Incontro tecnico EUROCARNE 26th International Exhibition Tendenze e prospettive del mercato della carne bovina nel mondo : prospettive di sviluppo Kees de Roest - Claudio Montanari CRPA-Reggio Emilia Mercoledì 13 maggio 2015 Verona Centro Ricerche Produzioni Animali C.R.P.A. S.p.A.
Il bilancio di approvvigionamento di carne bovina nella UE-28 Fonte: DG AGRI 2
Le produzioni di carne bovina nella UE-28 Nel triennio 2011/2013 un calo di oltre del 9% dovuto a: Contrazione del patrimonio di vacche nutrici (-480.000 capi nel triennio) Aumento dei capi da rimonta e diminuzione delle macellazioni di vacche negli allevamenti da latte (effetto rimozione quote latte). Calo dei consumi Impatto sui costi di produzione dell aumento dei prezzi delle materie prime Dopo la debole ripresa nel 2014 (+2%) si prevede nel 2015/2016 un aumento contenuto (+1,3%) per stabilizzazione del patrimonio di nutrici e soprattutto maggiore disponibilità di 3 capi da allevamenti da latte nella maggior parte degli SM.
La debole ripresa di produzione e consumi di carne bovina nella UE-28 4
Evoluzione del patrimonio di vacche nell UE 5
Le produzioni di carne bovina nella UE-28 nel 2014 La ripresa del 2014 (+2%) è dovuta a: - aumento di Irlanda, Regno Unito e Germania per maggiore disponibilità di capi maschi (specialmente da allevamenti da latte). - aumento +22% in Polonia: maggiori macellazioni di vacche da latte (per crollo del prezzo del latte e per limitare lo splafonamento quote) oltre che crescita 6 dell ingrasso di capi prima destinati all export.
Consumi pro capite: ripresa prevista solo nei paesi dell est 7
Il bilancio del commercio di carni bovine con Paesi Terzi. Export: - tra il 2012 e il 2013 calo di oltre il 50% per chiusura mercato turco e riduzione delle esportazioni in Russia. Ritorno a situazione di deficit. - Nel 2014 in ripresadel +25%: embargo russo compensato da export verso Balcani, e Hong kong, Filippine e da ritorno delle forniture alla Turchia. Per embargo russo disponibili maggiori volumi di carni da Polonia da destinare ai mercati comunitari. 8 Import: - tra 2012 e 2014 in crescita del 10% (Brasile, Australia ma anche USA per apertura contingente). Si prevede stabilizzazione per lieve ripresa di produzione e consumi comunitari. Brasile ancora primo fornitore dell UE ma più focalizzato sul mercato russo (per embargo all Ue)
Prezzi UE (vitelloni R3). Il calo delle disponibilità ha determinato forte crescita dei prezzi all origine a partire dal 2011. Parziale assestamento nel 2014 (-3%). Nuovi aumenti all inizio dell anno in corso in linea con l andamento dei mercati 9 internazionali (calo dell offerta in USA e Australia, aumento della domanda in Asia)
Macellazioni in Italia: un declino del 11% nell ultimo triennio 10 Fonte: BDN
Macellazioni in Italia: un declino del 11% nell ultimo triennio 11 Fonte: BDN
Un declino che riflette la contrazione dell importazione di capi da ristallo 12 Fonte: BDN
Il calo delle importazioni di bovini vivi 13 Fonte: BDN
Il calo delle patrimonio di vacche nutrici 14 Fonte: ISTAT
Il patrimonio di vacche iscritte ai libri genealogici delle razze da carne 15 Fonte: ANABIC, ANABORAPI, ANACLI
La crisi ha determinato una redistribuzione dei consumi di carne Fonte: UNITALIA, ASICA, CRPA 16
Aumenta la quota dei consumi di carni estere a basso costo (Polonia e Brasile) Nonostante il calo dei consumi, aumentano gli acquisti di carni di importazione. L import di carni aumenta soprattutto da paesi in grado di fornire prodotti a basso costo (Polonia e Brasile) Calo dei consumi apparenti del 14% dal 2008 al 2013 Aumenti dei consumi di carni estere del10% Calo dei consumi di carni nazionali del 23% Fonte: ISMEA 17
Aumenta la quota dei consumi di carni estere a basso costo (Polonia e Brasile) 18
Prezzi vitelloni Charolaise e Limousine in Italia 19 Il calo delle disponibilità di capi il forte crescita dei prezzi al macello a partire dal 2011. Inversione nel 2014 per stagnazione dei consumi e ripresa dell import di carni. Nuovi aumenti nel primo trimestre 2015 in linea con l andamento dei mercati internazionali
I punti di debolezza della settore carne bovine in Italia Dipendenza da un unico mercato di approvvigionamento di ristalli (Francia) e insufficiente diponibilita interna di capi selezionati da carne Patrimonio vacche nutrici con scarse possibilità di sviluppo e non ancora del tutto valorizzato tramite selezione genetica Inesistente sinergia tra settore ingrasso e allevamenti da latte per la diversificazione dell offerta di incroci da carne: necessaria un coordinamento tra i due settori (fornitura di seme, pianificazione delle inseminazione) Mancanza di un organismo interprofessionale efficace per pianificazione in tempi rapidi di strategie condivise Declino dei consumi, competitività delle carni di importazione (prezzo) e difficoltà di differenziare le carni di origine nazionale, ad eccezione delle razze autoctone destinate tuttavia ad un mercato di nicchia. Redditività dell allevamento fortemente dipendente dai pagamenti diretti 20
Redditività allevamenti da ingrasso di media dimensione: caratteristiche delle partite analizzate Posti stalla allevamenti 420 Razza Charolaise N partite analizzate 35 Totale capi partite 1.220 Peso di acquisto (kg) 414 Peso alla vendita (/kg) 723 Durata ciclo di ingrasso (giorni) 224 Incr. medio giornaliero (kg/capo/g) 1,38 Tasso di mortalità 0,5% Tasso morbilità 0,5% 21 Fonte: ISMEA-CRPA
Redditività partite Charolaise allevamenti di MEDIA dimensione (trimestri 2014) 22 Fonte: ISMEA-CRPA
Profitto e perdita al netto dei pagamenti diretti 23 Fonte: ISMEA-CRPA
Il ruolo di pagamenti diretti per la stabilizzazione dei redditi degli allevamenti 24 Fonte: ISMEA-CRPA
Redditività allevamenti da ingrasso di GRANDE dimensione: caratteristiche delle partite analizzate Posti stalla allevamenti 950 Razza Charolaise Maschi N partite analizzate 45 Totale capi partite 2.160 Peso di acquisto (kg) 412 Peso alla vendita (/kg) 719 Durata ciclo di ingrasso (giorni) 220 Incr. medio giornaliero (kg/capo/g) 1,40 Tasso di mortalità 0,4% Tasso morbilità 1,3% 25 Fonte: ISMEA-CRPA
Profitto e perdita al netto dei pagamenti diretti 26 Fonte: ISMEA-CRPA
Costi e ricavi al netto e al lordo dei pagamenti diretti (GRANDI allevamenti) 27 Fonte: ISMEA-CRPA
La riforma del sistema dei pagamenti diretti in ITALIA (PAC 2015-2020) 1. Italia come regione unica. 2. Modello di convergenza parziale per il pagamento di base, che eviterà un pagamento uguale per tutti gli agricoltori attivi. Perdità massima del 30% sul valore iniziale per i titoli più elevati. 3. Pagamento verdecalcolato a livello individuale, in proporziona al pagamento base (51%). 4. Pagamento giovani agricoltori finanziato con l 1% del massimale. 5. Pagamenti accoppiati finanziati con l 11% del massimale (latte, carne bovina, ovicaprini, olio oliva, proteiche, zucchero, riso, grano, pomodoro). 6. Nessuna altra componente attivata. 28
I massimali attribuiti alle diverse componenti dei pagamenti disaccoppiati 29
Il calcolo del pagamento base secondo il modello di convergenza parziale I pagamenti ricevuti nel 2014 costituiscono il riferimento per il calcolo del valore iniziale dei titoli di base erogato dal 2015. Il valore iniziale dei pagamento base è calcolata come quota dei pagamenti 2014. Il coefficiente è data da : Massimale pagamento base 2015/Totale dei pagamenti diretti 2014 = 2.263 mln / 3.953 mln = 57% I titoli di base superiore alla media nazionale (aprox. 180 /ha) non subira al 2019 una riduzione superiore al 30% del valore iniziale 30
Come cambiano i pagamenti disaccoppiati dal 2015 (per ettaro) 31
Come cambiano i pagamenti disaccoppiati dal 2015 (per capo) 32
I pagamenti accoppiati (art. 52 Reg CE 1307/13): i settori interessati Rispetto agli anni precedenti nel 2015 le risorse per bovini da carne salgono da 52,5 a 107 mln : - Il premio per vacca nutrice dovrebbe aumentare del 60% passando da 125 a 200 - Il premio per bovini macellato (12-24mesi) dovrebbe passare da 41 a 59 /capo (in media). 33 + 30% per etichettatura/sqn + 50% per IGP. * stima MIPAAF
Come cambiano i pagamenti accoppiati per i bovini da carne 34
Considerazioni Dal 2015 forte riduzione del sostegno disaccoppiato per la zootecnia da carne, anche se mitigata dal modello convergenza parziale e dal greening calcolato in %. Gli allevamenti di ingrasso manterranno importi sopra la media ma subiranno un taglio progressivo dell ordine del 40% rispetto al pagamento unico del 2014. I pagamenti accoppiati (compresi tra 36 e 80 /capo) compenseranno solo in parte la perdita per la zootecnia da carne, per l eccessiva frammentazione delle risorse dell art. 52 e la poca selettività degli interventi. Anche gli allevamenti più qualificati (etichettatura) non Il rischio è che la riduzione del sostegno al reddito acceleri fenomeni di abbandono o riconversione data l incidenza sui ricavi aziendale dei pagamenti PAC, e la forte volatilità dei prezzi. 35