Introduzione all attività bancaria



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Transcript:

Università Bicocca - Milano Anno Accademico 2007 / 2008 Introduzione all attività bancaria Corso di Risk Management Milano, 27 Febbraio 2008 1

Organizzazione Lezioni nella fascia oraria 16,45-19,00 Ricevimenti (Senati): inviare le richieste all indirizzo mail (PROVVISORIO): mauro.senati@intesasanpaolo.com Esame finale basato sui temi discussi in aula 2

Programma Corso Docente Argomento Durata Data e orario Senati Bee Attività bancaria: introduzione alle poste che generano le diverse tipologie di rischio 1.5 Classificazione delle tipologie di rischio 1.5 Concetti introduttivi: prezzi, rendimenti, concetto di portafoglio, CAPM 1.5 Concetti introduttivi: moto browniano e distribuzione lognormale 1.5 27 febbraio 2008 (h.16,45-19,00) 28 febbraio 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Senati Rischi di credito: definizione di default (regolamentare, di mercato), approccio di Vigilanza 1.5 5 marzo 2008 (h.16,45-19,00) Modelli di scoring, LGD, EAD e valutazione operazioni di Structured Finance 1.5 Bee Elementi di base di risk management quantitativo: distribuzioni di perdita 1.5 6 marzo 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Rischio e misure di rischio 1.5 Bee Opzioni; concetti di non arbitraggio e di neutralità rispetto al rischio; 1.5 12 marzo 2008 (h.16,45-19,00) Tecniche di pricing di opzioni: formula di Black & Scholes, metodo Monte Carlo 1.5 Bee Tecniche standard per i rischi di mercato: approccio varianze/covarianze, mappatura delle posizioni, stima della volatilità 1.5 13 marzo 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Tecniche standard per i rischi di mercato: problema della code pesanti e della non linearità; backtesting 1.5 Senati Bee Senati Bee Modelli di project finance (simulazione) 1.5 1.5 Rischio di credito: il problema univariato - modelli di scoring, LGD e EAD 1.5 Rischio di credito: il problema univariato - distribuzioni di perdita su crediti, stima della PD 1.5 Rischio di credito - approccio gestionale: modelli di portafoglio 1.5 Portfolio Manager MKMV (simulazione) 1.5 Rischio di credito: il modello di Merton; asset correlation e default correlation 1.5 Rischio di credito: il modello di Vasicek 1.5 19 marzo 2008 (h.16,45-19,00) 20 marzo 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) 26 marzo 2008 (h.16,45-19,00) 27 marzo 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Senati Modelli di capital allocation, misurazione performance, pricing 1.5 1.5 2 aprile 2008 (h.16,45-19,00) Bee Rischio di credito: la distribuzione asintotica nel modello di Vasicek 1.5 3 aprile 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Rischio di credito: l'assorbimento di capitale in Basilea 2 1.5 Bee Rischio di credito: il problema multivariato: modelli fattoriali 1.5 10 aprile 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Rischio di credito: il problema multivariato: modelli di portafoglio (mistura Bernoulliana e Poissoniana) 1.5 Bee Valutazione strumenti derivati: formalizzazione 1.5 17 aprile 2008 (h.11.30-13.00 e 14.30-15.15) Copule nei modelli di portafoglio 1.5 3

Composizione per argomenti Argomento Banking Rischio di credito Rischio di mercato Rischio operativo Valutazione fin. Altro % del corso 10% 55% 10% 5% 15% 5% 4

Industria dei servizi finanziari: introduzione Principali tipologie societarie: Istituti di deposito Assicurazioni Finanziarie SIM e Investment Banks Fondi pensione Fondi comuni di investimento Hedge Funds... 5

Industria dei servizi finanziari: i prodotti Le società elencate nell industria finanziaria offrono, a differenza che in passato (anche se in forma differenziata), tutti i principali prodotti / servizi del settore: Servizi di pagamento Prodotti di risparmio Lending business al consumo Underwriting equity debito Prodotti Assicurativi Prodotti di risk management 6

Industria dei servizi finanziari: istituti di deposito All interno della prima categoria di intermediari rientrano le tipologie societarie su cui è focalizzata l analisi del corso: Banche commerciali Istituti di risparmio Istituti di credito a medio / lungo termine Credit Unions (US) Altri (Casse rurali e artigiane,...) 7

Banche commerciali: caratteristiche... Hanno bilancio maggiormente diversificato rispetto a quello delle altre depository institutions e: detengono depositi raccogliendo fondi con varie modalità, nell attivo inseriscono come area principale di investimento i finanziamenti erogati a clientela e con finalità diverse: prestiti al consumo business loans (commercial / industrial) mutui residenziali finanza di progetto... detengono altre forme di investimento: titoli di debito immobili... 8

Banche commerciali:... continua Entrate rilevanti da spreads tra tassi attivi e passivi, anche se i margini si sono ridotti sensibilmente negli ultimi 10 anni Finanziano la propria operatività tramite equity, depositi da clientela, altri fondi (interbancario passivo, emissioni di prestiti subordinati,...) Caratterizzate da un leverage molto più elevato di quello delle imprese del settore industriale (gli asset possono essere finanziati con % di debito > 90%) La struttura per scadenze di attivo / passivo può mostrare mismatch: es. finanziamento di asset a medio / lungo termine tramite strumenti liquidi quali depositi a breve e intebancario (prima fonte di rischio maturity mismatch / interest rate risk e liquidity risk) Rilevanza di posizioni Off-Balance, attività spesso legate alla generazione di commissioni: erogazione di garanzie / impegni (es. lettere di credito), derivati 9

Banche commerciali: il bilancio 10

Banche commerciali: attivo 11

Banche commerciali: attivo 1 a parte 12

Banche commerciali: attivo 2 a parte 13

Banche commerciali: attivo 3 a parte 14

Banche commerciali: altre voci 15

Banche commerciali: indici finanziari 16

Banche commerciali: patrimonio di vigilanza 17

Banche commerciali: patrimonio di vigilanza - continua 18

Banche commerciali: relazione con le imprese del settore industriale... Hanno problematiche comuni in termini di: Specializzazione / diversificazione Adeguamento al cambiamento dei mercati Assetti proprietari e corporate governance Funzione produttiva la funzione produttiva è l elemento caratterizzante e l imprenditore è un agente razionale che massimizza il profitto sotto il vincolo della tecnologia esistente : economico = Ricavo totale - Costo economico totale 19

Banche commerciali:... e principali differenze Rispetto al settore corporate le banche mostrano alcune differenze in termini di: Prodotti / servizi offerti alla clientela Fonti di finanziamento Generazione ricavi da prodotti dell attivo e del passivo di bilancio e soprattutto il principio di massimizzazione del profitto e l obiettivo generale di creazione di valore per gli azionisti avvengono attraverso la gestione del capitale di rischio 20

Banche commerciali: struttura e relazione con i mercati finanziari Mercati Azionisti risorse finanziarie Business Unit X 1 BANCA Business Unit X 2 Business Unit X 3... lending depositi asset mgmt... clientela remunerazione rischio 21

Banche commerciali: un esempio di struttura per divisioni Private Banking Retail Clientela Mass Clientela Affluent Piccoli Operatori Economici Mid Corporate Grandi Gruppi Banca d Affari Finanza Sviluppo Partecipate Corporate Centre Italia Estero Settore Capital Markets diversi prodotti necessità di misurare separatamente la combinazione rischio / rendimento come società autonome necessità di gestire a livello centralizzato la raccolta di risorse finanziarie 22

Banche commerciali: gerarchia di portafogli e problema di capital allocation Linea di credito 1 BU1 L. Corporate 1 L. Corporate 2 Linea di credito 2... BANCA D AFFARI BU2... Banca 1 Banca 2 Titolo 1 Titolo 2... BANCA... Derivato fin. 1 Mid Corporate 1 Derivato fin. 2 DIVISIONE COMMERCIALE BU3 Mid Corporate 2......... Mr X BU4 Mr Y......... SETTORE AREA GEOGRAFICA LIVELLO DI RISCHIO 23

Depository institutions: altre tipologie Istituti di risparmio Intermediari che, oltre alla raccolta di depositi da privati, sono specializzati nell erogazione di mutui residenziali finanziati prevalentemente con depositi di breve termine e altri fondi Istituti di credito a medio / lungo termine Intermediari specializzati nell erogazione di finanziamenti per scadenze elevate (cambiamento nella normativa ha portato ad un inserimento di questa categoria tra gli istituti di credito tradizionali. Spesso comunque operativi come unità specialistiche all interno di gruppi diversificati) Credit Unions (US) Intermediari nonprofit, i cui proprietari sono in genere i depositanti che detengono un unico bond (es. studenti o dipendenti), specializzati in piccoli prestiti al consumo direttamente ai proprietari Altri (Casse rurali e artigiane,...) 24

Investment Banking: un accenno Attività Specializzate nelle attività di emissione titoli in termini di origination, underwriting e distribuzione (wholesale) Attive anche nel settore corporate finance: M&A Advisory, corporate restructuring,... Emissioni Altro Relative a equity e debito IPOs nel caso di società il cui debito o equity non sia ancora tra le attività soggette a trading sui mercati Private placement qualora la sottoscrizione di titoli avvenga tramite offerta privata anzichè pubblica (la banca agisce come agente per il collocamento dietro corresponsione di commissioni) Market Making: implica la creazione di un mercato secondario relativo ad un asset Trading: legato a market making, dove il trader prende una posizione su un asset 25

Società finanziarie: un accenno Sales Finance Institutions Specializzati nell erogazione di crediti a clienti di un particolare gruppo (es. Ford) Personal Credit Institutions Specializzati nel erogazione di crediti ai consumatori Business Credit Institutions Specializzati nell erogazione di crediti alle imprese, in particolare tramite contratti di leasing per macchinari e di factoring (la finanziaria acquista accounts receivable a sconto dai clienti dell impresa, assumendo l onere della raccolta) 26

Modalità di valutazione delle banche: un approccio classico APERTURA DEL RETURN ON EQUITY IN INDICI FINANZIARI ROA Profit Margin Net Income Total Operating Income Total Operating Income Interest Expense Provision for Loan Losses Total Operating Income ROE Net Income Totale Equity Capital Net Income Total Assets Noninterest Expense Total Operating Income Income Taxes Total Operating Income Equity Multiplier Total Assets Total Equity Capital Asset Utilization Total Operating Income Total Assets Interest Income Total Assets (components) Noninterest Income Total Assets (components) 27

Modalità di valutazione delle banche: evoluzione ultimo decennio CONTRAZIONE MARGINI In passato gli elevati margini tra tassi attivi e passivi consentivano alle banche una gestione meno dinamica del proprio bilancio RICERCA DI FONTI DI RICAVO ALTERNATIVE La contrazione dei tassi di mercato e dei margini bancari, tipica del mercato domestico ed internazionale, ha spostato l attenzione sulla componente servizi NECESSITÀ DI MISURARE I RISCHI ASSUNTI E cresciuta l esigenza di misurare i profili di rischio, per evitare che i margini contenuti siano erosi dal progressivo deterioramento della qualità dei portafogli gestiti 28

Modalità di valutazione delle banche: componente di rischio RAPM RAPM + MVA Creazione di valore EVA=Utile - Ke*VaR+Rf*VaR =(Raroc-(Ke-Rf))*VaR RAPM = risk-adjusted performance measure ROE Capitale Economico Misurazione Rischi Rielaborazioni gestionali Capitale Economico Misurazione Rischi Rielaborazioni gestionali DATI CONTABILI DATI CONTABILI DATI CONTABILI 29

Modalità di valutazione delle banche: RAPM ROC Redditività netta, rapportata al capitale assorbito misurato secondo le regole di Vigilanza RORAC Redditività netta, rapportata al capitale assorbito misurato in base alle regole dei modelli interni RARORAC Redditività netta aggiustata per il rischio, rapportata al capitale assorbito misurato in base alle regole dei modelli interni 30

Le banche: perchè sono diverse dalle altre imprese Sfruttano le imperfezioni dei mercati... Svolgono funzione di monitoraggio e favoriscono quindi il flusso di risorse finanziarie da agenti in eccesso di risparmio verso agenti volti all investimento... Sono soggette a maggiore attenzione da parte delle Autorità di Vigilanza Rischio di esternalità negative per il resto dell economia in caso di situazione anomala degli intermediari finanziari 31

Uno schema di riferimento Famiglie FI (brokers) Imprese Cash Depositi e polizze assicurative FI (asset transfomers) Equity e debito Cash 32

Sintesi aree generali di specializzazione Information services Liquidity services Price-risk reduction services Transaction cost services Maturity intermediation services 33

Aree di specializzazione per tipologia di intermediario Money supply transmission: Banche Credit allocation: Es. farm banks Intergenerational transfers: fondi pensione, compagnie di assicurazione Servizi di pagamento: Banche, altre Denomination intermediation: fondi comuni, fondi pensione 34