Filiera vitivinicola: ruolo socioeconomico e prospettive di sviluppo alla luce dei nuovi scenari evolutivi

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Transcript:

Filiera vitivinicola: ruolo socioeconomico e prospettive di sviluppo alla luce dei nuovi scenari evolutivi DENIS PANTINI Responsabile Area Agricoltura e Industria Alimentare 14 maggio 2010

I temi di approfondimento I risvolti socioeconomici della filiera vitivinicola Il vino ai tempi della crisi: impatti, tendenze in atto e scenari evolutivi Nuovi mercati, opportunità di crescita e percorsi di sviluppo per il vino italiano

La filiera vitivinicola italiana: il quadro d insieme (2007/2008) Coltivazione agricola Trasformazione Consumi * Consumi apparenti 506.000 aziende (di cui 24% vini Doc/Docg) 712.450 ettari di superficie investita (di cui 42% vini Doc/Docg) 64 Mln quintali di uva raccolta 44 milioni di ettolitri di vino (di cui 32% Doc/Docg) 9.044 mln di Euro valore alla produzione (8% totale alimentare) 5.770 Mln Euro di consumi interni* 3.655 Mln Euro di export (18% totale export alimentare)

Vino, una risorsa comune: la coltivazione della vite nelle zone difficili SAU a vite coltivata in collina e montagna 523.367 ettari 69% totale SAU a vite (9% SAU coltivata* in montagna e collina) Nord 59% (18%) Centro 95% (7%) Sud 67% (8%) * Seminativi e coltivazioni arboree

Vino, una risorsa comune: il presidio del territorio e l indotto economico In Italia, 1 agricoltore su 3 coltiva la vite. la vite è una coltura perenne profondamente radicata nei territori agricoli europei rappresentandone una componente essenziale e contribuendo al loro mantenimento e alla conservazione. Il suo impatto sul paesaggio si esplica nella limitazione dell erosione dei suoli, dello scorrimento delle acque in superficie e attraverso la stabilizzazione degli areali collinari contro i movimenti franosi (Commissione Europea, Working paper, 2006) Il giro d affari legato al turismo enogastronomico in Italia è stimato in oltre 3 miliardi di euro * * Fonte: Osservatorio sul turismo del vino

Consumi di vino: la forbice nell andamento tra totale Mondo e Italia 223,2 236,6 35,1 24,5 Indice 1991/95 = 100 Volumi in milioni di ettolitri * Previsione OIV

La nuova allocazione dei consumi di vino nel mondo (.000 ettolitri) Francia 37.310 29.900-20% Italia 35.122 24.500-30% Germania 18.544 20.250 +9% Spagna 15.439 11.300-27% Regno Unito 6.542 12.680 +94% ========================= Stati Uniti 18.579 27.250 +47% Canada* 1.792 3.957 +121% Giappone* 1.361 2.578 +89% Cina* 5.098 13.279 +160% Russia* 6.487 10.600 +63% * Dati 1991/95 e 2006, fonte OIV 1991/95 2009 Var. %

1995 1996 1997 Il vino, un prodotto globale (trend nell export internazionale di vino, Mrd $) 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 35 30 25 20 15 10 5 0 10,2 + 187% 28,4 29,3 22,4 20,7 19,8 17,3 13,8 14,1 14,2 11,5 12,4 12,7 12,7

I principali esportatori mondiali/1 (variazione nelle quote all export, in valore) Quota 96: 10,8% Quota 08: 20,0%

I principali esportatori mondiali/2 (trend delle quote all export, in volume) Media anni Top 5 UE Emisfero Sud + USA 1981-1985 75,6% 1,6% 1986-1990 78,8% 3,1% 1991-1995 75,5% 8,0% 1996-2000 71,2% 14,8% 2001-2005 65,1% 23,3% 2009* 59,9% 30,8% Top 5 UE = Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Germania Emisfero Sud = Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Sud Africa * previsione OIV

Come cambia la propensione all export (% volumi esportati su produzione)

I principali attori internazionali e nazionali (2008/2009) Top imprese quotate in Borsa Fatturato (MLN ) Export (% fatturato) 1. Constellation Brand (USA) 2.626 40% 2. Foster s Group (AUS) 2.215 33% 3. Distell Group (RSA) 668 30% 4. Vina Concha y Toro (CIL) 363 81% 5. Boizel Chanoine Champagne (F) 300 41% In Italia, le prime 10 imprese vinicole per fatturato incidono congiuntamente per appena il 25% sull export totale di vino

La propensione all export delle cooperative vitivinicole italiane La cooperazione vitivinicola per fatturato (583 imprese, 3,2 miliardi di euro) Il 59% delle cooperative vitivinicole italiane esporta Il 50% delle cooperative con fatturato < 10 Mln non esporta Fonte: Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana

Con chi ci si deve confrontare? (Quota di mercato alimentare e concentrazione della GDO in Europa, 2008)

Mercati di importazione: consolidati e promettenti (import di vino, Mln $) 2001 2008 2009 Regno Unito 2.758 5.196 4.346 Stati Uniti 2.233 4.621 3.893 Germania 1.721 2.992 2.770 Canada 581 1.562 1.476 Giappone 779 1.322 1.062 Svizzera 620 1.102 1.019 = = = = = = = = = = = = = = Russia 164 721 n.d. Cina 24 381 458 Honk Kong 59 366 518 Brasile 60 186 196 Repubblica Ceca 35 203 179

L export di vino italiano (valori e quantità) +40,9% +8,0%

Il riposizionamento nelle tipologie esportate (mln kg) +35% -25% +66%

Il ruolo dell Italia nei principali mercati tradizionali Valore import di vini : quota e posizionamento dell Italia tra i primi 3 esportatori in quel mercato QUOTA 2001 2009 Italia Ranking Leader 1. Regno Unito 8,3% 14,0% 2 Francia 2. Stati Uniti 27,5% 29,6% 1 Italia 3. Germania 33,9% 36,9% 1 Italia 4. Canada 17,3% 19,5% 2 Francia 5. Giappone 14,0% 13,9% 2 Francia 6. Svizzera 24,4% 32,6% 2 Francia

e in quelli più dinamici Valore import di vini : quota e posizionamento dell Italia tra i primi 3 esportatori in quel mercato QUOTA Ranking 2001 2009 Italia Leader 1. Russia* 4,7% 20,0% 2 Francia 2. Cina 14,2% 5,5% 5 Francia 3. Honk Kong 5,8% 2,7% 5 Francia 4. Brasile 24,1% 13,3% 4 Cile 5. Rep. Ceca 24,2% 25,5% 1 Italia * Quota 2001 e 2008

nov-07 gen-08 mar-08 mag-08 lug-08 set-08 nov-08 gen-09 mar-09 mag-09 lug-09 set-09 nov-09 gen-10 Ma la crisi pesa sui consumi interni 102 100 andamento delle vendite al dettaglio; indice nov 07= 100, destagionalizzato e a prezzi costanti 98 Alimentari 96 94 92 Non Alimentari Totale 90

* Al netto del trading di Champagne e calano i prezzi medi all export per tipologia Variazione nei prezzi medi all export del vino italiano * (2009 vs 2008) Spumanti Imbottigliati 1. Regno Unito -1,8% -10,9% 2. Stati Uniti -5,4% -4,4% 3. Germania -3,3% -3,5% 4. Canada -12,9% -6,2% 5. Giappone -9,8% -5,5% 6. Svizzera -6,2% -4,3% 7. Russia -3,3% -34,3% MONDO -0,7% -6,2%

Il caso del mercato USA/1 L effetto sostituzione nelle tipologie di vino complessivamente importato negli USA (variazione % 2009/2008) valori volumi Rossi imbottigliati -16% -1% Bianchi imbottigliati -10% -3% Frizzanti e spumanti -22% -1% Altri imbottigliati -16% -8% Sfusi +39% +96% TOTALE VINI -13% +11%

Il caso del mercato USA/2 L effetto sostituzione nella provenienza di vino importato negli USA (variazione % 2009 su 2008) valori volumi Francia -31,5% -16,5% Italia -8,5% -2,5% Australia -8,0% +25,9% Cile +21,6% +107,2% Argentina +17,4% -1,5% TOTALE VINI -13,2% +11,4%

Ma l Italia è costretta ad esportare

Tendenze in atto e opportunità di crescita/1 Secondo diversi istituti di previsione, nei prossimi anni e nonostante la crisi, il trend di crescita dei consumi di vino dovrebbe continuare (+6% entro il 2012). In particolare, gli USA dovrebbero diventare il primo mercato per consumo di vino, con una quota pari ad oltre il 12% dei volumi mondiali (già oggi incidono per l 11,5%) Cina, India e Russia rappresentano invece i mercati emergenti in cui i consumi cresceranno più rapidamente con incrementi esponenziali. Da oggi al 2020, la classe media (con redditi fino a 30.000 $ annui) in Cina e in India raddoppierà, arrivando rispettivamente a 1 miliardo e a 500 milioni di persone. L effetto più rilevante con possibili riflessi futuri determinato da questa crisi riguarda l espulsione dal mercato di vini con un prezzo/qualità non equo e sostituibili con prodotti concorrenziali (anche di diversa provenienza territoriale).

Tendenze in atto e opportunità di crescita/2 La crisi ha portato ad un ribasso continuo delle quotazioni nel corso del 2009, accentuato anche dall elevato surplus produttivo dell Australia (100 milioni di casse, pari a 9 Mln ettolitri di vino, destinate a raddoppiare nel giro di due anni) I dati sulle importazioni di vino negli USA per il primo bimestre 2010 evidenziano, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, una ripresa: +7% nei valori e +4% nei volumi. Di questa ripresa sembra beneficiare soprattutto l Italia: le importazioni statunitensi di vino italiano per tale bimestre registrano un +5% nei valori a fronte di un +2% nelle quantità. Le tipologie che evidenziano una crescita maggiore nei valori sono i rossi imbottigliati (+10%) e gli spumanti (+22%).

Le opportunità per il vino italiano all estero esistono (2009) Valore import vino (Mln $) Tasso di crescita * Quota Italia 1. Honk Kong 518 36% 3% 2. Cina 458 53% 6% 3. Singapore 280 13% 4% 4. Brasile 196 19% 13% 5. Messico 144 12% 11% 6. Corea del Sud 112 21% 16% * Tasso di crescita composto annuo, periodo 2002-2009

e anche gli strumenti a sostegno L OCM prevede una dotazione complessiva a valere per il periodo 2009/2013 di 275 milioni di euro da dedicare ad attività di promozione del vino italiano nei Paesi Terzi Anno Risorse (Mln ) 30% Quota Nazionale (Mln ) 70% Quota Regionale (Mln ) 2009 6,4 1,9 4,5 2010 35,0 10,5 24,5 2011 49,4 14,8 34,6 2012 82,4 24,7 57,7 2013 102,2 30,7 71,5

Ma occorre conoscere bene i mercati da aggredire I consumatori di vino non sono tutti uguali e non hanno tutti gli stessi gusti I canali per la commercializzazione del vino variano da mercato a mercato: USA: sistema distributivo fortemente regolamentato Germania: hard discount (40% delle vendite) Regno Unito: grandi catene a libero servizio (con diffusa tendenza a scontistica e promozioni) Russia, Cina e Polonia: forte sviluppo della GDO India: catene alberghiere e ristorazione di alto livello, forti dazi all import che variano da regione a regione

E sul mercato nazionale? (propensione all acquisto diretto dal produttore) I canali di acquisto preferiti dai consumatori di vino (prima risposta e fra parentesi risposta multipla, indagine 2010 su 510 responsabili acquisti di vino in Italia)

Considerazioni conclusive Uno dei principali punti di forza del vino italiano è la distintività territoriale. Tale distintività è però possibile solo in presenza di una filiera vitivinicola in grado di sostenersi economicamente. Per mantenere questa sostenibilità occorre guardare lontano. Sfruttare al meglio le opportunità promozionali derivanti dall OCM per la promozione sui mercati esteri evitando di disperdere tali risorse in mille rivoli e soprattutto orientando tale promozione solo dopo aver compreso a fondo le peculiarità del mercato target. Senza dimenticare, sul mercato interno, le opportunità derivanti dalla propensione all acquisto diretto del consumatore/turista.

Grazie per l attenzione! DENIS PANTINI Responsabile di Area Agricoltura e Industria Alimentare NOMISMA spa 051 6483188 denis.pantini@nomisma.it