Sistemi logistici inter-aziendali come fattore di competitività nel settore alimentare



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Sistemi logistici inter-aziendali come fattore di competitività nel settore alimentare R. Secchi V. Veronesi M. Bettucci Operations and Technology Unit

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 2

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 3

Scopo e ambito della ricerca Il progetto di ricerca si pone l obiettivo di: illustrare come le imprese del settore alimentare affrontano il tema della logistica; analizzare il contributo che la logistica può fornire sul fronte del recupero di competitività delle aziende alimentari. Con riferimento all ampio spettro dei temi logistici, la ricerca si focalizza sui seguenti aspetti: la gestione integrata dei flussi fisici e dei flussi informativi, secondo l accezione di logistica più diffusa tra gli studiosi e i manager; l adozione di prassi e modalità di governo della variabile logistica che possono essere promosse e gestite sia a livello intra-aziendale che inter-aziendale; lo sviluppo di modalità gestionali improntate su maggiori livelli di collaborazione tra le aziende della filiera. 4

Scopo e ambito della ricerca In questa sede vengono presentati i risultati preliminari del progetto di ricerca con l obiettivo di condividere le evidenze più significative e raccogliere ulteriori spunti per l approfondimento delle tematiche evidenziate. La ricerca è stata commissionata dal Gruppo Giovani di Federalimentare alla Unit Produzione e Tecnologia della Scuola di Direzione Aziendale dell Università Bocconi. Il progetto di ricerca ha coinvolto: Raffaele Secchi: ricercatore Università Bocconi e docente senior della Unit; Vittoria Veronesi: docente della Unit e PhD student; Marco Bettucci: docente senior della Unit; Valerio Begozzi: research assistant presso la Unit. 5

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 6

La Supply Chain del settore alimentare Source Make Deliver Sell GD / DO Iper Materiali di confezionamento Stabilimenti di trasformazione CE.DI Piattaforme secondarie, distributori, concessionari Super Superette Hard discounts Normal Trade Normal Trade Consumatori Finali CE.DI Materie prime Ho.Re.Ca Ho.Re.Ca. Attività distributive Trade 7

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche strutturali Concentrazione attori GDO 8

Aumento della concentrazione degli attori della GDO GDO Altro Francia 94% 6% PESO % FATTURATO GDO SUL FATTURATO TOTALE UK Germany Italy 70% 89% 83% 30% 11% 17% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte dati: AC Niielsen 2005 Francia 89% FATTURATO CUMULATO DEI PRIMI 5 ATTORI UK Germany 69% 76% Italy 55% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Fonte dati: AC Niielsen 2005 9

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche strutturali Concentrazione attori GDO Frammentazione del mercato 10

Elevata frammentazione del mercato Imprese Dipendenti Francia 180 632 NUMEROSITA E DIMENSIONE MEDIA IMPRESE HO.RE.CA (VALORI x 1.000) UK Germany Italy 115 121 224 812 810 1.555-500 1.000 1.500 2.000 Fonte dati: Eurostat 2005 Francia 1,30 NUMERO PdV FOOD & BEVERAGE (x 1.000 ab.) UK Germany 0,58 0,99 Italy 2,97 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 Fonte dati: Eurostat 2005 11

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche strutturali Concentrazione attori GDO Frammentazione del mercato Frammentazione delle imprese produttrici 12

Elevata frammentazione delle aziende produttrici Imprese Dipendenti NUMEROSITA E DIMENSIONE MEDIA AZIENDE PRODUTTRICI UK Germany Italy 6.657 32.709 32.400 411.000 494.000 845.000-200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 ITALIA 15 GERMANIA 26 UK 61 Fonte dati: Elaborazione SDA Bocconi su dati Istat 2006, Eurostat 2005, Defra 2006 13

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche strutturali Concentrazione attori GDO Frammentazione del mercato Frammentazione delle imprese produttrici Concentrazione mercato logistico 14

Aumento della concentrazione degli operatori logistici 80 72 NUMERO AZIENDE PER RAGGIUNGERE 2 MLD DI VALORE AGGIUNTO 60 40 20 0 51 43 39 33 25 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2003 2006 (stima) Fonte dati: Confetra 2008 SPESA ATTIVITA DI MAGAZZINO DATA IN OUTSOURCING Francia UK Germany Italy 15% 38% 39% 39% 35% 27% 24% 48% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Fonte dati: Data Monitor 2004 15

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche strutturali Concentrazione attori GDO Frammentazione del mercato Frammentazione delle imprese produttrici Concentrazione mercato logistico Personalizzazione del prodotto 16

Aumento della personalizzazione del prodotto 1997 2002 2007 INCIDENZA DELLE PRIVATE LABEL SUL TOTALE VENDUTO GDO 50% 40% 30% 20% 10% 16% 11% 8% 11% 24% 39% 43% 38% 34% 21% 16% 17% 0% Italy Germany UK Francia Fonte dati: PLMA 2008, AC Nielsen 2004 MEDIA DEL NUMERO DI CODICI GESTITI DALLE AZIENDE PRODUTTRICI Materiali di confezionamento 801 Materie prime 358 Prodotti finiti 652 codici Fonte dati: SDA Bocconi 2004-2005 17

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche congiunturali Costi delle materie prime Costi energia Dinamiche strutturali Concentrazione attori GDO Frammentazione del mercato Frammentazione delle imprese produttrici Concentrazione mercato logistico Personalizzazione del prodotto 18

Aumento dei costi delle materie prime Cereali Olio di oliva ed altri oli e grassi Vini ed altre bevande Carne Frutta fresca e secca Ortaggi e legumi Latte e derivati 220 200 INDICI DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE NELL ULTIMO ANNO (ANNO 2000 = 100) 180 160 140 120 100 80 mar-07 apr-07 mag-07 giu-07 lug-07 ago-07 set-07 ott-07 nov-07 dic-07 gen-08 feb-08 mar-08 Fonte dati: Elaborazioni SDA Bocconi su dati ISMEA 2008 19

Incremento dei costi del carburante Gasolio Prezzo del greggio uro/litro $/barile COSTO DEL GREGGIO E DEL CARBURANTE 1,50 1,40 1,30 1,20 1,10 1,00 0,90 0,80 gen-04 apr-04 lug-04 ott-04 gen-05 apr-05 lug-05 ott-05 gen-06 apr-06 lug-06 ott-06 gen-07 apr-07 lug-07 ott-07 gen-08 apr-08 Fonte dati: ministero italiano dello sviluppo economico 2008 100 90 80 70 60 50 40 30 20

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Dinamiche congiunturali Costi delle materie prime 1 - Trasferendo i maggiori costi sui clienti Costi energia Dinamiche strutturali Perdita di competitività per i produttori Come recuperare competitività? 2 - Espandendo il mercato Concentrazione attori GDO Frammentazione del mercato Frammentazione delle imprese produttrici Concentrazione mercato logistico 3 - Riducendo i costi Personalizzazione del prodotto 21

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Peso % sul fatturato 1 Trasferendo i Costo materiali di maggiori costi sui clienti confezionamento 2 - Espandendo il mercato 14% Recupero quote di mercato (in Italia) Internazionalizzazione Costo materie prime 46% Costo di trasformazione 12% Leve commerciali di prezzo (sconti, promozioni, iniziative mktg, ecc.) Leve commerciali di servizio Costo magazzini e trasporti 9% Materia prima 3 - Riducendo i costi Magazzini 36% Trasformazione Packaging Logistica Trasporti 55% Altro 9% Fonte dati: SDA Bocconi 2008 22

Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività 1 Trasferendo i maggiori costi sui clienti 2 - Espandendo il mercato Recupero quote di mercato (in Italia) Internazionalizzazione Leve commerciali di prezzo (sconti, promozioni, iniziative mktg, ecc.) Leve commerciali di servizio Materia prima 3 - Riducendo i costi Trasformazione Packaging Logistica 23

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 24

Metodologia di ricerca Il progetto di ricerca ha previsto le seguenti attività: focus group iniziale con soggetti operanti nel settore al fine di condividere le linee guida della ricerca e indirizzare lo sviluppo del modello di riferimento; analisi di articoli/casi pubblicati nella letteratura nazionale e internazionale al fine di identificare le prassi di natura logistica che possono avere un impatto diretto e indiretto sulla competitività aziendale; formalizzazione di un modello di riferimento che ponga in relazione la competitività con le prassi logistiche individuate; sviluppo di un questionario e raccolta dati dal campo al fine di evidenziare la reale percezione delle aziende rispetto al tema oggetto dell indagine; analisi di alcuni casi reali nazionali e internazionali con l obiettivo di approfondire le prassi caratterizzate da maggiori potenzialità o da un minor grado di diffusione. 25

Il modello adottato Gestione scorte Gestione ordini Gestione sistema distributivo Previsioni di vendita Logiche di gestione delle scorte Interscambio informativo nel processo di gestione degli ordini Gestione dati relativi a eventi promozionali Packaging e imballaggio Scelte di assetto distributivo Outsourcing magazzini Stoccaggio e preparazione ordini Trasporti COMPETITIVITÀ Servizi logistici a supporto del processo di internazionalizzazione Gestione delle informazioni legate alla tracciabilità e rintracciabilità Logistica di ritorno Riduzione impatto ambientale Internazionalizzazione Servizi a valore aggiunto 26

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 27

Sintesi del campione indagato 40% SCOMPOSIZIONE AZIENDE PER FATTURATO 30% 20% 10% 7,4% 29,6% 18,5% 18,5% 14,8% 11,1% 0% <10 10-50 50-100 100-200 200-400 > 400 Fatturato in MLN di euro 50% SCOMPOSIZIONE AZIENDE PER NUMERO DIPENDENTI 40% 30% 20% 25,9% 40,7% 33,3% 10% 0% 0-50 50-250 >250 numero di dipendenti 28

Sintesi del campione indagato 60% 50% 51% 40% MIX DI CANALI DISTRIBUTIVI 30% 20% 10% 12% 13% 23% 0% GDO Normal Trade Ho.Re.Ca Altro 60% 50% 48% 43% MIX DI PRODOTTI DISTRIBUITI 40% 30% 20% 22% 35% 10% 0% surgelato congelato fresco temperatura controllata secco Risposte multiple 29

Propensione e mercati di esportazione 70% Nord America 10% 63% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% % di esportazione EU ovest sul fatturato 13% 58% Sud America 3% 22% Africa 3% 7% EU est 0-20 % 21-40 % 41-60 % 61-80 % 81-100 % 4% 4% Giappone 8% Australia 8% 30

Importanza assegnata ai driver di competitività Nessun impatto Impatto elevato 0 1 2 3 4 5 gestione previsioni di vendita logiche di gestione delle scorte interscambio informativo nel processo di gestione ordini gestione dati relativi a eventi promozionali outsourcing dei trasporti outsourcing magazzini stoccaggio e preparazioni ordini scelte di assetto distributivo supporto della logistica ai processi di internazionalizzazione gestione informazioni legate alla tracciabilità/rintracciabilità gestione logistica di ritorno Valori modali 31

Importanza assegnata ai driver di competitività PMI vs aziende grandi dimensioni Fatturato < 50 MLN di euro Fatturato > 50 MLN di euro Nessun impatto Impatto elevato 0 1 2 3 4 5 gestione previsioni di vendita logiche di gestione delle scorte interscambio informativo nel processo di gestione ordini gestione dati relativi a eventi promozionali outsourcing dei trasporti outsourcing magazzini stoccaggio e preparazioni ordini scelte di assetto distributivo supporto della logistica ai processi di internazionalizzazione gestione informazioni legate alla tracciabilità/rintracciabilità gestione logistica di ritorno Valori modali 32

Livello di adozione delle prassi gestionali (1/2) 0% 20% 40% 60% 80% 100% processo strutturato di previsione delle vendite 67% collaborative forecasting utilizzo software demand planning prassi collaborative di gestione scorte (VMI, CRP) 19% 26% 26% postponement 7% sistemi informativi per la gestione scorte 26% EDI/webEDI, portali web 59% conferma d'ordine elettronica fattura elettronica 30% 32% advance shipping notes sistemi informativi per la gestione promozioni 22% 26% 33

Livello di adozione delle prassi gestionali (2/2) 0% 20% 40% 60% 80% 100% esternalizzazione dell'attività di trasporto 85% aggregazione tra aziende per contratto unico con fornitori trasporto 11% ottimizzazione dei percorsi (multidrop/multipick) 40% trasporto multimodale 23% esternalizzazione attività stoccaggio e preparazione ordini 41% aggregazione tra aziende per contratto unico con fornitori di stoccaggio e all. ordini 4% utilizzo di barcode 85% utilizzo radiofrequenza 52% tecnologie per il picking 7% utilizzo etichette elettroniche (RFID) 12% utilizzo di magazzini automatici 26% concentrazione del numero delle strutture distributive 50% outsourcing della gestione documentale 7% utilizzo operatore logistico per la distribuzione estera 54% tracciabilità del prodotto finito nella filiera 93% utilizzo di società di interscambio e noleggio pallet (pallet pooling) 22% utilizzo di contenitori riutilizzabili 30% gestione dello smaltimento prodotti scaduti 63% 34

Livello di adozione delle prassi gestionali PMI vs aziende grandi dimensioni (1/2) Fatturato < 50 MLN di euro Fatturato > 50 MLN di euro 0% 20% 40% 60% 80% 100% processo strutturaro di previsione delle vendite collaborative forecasting 21% 33% 50% 76% demand planning prassi collaborative di gestione delle scorte (VMI, CRP) 10% 10% 25% 35% postponement sistemi informativi per la gestione delle scorte 0% 10% 20% 35% EDI/webEDI, portali web conferma d'ordine elettronica 20% 40% 35% 71% fattura elettronica advance shipping notes 22% 20% 24% 38% sistemi informativi per la gestione delle promozioni 10% 35% 35

Livello di adozione delle prassi gestionali PMI vs aziende grandi dimensioni (2/2) Fatturato < 50 MLN di euro Fatturato > 50 MLN di euro 0% 20% 40% 60% 80% 100% esternalizzazione dell'attività di trasporto aggregazione tra aziende per contratto unico con fornitori trasporto ottimizzazione dei percorsi (multidrop/multipick) trasporto multimodale esternalizzazione attività stoccaggio e preparazione ordini aggregazione tra aziende per contratto unico con fornitori di stoccaggio e all. ordini utilizzo di barcode utilizzo radiofrequenza tecnologie per il picking utilizzo etichette elettroniche (RFID) utilizzo di magazzini automatici concentrazione del numero delle strutture distributive outsourcing della gestione documentale utilizzo operatore logistico per la distribuzione estera tracciabilità del prodotto finito nella filiera utilizzo di società di interscambio e noleggio pallet (pallet pooling) utilizzo di contenitori riutilizzabili gestione dello smaltimento prodotti scaduti 0% 0% 0% 0% 0% 10% 12% 11% 10% 6% 12% 10% 12% 10% 25% 29% 19% 35% 30% 40% 29% 20% 35% 47% 50% 59% 60% 63% 63% 71% 80% 88% 100% 82% 90% 94% 36

Le prime evidenze emerse dall indagine empirica La percezione relativa all importanza delle differenti leve logistiche è piuttosto difforme: scarsa rilevanza attribuita all outsourcing dei magazzini rispetto all outsourcing dei trasporti; limitata considerazione del contributo ai processi di internazionalizzazione. Anche l utilizzo delle prassi logistiche è fortemente differenziato all interno del campione indagato: alcune prassi sono adottate in misura molto pervasiva (outsourcing trasporti, utilizzo barcode, tracciabilità del prodotto nella filiera); significativa adozione delle tecnologie informatiche; le prassi collaborative (forecasting e gestione scorte) sono ancora scarsamente applicate. La percezione dell importanza delle leve logistiche è pressoché simile tra PMI e aziende di maggiori dimensioni, mentre l adozione delle prassi è inversamente correlata con la dimensione aziendale (le piccole imprese mostrano mediamente un livello di adozione inferiore). 37

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 38

Casi di interesse Il Collaborative Forecasting: il caso Mediterraneo L utilizzo di un operatore logistico per la distribuzione estera: il caso Baguette La condivisione delle informazioni e il supporto della logistica ai processi di internazionalizzazione: il caso Made in Italy La pianificazione dei trasporti: il caso Daily Wine Le scelte di assetto distributivo: il caso Oakland 39

Caso Mediterraneo Prodotti realizzati con materia prima congelata (ad esempio zuppe, insalate e tranci di pesce) Azienda spagnola 18 gg lead time (dall ordine al ricevimento della merce) Azienda italiana Prodotti realizzati con materia prima fresca (ad esempio filetti di pesce) Azienda spagnola 24 gg lead time (dall ordine al ricevimento della merce) Azienda italiana 40

Caso Mediterraneo Per migliorare la situazione, le due aziende hanno stabilito di condividere previsioni a breve, medio e lungo periodo (Collaborative Forecasting): Azienda italiana Azienda spagnola Trasmissione settimanale dell ordine di acquisto e delle previsioni delle successive tre settimane Programmazione acquisti di materia prima su previsione di vendita annuale dell azienda italiana Trasmissione mensile delle previsioni dei successivi tre mesi Produzione anticipata sulla base delle previsioni fornite dall Italia Aggiornamento semestrale del budget di vendita annuale Creazione di una struttura per il controllo qualità 41

Caso Mediterraneo Prodotti realizzati con materia prima congelata (ad esempio zuppe, insalate e tranci di pesce) Riduzione lead time di 8gg Azienda spagnola 10 gg lead time (dall ordine al ricevimento della merce) Azienda italiana Prodotti realizzati con materia prima fresca (ad esempio filetti di pesce) Riduzione lead time di 14gg Azienda spagnola 10 gg lead time (dall ordine al ricevimento della merce) Azienda italiana 42

Caso Baguette 1 L azienda spagnola rifornisce i magazzini dell operatore logistico italiano ubicati in Spagna 2 Trasporto della merce a pieno carico 3 Stoccaggio della merce In Italia 4 Invio dell ordine all operatore logistico 5 Allestimento e preparazione ordini 6 Consegna della merce al cliente Negozi in franchising e ristoranti in Italia Partnership tra l azienda produttrice spagnola e l operatore logistico italiano che prevede da parte di quest ultimo anche l acquisto e la distribuzione dei prodotti. Elevato livello di informatizzazione consente di realizzare una serie di attività quali l invio degli ordini via web, l integrazione automatizzata degli ordini e la conferma automatica della fattura. 43

Caso Baguette 1 L azienda spagnola rifornisce i magazzini dell operatore logistico italiano ubicati in Spagna 2 Trasporto della merce a pieno carico 3 Stoccaggio della merce In Italia 4 Invio dell ordine all operatore logistico 5 Allestimento e preparazione ordini 6 Consegna della merce al cliente Negozi in franchising e ristoranti in Italia Riduzione dei tempi di penetrazione in un mercato estero. Riduzione delle barriere all uscita in caso di insuccesso. Riduzione del numero di interlocutori attraverso il consolidamento delle consegne ad un unico operatore logistico sul territorio nazionale. Riduzione del 33% del lead time dall ordine alla consegna al cliente. Semplificazione delle attività amministrative e riduzione dei costi occulti. 44

Caso Made in Italy Azienda alimentare italiana Azienda alimentare italiana Azienda alimentare italiana Made in Italy Operatore logistico Cliente finale Europa Cliente finale Stati Uniti Cliente finale Nuova Zelanda Obiettivo di Made in Italy è offrire al cliente estero una soluzione italiana totale, fornendo i più famosi prodotti alimentari italiani sia sotto la private label del cliente, che sotto il proprio brand. 45

Caso Made in Italy Azienda alimentare italiana Azienda alimentare italiana Azienda alimentare italiana Made in Italy Operatore logistico Cliente finale Europa Cliente finale Stati Uniti Cliente finale Nuova Zelanda Made in Italy, grazie alle sedi commerciali ubicate all estero, mantiene un forte presidio dei canali distributivi stranieri (scambio informativo con il cliente a valle). Inoltre, per mezzo di un sistema informatico sviluppato ad hoc, Made in Italy è in grado di assistere le aziende produttrici italiane nel controllo e monitoraggio, in tempo reale, delle scorte dei loro prodotti stoccati presso l operatore logistico (scambio informativo con il cliente a monte). La condivisione delle informazioni a monte e a valle permette alle aziende produttrici di pianificare l'acquisto sia delle materie prime che degli imballaggi e la spedizione dei prodotti finiti. 46

Caso Made in Italy Azienda alimentare italiana Azienda alimentare italiana Azienda alimentare italiana Made in Italy Operatore logistico Cliente finale Europa Cliente finale Stati Uniti Cliente finale Nuova Zelanda Le aziende produttrici possono usufruire del servizio refilling automatico. Sulla base dei dati relativi al livello di scorta a magazzino, alla scorta minima per articolo e all indice di rotazione target, Made in Italy invia alle aziende produttrici sue clienti un programma mensile, trimestrale o semestrale delle spedizioni da effettuare. 47

Caso Daily Wine Le ragioni della focalizzazione sulla pianificazione dei trasporti sono state: 24 ore perse per l allineamento dei dati con gli operatori logistici; difficile saturazione dei mezzi e scarsa ottimizzazione dei percorsi; difficoltà nel reperire informazioni certe e tempestive relative allo stato della consegna dei prodotti ai punti vendita. La piattaforma web-based per l integrazione e la comunicazione fra Daily Wine e i suoi partner logistici, ha consentito la realizzazione del seguente processo: MATTINA Operatore logistico POMERIGGIO Daily Wine 1 Invio del primo flusso di ordini 2 Pianificazione viaggi 3 Trasferimento pianificazione viaggi 4 Emissione conferme di spedizione 48

Caso Daily Wine MATTINA Operatore logistico POMERIGGIO Daily Wine 1 Invio del primo flusso di ordini 2 Pianificazione viaggi 3 Trasferimento pianificazione viaggi 4 Emissione conferme di spedizione Riduzione di 1 gg (da 5 a 4) del lead time di evasione degli ordini. Miglioramento della gestione delle informazioni verso gli operatori logistici. Tracking delle consegne con possibilità di conoscere lo stato di avanzamento della spedizione. Riduzione dei tempi nella gestione delle richieste di ottimizzazione dei carichi. Riduzione dei tempi nella gestione delle eccezioni delle date di consegna. 49

Caso Oakland Molti piccoli fornitori locali faticano a sviluppare relazioni commerciali con gli operatori della GDO poiché i centri distributivi non sono organizzati per gestire centinaia di piccole consegne settimanali. In UK per ovviare a questo problema, Oakland International offre i seguenti servizi: consolidamento di merci provenienti da centinaia di piccoli fornitori locali; preparazione di carichi misti per alcuni operatori della distribuzione (tra cui Tesco) e spedizione ai rispettivi centri distributivi; consolidamento delle attività di fatturazione con un risparmio del 20% nei costi di gestione amministrativa per i piccoli produttori e per i clienti della GDO; gestione degli ordini via EDI e generazione degli avvisi di spedizione (ASNs) per conto dei piccoli produttori al fine di soddisfare le richieste dei clienti GDO. 50

Caso By-Product L Industria di trasformazione alimentare, pur nella grande articolazione dei settori produttivi che la compongono, si caratterizza per una significativa produzione di sottoprodotti di lavorazione (by-product). Il sottoprodotto è un prodotto dell impresa che, pur non costituendo l oggetto dell attività principale, scaturisce in via continuativa dal processo industriale ed è destinato ad un ulteriore impiego o al consumo (D.Lgs. 152 del 2006 di attuazione della cosiddetta Delega Ambientale). Gli elevati costi logistici legati alla movimentazione verso l esterno di alcuni sottoprodotti, hanno spinto un azienda operante nel settore pasta e riso a investire nell ampliamento e nella diversificazione degli impianti di trasformazione per l utilizzo interno dei sottoprodotti. Costo logistico di movimentazione verso l'esterno ( /MT) Costo logistico movimentazione interna ( /MT) Riduzione dei costi di movimentazione Sottoprodotto A 63,00 2,00 97% Sottoprodotto B 38,00 8,00 79% Sottoprodotto C 28,00 3,00 89% 51

Agenda Introduzione: scopo e ambito della ricerca Dinamiche strutturali e congiunturali: impatto sulla competitività Metodologia di ricerca adottata Presentazione dei risultati dell indagine preliminare Analisi di alcuni casi di interesse Sintesi e direttrici di intervento 52

Sintesi e direttrici di intervento La competitività delle aziende del settore alimentare è fortemente influenzata da una serie di fattori contingenti: difficilmente contrastabili; caratterizzati da proiezioni negative anche per il prossimo futuro. La struttura della filiera e i fenomeni di concentrazione in atto amplificano la debolezza competitiva delle aziende: elevata frammentazione dei produttori rispetto agli operatori della distribuzione e agli operatori logistici; maggiori criticità per le piccole imprese. In questo scenario la logistica può costituire una leva di recupero di competitività: media 9% costi logistici sul fatturato opportunità di sviluppo, soprattutto in prospettiva internazionale. 53

Sintesi e direttrici di intervento I temi logistici non sono legati solo a questioni infrastrutturali o di trasporto, ma riguardano anche la complessa gestione dei rapporti tra gli attori a monte e a valle della filiera: necessità di sviluppare una maggiore propensione alla collaborazione interaziendale: superare le barriere culturali che conducono all individualismo; sfruttare le opportunità offerte dalle tecnologie web-based (meno invasive rispetto alle ICT tradizionali). Mettere a fattor comune i fabbisogni logistici: aumentare la massa critica per accrescere potere contrattuale nei confronti della distribuzione e degli operatori logistici. Sfruttare le potenzialità offerte dagli operatori logistici, non solo con riferimento ai servizi tradizionali ma: servizi di consolidamento dei flussi logistici; servizi di postponement; servizi di supporto ai processi di internazionalizzazione. 54

Sintesi e direttrici di intervento Il contributo degli operatori logistici deve essere maggiormente compreso e valorizzato: favorire lo sviluppo di una cultura logistica all interno delle piccole imprese che permetta al management di valutare criticamente le opportunità offerte; gli operatori logistici devono aumentare il livello di sintonia nei confronti del fabbisogno della piccola impresa; proporre pacchetti di servizi mirati per le piccole imprese. A livello istituzionale è necessario operare con l obiettivo di: facilitare l aggregazione e il consolidamento dei fabbisogni logistici supportando lo sviluppo di operatori specializzati; promuovere la penetrazione dei prodotti italiani nei mercati internazionali attraverso soggetti aggregatori d offerta ed erogatori di servizi a supporto dei processi di internazionalizzazione; favorire e stimolare, anche attraverso adeguati supporti finanziari, la nascita e lo sviluppo di reti e piattaforme logistiche a vocazione internazionale. 55