Immigrati e diseguaglianze nella salute: tra federalismo, discriminazione e spending review

Documenti analoghi
La salute degli immigrati: un linguaggio comune per parlarne La salute materno-infantile

chi e quanti sono gli immigrati nella Regione Marche

uno strumento a disposizione della regioni

LA DONNA IMMIGRATA IN ITALIA

Governance possibile? Ambiguità ed ipocrisie

Protocollo per l identificazione e per l accertamento olistico multidisciplinare dell età dei minori non accompagnati

La popolazione immigrata

I parti pretermine in Sicilia: la fonte informativa dei CeDAP

Le gravidanze interrotte

Laura Cacciani, Nera Agabiti, Anna Maria Bargagli, Marina Davoli

Gli ambulatori per Stranieri Temporaneamente Presenti (STP) nella regione Marche

Analisi dell evento nascita - Anno 2010

ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA

Potenzialità e criticità dei dati della statistica ufficiale. Alessandra Burgio, ISTAT

Le gravidanze a termine e il neonato

La realtà delle diseguaglianze

I profili di salute della popolazione immigrata in Sicilia attraverso i flussi informativi correnti

L assistenza in gravidanza nella popolazione straniera della Toscana

Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014

La medicina di genere e la promozione della salute. Camerino, 6 Ottobre Tiziana Sabetta

Rapporto sulla Natalità

Tempi di attesa per il trattamento chirurgico dei tumori della mammella: sistemi di rilevazione regionali e nazionali e loro criticità

Una questione preliminare: le fonti informative e la lettura della salute della popolazione immigrata. Alessandra Burgio ISTAT

- Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e analisi dei dati: il CeDAP

La valutazione del percorso nascita come strumento di governance

La Relazione sullo Stato di salute della Popolazione: uno strumento per la programmazione sanitaria. Valeria Fano

LE NASCITE E I RICOVERI IN CIFRE

Le leggi di riordino del SSN: l aziendalizzazione

La Regione Autonoma Valle d Aosta

PROBLEMI DI VALIDITÀ DELLE INFORMAZIONI CONTENUTE NELLE SDO CON PROCEDURA DI PARTO CESAREO CONTROLLO CARTELLE CLINICHE

Regione Puglia PREVENZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE

TABAGISMO NELLE DONNE. Carla Dazzani Bologna 4 novembre 2014 Regione Emilia Romagna

Flussi migratori e presenza straniera in Italia

L EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2012

Il tumore della mammella e lo screening mammografico in Sicilia

INDICATORI DELLA SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA RELATIVA AI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP): ANNI

Lazio: la Regione con meno giovani consumatori a rischio di alcolici

Garantire il diritto di accesso secondo le norme primarie dello Stato e dell Accordo Stato Regioni 255/2012. Patrizia Carletti, Luisa Mondo

PROGETTO ARS COMUNICATO STAMPA

Taglio cesareo: i dati epidemiologici

ASSISTENZA SANITARIA PER CITTADINI EXTRACOMUNITARI. Articolo 32 della Costituzione italiana

Migrazione sanitaria e sostenibilità

Le Agenzie Regionali Sanitarie nelle Regioni Italiane

L EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2013

performance per il miglioramento e la sostenibilità del sistema sanitario

La definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma. Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E

IL PROGETTO MATTONI DEL SSN

Federica Gallo, Adele Caprioglio, Denise Casella, Mariano Tomatis, Viviana Vergìni, Roberta Castagno, Livia Giordano, Antonio Ponti, Nereo Segnan

PERCORSI ED ESITI DELLA GRAVIDANZA

Lo stato dei programmi di screening in Sicilia

Claudio Sarti. Prato, 15 novembre Prato, 15 novembre 2008

Regione Marche e salute immigrati: che cosa si sta facendo nel contesto nazionale e regionale

Utilizzo dei Sistemi informativi sanitari per la sorveglianza della donna in gravidanza e del bambino da 0-2 anni

Gli Screening e le Disuguaglianze

DGR Marche 1516 / 2006 DGR Marche 1 / Coordinamento Osservatorio sulle Diseguaglianze nella Salute /ARS Marche

Il fumo di tabacco: dalle norme alla prevenzione attiva

La prevenzione degli infortuni stradali Report annuale 2011 sulle fonti di dati disponibili

Il rapporto nascita in Emilia Romagna

La salute riproduttiva delle donne. Aspetti sanitari, sociali e demografici. Bologna, 16 ottobre 2015 Via S. Isaia, 92 Aula delle Colonne

SISTEMI SANITARI. Sistema Privatistico o Liberista Sistema Assicurativo Sistema Sanitario Nazionale

Parti e nascite in Sardegna

I Consultori Familiari della Asl 3 Genovese

I nati. Monica Da Frè, Monia Puglia, Eleonora Fanti Osservatorio di Epidemiologia

D.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna

Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia

Toscana: la Regione con il minor numero di persone che non hanno mai fumato. Ma sono decisamente inferiori alla media i sedentari

DOCUMENTO D INTESA SULLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI E PERSONE IN SITUAZIONE DI EMARGINAZIONE SOCIALE IN TRENTINO

Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente in località Cava dei Selci (Marino)

Indicatori di disuguaglianza in gravidanza

Osservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto

Mortalità. Tab.1 Tasso standardizzato* (x ) di mortalità generale, per Regioni. Anno 1994

IL MONITORAGGIO DELLA SALUTE DEGLI IMMIGRATI

Rapporto sulla Natalità

All'interno della ASL RM/H

Diagnosi precoce e screening mammografico

Uso dei farmaci per il diabete Roberto Da Cas

Sicurezza e sostenibilitànella costruzione e gestione delle grandi infrastrutture. Tavola rotonda

I livelli essenziali di assistenza (LEA) DPCM 29 novembre 2001

METODI UTILIZZATI NEL SITO ATLANTEONLINE.ASLMI1.MI.IT

L impatto della deospedalizzazione sulle disuguaglianze a livello Regionale B. Polistena, I. Rocchetti

La salute mentale della popolazione detenuta: la situazione italiana emersa da uno studio multicentrico

VALUTAZIONE D IMPATTO DELLE POLITICHE REGIONALI PER LA PROMOZIONE DELL APPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA

Diagnosi precoce delle neoplasie del colonretto

La diagnosi precoce dei tumori della mammella in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI

Il Piano Regionale della Prevenzione Lo stato di salute del Piemonte. Claudio Rabagliati

il trend degli ultimi 10 anni

Riforme: la difficile ricerca di un equilibrio tra garanzie e sostenibilità

Lorenzo Rampazzo Servizio Tutela Salute Mentale Regione Veneto

CONGRESSO REGIONALE Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth

Epidemiologia della Interruzione Volontaria di Gravidanza. Dott.ssa Daniela Sarasino SSEPI ASL NO

Rapporto sulla Natalità

Nedo Mennuti : Direttore Rete Territoriale ASL 11 Empoli

PAOLO DI LORETO - curriculum vitae

Le cure palliative in Italia: un quadro della situazione attuale

Il mediatore culturale - Schede (fonte: dossier ANSAS)

sanità Avvertenze Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.) interruzioni volontarie di gravidanza malattie infettive

CORSO OPERATORE SOCIOSANITARIO. Elementi di legislazione sanitaria ed organizzazione dei servizi

La salute della popolazione immigrata in Emilia-Romagna

Il rapporto nascita: nati nel 2010

SDO e malattie trasmissibili. Marta Ciofi degli Atti CNESP Reparto Epidemiologia Malattie Infettive

Transcript:

Immigrati e diseguaglianze nella salute: tra federalismo, discriminazione e spending review Dottoressa Patrizia Carletti Osservatorio sulle Diseguaglianze nella Salute ARS Marche Coordinamento Tavolo tecnico interregionale «Immigrati e servizi sanitari» Domus De Maria (CA) 5-10 ottobre 2015

il titolo V Legge costituzionale n. 3, 18 ottobre 2001 Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione. Art. 117 Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: b) immigrazione; m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (a tutti i cittadini, universalità) Sono materie di legislazione con-corrente quelle relative a tutela della salute «Nelle materie di legislazione concorrente spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato»

una espansione abnorme dei livelli decisionali e legislativi delle Regioni Accesso variabile ai LEA soprattutto per i gruppi più vulnerabili, tra cui gli immigrati (norme regionali, ticket, piani di rientro una specie di gara «al ribasso» ) La Corte Costituzionale ha in più occasioni escluso che le Regioni possano usare il loro potere legislativo per rendere inapplicabile sul proprio territorio una legge statale

Il sistema di garanzia Lo Stato deve garantire e controllare che l erogazione delle prestazioni e dei servizi contemplati nei LEA avvenga in condizione di appropriatezza, adeguato livello qualitativo ed efficienza La garanzia dell effettiva erogazione sul territorio e dell uniformità delle prestazioni rese ai cittadini è disciplinata dal DM 12 dicembre 2001, che fornisce un set di indicatori rilevanti per la valutazione dell assistenza sanitaria finalizzata agli obiettivi di tutela della salute perseguiti dal Servizio Sanitario Nazionale.

il sistema di garanzia è debole gli indicatori riguardano l offerta, tutt al più l efficienza dell organizzazione e la spesa (es. animali controllati, tassi di ricoveri, tipologia di ricovero, interventi in urgenza, ecografie erogate, ADI erogata ) deve essere adeguato..in funzione dei reali bisogni di salute dei pazienti, dati i mutamenti socio-demografici ed epidemiologici di questi ultimi decenni, e secondo i principi della medicina basata sulle evidenze scientifiche Indagine conoscitiva della Commissione Igiene e Sanità del Senato su: La sostenibilità del Servizio sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità, gennaio 2015 non vi sono indicatori di equità

Proporzione di persone che hanno effettuato un test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per cervice uterina, mammella e colon-retto, anno 2012 confronto tra regioni (2% 15%) ma chi sono le persone che non effettuano lo screening? Monitoraggio LEA, anno 2012

Chi decide per la salute delle persone? Ministero della Salute Regioni Ministero dell Interno Ministero della Salute Regioni italiani immigrati Regolamenti e Direttive UE

differenziazione giuridica dello straniero (Stato) sottogruppi di stranieri con differenti diritti lesione dei diritti inviolabili (salute, sociale) Extra-comunitari: Senza Pds Psd a scadenza Psd lungo periodo Richiedenti protezione/asilo Emersione da lavoro irregolare Minori, MNA Rom, Sinti italiani/stranieri Comunitari (diritto europeo)

la salute degli immigrati è una questione di cultura del paese ospite media di basso profilo governi incapaci di governare il fenomeno 1. mancato adeguamento dei flussi informativi per conoscere le differenze 2. assenza di formazione interculturale degli operatori 3. assenza della mediazione interculturale nei servizi di base (uno strumento potente per favorire l esercizio del diritto da parte degli immigrati e la loro inclusione sociale) 4. prassi e le interpretazioni soggettive di singole direzioni aziendali e/o di singoli operatori amministrativi discriminano gli immigrati per pre-giudizio e scarsa professionalità e oggi il linguaggio propagandistico della spending review

attenzione al determinismo contabile incapace di valutare gli interventi veramente utili per tutelare il bene salute particolarmente feroce con i gruppi più vulnerabili l equilibrio finanziario è il fattore maggiormente condizionante E CONVENIENTE??

valore tariffario dei ricoveri ospedalieri per acuti, per cittadinanza (Regione Marche, anno 2010) immigrati residenti 5,09% immigrati non residenti 0,34% ITALIA (Fonte SDO Agenas) VALORE TARIFFARIO PER ACUTI italiani 94,57% PFPM residenti 3,5% PFPM non residenti 0,4% PSA 96,1% Fonti: SDO Regione Marche, TUC anni 2007-2010 Elaborazioni: Osservatorio sulle Diseguaglianze nella Salute, Regione Marche

siamo sicuri che l Italia può permettersi di pagare l assistenza sanitaria anche agli immigrati?? sui costi e sulla spesa sanitaria esistono seri problemi di conoscenza (quanto si spende per un paziente iperteso o diabetico ecc?) gli immigrati regolarmente residenti (iscrizione SSN) contribuiscono al finanziamento del SSN attraverso la fiscalità generale gli immigrati extra-comunitari STP la spesa per le prestazioni relative a malattia ed infortuni sono recuperate dai Paesi di provenienza, rimanendo a carico delle Regioni e del SSN le prestazioni relative all area materno/infantile /pediatrica e alla prevenzione; per queste ultime le Regioni e le Province Autonome ricevono un parziale finanziamento annuale dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) le Regioni hanno ricevuto un finanziamento ad hoc pari a circa 1/3 della quota premiale derivante dagli adempinenti LEA (!) - per «l emersione dal lavoro nero» (sono i contributi versati dai richiedenti l emersione!) gli immigrati UE e non residenti in Italia il recupero della spesa avviene attraverso la mobilità internazionale, rimanendo, per il momento, a carico delle Regioni e delle P.A. le prestazioni essenziali erogate a favore degli indigenti ENI, parificati agli STP (di cui non esiste un flusso informativo)

alcuni esiti

90 e più 80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 0-4 -14-12 -10-8 -6-4 -2 0 2 4 6 8 10 12 14 donne straniere res % uomini stranieri res 54,2: donne età media 32 anni 23% età < 18 anni 67,8% età < 41 anni età fertile: immigrate 63,4% italiane 40,1% i minori stranieri rappresentano il 12,6% dei minori residenti 90 e più 80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 0-4 -14-12 -10-8 -6-4 -2 0 2 4 6 8 10 12 donne italiane res % uomini italiani res Fonte ISTAT Elaborazione: Osservatorio sulle Diseguaglianze nella salute / Regione Marche

l assistenza in gravidanza Italiane Immigrate n. parti 7.901 2.589 età media 32,9 (5,2) 28,7 (5,5) scolarità bassa (%) 1,99 1,97 scolarità media (%) 74,18 84,20 stato civile (%) coniugate 66,41 77,37 nubili 31,62 21,17 meno di 4 visite in gravidanza (%) 1,73 10,81 età gestazionale prima visita>12 settimane (%) 3,11 15,87 meno di 3 ecografie in gravidanza (%) 0,75 9,08 almeno una indagine prenatale invasiva (%) 78,52 55,89 struttura utilizzata (%) privata 86,42 28,74 consultorio pubblico 4,86 35,88 consultorio privato 0,32 2,82 ospedale pubblico 7,35 33,10 nessuna 0,34 1,08 parti con taglio cesareo (%) 35,02 33,41 p<0,001 Fonte CeDAP, Regione Marche 2013

% indicatori neonatali per cittadinanza (Regione Marche, anno 2013) 9 8 8,2 7 6 6,9 6,1 5 4 3,5 3 2,6 2 1 0,8 1,5 0,6 1,4 1,4 ** p<0,01 - <1.500 g <2.500 g tasso di natimortalirtà (per 1.000) % Apgar<8 (a 5min) % necessità di rianimazione Fonte CeDAP, Regione Marche italiani immigrati

in termine di rischio Donne Immigrate Esito OR IC 95% p value meno di 4 visite in gravidanza 6,10 4,88-7,63 <0,001 età gestazionale prima visita >12 settimane 5,38 4,51-6,42 <0,001 una indagine prenatale invasiva 2,44 2,21-2,70 <0,001 mortalità neonatale 2,31 1,24-4,30 0,008 basso peso alla nascita (<2500 gr) 1,41 1,18-1,67 <0,001 sofferenza neonatale (indice di Apgar a 5'<8) 2,33 1,60-3,42 <0,001 Le donne immigrate hanno un maggiore rischio di: effettuare meno di 4 visite in gravidanza effettuare tardivamente il primo controllo non sottoporsi ad almeno una indagine prenatale invasiva avere un figlio di peso <2.500 gr. avere un figlio con Apgar a 5 dalla nascita < 8

Interruzione volontaria di gravidanza Regione Marche, anni 2007-2011 % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 27,9 33,2 36,5 32,8 27,6 36,4 36,0 72,1 66,8 63,5 67,2 72,4 63,6 64,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 anni italiane immigrate Fonte SDO, Regione Marche

% Gruppo di lavoro nazionale Salute immigrati 30 Proporzione di gravidanze che esitano in IVG, per cittadinanza Regione Marche, anni 2007-2013 25 20 23,7 22,2 21,4 19,1 17,8 19,1 19,3 15 10 11,6 11,1 10,8 11,2 11,3 10,6 10,7 5 0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 italiane immigrate anni

Proporzione di donne con una o più IVG precedenti, per cittadinanza Anno 2010 Puglia Toscana Emilia-Romagna PA Trento Lazio Marche Valle d Aosta Fonte Cedap 0 20 % 40 60 immigrate italiane

100% Tumori maligni della cervice uterina 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 25-34 aa 35-44 aa 45-54 aa 55-64 aa >=65 aa immigrate italiane

Proporzione di Sieroconversioni HIV per Sesso e Cittadinanza Regione Marche, 2008-2013 Età media : italiani 46 anni immigrati 38 anni * p<0,001 Fonte: Sistema di Sorveglianza Nuove Diagnosi HIV, Regione Marche Anni 2008-2013

Cause di morte per cittadinanza uomini (Italia, 2011) Cause violente Tumori Malattie del sistema circolatorio Altre malattie Malattie dell apparato digerente Stati morbosi mal definiti Malattie infettive e parassitarie Disturbi psichici e sistema nervoso Malattie dell apparato respiratorio metabolismo 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 % italiani immigrati donne Tumori Cause violente Malattie del sistema circolatorio Altre malattie Malattie infettive e parassitarie Malattie dell apparato digerente Metabolismo Stati morbosi mal definiti Disturbi psichici e sistema nervoso Malattie dell apparato respiratorio Fonte Istat; Bruzzone, Mignolli 0 10 20 30 40 50 60 70 % italiane immigrate

la condizione di immigrato rappresenta un fattore di rischio per gli esiti nella salute Ricorso ai servizi minor ricorso all ospedalizzazione i ricoveri sono a carico prevalentemente delle donne Difficoltà accesso ai servizi e scarsa presa in carico elevato ricorso al ricovero in urgenza (scarsa conoscenza dei servizi, inadeguata offerta sul territorio, ricoveri più pesanti ) minor ricorso alla prevenzione ( morti evitabili negli uomini, percorso nascita peggiore, neonati a rischio, aborto, tumori nelle donne) Profilo di rischio maggiore Difficoltà di accesso problemi emergenti: malattie cardiovascolari

Siamo di fronte al fallimento collettivo di un'organizzazione - fondata sui principi di equità e universalismo - di fornire un servizio adeguato e professionale alle persone, a causa del loro colore, cultura o origine etnica??

e falsi risparmi Cosa sappiamo sui costi dell assistenza sanitaria agli immigrati? Quotidiano Sanità, 14 marzo 2014

Peso medio dei ricoveri ordinari, per cittadinanza (Regione Marche, anno 2010) 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 < 15 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-64 > 64 TOTALE classi di età PSA PFPM residenti PFPM non residenti

Euro 6.000 spesa media stimata per ricovero, per cittadinanza (Regione Marche, anni 2007-2010) 5.536 5.000 4.000 3.746 4.012 3.965 4.101 4.297 4.860 4.543 3.477 3.000 2.674 2.865 3.104 2.000 1.000 0 2007 2008 2009 2010 italiani immigrati res. immigrati non res. Fonti: SDO Regione Marche, TUC anni 2007-2010, LA Regione Marche Elaborazioni: Osservatorio sulle Diseguaglianze nella Salute, Regione Marche

Euro 5.000 4.500 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 - valore tariffario medio dei ricoveri totali per classe di età e cittadinanza (Regione Marche, quadriennio 2007-2010) < 15 classi di età 15-64 italiani immigrati residenti immigrati non residenti Fonti: SDO Regione Marche, TUC anni 2007-2010 Elaborazioni: Osservatorio sulle Diseguaglianze nella Salute, Regione Marche

I SSR come rispondono alla domanda di salute degli immigrati? Tavolo tecnico interregionale Immigrati e Servizi Sanitari (istituito nel 2008, presso il Coordinamento della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni) Regioni (tecnici degli Assessorati alla Salute) Ministeri della Salute, Interno SIMM (INMP, altri esperti)) Coordinamento: Patrizia Carletti, Regione Marche Vice-coordinamento: Mario Affronti, Regione Sicilia

accesso noi siamo operatori sanitari qui equità di salute equità di accesso equità di trattamento equità di esito azienda trattamento esito Fonte: Cislaghi, Agenas Performance del SSR = cure a chi ne ha bisogno

uomini donne bambini anziani biografia personale percorso migratorio personale immigrato, rifugiato, profugo paese e area di provenienza comportamenti culturalmente e socialmente determinati livello di istruzione health literacy tempo di permanenza grado di cittadinanza bisogni differenti strategie specifiche Competenza culturale dei professionisti Mediazione interculturale

La mediazione interculturale.un dispositivo potente che cosa si vede? il mediatore fa in modo che le due persone si raccontino i loro punti di vista creando il clima giusto Mediazione Interculturale - Associazione Senza Confini

2004 - UTAP 2007 - Case della Salute 2012 - AFT, UCCP 2014-2016 Patto per la Salute Immigrazione e Cure Primarie: quali prospettive? interventi specifici, integrati di promozione della salute e servizi di base adeguati per questo gruppo di popolazione che risulta svantaggiato negli esiti di salute e più vulnerabile a causa di peggiori condizioni socioeconomiche e che, quando ricorre al ricovero, necessita di assistenza più costosa

Grazie Dr.ssa Patrizia Carletti Osservatorio Diseguaglianze nella Salute - Marche http://ods.ars.marche.it diseguaglianze@regione.marche.it