L OLIVICOLTURA in LOMBARDIA

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L OLIVICOLTURA in LOMBARDIA Panoramica La superficie investita ad olivo in Lombardia, secondo gli ultimi dati Istat (2013) è di 2.333 ettari. Rispetto alla dimensione provinciale, si registra una differenziazione notevole tra le varie superfici ad olivo, con la provincia di Brescia che detiene l 87% degli investimenti, seguita con notevole distanza dalle restanti province, interessate in maniera marginale, alla coltura. Nel panorama olivicolo nazionale, l olivicoltura lombarda rappresenta una piccola nicchia di altissima qualità. Lungo le riviere del laghi di Lombardi e del Garda si coltivano le varietà leccino, pendolino, frantoio, casaliva, sbresa. Grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli e ad un patrimonio varietale ricco e diversificato, si producono oli pregiati, di alta qualità. Sono presenti sul territorio regionale due Denominazioni di origine: Garda, nelle province di Mantova e Brescia, e Laghi Lombardi nelle province di Brescia, Como, Lecco e Bergamo. Distribuzione provinciale della superficie e della produzione di olive (anno 2012) Sup. in produz. (ha) % su totale Regione Resa (Q/ha) Produz. totale (Q.li) % su totale Regione Produz. raccolta (Q.li) % su totale Regione Como 83 3,56% 15,0 1.245 2,05% 1.245 2,05% Bergamo 127 5,44% 14,9 1.893 3,12% 1.893 3,12% Brescia 2.036 87,27% 27,6 56.288 92,81% 56.288 92,81% Mantova 20 0,86% 14,5 290 0,48% 290 0,48% Lecco 60 2,57% 15,0 900 1,48% 900 1,48% LOMBARDIA 2.333 100,00% 26,0 60.651 100,00% 60.651 100,00% Fonte: elaborazioni AIPOL su dati Istat Ripartizione provinciale delle superifici olivetate Lecco Como 2,57% 3,56% Mantova 0,86% Bergamo 5,44% Brescia 87,27% Fonte: elaborazioni AIPOL su dati Istat (2013)

La regione produce solo extra vergine. I dati Agea relativi alla campagna 2013/2014 mostrano che in regione erano attivi 26 frantoi. Le prospettive di sviluppo La realtà olivicola del Nord Italia, se comparata alla realtà nazionale rappresenta un segmento marginale rispetto alle 500mila tonnellate di olio che in media sono prodotte in Italia ogni anno. La produzione della Lombardia gioca, invece, un ruolo di rilievo per quanto riguarda l aspetto qualitativo. Questo dato risulta ancora più significativo se si considera che le due DOP presenti in Regione ( Garda e Laghi Lombardi ) coprono la quasi totalità delle produzioni di olio. Ciò ha permesso all olivicoltura regionale un approccio differenziato al mercato che ha portato ad un posizionamento di nicchia di particolare pregio, consolidato nel corso degli anni. Tali peculiarità riguardano non solo il prodotto olio in quanto tale ma tutto il contesto ambientale, paesaggistico, sociale, culturale e turistico di cui questo prodotto è componente essenziale. La particolare valenza che l olivicoltura assume nel Nord Italia, quindi, fa si che il settore sia connotato da problematiche ed esigenze diverse da quelle dell olivicoltura nazionale. In particolare l olivicoltura lombarda deve confrontarsi con problemi e contesti spesso opposti a quelli delle altre olivicolture regionali in Italia, quali: produzioni limitate;sbocchi di mercato certi in quanto le produzioni sono d alta qualità e spesso certificate DOP; forte domanda del prodotto collegata alla sua tipicità ed al flusso turistico. Tutto ciò comporta nei fatti l immissione del prodotto sul mercato a prezzi molto elevati. Bisogna quindi porre l attenzione sul riassetto produttivo attraverso uno sviluppo equilibrato che si ponga l obiettivo di salvaguardare il territorio. Essenzialmente si tratta di operare sul miglioramento delle tecniche colturali esistenti e sulla valorizzazione varietale.

I dati sulle vendite Analizzando i dati relativi al 2012, nel confronto con l anno precedente, si evince che nel 2012 sono stati venduti in Italia più di 217 milioni di litri di olio per un valore di 850milioni di euro. La categoria più venduta è stata quella dell extra vergine che concentra il 72% del fatturato con 157 milioni di litri venduti. L olio d oliva si assesta su un livello del 13% e l olio 100% italiano raggiunge il 12% con 29 milioni di litri venduti. Le performance degli oli biologici e Dop-Igp risultano, invece, residuali. Rispetto al 2011 si evidenzia una leggerissima contrazione delle vendite, sia in volume, sia in valore (-1%) Ripartizione % delle vendite di olio in volume per categorie (2012) DOP IGP 1% 2.770.763 BIO 1% 1.934.726 Oliva 13% 29.030.113 100% Italiano 12% 26.119.591 Extravergine 72% 157.419.918 litri

L analisi regionale delle vendite di extra vergine evidenzia che la Lombardia è la regione che primeggia con 24 milioni di litri venduti per un valore di 97 milioni di euro, seguita dalla Toscana con 16 milioni di litri per un valore di 60 milioni di euro e dal Lazio con 15 milioni di litri ed un valore di 55 milioni di euro. Ripartizione delle vendite di olio extravergine per regione nel 2012 25.000.000 20.000.000 15.000.000 10.000.000 5.000.000 - Per gli oli a denominazione le vendite si concentrano prevalentemente nel Nord Italia dove spicca, ancora una volta, la Lombardia con quasi 738 mila litri venduti per un fatturato di circa 8 milioni di euro. 800.000 Ripartizione delle vendite di olio Dop-Igp per regione nel 2012 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 -

Anche per l olio extravergine biologico le vendite raggiungono il massimo in Lombardia con 483mila litri venduti per un fatturato di circa 4 milioni di euro. Buoni risultati anche in Veneto con 218mila litri venduti ed un fatturato di 1,6 milioni di euro, in Emilia Romagna con 210mila litri ed un fatturato di 1,7 milioni di euro ed in Toscana con 206mila litri ed 1,6 milioni di euro. Ripartizione delle vendite di olio Bio per regione nel 2012 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 - Per quanto riguarda i prezzi si evidenzia un posizionamento similare per l extra vergine e il 100% italiano, mentre per le produzioni con una maggiore connotazione qualitativa si riscontra un posizionamento di prezzo maggiormente premiante soprattutto al Nord. Prezzi di vendita nel 2012 per categoria Sardegna Sicilia Basilicata/Calabria Puglia Campania Abruzzo/Molise Umbria Lazio Marche Toscana Emilia Romagna Liguria Lombardia Veneto Friuli Trentino Piemonte e Val d'aosta 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 100% Italiano BIO DOP IGP Oliva Extravergine

L analisi del contesto generale evidenzia che i prezzi praticati nella GDO nel 2012 sono risultati sostanzialmente stabili. Gli attuali prezzi delle categorie di maggior pregio, tranne il caso degli oli Dop e Igp (in alcuni contesti), mettono in evidenza la necessità di strutturare adeguate strategie di filiera, in grado di supportare al meglio le produzioni e valorizzarle anche all interno della GDO. In tale situazione di mercato permangono le difficoltà per il raggiungimento di un adeguato livello di redditività per gli olivicoltori che producono olio di qualità e non vedono adeguatamente remunerati i costi di produzione sostenuti. E importante porre l accento su una maggiore segmentazione di mercato, che consenta, attraverso politiche ad hoc, di rispondere ai bisogni più evoluti dei consumatori. I dati sulla produzione Incidenza % sulla produzione regionale per lago (elaborazione AIPOL su dati SIAN) Dal grafico si può notare come la produzione di olio in Lombardia sia concentrata soprattutto attorno ai tre grandi laghi della Regione: Lario, Sebino e soprattutto Garda. Dalla serie storica dei dati produttivi in regione Lombardia si possono fare alcune riflessioni: - Prima degli anni 80 si nota una forte alternanza delle produzioni data soprattutto da una scorretta gestione agronomica delle piante.

- Dopo l 85 (annata in cui una forte gelata ha compromesso molti oliveti) e grazie anche all intervento di AIPOL si nota come la produzione sia costante e in lento ma continuo aumento. - Incrociando inoltre questi dati con l utilizzo del suolo ci si rende conto che la continua perdita di aree agricole non ha comunque determinato un deterioramento della produzione olivicola regionale. Questo perché il miglioramento delle tecniche agronomiche ha permesso un aumento di produzione della singola pianta continuativo e costante. Inoltre la crescita qualitativa del prodotto ha permesso di imporre sul mercato prezzi di vendita sempre maggiori, aumentando la redditività della coltura, considerata prima dell avvento di AIPOL, un attività completamente marginale Si può quindi affermare con certezza che il lavoro di AIPOL è stato di fondamentale importanza per la tutela e salvaguardia dell olivicoltura regionale che non solo ha una valenza di carattere economico, ma soprattutto ambientale e paesaggistico. 1955 1980 1999 2007 USO SUOLO (Lombardia) SUP. (HA) % SUP. (HA) % SUP. (HA) % SUP. (HA) % Aree Antropizzate 100.000 4,2 194.000 8,1 302.000 12,6 336.000 14,1 Aree Agricole 1.322.000 55,4 1.262.000 52,9 1.087.000 45,5 1.043.000 43,7 Boschi e Aree Naturali 888.000 37,2 854.000 35,8 917.000 38,4 927.000 38,8 Uso del suolo in Lombardia (elaborazione AIPOL su base dati ERSAF)

Produzione olio e olive in regione Lombardia-serie storica (elaborazione AIPOL su base dati SIAN e ISTAT)