Fisica per scienze ed ingegneria

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Dalla legge dei gas perfetti si ha il rapporto tra il numero di moli dei due gas R T 1 V 2 P V 1. =n 1. RT 2 =V 2 qundi: n 1 = T 2. =n 2.

Transcript:

Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 20 Fino a circa il 1850 su riteneva che la meccanica e la termodinamica fossero due scienze completamente distinte. La legge di conservazione dell energia si riteneva valida solo per i fenomeni meccanici. Verso il 1850 Joule condusse i suoi famosi esperimenti che dimostrarono l esistenza di un forte legame tra il trasferimento di energia sotto forma di calore, nei processi termici, e trasferimento di energia sotto forma di lavoro nei processi meccanici.

Energia Interna= Tutta l energia del sistema che è associata con i suoi componenti microscopici atomi e molecole- quando questi vengono osservati in un sistema di riferimento in quiete rispetto al centro di massa del sistema. L energia interna include l energia cinetica dovuta ai moti casuali di traslazione, rotazione e vibrazione delle molecole. L energia potenziale vibrazionale associata alle forze tra atomi e molecole, e l energia potenziale elettrica dovuta alle forze elettriche tra molecole. Dalla definizione data sopra, rimane esclusa l energia cinetica del moto del sistema attraverso lo spazio. L energia interna è associata alla temperatura del corpo (con alcune eccezioni, per esempio cambiamenti di stato). Calore= scambio di energia attraverso la superficie che racchiude il sistema dovuto ad una differenza di temperatura tra il sistema e l esterno. Prima degli esperimenti di Joule si pensava al calore come un fluido (detto calorico) che si trasferiva da un corpo ad un altro per effetto della differenza di temperatura. Si definì un unità di misura per il calore, la caloria (cal), definita come: 1 cal=quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura di 1 g d acqua da 14.5 C a 15.5 C. 1 Cal =1000 cal=1 Kcal.

Equivalente meccanico del calore. Esperimento di Joule. Se i due blocchi di massa m scendono di un tratto h, perdono una quantità di energia potenziale data da: DU=2mgh Variando le condizioni sperimentali (massa dei blocchi, massa dell acqua etc) dimostrò proporzionalità tra 2mgh e il prodotto tra la massa dell acqua e l aumento di temperatura (per def proporzionale al numero di calorie). La costante di proporzionalità era 4.186 J/g* C. Cioè 4.186 J di energia meccanica innalzano di 1 C la temperatura di un grammo di acqua (cioè equivalgono ad 1 cal). 1 cal=4.186 J Equivalente meccanico del calore.

Calore specifico e calorimetria. Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 20 Quando si fornisce calore ad un sistema (lontano dai cambiamenti di stato) la temperatura aumenta. Si vede che l energia fornita come calore necessaria per aumentare di 1 C la temperatura della sostanza dipende dalla natura della sostanza e dalla massa. Definiamo la capacità temica C di un campione come la quantità di energia necessaria per aumentare la temperatura di 1 C. Allora se Q produce una variazione di temperatura DT Q=C*DT Definiamo il calore specifico c di una sostanza come la capacità termica per unità di massa. Quando la temperatura aumenta Q e DT sono considerati positivi (energia entra nel sistema). Quando T diminuisce, Q e DT sono negativi (energia esce dal sistema).

Calorimetria Metodo per misurare il calore specifico di una sostanza. Consiste nello scaldare il campione ad una certa temperatura T x, immergergerlo in un contenitore (termicamente isolato) contenente acqua a temperatura T a, con T x >T a e misurare la temperatura di equilibrio T f. Ovviamente la quantità di energia ceduta dal corpo caldo è uguale alla quantità di energia assorbita dal corpo freddo: Siano m x, c x e T x la massa, il calore specifico e la temperatura iniziale del corpo e m a, c a e T a le stesse grandezze per l acqua.

Calore Latente In prossimità dei cambiamenti di fase non vale più la proporzionalità tra Q e DT. Se la quantità di energia Q è necessaria per cambiare la fase di una massa m di sostanza, si definisce il calore latente (nascosto) come: Il calore latente è quindi dato da: Si definisce il calore latente di fusione e quello di evaporazione. Esempio: da 0 e 100 C, nessun cambiamento di fase, il calore specifico vale 1 cal/g* C (cioè 4.16 J/g* C), allora Q=mcDT= 1*10-3 *4.19*100 = 419J. Esempio: passaggio da liquido a vapore, cambiamento di fase, il calore latente di evaporazione vale 2.26*10 6 J/kg e allora Q=m*L= =1*10-3 *2.26*10 6 = 2260 J.

Lavoro e calore nelle trasformazioni termodinamiche Lo stato di un sistema viene descritto da un certo numero di variabili (pressione, volume, temperatura, energia interna) dette variabili di stato. (Per i sistemi meccanici le variabili di stato includono U e K). Variabili di scambio (variabili che compaiono al secondo termine del principio di conservazione dell energia) Per i sistemi termodinamici il calore è una variabile di scambio, ma lo è anche il lavoro. Consideriamo un gas contenuto in un cilindro con un pistone mobile. Cerchiamo una espressione per il lavoro. Pensiamo di comprimere il pistone in modo quasi-statico (il sistema rimane all equilibrio). Se il gas è a pressione P, e l area del pistone è A, esercita una forza F=PA.

Se il gas viene compresso, dv<0 e dw>0. Se il gas si espande dv>0 e dw<0. Se il gas rimane a volume costante dw=0. Integrale=Area sotto la curva nel grafico PV Il lavoro compiuto su un gas in una trasformazione quasi-statica quando il gas passa da uno stato iniziale a uno stato finale è l opposto dell area sotto la curva che collega lo stato iniziale allo stato finale in un diagramma PV.

Importante: il lavoro compiuto dipende dal particolare percorso seguito Valore intermedio

L energia scambiata sotto forma di calore dipende dal percorso seguito (dalla particolare trasformazione). Due recipienti con stessi valori iniziali di P, V e T. Viene ridotta lentamente la forza applicata al pistone e il gas si espande compiendo lavoro. La sorgente di energia fornisce il calore necessario a mantenere T costante. Nel secondo caso (espansione libera) il sistema è isolato, viene rotta la membrane, il gas si espande senza compiere lavoro. Inoltre il sistema è isolato e non viene scambiata energia. Nel primo caso viene scambiato lavoro ed energia, nel secondo caso no. Trasformazioni da stessi stati iniziali a stessi stati finali, ma l energia scambiata dipende dal percorso seguito. Sorgente di energia: una fonte di energia talmente grande che il trasferimento di una quantità finita di energia non cambia la sua temperatura Espansione adiabatica libera

Primo principio della termodinamica: Avevamo enunciato il principio di conservazione dell energia: int Il primo principio della termodinamica è un caso particolare del principio di conservazione dell energia che descrive quei processi in cui l unica forma di immagazzinamento di energia che varia è l energia interna e le uniche forme di scambio di energia in gioco sono calore e lavoro: Deve esistere una funzione di stato (dipende dallo stato del sistema, ma non da come il sistema ci è arrivato) che è l energia interna del sistema. Q e W separatamente dipendono dal modo con cui avviene la trasformazione, ma la loro somma è una funzione di stato.

Sistema Isolato (non interagisce con l ambiente circostante). In tal caso W=Q=0 Allora: L energia interna di un sistema isolato rimane costante. Trasformazione ciclica: la trasformazione inizia e termina nello stesso stato. L energia fornita al sistema è opposta al lavoro compiuto sul sistema. Si può dimostrare che in una trasformazione ciclica il lavoro compiuto sul sistema in un ciclo è uguale all area racchiusa dalla curva che rappresenta la trasformazione nel piano PV

Applicazioni del primo principio ai processi che riguardano i gas. Trasformazione adiabatica: una trasformazione durante la quale il sistema non scambia energia sotto forma di calore, Q=0. Energia interna di un gas perfetto dipende solo dalla temperatura (trasformazione adiabatica) In una compressione adiabatica W>0, allora DE int >0 la temperatura aumenta. Viceversa in una espansione adiabatica DE int diminuisce e la temperatura diminuisce. La trasformazione vista prima è la cosidetta espansione adiabatica libera in cui l energia interna rimane costante. Nel gas perfetto l energia interna dipende solo dalla temperatura (per cui T rimane costante).

Trasformazione Isobara (a P costante). Pistone libero di muoversi. Nella figura: la pressione del gas sarà sempre uguale alla pressione dovuta al peso del pistone + pressione atmosferica). In generale in una trasformazione isobara sia Q che W sono diversi da zero. Se P= costante W= - P(V f - V i ) Trasformazione isobara Trasformazione Isovolumica o Isocora (a V costante). Pistone bloccato nella figura: il volume del gas sarà sempre uguale. Se V= costante, il lavoro è nullo. Se viene fornito calore a V costante, tutta l energia trasferita rimane nel sistema come aumento dell energia interna.

Trasformazione isoterma (T costante) PV=nRT= costante Tutta l energia che entra nel sistema come calore viene trasferita all esterno come lavoro. Espansione isoterma di un gas perfetto.

Numericamente W è l area sotto la curva (cambiata di segno). Nell espansione Vf>Vi il lavoro compiuto sul gas è negativo, cioè il gas compie lavoro verso l esterno. Viceversa se viene compresso

Si identifichino la trasformazione sobara, isocora, isotermica e adiabatica. Si noti che per la B Q=0. Escluso dal programma paragrafo 20.7