Il mercato delle carte di pagamento: la situazione attuale e le prospettive di sviluppo

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"WAR ON CASH - Una nuova sfida per le carte di pagamento" Convegno ABI-Cogeban "CARTE 2006 - Conference&Expo" - Roma Il mercato delle carte di pagamento: la situazione attuale e le prospettive di sviluppo Franco Passacantando Direttore Centrale Banca d Italia Roma, 27 novembre 2006

Introduzione Desidero anzitutto ringraziare l ABI per l invito a intervenire a questo convegno sulla war on cash nella prospettiva del passaggio alla Single Euro Payments Area (SEPA). Il processo di integrazione monetaria europea ha visto compiersi per primo quello che forse era il passaggio più difficile, l introduzione di una moneta unica. Con la SEPA, le banche centrali, la comunità bancaria, le associazioni di consumatori e di imprese, e una miriade di altri operatori sono ora impegnate nella creazione di un sistema integrato di circolazione monetaria. Rispetto alla precedente, è una fase non meno complessa dal punto di vista operativo, per la molteplicità degli attori coinvolti e la difficoltà di comporre in un unico disegno le loro diverse esigenze. La SEPA è anche un occasione per ogni comunità nazionale di rivedere le procedure esistenti e dare nuovo impulso all innovazione nel campo dei pagamenti. Tornando alla dichiarazione di guerra richiamata nel titolo di questo convegno, credo sia mio dovere esprimere il timore che la war on cash non sarà mai vinta, vista la superiorità numerica del nemico: le stime più attendibili indicano che i pagamenti in contante ancora oggi costituiscono circa il novanta per cento di tutti i pagamenti. E però una guerra nella quale anche vittorie parziali hanno grande valore. E le carte costituiscono sicuramente un arma preziosa, essendo il principale strumento che consente ai consumatori di limitare le scorte monetarie detenute a fini transattivi. Lo confermano numerosi studi econometrici e indagini ad hoc, come quella sui bilanci delle famiglie italiane condotte dalla Banca d Italia, che mostrano come la quota del valore delle spese non regolate in contanti passi da circa il 40 per cento in media a oltre il 50 per cento per le famiglie che utilizzano carte. Lo indica anche l esperienza dei paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, nei quali il 2

ricorso alle carte è più ampio e in cui la quota dei pagamenti in contante si colloca intorno al 70 per cento. Le banche centrali dell Eurosistema sono fortemente impegnate nella realizzazione della SEPA e hanno di recente prestato particolare attenzione al settore delle carte. Proprio la settimana scorsa, in seguito a una decisione del Governing Council, è stato diffuso un documento che sottopone alla consultazione degli operatori la posizione dell Eurosistema sulla SEPA nel campo delle carte; approfitto quindi di questa occasione per illustrare i punti principali del documento e, soprattutto, ascoltare l opinione su queste tematiche dei rappresentanti dell industria delle carte qui presenti. Gli sviluppi nel mercato delle carte Per le banche e gli offerenti dei servizi di pagamento ad esse connessi la posta in gioco è elevata. Di tutti gli strumenti, le carte sono quello che, negli ultimi anni, hanno avuto la crescita più elevata, mentre l utilizzo dell assegno, il più tradizionale ed esclusivo degli strumenti bancari, ha subíto un continuo e inesorabile declino. Nell Eurosistema la quota percentuale di pagamenti non cash regolati con carta rispetto al totale delle transazioni non cash, era solo dell 8 per cento nel 1990. In poco meno di quindici anni quella percentuale è salita al 29 per cento. In Italia lo sviluppo di questo strumento è stato ancora più sorprendente perché nello stesso periodo la quota dei pagamenti con carte è salita dal 3 al 34 per cento. Oggi in Italia sono installati 17 POS ogni mille abitante, un livello superiore ai 15 della media europea. L esperienza degli Stati Uniti e del Regno Unito mostra che vi sono ulteriori spazi di crescita perché in quei paesi la quota dei pagamenti con carte sull insieme dei pagamenti non cash ha raggiunto quasi il 50 per cento, grazie anche alla complementarietà con il mercato dei pagamenti su Internet. 3

La posizione del settore bancario nell industria dei pagamenti dipenderà però sempre più dalla sua capacità di presidiare la quota raggiunta nel mercato delle carte, reggere alla sfida concorrenziale che viene da nuovi operatori, continuare a essere protagonista dell innovazione. La fase che si apre è assai più complessa di quella fino ad ora percorsa. Negli ultimi tre anni sono emersi i primi segnali di un mercato ormai maturo e in certi casi già saturo: il ritmo di crescita delle transazioni è rallentato rispetto al periodo precedente. In futuro il successo dipenderà dalla capacità di affermarsi con nuovi prodotti o di avvicinare nuovi operatori come la pubblica amministrazione - per la quale di recente la legge finanziaria ha previsto la possibilità di utilizzare carte di pagamento elettroniche per l acquisto di beni e servizi - o gli immigrati, che potrebbero utilizzare le carte per le loro rimesse. Si tratta di mercati difficili, nei quali la spinta concorrenziale di nuovi operatori potrebbe risultare particolarmente elevata. Il fenomeno più rilevante è la progressiva diffusione di carte di pagamento prepagate la moneta elettronica - sospinta anche dall interesse dell utenza per strumenti che non richiedono la titolarità di un conto corrente e consentono un buon grado di protezione, soprattutto per i pagamenti su Internet. Fino ad ora la moneta elettronica ha avuto una matrice quasi esclusivamente bancaria, visto che gli altri intermediari abilitati all emissione di questo strumento gli istituti di moneta elettronica (IMEL) hanno faticato ad affermarsi. Ad oggi, sono attivi 4 IMEL nel Regno Unito e uno rispettivamente in Germania, Paesi Bassi e Norvegia; di questi, solo 3 si avvalgono del Passaporto europeo. In Italia, ad agosto 2006, risultano iscritti 3 IMEL nell apposito albo tenuto dalla Banca d Italia. Questo stato di cose è però destinato a modificarsi. Si diffondono modalità di pagamento innovative, ad esempio quelle tramite telefonia mobile, 4

connesse con l offerta di una vasta tipologia di servizi a basso costo utilizzati dai cittadini: trasporti, pedaggi, parcheggi, biglietti per musei, ecc. Si diffondono nuove applicazioni, come gli accordi tra i fornitori di servizi di pubblica utilità e circuiti delle carte, e le applicazioni di e-billing cioè di pagamento delle utenze su carta che, già utilizzate dai consumatori, potrebbero riscuotere l interesse della clientela corporate. Le procedure delle carte potrebbero essere utilizzate anche in alternativa a specifiche procedure di addebito diretto e uscire dal circuito bancario. L evoluzione del quadro normativo Una maggiore concorrenzialità del mercato potrà essere accentuata dalla possibilità di abbinare all offerta di servizi finanziari quella di servizi commerciali, già prevista nell ambito del progetto di direttiva quadro sui servizi di pagamento. Su tutto il settore influirà in misura determinante la Payment Services Directive (PSD). La Direttiva, introducendo una comune cornice normativa per i servizi di pagamento europei, potrà fornire il quadro di riferimento certo di cui gli operatori hanno bisogno per realizzare gli investimenti necessari, in coerenza con la SEPA. Sarà importante un suo recepimento negli ordinamenti nazionali in tempi brevi e nel modo più uniforme possibile. La Direttiva prevede una nuova figura di intermediario comunitario la Payment Institution (PI) abilitato a svolgere un ampia gamma di attività di pagamento. La Banca d Italia guarda con favore all aumento della competizione nel settore, che potrà essere stimolato dalla Direttiva, purché sia rispettato il principio della parità concorrenziale tra gli operatori e siano mantenute condizioni tali da preservare la piena fiducia del pubblico nell utilizzo degli strumenti alternativi al contante. 5

E importante che la nuova normativa europea assicuri la stabilità degli intermediari specializzati nell offerta di servizi di pagamento, richiedendo il rispetto di requisiti prudenziali commisurati ai rischi assunti qualora questi abbiano un rilievo significativo. L integrazione europea e la salvaguardia di condizioni di concorrenza Quali sono le prospettive del mercato delle carte in un ottica SEPA e qual è la posizione dell Eurosistema a questo riguardo? L argomento è da tempo all attenzione del mondo bancario, della Commissione Europea, delle banche centrali. Nel corso del 2006, lo European Payments Council (EPC), l organismo espressione della comunità bancaria europea responsabile del progetto SEPA, ha definito la cornice di riferimento per gli schemi con requisiti europei, il cosiddetto SEPA Card Framework, volto a individuare standard comuni nelle diverse fasi di cui si compone il ciclo di pagamento con carte. La Commissione europea ha pubblicato un rapporto sulle carte, Sector Inquiry Report on Cards, concentrandosi principalmente sulla struttura e sul livello delle tariffe e dei costi associati agli schemi internazionali e nazionali di carte. Da ultimo, l Eurosistema ha reso esplicite le proprie aspettative nel documento Eurosystem s view of a SEPA for cards. L Eurosistema vede ovviamente una grande opportunità nella SEPA. L integrazione dei mercati in Europa, attraverso la creazione di comuni infrastrutture, e la standardizzazione di alcune procedure eliminerebbero segmentazioni tuttora esistenti. Queste segmentazioni mantengono elevato il costo dei pagamenti transfrontalieri e incidono negativamente sulla competitività dell economia europea. L Eurosistema ritiene però anche importante che l integrazione si realizzi senza pregiudizi in termini di minore concorrenza. Il documento dell Eurosistema esprime una preoccupazione circa il possibile impoverimento 6

del tono concorrenziale del mercato, un decremento nei livelli di servizio e un aumento dei prezzi per gli utilizzatori di carte di pagamento. Vediamo perché. Come ha indicato il documento dell EPC, il passaggio alla SEPA può essere attuato ricorrendo a tre opzioni. La prima consiste nel dismettere gli schemi nazionali e sostituirli con gli schemi internazionali, come è stato fatto in Belgio e in Finlandia; la seconda consiste nel realizzare accordi tra i vari circuiti nazionali su scala europea; la terza nello stringere accordi di co-branding con uno schema internazionale, vale a dire accordi per i quali al marchio nazionale si aggiunge quello internazionale, l uno usato per le transazioni domestiche, l altro per quelle cross-border. Se si affermasse la prima opzione e se essa dovesse implicare la graduale scomparsa dei sistemi nazionali, nel mercato europeo si avrebbe il prevalere dei due più importanti schemi internazionali. Senza voler entrare in discussioni tecniche circa le configurazioni di mercato più efficienti, quello che è certo è che in questo caso sarebbe elevato il rischio di una riduzione del livello di concorrenza rispetto alla situazione attuale. Ulteriore elemento di preoccupazione dell Eurosistema è l incertezza circa l evoluzione della governance degli schemi di carte di credito internazionali, che sembra muoversi verso un modello societario rappresentativo degli azionisti e non più degli utenti finali. D altro canto, anche il co-branding, pur essendo la soluzione che richiede minori investimenti, in quanto già largamente adottata, tende a ridurre gli incentivi a superare le esistenti frammentazioni nazionali oggi esistenti. Esso porterebbe a una cristallizzazione dell attuale situazione, impedendo alle economie di scala di materializzarsi nell area dell euro. Se queste premesse sono valide, una possibile soluzione potrebbe essere la nascita di un iniziativa europea, da realizzarsi anche attraverso il rafforzamento di eventuali alleanze tra alcuni degli schemi nazionali esistenti. Vorrei sottolineare che l Eurosistema non sostiene uno schema di carte 7

specifico, e sicuramente non propone la creazione di un terzo sistema internazionale in concorrenza con i due schemi oggi prevalenti; si aspetta invece che nel futuro scenario SEPA si ripropongano a livello europeo gli stessi gradi di efficienza e sicurezza dei servizi oggi offerti a livello nazionale. L affermarsi di uno schema europeo potrebbe rappresentare un fattore chiave per rafforzare la diversità e la competizione sul mercato. Per mancanza di tempo non mi soffermo sulle tematiche degli standard, ma in coerenza con quanto fin qui detto credo sia importante che si dia maggiore impulso alle iniziative per standardizzare le infrastrutture di direct debit e le connesse procedure di utilizzo delle carte. Uno dei paesi maggiormente interessato a svolgere un ruolo di leadership in un iniziativa che veda l estensione a livello europeo degli schemi nazionali è proprio l Italia, dove opera un efficientissimo e molto capillare sistema dei pagamenti al dettaglio mediante carte di debito. Trasparenza, apertura dei mercati, sicurezza Altri importanti temi della visione dell Eurosistema su cui mi vorrei soffermare riguardano le condizioni di trasparenza delle strutture tariffarie e il loro monitoraggio, la necessità di superare forme di concentrazione verticale nell offerta, la lotta alle frodi. Il pricing Il problema del pricing è reso complesso dalla presenza nel mercato di soggetti finanziari e non finanziari, con cicli e fasi produttive lunghi, operanti su scala internazionale, in presenza di esternalità di rete e di costi di coordinamento elevati. Le teorie economiche che studiano il settore, incluse quelle sui mercati a due parti, insistono sulla necessità di individuare incentivi adeguati al raggiungimento di soluzioni socialmente ottime, una questione non ovvia in presenza di esternalità. Tuttavia, esse non propongono soluzioni univoche o 8

largamente condivise su questioni concrete, per esempio sul meccanismo di allocazione dei costi attuato con le interchange fees. Proprio sul meccanismo delle interchange fees, la stessa Commissione europea ha recentemente espresso perplessità, portando come esempio l esperienza dei paesi europei dove tali fees non vengono applicate, senza che questo danneggi le prospettive di guadagno dal mercato delle carte né il livello dell offerta. Pur astenendosi dal prendere posizione sul tema delle interchange fees le banche centrali hanno invitato la Commissione a pronunciarsi in modo più esplicito in materia. Da parte loro le banche centrali premono per maggiore trasparenza, come elemento essenziale del processo d integrazione e di crescita del settore. Non c è ragione perchè le prassi e le esigenze di trasparenza non debbano essere estese anche alle interchange fees, che dovrebbero essere note e pubblicate in rete. L Eurosistema ritiene inoltre molto utile che venga istituito un sistema di raccolta delle informazioni sulle commissioni applicate, atto a consentire agli utenti di valutare il loro andamento. L eliminazione delle concentrazioni verticali. Altre importanti iniziative per rafforzare la concorrenzialità nelle diverse fasi produttive potrebbero riguardare l introduzione di misure atte a evitare forme di discriminazione o esclusività all accesso delle infrastrutture deputate al trasporto ed elaborazione delle informazioni sui pagamenti con carte. Le banche dovrebbero avere piena libertà di scelta dei cosiddetti processing services, come raccomandato dal documento dell EPC. Una maggiore competizione deve svilupparsi in tutti e tre gli ambiti dove è stata finora meno incisiva, vale a dire nel rapporto tra banche issuing e acquiring, in quello tra i diversi schemi di carte e anche in quello tra diverse infrastrutture di processing. La lotta alle frodi. Il contrasto alle frodi è essenziale per lo sviluppo delle carte di pagamento nella prospettiva della SEPA e apprezzo che un intera sezione di questa conferenza sia dedicata a questo argomento. 9

In Italia, nel complesso, il tasso di frode con carte di pagamento, debito e credito, è allineato alla media europea, grazie soprattutto ai presidi di sicurezza ad hoc che caratterizzano il circuito nazionale delle carte di debito. Tuttavia, risultano in aumento fenomeni di clonazione di carte di debito utilizzate anche nei circuiti internazionali. Contestualmente, a livello europeo sembra emergere un trend decrescente del tasso di utilizzo fraudolento presso i POS, imputabile, sulla base dei dati divulgati dai gestori dei circuiti internazionali, alla progressiva migrazione alla tecnologia EMV. Nell azione di contrasto alle frodi, si inseriscono i progetti europei per la costituzione di basi dati a fini di prevenzione degli utilizzi illeciti degli strumenti di pagamento. In Italia, in particolare, la Centrale d Allarme Interbancaria per gli assegni e le carte di pagamento, gestita dalla Banca d Italia, e il costituendo archivio presso il Ministero dell Economia e delle Finanze, che censirà gli eventi di frode nell utilizzo delle carte di pagamento presso gli esercenti e alla cui realizzazione collabora la Banca d Italia, rappresentano soluzioni avanzate a cui fare riferimento anche per le future iniziative di respiro europeo. Conclusioni Concludo ribadendo l importanza dello sviluppo delle carte di pagamento nell azione volta a ridurre l uso del contante e come elemento fondamentale della strategia europea di creazione di un area integrata di procedure di pagamento. Per le banche italiane ed europee si aprono due sfide. Da un lato la possibilità di capitalizzare il vantaggio assunto sui mercati nazionali, soprattutto nel campo delle reti di POS, e offrire servizi su scala europea. Dall altro operare in un mercato sempre più competitivo nel quale si potranno affermare nuovi operatori non bancari. 10

Una maggiore trasparenza, l apertura a nuovi operatori secondo regole definite, l adozione di standard di interoperabilità, la separazione degli schemi dalle strutture di processing, meccanismi efficaci di contrasto delle frodi, rappresentano le principali condizioni per rafforzare la concorrenza del sistema. Per attuare queste iniziative sarà necessario superare preoccupazioni ed egoismi settoriali o aziendali. Anche le banche centrali, in fondo, pur avendo tutto da perdere in caso di vittoria contro il cash in termini di minori utili e forse anche maggiore complessità nella conduzione della politica monetaria, sono definitivamente assoldate a questa battaglia perchè convinte degli enormi benefici che ne potranno derivare per la competitività dell economia europea. Esse però possono solo operare nelle retrovie, svolgendo un ruolo di catalizzatori del cambiamento. Spetta alle banche e agli altri offerenti di servizi di pagamento agire sulla prima linea, traducendo i programmi di intervento, già in larga misura delineati, in un effettivo programma d azione. 11