Torino 22 marzo 2011 LA DEPRESSIONE: CERVELLO, PERSONALITA E AMBIENTE Massimiliano Massaia Ambulatorio di Psicogeriatria Unità Valutativa Alzheimer SC Geriatria i e Malattie Metaboliche dell Osso AOU San Giovanni Battista di Torino
«Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.» (Karl Popper, Conoscenza osce oggettiva: un punto di vista evoluzionistico.) Il ruolo dell'intellettuale è quello di seminare dubbi, non di raccogliere certezze!
L essere vecchi equivale a essere tristi, soli e inutili... 1/3 lavora ancora 1/3 è attivo nel sociale soltanto il 10-15% riportano solitudine, depressione e dipendenza e molti di questi vivono in Istituti (chi li ha fatti entrare?) Il vecchio solo ha un rischio di mortalità precoce 2-4 volte di più rispetto a chi vive in comunità o in famiglia
Uno stile di vita attivo e socialmente integrato in età avanzata può proteggere contro la demenza (Lancet Neurol 3:343-53, 2004) Hanno effetto protettivo: 3 componenti dello stile di vita SOCIALE MENTALE FISICO
Sono fattori protettivi nei confronti del rischio di demenza Partecipare a giochi da tavolo e di società Leggere Suonare strumenti musicali Fare parole crociate Hanno attività di socializzazione Scrivere Ballare Dedicarsi i alla cura della casa Praticare ginnastica di gruppo Dedicarsi alla cura dei bambini (fare il nonno o la nonna!!) Nuotare N Engl J Med 2003;348:2508-16.
Depressione e demenza La depressione può essere presente in comorbidità fino nel 50% dei casi una volta sviluppata la demenza (Lyketsos et all, 2004), Nei pazienti anziani la depressione viene riconosciuta in meno del 20% dei casi da parte dei medici di medicina generale e in meno del 10% dei pazienti ricoverati in ospedale per altre patologie. Il trattamento della depressione migliora i sintomi cognitivi in pazienti con comorbidità demenza/depressione La depressione negli anziani aumenta i tassi di istituzionalizzazione e di mortalità
Associazione dolore - depressione nell anziano studio europeo 2004 La popolazione in esame è composta da 3976 persone con età media di 82 anni; 2380 (60%) partecipanti presentavano dolore; di cui 645 partecipanti (16%) presentavano depressione Nei soggetti anziani il dolore è associato ad un più alto rischio di depressione Questa associazione è più marcata nelle donne rispetto agli uomini Il rischio di depressione aumenta con l intensità, la frequenza e il numero di sedi con dolore.
sono...cambiati i pazienti Aging Clin Exp Res. 2010 Apr 8 Changes in the characteristics of Alzheimer patients at the first visit in centers for dementia: a 10-year follow-up study. Rozzini L, Vicini Chilovi B, Riva M, Rozzini R, Boffelli S, Trabucchi M, Padovani A. Background and aims: The Cronos project...evaluate if clinical characteristics at the first visit of patients recruited in UVA have changed from September 2000 to December 2009; 1532 consecutive patients have been enrolled in two different UVAs (September, 2000 through to December, 2009) in a retrospective, descriptive study, Conclusions: Data show a change of the characteristics at the first visit in patients affected by cognitive deterioration during the years of observation. This finding indicates new clinical needs of patients, requiring a change in pharmacological treatments and in general of theclinical i l approach.
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4/11/2009 Il bello della democrazia Quelli che seguono sono brani di interviste agli esclusi del Grande Fratello 10: Progetti per il futuro? «Vorrei aprirmi una serie di locali, stare nell ambito del commercialismo». Personaggi storici preferiti? «A me mi piace Bud Spencer e Terence Hill». La tua passione? «Di solito faccio viaggi incontinentali. Messico, questi viaggi qua». Se fossi un personaggio storico, chi vorresti essere? «Maldini». Che dementi o depressi saranno? Sai chi è il presidente francese? «No. Saccio solo quello italiano. Berlusconi». Sì, ma il presidente della Repubblica chi è? «C è Berlusconi che è il presidente della Repubblica. Poi c è il presidente del Consiglio che è Carlo Azeglio Ciampi». Chi è il presidente della Repubblica Italiana? «Piersilvio Berlusconi». Silvio o Piersilvio? «No, Piersilvio». Cosa porteresti in un isola deserta? «I profilattici». In un isola deserta? «Sì, e poi la compagnia che posso dare agli altri». Che mestiere fai? «Il barrista». Con quante erre? «Due». Qual è la tua passione? «Faccio bodibidink: sollevo anche sessanta pesi». Il viaggio più interessante? «L ondra». Come si scrive in inglese? «L - apostrofo - ONDHON». Se questi sono gli esclusi, non oso immaginare quelli che hanno preso
Abilità linguistica nelle prime decadi di vita e funzioni cognitive e malattia di Alzheimer in età avanzata Dal Nun Study David A. Snowdon ed al., JAMA 1996 Abilità mentale e quoziente intellettivo nell infanzia e demenza Whalley L.. Et al., Neurology 2000
Quante sostanze comunemente ambientali e non, possono interferire sulla genesi di una demenza? Quanto allo stesso modo possono fare differire un caso clinico dall altro, una volta che la demenza si è conclamata?
A mano a mano che il corpo avvizzisce e impicciolisce, diventiamo sempre più la nostra faccia Nel processo di invecchiamento è in costruzione una faccia, spesso contro la nostra volontà, a testimoniare il nostro carattere e la nostra cognitività James Hillman in La forza del carattere
L attenzione delle arti alla soggettività della sofferenza psichica-cognitiva
William Utermohlen Self-Portrait, 1967
William Utermohlen Self-Portrait (red), 1996
William Utermohlen Self- Portrait (green), 1997
William Utermohlen Head August 30, 2000
Gli indicatori di stress dovuti all ambiente (ad esempio, il lavoro) non sono associati ialla demenza, mentre le caratteristiche i individuali di reazione-reattività allo stress predicono il rischio di sviluppare demenza
Episodi depressivi ricorrenti sono associati a maggiore incidenza di demenza
I soggetti che hanno assunto antidepressivi almeno una volta (n. 687552) hanno un aumentato rischio di sviluppare demenza rispetto chi non ne ha assunti (n. 779831)... ATTENZIONE!!!! Durante le prime fasi di assunzione vi è una prevalenza di demenza maggiore ma un assunzione prolungata è risultata associata ad una minore incidenza di demenza
Nel lieve deterioramento cognitivo ii L apatia è nettamente più predittore di progressione verso demenza che non la depressione
APATIA presenza di perdita di motivazione e iniziativa nei seguenti ambiti: a) diminuzione di comportamenti finalizzati ad uno scopo; b) diminuzione di attività cognitive finalizzate a uno scopo; c) dipendenza da altri nel pianificare o strutturare attività d) mancanza di interesse nel conoscere nuove cose o avere nuove esperienze e) mancanza di risposta emotiva ad eventi positivi o negativi f) mancanza di interesse verso problemi personali g) mancanza di impegno Starkstein et al 2001 i sintomi causano un disagio clinicamente significativo o la compromissione di aree importanti del funzionamento della persona
Depressione vascolare, depressione post- ictus e demenza post-ictus: possibile continuum tra cerebrovasculopatia, depressione e declino cognitivo? Crescenti evidenze cliniche e sperimentali dell esistenza di un sottotipo di depressione con insorgenza tardiva più frequente. La malattia cerebrovascolare potrebbe essere un fattore causale ed è stata denominata depressione vascolare
La riabilitazione motoria nel paziente geriatrico demente e depresso: una sfida sempre più attuale Giuseppe Bellelli Cattedra di Geriatria, Università Milano Bicocca Dipartimento di Riabilitazione Ancelle della Carità Cremona
Ma sono atteggiamenti giustificati? ha senso riabilitare un anziano ha senso riabilitare un anziano depresso e/o demente?
La depressione non impatta sugli outcome in riabilitazione Arch Phys Med Rehabil 2006;87:167-71.
Non è tanto la sintomatologia depressiva a determinare il mancato recupero funzionale quanto la persistenza dei sintomi depressivi nel tempo
Ostacoli alla riabilitazione di soggetti affetti da problemi cognitivi Esiste un problema di sensibilità e competenze dei riabiliattori sulle due problematiche Difficoltà nel riconoscere il problema Difficoltà nella comunicazione paziente-riabilitatore Rigidità dei protocolli riabilitativi che poco si adeguano a pazienti con tono dell umore depresso o deficit cognitivi Sostanziale assenza a del caregiver er nel percorso di riabilitazione
Conclusioni i La riabilitazione del paziente affetto da demenza e/o depressione è un dovere etico e clinico preciso È tempo che si modifichi il concetto secondo cui la riabilitazione può essere offerta solo a chi collabora. La demenza e la depressione non possono e non devono essere considerate controindicazioni per il riabilitatore È necessario che si arrivi a standardizzare anche nei reparti di riabilitazione un approccio sistematico per i pazienti con deficit cognitivi e comportamentali