Tasso standardizzato (x1) Tasso standardizzato (x1) Tasso standardizzato (x1) DPCS 215 Analisi di Contesto per acuti in degenza ordinaria DOMANDA La netta diminuzione che si nota soprattutto per i ricoveri relativi a patologie dell apparato cardiocircolatorio, e che riflette l andamento del resto del mondo industrializzato, è probabilmente ascrivibile al miglioramento degli stili di vita e dell efficacia delle terapie. L andamento dei ricoveri ospedalieri è descritto dalle Schede di Dimissione Ospedaliera, che dal 1995 sono utilizzati per remunerare le prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere. Osservando l andamento nel tempo, come da figura di seguito riportata, sia di quelli totali che separatamente quelli ordinari si evidenzia, a partire dal 23, una progressiva diminuzione. Questo è probabilmente dovuto alle modificazioni subite dalla legislazione sanitaria in Lombardia, ed è congruente con quanto avviene nel resto d Italia 45 4 35 3 25 2 15 1 5 Tasso standardizzato (x1) di ricovero - Tutti i ricoveri, solo ricoveri ordinari 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Uomini (Tutti) Donne (Tutti) Uomini (ORD) Donne (ORD) Osservando l andamento dei ricoveri suddivisi per genere, relativi ad alcune cause, si nota che le due cause principali di morte, cioè tumori e malattie cardiovascolari, sono anche le due principali cause di ricovero. In particolare sia negli uomini che nelle donne la prima causa è quella cardiovascolare. Per quanto riguarda i tumori nelle donne si evidenzia il peso di questa causa sul totale dei ricoveri ordinari, mentre negli uomini i tassi son abbastanza sovrapponibili a quelli relativi alle patologie dell apparato digerente e respiratorio (non tumorali). 6 5 4 3 2 1 35 3 25 2 15 1 5 Uomini ricoverati in regime ordinario - Tasso standardizzato (x1) Tumori 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Donne ricoverate in regime ordinario - Tasso standardizzato (x1) 23 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Malattie sistema circolatorio respiratorio digerente Traumatismi e avvelenamenti Malattie infettive e parassitarie Tumori Malattie sistema circolatorio respiratorio digerente Traumatismi e avvelenamenti Malattie infettive e parassitarie
DPCS 215 Analisi di Contesto Anno di parto Certificati di Assistenza al parto I CeDAP sono la più completa fonte di informazioni di carattere sanitario ed epidemiologico relative alla nascita, e rappresentano uno strumento indispensabile per la programmazione sanitaria nazionale. Il flusso dei CeDAP è stato istituito con Decreto del Ministro della Sanità 16 luglio 21, n.349. La ASL partecipa alla gestione di questo flusso, relativo soprattutto ai parti che avvengono nel proprio territorio. Nel 211 la Regione Lombardia ha avviato una nuova modalità di notifica dei CeDAP, che prevede l uso di una piattaforma web e l inserimento e trasmissione dei dati direttamente dai punti nascita al registro regionale. Le strutture che abbiano una sala parto sono obbligate a compilare le schede CedAP. Per quel che riguarda la ASL di Milano esse sono: AO ICP P.O. Buzzi, AO Fatebenefratelli, CC S. Pio X, AO Niguarda, AO S. Paolo, AO S. Carlo, AO Sacco, Fondazione Policlinico, IRCCS S. Raffaele, AO ICP P.O. Città di Sesto San Giovanni, Ospedale San Giuseppe, CC La Madonnina, CC Casa Maternità. I parti sono circa 235 all anno. Il numero di parti è aumentato fino al 29 per poi cominciare a diminuire seppure di poco. Il calo è determinato soprattutto dal minor numero di parti che avvengono nelle donne di cittadinanza italiana, controbilanciato in parte dall aumento dei parti nelle donne di nazionalità non italiana. La percentuale di primipare è leggermente aumentata, passando dal 58% nel 25 al 62% nel 213 (il dato del 214 è una stima sulla base dei primi nove mesi e quindi non definitivo), con qualche fluttuazione negli ultimi anni dovuta probabilmente al cambio delle modalità di trasmissione più che ad una situazione reale. Interessante, per quanto riguarda la modalità del parto, l osservazione di un leggero aumento nella proporzione dei tagli cesarei di elezione, a fronte del numero costante nel tempo dei cesarei di urgenza. Il numero di nati, per quanto riguarda la proporzione maschi/femmine, non è variato nel tempo. 29 21 211 212 213 214* Numero di parti 23.42 24.36 24.242 24.26 23.53 23.199 Nazionalità della madre Italiana 17.525 17.446 17.418 16.755 16.278 15.875 71,9% 72,% 71,9% 71,% 69,2% 68,8% Non italiana 6.835 6.796 6.792 6.833 7.252 7.324 28,1% 28,% 28,1% 29,% 3,8% 31,2% Primipare Primipare 14.853 14.839 13.52 13.843 14.584 14.184 61,% 61,2% 55,8% 58,6% 62,% 61,1% Multipare 9.57 9.43 1.69 9.795 8.946 9.15 39,% 38,8% 44,2% 41,4% 38,% 38,9% Modalità del parto Naturale 16.442 16.23 16.271 16.56 15.85 15.988 67,5% 66,8% 67,2% 67,9% 67,2% 68,9% Cesareo d'elezione 5.21 5.15 5.289 5.88 5.163 4.74 21,4% 21,1% 21,8% 21,5% 21,9% 2,4% Cesareo d'urgenza 2.717 2.934 2.65 2.494 2.578 2.471 11,2% 12,1% 1,9% 1,6% 1,9% 1,7% Numero di nati 24943 24887 24796 24282 2418 23828 Maschi 12.731 12.822 12.731 12.53 12.463 12.19 51,% 51,5% 51,3% 51,5% 51,5% 5,8% Femmine 12.212 12.65 12.65 11.779 11.717 11.719 49,% 48,5% 48,7% 48,5% 48,5% 49,2%
Età in anni Proporzione parti cesarei Numero di parti DPCS 215 Analisi di Contesto L aumento dei parti nelle donne non italiane e la corrispondente diminuzione in quelle italiane è evidenziata anche dalla figura di seguito riportata. 3 25 2 Per quanto riguarda i parti avvenuti con parto cesareo (suddivisi in cesarei di elezione e cesarei di urgenza) è interessante notare che essi sono aumentati, ma che tale aumento è da attribuirsi quasi esclusivamente ai cesarei di elezione, che sono di più nelle donne italiane, ma che sono aumentati in entrambe le categorie di popolazione. Si osservi infatti come i cesarei di urgenza siano rimasti stabili nel tempo. 15 1 5 25 26 27 28 29 21 211 212 213 214 Totale Italiana Non italiana L andamento dell età media al parto delle donne che hanno partorito negli ospedali milanesi dal 24 al 213 per nazionalità delle donne è illustrato nella figura di seguito. 36 35 34 33 32 31 3 29 28 27 26 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 4% 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % 24 25 26 27 28 29 21 211 212 213 Non italiane - elezione Non italiane - urgenti Non Italiane - totale Italiane - elezione Italiane - urgenti Italiane - totale Il maggior numero di parti avviene a Milano, dove si trovano il maggior numero di strutture sanitarie che abbiano una sala parto. Anche molte donne residenti fuori dal territorio della ASL tendono a partorire in città, in particolare negli ospedali più vicini a loro (quindi più periferici, come per esempio Niguarda e San Paolo) o poli di attrazione per quanto riguarda la maternità (es Buzzi). Non italiane Italiane
DPCS 215 Analisi di Contesto Punto nascita Comune Bresso Cinisello Cologno Cormano Cusano Milano Sesto altro Nazionalità non italiana italiana Sesto S.G. 25 219 31 9 11 69 262 171 459 338 797 TOT OFFERTA Buzzi 1 2 8 15 9 1292 22 11 64 1836 2476 M. Melloni 1 8 23 2 3 163 26 76 799 133 1832 La Madonnina 1 43 38 17 65 82 S. Pio X 8 22 4 6 6 2 5 264 74 441 515 Casa Maternità S. Giuseppe 1 2 6 1 8 9 1 2 3 474 8 33 291 527 818 Niguarda 79 88 9 58 42 648 45 462 429 12 1431 S. Paolo 1 5 1 572 1 772 517 835 1352 S. Carlo 3 2 416 516 44 533 937 Sacco 1 3 3 1 358 3 51 322 557 879 Policlinico 1 26 42 9 9 2297 51 245 17 3419 4489 S. Raffaele 1 12 123 3 4 29 28 843 311 993 134 Totale 138 43 25 85 78 7724 451 7792 5334 11587 16921 Ricoveri per acuti L analisi complessiva dei ricoveri in regime di degenza ordinaria presso i reparti per pazienti acuti degli ospedali del territorio ASL Milano indica, per il 213, un volume di oltre 32 mila casi, per un totale di circa 2 milioni di giornate di degenza, che in termini di valore economico si traduce in oltre 1,2 miliardi di euro. La tabella Ricoveri R.1 riporta indicatori descrittivi della casistica trattata disaggregata per reparto di dimissione. Complessivamente, il 41,4% dei ricoveri considerati ha riguardato i casi urgenti. Il 6,5% dei pazienti ricoverati è transitato, durante il periodo di degenza, nel reparto di terapia intensiva (inclusa terapia intensiva neonatale e unità coronarica). Si calcola che, per i ricoveri nei reparti considerati, la durata media della degenza è stata pari a 6,8 giornate; considerando il peso del DRG, che rappresenta un indicatore di complessità relativa della casistica trattata, si rileva un valore medio pari a 1,281. L analisi della provenienza del paziente conferma il dato già noto negli anni precedenti riguardante la mobilità sanitaria attiva: infatti i pazienti ricoverati nelle strutture della rete ospedaliera milanese sono per il 5,2% residenti nell ambito territoriale di ASL Milano, e ben il 49,8 % dei ricoverati proviene da altre ASL. Particolarmente rilevante è la provenienza da fuori Regione che rappresenta il 15,9% del totale dei ricoverati: tra le Regioni di provenienza spiccano la Regione Piemonte (14,5%), la Regione Sicilia (12,2 %), la Puglia (1,6 %), la Liguria (8,8 %) e l Emilia Romagna (8%).
DPCS 215 Analisi di Contesto La capacità attrattiva del sistema ospedaliero milanese risalta ancora di più se si considerano la complessità della casistica trattata e il valore economico della stessa (tab. Ricoveri R.2 e R.3). La principale evidenza è la quota del valore dei ricoveri di pazienti non residenti nei comuni del territorio ASL Milano, che supera nettamente la quota di pazienti ASL Milano, collocandosi al 64,6%. Nella seconda tabella riguardante la mobilità attiva del sistema sanitario milanese, viene misurata la complessità media dei casi trattati per luogo di residenza, attraverso il peso medio DRG. Si desume in primo luogo che l indice medio di complessità è superiore nel caso di residenti fuori ASL Milano e, ancora più marcatamente, fuori regione. Ciò denota la forte capacità di attrazione del sistema ospedaliero milanese di pazienti che richiedono trattamenti più complessi. Per quanto riguarda la natura giuridica dell erogatore, la quota di prestazioni erogata dal settore privato raggiunge il 36,5% che, in termini economici, corrisponde al 42,3%. La tabella riporta anche i valori degli indicatori per disciplina del reparto di dimissione. Si rileva che i reparti che hanno trattato il maggior numero di casi sono, nell ordine: la Chirurgia Generale (36.468 dimessi); l Ortopedia (35.232 dimessi); l Ostetricia (34.613); la Medicina Generale (29.738); la Cardiologia (25.282). Si distinguono, tra le discipline ad alta complessità, la Cardiochirurgia (peso DRG medio pari a 5,364) con quasi 4 mila dimessi, Neurochirurgia (peso medio 1,812) con 8.915 casi e la Chirurgia Toracica (peso medio 2,35) con 3.315 casi. Ricoveri per non acuti Nella tabella Ricoveri R.4 vengono illustrati gli indicatori di attività ospedaliera relativa a pazienti non acuti ricoverati nel 213. Complessivamente sono stati rilevati 21 mila ricoveri per un totale di giornate degenza pari a 521 mila. In termini economici l attività di ricovero nei reparti in oggetto è valutata pari a 155,3 milioni di euro. L 8% dei ricoveri è attribuibile al reparto di Riabilitazione specialistica. La quota corrispondente ai residenti nel territorio ASL Milano raggiunge il 51,1% dei pazienti ricoverati nei reparti non acuti; la percentuale pari a 18,9 corrisponde alla componente dei residenti non lombardi. L attività di ricovero per pazienti non acuti viene erogata prevalentemente dal settore privato. La quota di dimessi da istituti di ricovero privati accreditati sfiora i tre quarti del totale pazienti. Per quanto riguarda la degenza media, considerando la globalità dei reparti, si rileva un periodo di degenza medio pari a 24,3 giornate. Day Hospital Nel 213 sono stati trattati 68 mila casi in regime di ricovero diurno che ha comportato un numero complessivo di circa 116 mila accessi (1,7 accessi medi per caso). In termini economici la quota di produzione dei day-surgery è quella prevalente (76,6 milioni su 94 milioni di euro). Il 38,6% del valore complessivo è prodotto dalle strutture di natura privata presenti nel territorio di Asl Milano. I dati analitici sono riportati nella tabella Ricoveri R.5 Pronto Soccorso L analisi che segue risulta dall elaborazione del flusso PS, istituito recentemente a livello nazionale. Grazie ai dati rilevati è possibile trarre informazioni utili sulle caratteristiche e condizioni di salute dell utenza, sull attribuzione dei codici di triage all accettazione e alla dimissione, sui tempi del trattamento e sulle prestazioni erogate.
DPCS 215 Analisi di Contesto Le tabelle analitiche, consultabili attraverso i link, specificati riguardano i seguenti aspetti. Composizione per genere ed età (tab. 1). La quota dei minori è del 2%, gli ultrasettantenni il 17,4%. Composizione per cittadinanza (86% italiani, cfr. tab. 2) Distribuzione per luogo di residenza (74 % residenti ASL Milano, cfr. Tabb. 3 e 4). Modalità di arrivo. Il 78,4% degli utenti si reca al pronto soccorso con mezzi propri; il 15% giunge mediante 118 (tabella 5). Responsabile dell invio (69% decisione propria, tab. 6). Esito dimissione (a domicilio 77,2%, ricoverato 12,9%; tab. 7) Codici priorità. Il 18,3% dell utenza classificata all entrata, come codice bianco, il 68,9% come codice verde. In uscita la valutazione iniziale è confermata nel 73,6% dei casi, mentre nel 22,1% vengono fatte valutazioni meno critiche (tabelle 8 e 9). Tempi del trattamento. Il 64,6% dell utenza risulta presa in carico entro un ora; l 83,6% entro due ore, il 91,8% entro tre ore. Entro tre ore risultano dimessi il 66,1% dei pazienti; entro sette ore il 9,5% (tabella 1). Tempi di trattamento e codici triage. Entro un ora sono presi in carico il 55,1% dei codici bianchi, il 62,% dei codici verdi, il 9,9% dei codici gialli, il 98,5% dei codice rossi (tabella 11). Tipo problema di salute. Nel 35,1% dei casi l indicazione generica altri sintomi e disturbi. Il primo dei problemi di salute definiti e il trauma o ustione (18,6%). I sintomi o disturbi ostetrico-ginecologici e i sintomi o disturbi oculistici costituiscono la seconda e la terza causa definita di accesso al pronto soccorso ( 9,5% e 5,4% rispettivamente). Nella tabella 12 viene riportata la casistica completa dei problemi. Origine trauma. Si registrano 17,9% incidenti in strada, 15,1% incidenti domestici, 8,9% incidenti sul lavoro. Nel 41,7% dei casi viene rilevata l indicazione di incidenti in altri luoghi chiusi (tabella 13).