore alla produzione (Mln ) 3.800 6.500 71% Export (Mln ) 950 1.900 100% Imprese di trasformazione (nr.) 3.200 6.800 113% Fonte: elaborazioni su dati Consorzi di Tutela, Istat, Fondazione Qualivita

Aceto Balsamico di Modena Olio Toscano Pecorino Romano Grana Padano Prosciutto di Parma Mozzarella di Bufala Campana Mela Val di Non Parmigiano Reggiano Mortadella Bologna Prosciutto di San Daniele Asiago La propensione all export (2011/12) 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte: elaborazioni su dati Consorzi di Tutela, Istat, Fondazione Qualivita

Differenziali di prezzo (tra Dop e non Dop) Punti di forza e di debolezza/1 Maggiori costi 0% 50% 100% Carni preparate Formaggi 85% 74% Ortofrutta 23% COSTI PRELIMINARI (consulenza, animazione, ) COSTI DIRETTI (controlli, certificazione, ) COSTI INDIRETTI (adeguamento strutturale, ) COSTI COMPLEMENTARI (adesione Consorzio, promozione, sanzioni, ) Fonte: elaborazioni su dati Consorzi di Tutela e Commissione Ue

Punti di forza e di debolezza/2 Principale criterio di scelta nell acquisto di prodotti alimentari Prodotto italiano Prezzo basso Presenza di promozioni Marca del produttore Aspetto del prodotto Marca del supermercato Presenza di un marchio DOP-IGP Prodotto regionale Consiglio del negoziante Altro NR 2,7% 2,7% 1,1% 0,8% 0,2% 12,7% 11,5% 11,5% 9,2% 7,3% MARCA 18,8% PREZZO 24,2% 40,4% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% Fonte: Indagine Nomisma 2012, campione rappresentativo di 1.000 famiglie italiane

Il grado di conoscenza dei loghi Dop/Igp Punti di forza e di debolezza/3 Quali di questi marchi conosce? (notorietà indotta tramite la visione dell immagine del logo) Almeno 1 marchio 60 Almeno 1 marchio 60 NR Nessuno IGP DOP STG Biologico Equosolidale Fonte: Eurobarometro, 2012. 4 14 14 15 24 37 36 0 10 20 30 40 50 60 NR Nessuno IGP DOP STG Biologico Equosolidale 5 35 32 36 22 24 17 0 20 40 60

Imitazione e contraffazione Punti di forza e di debolezza/4 I prodotti Dop/Igp italiani trovano spesso barriere all entrata nei mercati extra-ue determinate da marchi commerciali registrati ed evocativi della denominazione L export extra Ue pesa per circa il 33% sul valore delle esportazioni di prodotti Dop/Igp italiani Dopo i numerosi tentativi falliti in ambito WTO, sta riprendendo piede l ipotesi della short list da riproporre negli accordi bilaterali (in primis Usa-UE) Non si tratta di una cattiva idea, tenendo conto che i prodotti Dop/Igp italiani che vantano un export extra Ue superiore al 5% del proprio fatturato (e per un valore superiore ai 10 Milioni ) sono circa una decina.

La crescita dei similari Punti di forza e di debolezza/5 Import Similgrana (t) 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 Import Cosce suine (t) Variazione 2012/2001: +98% Variazione 2011/2000: +26%

Aree di intervento e percorsi di valorizzazione/1 Le esigenze delle filiere certificate Dop/Igp non sono tutte uguali, ma variano a seconda del settore di appartenenza e delle variabili strutturali e dimensionali delle imprese collegate La polarizzazione/frammentazione che connota il paniere italiano richiede pertanto interventi e percorsi di valorizzazione distinti Il nuovo quadro normativo di riferimento (Reg. 1151/2012), unito al futuro Regolamento sullo sviluppo rurale e all OCM unica arricchiscono il ventaglio di strumenti a disposizione delle filiere certificate

Aree di intervento e percorsi di valorizzazione/2 Per le denominazioni a più alto volume di produzione ad esclusione dei formaggi non sarà permessa la programmazione produttiva, uno strumento utile ad evitare crisi di mercato. Sul fronte della tutela un supporto finanziario può derivare dal Fondo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), mentre assumono importanza gli accordi bilaterali Non vanno poi dimenticati gli interventi sull organizzazione produttiva e commerciale delle imprese nonché la promozione/informazione al consumatore che, per le piccole denominazioni, risultano prioritari.

Grazie per l attenzione! DENIS PANTINI Responsabile Agricoltura e Industria Alimentare NOMISMA spa 051 6483188 denis.pantini@nomisma.it