LA VALORIZZAZIONE DELLA QUALITA AGROALIMENTARE: DIVERSE STRATEGIE A CONFRONTO

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Domenica Clemente
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1 LA VALORIZZAZIONE DELLA QUALITA AGROALIMENTARE: DIVERSE STRATEGIE A CONFRONTO Anna Carbone Università della Tuscia-Viterbo

2 una declinazione della qualità: la tipicità è un aspetto qualitativo al quale i consumatori annettono una crescente importanza. indica la specificità territoriale delle caratteristiche qualitative di un alimento il termine territorio è inteso nella sua accezione più vasta che include, oltre alle caratteristiche ambientali anche la specifica sedimentazione culturale, ivi incluso lo sviluppo di tecniche produttive peculiari

3 associazionealessandrobartola Il riferimento è ad una porzione del SAA italiano Le imprese con maggiore radicamento territoriale, ovvero quelle agricole e quelle di trasformazione di minori dimensione e che utilizzano materie prime locali. la dimensione collettiva delle iniziative di valorizzazione della tipicità assume importanza per questa ragione ma anche perché offre maggiori garanzie di affidabilità dal momento che la tipicità è una qualità che i consumatori non sono sempre in grado di determinare con certezza.

4 Tre casi: Certificazione ufficiale della tipicità che viaggia sui canali lunghi (Dop-Igp) Rapporto diretto produttore-consumatore (filiere corte) per garantire la provenienza sul mercato locale (spacci aziendali, Gruppi organizzati offerta-acquisto, e-commerce) Iniziative diverse e articolate di valorizzazione territoriale (strade del vino/olio, associazione città dell olio/ciliegie)

5 Reg.UE 510/06 (ex Reg.CE 2081/92) DOP/IGP Obiettivi della normativa: Uniformare legislazioni nazionali Migliorare la comunicazioni con i consumatori e la loro tutela in fatto di qualità Fornire uno strumento competitivo PMI Favorire lo sviluppo delle aree rurali

6 151 DOP-IGP in Italia Ripartizione dei prodotti tipici per anno di "nascita" anno numero % su tot Fonte: Mipaf

7 Dop e Igp per comparto, e tipo di certificazione situazione al numero quota Dop Igp formaggi olio ortofrutta e cerali salumi e carni prep panetteria carni varie centro-nord sud Fonte: Mipaf

8 TAB.4. Fatturato alla produzione di Dop e Igp (dati ) totale* di cui quota Dop-Igp quota comparto comparti comparto Dop-Igp** su su totale milioni di Euro comparto Dop-Igp FORMAGGI SALUMI ORTOFRUTTA OLIO totale il fatturato è relativo ai prezzi percepiti alla produzione. fonte: *Inea e **Ismea

9 TAB.5. Fatturato delle prime 20 Dop e Igp e grado di concentrazione fatturato alla produzione (mio Euro) quote % cumulata Parmigiano Reggiano Grana Padano Prosciutto di Parma Prosciutto San Daniele Pecorino Romano Mozzarella di Bufala Campana Gorgonzola Asiago Mortadella Bologna Bresaola Valtellina Provolone Valpadana Speck dell Alto Adige Montasio Taleggio Fontina Toscano Nocciola del Piemonte Pecorino Toscano Quartirolo Lombardo Prosciutto di Modena Fonte: elab su dati Ismea

10 Quali sono le cause della scarsa utilizzazione delle DOP-IGP esistenti? 1) il processo è gestito dagli amministratori Obiettivo: massimizzare la visibilità dell iniziativa nella sua fase iniziale scarso coinvolgimento delle imprese Non si fanno analisi di mercato Si pensa che la DOP sia un punto di arrivo, un pass par tout per conquistare i mercati

11 2)il funzionamento delle DOP/DOC è meno banale di quanto si ritiene (>> mancato raggiungimento di accordi, contenziosi, fuoriuscite) Eterogeneità strutturale, ambientale Assenza ottica di filiera; potere di mercato Rappresentatività distorta Consorzi e scarsa forza Mancanza Organo nazionale per tutela e composizione conflittualità

12 3) Scarsa riconoscibilità e fiducia da parte dei consumatori: Complessità caratteristiche Sovrapposizione con altri segni di qualità Elevata visibilità marchio produttore (in alcuni casi) Insufficiente sforzo info Compresenza regole diverse (eccezioni ammesse)

13 Filiere corte. Punti di forza: Minore attesa tra produzione e consumo: Prodotti più freschi e saporiti, migliori proprietà nutritive, minori manipolazioni e addizioni per la conservazione e la stabilizzazione dei prodotti. Contatto diretto col produttore, conoscenza diretta zona/azienda: Garanzia provenienza, fiducia, senso di appartenenza. Minor numero intermediari: migliori prezzi sia per il consumatore che per il produttore (rapporto fiducia>>>>stabilità sbocchi).

14 Filiere corte. Punti di debolezza: minore possibilità di scelta e minore flessibilità nello scambio: il ventaglio dell offerta è limitato dalla vocazione produttiva locale e modalità dello scambio sono fissate generalmente in anticipo Necessità di sincronizzazione delle attività: raccolta e consegna ma anche epoca semine/ scelta varietà, ecc. Capacità interazione clienti: non sono sempre presenti e vanno necessariamente sviluppate

15 Possibilità di aggregazione imprese con produzioni simili e complementari possono beneficiare di economie di scopo e allargare la varietà offerta, ad esempio utilizzando un sito internet comune per rendersi visibili e contattabili dai clienti, per la gestione degli ordini, attivare un servizio comune di consegna, ecc.) Occorre un soggetto che si faccia promotore di queste iniziative, ne avvii la organizzazione e le promuova la visibilità (esempio: i G.O.D.O promossi da AIAB, iniziative di alcune amministrazioni comunali)

16 Iniziative diverse e articolate di valorizzazione territoriale Città dell Olio, strade del vino, marchi territoriali (Qualità Tuscia) Prevedono attività anche molto diverse tra loro, come fiere, sagre, mercatini tematici, degustazioni, brevi corsi tematici, gare, festival, apertura delle aziende al pubblico, apertura di monumenti, campagne mirate di promozione Mirano a più obiettivi, coinvolgono soggetti diversi: strategie complesse

17 In sintesi Molte le possibili sinergie tra queste iniziative e le prime due (Dop-Igp e filiere corte) allo scopo di dare maggiore visibilità alla qualità territoriale e maggiore incisività ed efficacia alla sua valorizzazione commerciale L aggregazione dell offerta ed il coordinamento delle attività, per quanto complessi restano passaggi ineludibili; così come la specificazione di un target di mercato ed il coinvolgimento pieno dei produttori.

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