Cognome Nome Matricola

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Transcript:

Cognome Nome Matricola DOCENTE Energetica Biomedica DM 270 Elettronica Informazione Informatica DM509 Problema 1 Nel circuito di figura (a) i resistori hanno valori tali che R 1 / = 2 e i condensatori piani hanno tutti capacità a vuoto C = 20pF, con le armature distanti d = 5mm; il condensatore C 1 è completamente riempito di un materiale isolante avente costante dielettrica relativa κ = 3. A regime, con il tasto T chiuso, il generatore fornisce una forza elettromotrice tale che il campo elettrostatico all interno di C 1 valga E 1 = 2kV/m. Calcolare: 1) il campo elettrostatico all interno di C 3 E 3 2) la forza elettromotrice del generatore E 3) la carica di polarizzazione sulle superficie del dielettrico in C 1 q 1p Solo per i corsi di Ingegneria informatica (DM270 e DM509), Elettronica (DM509), Biomedica (DM509) e Ingegneria dell energia (DM509) Il tasto T viene aperto, figura (b), e il sistema assume una nuova condizione di equilibrio elettrostatico. Calcolare: 4) la variazione di carica erogata dal generatore q C 1 κ C 2 R 1 C 1 κ C 2 R 1 T E T E C 3 C 3 (a) (b) Il gruppo dei condensatori è un parallelo fra C 1 e C 2 a sua volta in serie con C 3. Tale gruppo non è però isolato a causa della presenza del ramo con l interruttore. Quest ultimo obbliga, nella condizione di regime, la differenza di potenziale ai capi dei condensatori a soddisfare alla condizione di corrente stazionaria dettata dalla legge di Ohm nella maglia con il generatore. Si modifica pertanto l equilibrio delle cariche ai capi dei condensatori rispetto alla condizione di.isolamento (vedi domanda 4). 1).Poichè la distanza fra le armature è la stessa E 1 = V 1 E 3 V 3 Inoltre le differenza di potenziale ai capi di C 1 e C 3 sono istante per istante V 1 = R 1 i e V 3 = i Per cui 2) La forza elettromotrice è quindi ottenibile da V 1 = V 2 = E 1 d = 10V V 3 = E 3 d = 5V E 1 E 3 = V 1 V 3 = R 1 = 2 E 3 = 0.5E 1 = 1 kv m E = V 1 + V 3 = 15V

3) La carica di libera sulle armature di C 1 è q 1 = κcv 1 = 0.6nC per cui quella di polarizzazione è q 1p = κ 1 κ q 1 = 0.4nC 4) Aprendo l interruttore si ripristina la condizione di isolamento del gruppo dei condensatori ai cui capi si ha la differenza di potenziale erogata dal generatore. La presenza delle resistenze non influisce quindi più in alcun modo sulla distribuzione di carica sulle armature dei condensatori. La carica libera sulle armature di C 2 e C 3 è q 2 = CV 2 = 0.2nC e q 3 = CV 3 = 0.1nC per cui la carica inizialmente presente sulle armature è q in = q 1 + q 2 + q 3 = 1nC La capacità equivalente del circuito è 1 b C = 1 eq ( 1+κ )C + 1 C = κ + 2 1 κ +1 C C eq b = κ +1 κ + 2 C = 16pF e quindi la carica finale è q fin = C b eq E = 0.24nC La variazione di carica erogata dal generatore è infine q = q fin q in = 0.66nC

Solo per i corsi di Ingegneria informatica (DM270 e DM509), Elettronica (DM509 e DM270), Biomedica (DM509 e DM270), Ingegneria dell energia (DM509) e Ingegneria dell Informazione (DM509 e DM270 Problema 2 I due piani carichi di figura, distanti L = 1.00 cm sono mantenuti a una differenza di potenziale V 2 V 1 = 1.20 10 3 V. Nella zona a sinistra del piano 1 e a destra del piano 2 esiste un campo magnetico B 0 uniforme uscente dal foglio. Un protone (e/m = 10 8 C/kg) viene lanciato orizzontalmente dal piano 1 con velocità v 0 = 10 6 m/s, descrivendo la traiettoria di figura. Si determini: 1) la velocità con la quale raggiunge il piano 2 v B 2) il modulo del campo magnetico se il protone attraversa per la seconda volta il piano 2 fino al punto C ad una distanza d = 2.00 cm al di sotto del punto B B 0 Solo per i corsi di Ingegneria informatica (DM270 e DM509), Elettronica (DM509), Biomedica (DM509) e Ingegneria dell energia (DM509) 3) il raggio di curvatura della traiettoria del protone, nella zona di campo magnetico a sinistra del piano 1 r 1 4) il tempo per percorrere la traiettoria ABCDE t 1) Utilizzando la legge di conservazione dell energia 2) Scrivendo la forza di Lorentz 1 2 mv B 2 1 2 mv 0 2 = ( ev 2 ev 1 ) v B = v 2 0 2 e ( m V 2 V 1) = 8.72 10 5 m /s ev B B 0 = ma = m v B 2 B 0 = 2mv B = 0.872T R ed 3) Poiché la forza elettrostatica è conservativa, la velocità in D è uguale alla velocità iniziale v 0 in A, per cui riscrivendo la forza di Lorentz nella zona a sinistra del piano 1 si ottiene r 1 = mv 0 = 1.15cm eb 0 4) Tra le piastre il moto è uniformemente accelerato e poiché v A =v D =v 0 e v B =v C si ha a = ee m = e V 2 V 1 = 1.2 10 13 m /s t AB = t CD = v 0 v B = 10.7ns m L a mentre nel campo magnetico il moto avviene con la frequenza di ciclotrone, per cui il tempo di percorrenza è indipendente dalla velocità. Quindi π = ωt = e m B 0 t t BC = t DE = mπ = 36ns eb 0 per cui infine t = t AB + t BC + t CD + t DE = 93.4ns

Problema 3 Due sbarrette A e B conduttrici composte di materiali diversi, con massa uguale m = 12 g e resistenza rispettivamente R A = 4 Ω e R B = 10 Ω sono poste perpendicolarmente a due binari conduttori distanti D = 10 cm immersi in un campo magnetico uniforme B = 2 T normale alla superficie individuata dai binari. Esse possono essere messe in movimento mediante un meccanismo che fornisce contemporaneamente un impulso controllato alle due sbarrette. Se l impulso è fornito in modo che le sbarrette si muovano con velocità v A e v B concordi la corrente iniziale che circola attraverso di esse è i 1 = 3 ma, mentre se è fornito in modo che si muovano con velocità v A e v B opposte è i 2 = 6 ma. Determinare: 1) il modulo dell accelerazione subita dalle sbarrette appena messe in moto nei due casi a 1, a 2 2) la velocità iniziale impressa alle sbarrette dall impulso v A, v B 3) l energia dissipata nelle due sbarrette fino all istante in cui si fermano U d R A B R B D 1) Le accelerazioni della sbarretta A e della sbarretta B si ricavano dalle due equazioni del moto i 1 DB = ma 1 i 2 DB = ma 2 a 1 = i 1 DB m a 2 = i 2DB m = 0.05m / s2 = 0.1m / s2 2) La risultante delle forze elettromotrici indotte in ciascuna delle due sbarrette dal loro moto ( E A = BDv A e E B = BDv B ) è E 1 = E A E B se v A e v B sono concordi e invece è E 2 = E A + E B se v A e v B sono opposti, per cui abbiamo E i 1 = 1 BD = ( v A v B ) R A + R B R A + R B E i 2 = 2 BD = ( v A + v B ) R A + R B R A + R B Sommando e sottraendo membro a membro le equazioni si ha v B = R A + R B ( 2BD i 1 + i 2 ) = 0.315m /s v A = R A + R B ( 2BD i 1 i 2 ) = 0.105m /s 3) Tutta l energia cinetica viene dissipata per effetto Joule U d = 1 2 mv A 2 + 1 2 mv B 2 = 6.61 10 4 J

Solo per i corsi di Ingegneria dell Informazione (DM270 e DM509), Elettronica (DM270), Biomedica (DM270) e Ingegneria dell energia (DM 270) Problema 4 Luce di frequenza ν = 5 10 14 Hz incide su un reticolo di diffrazione, le cui fenditure sono larghe a e distanti tra di loro d, passo del reticolo. Si osserva la formazione di massimi principali d interferenza in trasmissione per la seguente successione ordinata di valori di sen θ, se θ è l angolo tra la direzione del massimo principale osservato e la normale al piano del reticolo θ = 0: senθ = 0, 0.05, 0.10, 0.20, 0.25, 0.35, Calcolare: 1) il passo del reticolo d 2) la larghezza delle fenditure a 3) il numero minimo di fenditure di un reticolo, per separare nella direzione senθ = 0.10, secondo il criterio di Rayleigh, due lunghezze d onda che differiscono di λ /λ = 2 10 4 1) Considerando il massimo del primo ordine si ha λ = c λ = 0.6µm dsenθ = mλ d = ν 0.05 = 12µm 2) I massimi principali di ordine m = 3, 6 senθ = 0.15,0.30 cui si ha un minimo di diffrazione delle singole fenditure, per cui a sinθ = m λ ( minimo di diffrazione) d sinθ = mλ ( massimo di interferenza) a d = m m = 1 3 = 2 a = 4 µm 6 3) Il potere risolutivo del reticolo è ( ) non si osservano perché corrispondono alle direzioni in R = λ λ = mn per cui poiché alla direzione senθ = 0.10 corrisponde il massimo del secondo ordine m = 2 N = 1 λ = 2500 fenditure. 2 λ N