2.3.1. Il percorso assistenziale integrato per non-autosufficienti (Applicazione del D.G.R.T. 402/04) Premessa L applicazione della Delibera di Giunta Regionale 402/04 ha previsto un lavoro preventivo interzonale che garantisse una sufficiente omogeneità attuativa. Le forme di attuazione hanno dovuto tener conto di tre fattori concomitanti: Le prassi organizzative già presenti sia per il sanitario che per il sociale nelle 3 zone La valutazione dei carichi lavorativi La centralità delle esigenze del cittadino- utente L applicazione della normativa prevede il ripensamento dei percorsi assistenziali LA REALIZZAZIONE DEL PERCORSO ASSISTENZIALE NELLA ZONA PISANA: GLI ELEMENTI STRATEGICI Il cittadino utente o familiare dell utente stesso è portatore di uno o più bisogni di assistenza spesso non ben individuati. L erogazione dei servizi assistenziali si sono spesso concretizzati nella risposta più immediata a tale bisogno o, per meglio dire, alla domanda espressa, risalendo con difficoltà alla causa ovvero al problema che genra il bisogno e la domanda espressa. L erogazione dei servizi basati su prestazioni in risposta ai bisogni e non a problemi, specie per i servizi mirati alla non autosufficienza, rischia di generare una spesa qualitativamente inappropriata e quantitativamente insostenibile, generando inoltre una crescita poco controllabile dei carichi professionali di lavoro. Gli organismi di valutazione multiprofessionale costituiscono un elemento chiave per passare da una logica di risposta centrata sulla domanda espressa ad una rivolta al problema. Tuttavia tali organismi valutativi, si sono rivelati ancora insufficienti e, dunque, poco efficaci. Le ragioni di tale inadeguatezza sono da rintracciare nelle seguenti cause: 1. La multiprofessionalità del momento valutativo è comunque limitata al singolo settore (Es. Anziani, Disabili, Tossicodipendenze, etc ) elemento questo che ad oggi si rivela insufficiente per stabilire un Piano Assistenziale veramente efficace rispetto alla non autosufficienza 2. Il dato epidemiologica legato all aumento degli anziani con patologie anche croniche 3. Una tendenziale divaricazione o separatezza tra la scelta eminentemente tecnico-professionale del tipo di servizio da erogare e la valutazione della sostenibilità economica che ha ingenerato lunghe liste di attesa, eventualmente evitabili anche tramite un mix di percorsi più o meno temporanei tra servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali, che conferisca anche maggiore appropriatezza al sistema delle risposte. Se poi, come dobbiamo, focalizziamo il contesto organizzativo sul cittadino, risulta di interesse strategico la le funzioni di comunicazione, informazione e accompagnamento, quando necessario, verso il sistema degli accessi territoriali ai servizi. 1
Schema del percorso assistenziale DGRT 402/04 ZONA PISANA ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina ADI soc. CURE DOMICILIARI Coord. UVM: Case manager: MMG Care manager: A.S.1 PUA Ass. Soc. dedicato I.P. M.P. dedicato dedicato Coord. PUA: M.P. dedicato Ospedale Ospedale MMG MMG Presidio GRUPPO DI PROGETTO Ass. Soc. 1 I.P. M.P. MMG Assoc. Resp. Budget: M.P./ MMG Case manager: A.S.1 Care manager: A.S.1 Risp. Semp. Soc. Presidio semplice Risp. Semp. San. Resp. Budget: M.P./ MMG Case manager: MMG Care manager: MMG Ass. Soc. 1 Risp. Semp. Soc. Operatore/ Operatore/ Familiare Familiare Resp. Budget: A.S. 1 Case manager: A.S.1 Care manager: A.S.1 COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO. Si tratta di funzioni fondamentali tanto più se tali interventi sono localizzati in luoghi e centri aggregativi più amichevoli per il cittadino se confortati con un Presidio che, nell immaginario collettivo, rimane ancora un luogo di erogazione di prestazioni mediche. La comunicazione e l informazione per ragioni di sostenibilità economica e unicità dell interesse per la popolazione anziana e disabile è stata veicolata verso un Terzo Settore già specializzato in azioni a scavallo tra i due settori sociosanitari ora citati. Per la comunicazione è stata scelta la duplice strada dell informazione telefonica (numero verde zonale) e dell informazione diretta (sportelli presso i centri aggregativi). L informazione Telefonica: il numero verde, Informanziani & Informare Comunicando ORGANIZZAZIONE: Il contratto stipulato da UILDM (capofila numero verde) con Wind prevede la rotazione del numero su diverse linee a seconda dell orario. Nei momenti di pausa si attiva una segreteria telefonica alla quale lasciare i propri dati per essere ricontattato il prima possibile.. lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica 9.00-12.30 Circoscrizione 5 UILDM UILDM Circoscrizione 5 UILDM 16.00-18.00 UILDM UILDM UILDM Circoscrizione 5 UILDM Centro S. Zeno Centro S. Zeno 2
N. verde 800 086 540 (050-929505-050-551010-558514) PERSONALE: UILDM 1 operatore Circoscrizione 5 Comune di Pisa 3 volontari Centro Aggregativo S. Zeno 1 Servizio Civile, 1 volontario FINALITA : 1. Informazione di livello zonale delle attività sociosanitarie dei presidi USL con i relativi orari aggiornati dei vari professionisti, attività sociosanitarie dell AOUP, attività socio culturali e ricreative dei 9 Comuni della, diritti ed opportunità per soggetti disabili, invalidi ed anziani ed orari apertura di enti pubblici deputati a tali attività. 2. Comunicazione ai Servizi Sociali Zonali di eventuali casi segnalati o autosegnalati al Numero Verde 3. Ricevimento richieste di autorizzazione temporanea per ingresso nella ZTI del Comune di Pisa da parte di auto private di disabili riconosciuti, professionisti settore sociosanitario, mezzi di trasporto per viaggi di tipo sociosanitario. OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE NEL 2006: 1. Miglior coordinamento strutturato con gli URP comunali, provinciali, USL, AOUP 2. Messa in rete del servizio sociale per dare risposte minime telefonicamente 3. Maggiore pubblicità del numero anche attraverso i MMG oltre che gli organi di informazione tradizionali. 4. Presa di appuntamenti per i Presidi verso anziani o disabili soli. (Accompagnamento) Come detto l informazione, la comunicazione e l accompagnamento si realizzano non solo tramite il Numero Verde, facilmente raggiungibile da anziani o disabili soli con difficoltà motorie, ma anche tramite sportelli dislocati sul territorio denominati Centri Aggregativi o Centri Sociali. La differenza tra questi ultimi due termini non è solo lessicale. Centro Aggregativo: centro gestito dal III Settore in convenzione con la SdS, accreditato alla realizzazione di attività sociali volte al mantenimento delle capacità cognitivo comportamentali degli anziani fragili e di coloro che sono in stato di solitudine. Tali strutture operano anche un servizio di informazione e di sportello su dati aggiornati dal back office ( da migliorare) degli operatori del Numero Verde che periodicamente incontrano gli operatori di sportello dei Centri Aggregativi Centro Sociale: di recente il gruppo di lavoro sul Numero Verde e I Centri Aggregativi della SdS ha deciso di allargare la condivisione delle informazioni aggiornate di sportello anche alle attività presenti sul territorio seppur non convenzionati con la SdS. Molti sono gli sportelli che hanno aderito ad oggi allargando la comunicazione corretta delle attività e degli orari rimanendo la funzione di accompagnamento in capo ai solo Centri Aggregativi. ORGANIZZAZIONE: Localizzazione Numero operatori Numero utenti Sportello Telefonia Attività animative Attività motorie riabilitative 3
C.A. S. Zeno Pisa- S.G.T. 112 3 X X X C.A. SPES Vicopisano 30 5 X X X C.A. ARCI- X X Circoscrizione 2 Pisa 2 15 DI PROSSIMA REALIZZAZIONE OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE NEL 2006: 1. Miglior coordinamento strutturato con gli URP comunali, provinciali, USL, AOUP 2. Maggiore pubblicità del numero anche attraverso i MMG oltre che gli organi di informazione tradizionali. 3. Presa di appuntamenti per i Presidi verso anziani o disabili soli. (Accompagnamento) PER I CENTRI AGGREGATIVI L ATTIVITA DI ACCOMPAGNAMENTO SARA PIU COMPLESSA E ARTICOLATA E COMPORTERA LA REALIZZAZIONE DI UN APPOSITO PROGETTO DA VEDERE POI DI FINANZIARE DEBITAMENTE CHE PREVEDA IL SOSTENTAMENTO DI OPERATORE DEBITAMENTE FORMATI CHE GARANTISCANO UN SISTEMA DI ORIENTAMENTO E ACCMPAGNAMENTO VERSO I PRESIDI POSSIBILMENTE DIETRO LA REGIA DEI SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI ACCESSO DAL TERRITORIO Una volta raggiunti i presidi di appartenenza, ai quali comunque il cittadino può accedere direttamente, si troverà un offerta diversificata a seconda dell organizzazione preesistente (elemento da tener conto nella riorganizzazione dei servizi in base alla legge 402) e delle esigenze nell erogazione dei servizi diversa da Zona a Zona ma che mira allo stesso risultato. Nell ipotetico percorso che stiamo presentando il cittadino informato degli orari degli operatori del Presidio delle esigenze sociali o sanitarie di cui ha bisogno, e se necessario, debitamente accompagnato. Arriva al presidio cercando o una figura medica (MMG) o una figura sanitaria (Infermiere) o una figura sociale (Assistente Sociale) SALA D ENTRATA: questa puntualizzazione non è una mera attenzione architettonica, ma l importante primo impatto di accoglienza ed indirizzo dell utenza che entra nel presidio. Ogni particolare dall altezza delle informazione al bancone centrale per le informazioni generiche sono state oggetto di un attento esame di un gruppo di lavoro apposito in un Programma Operativo che ha prodotto indirizzi ed interventi mirati specie verso quei presidi che diventeranno Gruppi di Progetto da sovvenzionare tramite anche i Piani di Investimento Aziendali e Regionali. BANCONE PER L ACCESSO: Qui il cittadino dovrà trovare un operatore che sia sanitario, amministrativo o sociale sia comunque in grado di registrare in maniera corretta i bisogni dell utente. Questa funzione sarà principalmente realizzata nei presidi sede dei Gruppi di Progetto (che nella corrisponderanno a Pisa- P.zza, Navacchio e Vecchiano) in questi presidi infatti sono presenti le 4 figure necessarie al corretto funzionamento di un Gruppo di Progetto: Pool Infermieristico Domiciliare Assistente Sociale Amministrativo Medico Senza la contemporanea presenza di queste figure professionali il presidio risulterà esclusivamente un mero sportello per segretariato sociale dove periodicamente sarà possibile trovare l Assistente Sociale. Il punto minimo di accesso assistenziale risulta dunque essere il Gruppo di Progetto Ovviamente perché si abbia una corretta registrazione dei dati da parte di figure diverse saranno necessari appositi corsi di formazione da prevedere finanziati negli appositi Piani di Formazione Aziendale. 4
Il cittadino verrà indirizzato a seconda della patologia prevalente o esclusiva verso l Assistente Sociale o il MMG PRESA IN CARICO DAL TERRITORIO PRESA IN CARICO DA MMG: il medico di medica generale (MMG) o medico di famiglia individuerà se il bisogno del proprio assistito è SEMPLICE: prevede il solo intervento di lui stesso o di altra figura sanitaria da sola o con lui e l utente è autosufficiente COMPLESSA: prevede un intervento integrato di figure professionali sociali e sanitarie e l utente è autosufficiente PER NON AUTOSUFFICIENTI: prevede interventi semplici o complessi ma verso utenti non autosufficienti non ancora ufficialmente riconosciuti. Nei primi due casi la risposta sarà data come già ora a livello di presidio, per la terza, entro termini temporali perentori e prestabiliti verrà inviata o portata direttamente al PUA di Zona senza passare dai presidi. PRESA IN CARICO DA Assistente Sociale: Tale figura professionale sociale individuerà se il bisogno del proprio assistito è SEMPLICE: prevede il solo intervento di lui stesso o di altra figura sociale da sola o con lui e l utente è autosufficiente COMPLESSA: prevede un intervento integrato di figure professionali sociali e sanitarie e l utente è autosufficiente PER NON AUTOSUFFICIENTI: prevede interventi semplici o complessi ma verso utenti non autosufficienti non ancora ufficialmente riconosciuti. Nei primi due casi la risposta sarà data come già ora a livello di presidio, per la terza, entro termini temporali perentori e prestabiliti verrà inviata al PUA di Zona. ACCESSO E PRESA IN CARICO DALL OSPEDALE Il percorso previsto per coloro che sono dimessi dall ospedale e hanno la necessità, per età e gravità della patologia implica l attivazione di servizi appropriati e sufficientemente rapidi sul territorio che si pone in una linea di continuità assistenziale. L iter è gia stato in parte codificato da apposito accordo sperimentale con l Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana del 2004 e mutuata con le dovute differenze dalle altre Zone della USL5. CASO SPERIMENTALE DEL WEEK HOSPITAL O WEEK SURGERY 1. L utente deve essere segnalato da parte del medico di reparto al PUA tramite apposita scheda anamnestica di sintesi entro 48 ore dal ricovero dello stesso. 2. Entro 24 ore da tale comunicazione il PUA attiva i propri professionisti per verificare la situazione e cosa poter attivare 3. Se necessario il medico di reparto come già adesso attiva il fisiatra per prescrivere i necessari trattamenti o le protesi necessarie. 4. il PUA informa il MMG 5. Il PUA stabilisce in equipe con MMG e se del caso il fisiatra in base l intervento da attivare in tempi rimandando il Piano assistenziale Personalizzato, se necessario dopo la valutazione dell UVM 6. Il PUA allerta e investe gli operatori competenti territorialmente rispetto alla residenza dell assistito 7. Il PUA deve essere attrezzato con risorse proprie per gli interventi urgenza in attesa del P.I.A. dell UVM 8. l UVM prescrive il P.I.A. e il relativo contratto con la famiglia oltre ad investire del caso per ciò che gli compete il MMG (Case Manager) e l Assistente Sociale (Care Manager) 9. L UTENTE NON DEVE ESSERE DIMESSO NEI FESTIVI O PRE FESTIVI. 5
CASO DI DIMISSIONI ORDINARIE: Corrisponde a ciò che viene descritto precedentemente con la sola variante dei tempi previsti dai punti 1 e 2. PUNTO UNICO DI ACCESSO È la struttura zonale di gestione amministrativa e d urgenza degli utenti caratterizzati come non autosufficienti È unico in tutta la zona ed in raccordo con i MMG operanti in Pisa, i 3 Gruppi Di Progetto prima descritti e l AOUP da parte e l UVM dall altra di cui cura la corretta istruttoria dei casi prima della valutazione. Ha operatori dedicati che assicurano la corretta compilazione delle schede riguardanti le scale ICF così come stabilite dalla normativa regionale in esame. Per la le figure professionali previste sono: Assistente Sociale dedicato (part time) Medico (part time dal presidio di S. Marco) Infermiere (part time dal presidio di S. Marco) Amministrativo dedicato (part time) Il PUA nella avrà sede entro la fine del 2005 presso l ex Presidio USL di P.zza a Pisa Riportiamo di seguito la bozza di regolamento da essere ufficializzato con apposita delibera dalla Giunta della SdS : IL SISTEMA TERRITORIALE DEGLI ACCESSI (PISA CITTA ) ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina CEP CEP v.torino v.torino Gruppo di Progetto Pisa Centro Marina Marina v.garibaldi v.garibaldi Soc. Semp. San. Semp. Riglione Riglione Pisa: PRESIDI CEP, S. MARCO, VIA TORINO, VIA GARIBALDI, MARINA, RIGLIONE 6
IL SISTEMA TERRITORIALE DEGLI ACCESSI (PISA OVEST) ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina Vecchiano Vecchiano Gruppo di Progetto Pisa Ovest S.G.T. S.G.T. Soc. Semp. San. Semp. Pontasserchio Pontasserchio Pisa: PRESIDI S.G.T., VECCHIANO, PONTASSERCHIO IL SISTEMA TERRITORIALE DEGLI ACCESSI (PISA EST) ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina Calci Calci Caprona Caprona Navacchio Navacchio Gruppo di Progetto Pisa Est Fauglia Fauglia Soc. Semp. San. Semp. Pisa: PRESIDI NAVACCHIO, CAPRONA, CALCI, FAUGLIA 7
BOZZA REGOLAMENTO PUNTO UNICO DI ACCESSO (ex Delibera Giunta Regionale Toscana n.402 del 26/04/2004) 1. Il Punto Unico di Accesso () ha sede nella zona-distretto. 2. Operatori presenti nel : Amministrativo dedicato ; Assistente Sociale dedicato ; Medico di Presidio dedicato ; Infermiere dedicato 3. Gli operatori del hanno il compito di: Accogliere tutte le segnalazioni di bisogno e le richieste di intervento; Aprire una cartella assistito, che raccoglie i dati conoscitivi e le indicazioni assistenziali e terapeutiche dell assistito, consente quindi di avere un quadro completo e sempre aggiornato della situazione dell utente; Trasmettere le segnalazioni al Responsabile del Distretto il quale attiva gli interessati. 5. L assistente sociale raccoglie le richieste provenienti dal MMG di Pisa città, dall Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP) per le dimissioni programmate, dal territorio tramite back office; successivamente predispone uno schema polare e trasmette i dati all Assistente Sociale per il territorio. 6. Il Gruppo di Progetto trattiene presso la propria struttura le richieste sociali e sanitarie semplici dei soggetti autosufficienti ed invia al le richieste inerenti i servizi sociali e sanitari semplici dei soggetti non autosufficienti. 7. Il è in collegamento con i MMG della città di Pisa, dai quali riceve le eventuali segnalazioni, e con l AOUP, nei casi di dimissioni programmate, al fine di garantire la continuità verso altre forme di assistenza. Il riceve inoltre le richieste dal territorio come back office. 8. Il trattiene presso la propria struttura le richieste inerenti ai servizi sociali e sanitari semplici degli utenti non autosufficienti ed inoltra all le richieste inerenti i bisogni complessi. Può essere definito come il Punto amministrativo di coordinamento della presa in carico. 9. Presso la struttura del ha sede l Unità di Valutazione Multidimensionale della Zona Pisana; in tal modo si facilita l invio delle richieste d intervento ricevute dal ed indirizzate all 10. Il Direttore dei Servizi Sociali dell azienda Usl 5 e il Responsabile di Distretto, di comune accordo, scelgono il Coordinatore della. 11. Il può prevedere interventi temporanei se ritenuti necessari e/o urgenti. A tal fine dispone di un proprio budget. 12. Il coadiuva l nell espetamento delle sue funzioni. 8
UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE È organo zonale multi professionale fondamentale per il corretto funzionamento dell intero sistema integrato dei servizi sociosanitari Al pari del PUA dovrà avere un coordinatore scelto di comune accordo tra il Coordinatore e il Direttore dei Servizi Sociali Azienda USL5 Avrà sede nello stesso stabile del PUA ovvero a Pisa presso l ex Presidio dio P.zza. Riportiamo di seguito il regolamento passato nel mese di novembre 2005 dalla Giunta della SdS : 1. Operatori presenti nell Unita di Valutazione Multidimensionale (d ora in avanti UVM). Invitati Permanenti: 1. Responsabile UC Assistenza Domiciliare Anziani o suo delegato 2. Responsabile UF Servizi Residenziale e Semiresidenziali o suo delegato 3. MMG curante 4. Medico di Presidio PUA Invitati Secondo Invii: INVIO DA OSPEDALE: 1. Assistente Sociale PUA o Assistente Sociale Presidio di competenza 2. Infermiere PUA 3. Specialista/i (Geriatra, TDR, Neurologo) 4. Amministrativo PUA INVIO DA MMG OPERANTE IN PISA CITTA : 1. Assistente Sociale PUA o Assistente Sociale Presidio di competenza 2. Infermiere PUA 3. Specialista/i (Geriatra, TDR, Neurologo) 4. Amministrativo PUA INVIO DA ASSISTENTE SOCIALE O MMG OPERANTE FUORI PISA CITTA : 1. Assistente Sociale Presidio di competenza 2. Caposala GdP di competenza 3. Specialista/i (Geriatra, TDR, Neurologo) Gli operatori che fanno parte del secondo gruppo (Invitati Secondo Invii) non è detto che siano contemporaneamente presenti ma solo in base alle patologie dei casi presi in esame. Le relative convocazioni sono a cura del Coordinatore del PUA e del Coordinatore dell UVM 2. L UVM avrà sede presso la stessa struttura del PUA per facilitare il passaggio delle pratiche dall uno all altro organismo. 3. Le funzioni dell UVG sono assorbite nell UVM 4. L UVM si avvale per la valutazione in via sperimentale delle schede e scale di misurazione previste dalla preposta commissione regionale per l attuazione della DGRT 402/04 con relative modifiche apportate dal gruppo di lavoro appositamente previsto dalla Direzione dei Servizi Sociali USL5. 5. La scelta del Coordinatore PUA e del Coordinatore UVM spetta di comune accordo al Direttore Servizi Sociali USL5 e al Responsabile di Distretto. 6. L UVM, con le stesse modalità comunicative previste all ultimo comma dell Art.1 convoca periodiche riunioni di ri valutazione e monitoraggio del P.A.I. alle quali saranno obbligatoriamente presenti il Medico curante (Case Manager) e l Assistente Sociale (Care Manager) del soggetto in carico. La 9
cadenza di tali ri valutazioni è decisa dallo stesso UVM. Da tali sessioni di ri valutazione può scaturire un nuovo PAI modificativo del primo che seguirà lo stesso iter organizzativo e temporale del precedente. 7. L UVA è parte integrante del lavoro di equipe dell UVM produttivo il P.A.I. tramite la figura del Neurologo. E inoltre punto di invio dei casi da esaminare tramite UVM al pari degli altri casi elencati nell Art.1. L UVM può richiedere all UVA per il tramite del neurologo presente alle riunioni una analisi specialistica del caso per avere ulteriori elementi di valutazione. 8. L invio del caso all UVM rende prioritaria l attivazione dei servizi e fa sorgere in capo all utente un diritto all esigibilità della assistenza che si sostanzia nell intervento temporaneo eventualmente previsto dal PUA e dall attivazione del P.A.I. in via prioritaria nel più breve tempo possibile anche in base alle dotazioni finanziarie degli uffici. 9. I P.A.I. licenziati dall UVM devono essere finanziariamente sostenibili. Per questo motivo i dirigenti responsabili di budget presenti nell UVM potranno concordare percorsi assistenziali integrati tra i vari servizi sociosanitari volti a dare risposte più appropriate possibili in tempi relativamente brevi evitando liste di attesa. 10. La SdS e la USL5 si impegnano a dotare il PUA e gli altri due Gruppi di Progetto di un budget prefissato per gli interventi temporanei ritenuti necessari e/o urgenti. 11. L UVM nel licenziare il PAI individua anche il relativo Case Manager (responsabile della presa in carico) nella figura del medico curante e il Care Manager (responsabile dei processi di cura) nella figura dell Assistente Sociale di riferimento. 12. L UVM demanda al Care Manager o al Case Manager o agli operatori del Gruppo di Progetto competente territorialmente la approvazione del PAI tramite sottoscrizione di apposito contratto recante sintesi degli interventi e dei tempi del PAI, il consenso informato e gli eventuali interventi di care giver familiare. 13. L UVM si avvale per l espletamento delle proprie funzioni e per l istruttoria del momento valutativo dell organizzazione e delle professionalità del PUA 10
IL PARTICOLARE PERCORSO ASSISTENZIALE PER I RESIDENZIALIZZATI (MODULI PER NON AUTOSUFFICIENTI) A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. LE SCHEDE DI VALUTAZIONE NELLA SDS ZONA PISANA A 2.3 Servizi Intermedi Sistema delle strutture intermedie diversificate per livello assistenziale. LA RETE INFORMATICA DEDICATA SOCIALE E SANITARIA Sviluppo dei sistemi informativi Programma LE CURE DOMICILIARI DI PROSSIMITA (CDP) GLI INTERVENTI DI EMERGENZA E VERSO LA FRAGILITA DELL ANZIANO A 2.2 Servizi Domiciliari Promozione dell accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana. LE STRUTTURE DI DEGENZA TEMPORANEA: HOSPICE E OSPEDALE DI COMUNITA Vedi programma Ca.Ri.Na. 11