OCF OSTEOPATHY in CRANIAL FIELD il LACRIMALE O UNGUIS Veronica Esposito, D.O.

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Transcript:

OCF OSTEOPATHY in CRANIAL FIELD il LACRIMALE O UNGUIS Veronica Esposito, D.O. FOCUS Anatomia topografica: Osso in situ Rapporti ossei: tavolati Rapporti membranosi Rapporti nervosi: fori Rapporti vascolari Rapporti viscerali: fisiologia Ossificazione Assi e fisiologia di movimento Ascolto: Punti di repere E un piccolo osso pari, dagli antichi paragonato per forma e spessore ad un unghia. PARTECIPA ALLA FISIOLOGIA: Cavità orbitaria Cavità nasale Canale lacrimale LE FACCE= sono due facce La faccia mediale o nasale è rugosa e presenta solchi che completano le cellule etmoidali anteriore; la faccia laterale od orbitale presenta nel mezzo una cresta verticale (cresta lacrimale) che si 1

prolunga in basso con un piccolo uncino (hamulus lacrimalis), che articolandosi con il mascellare completa l orifizio superiore del canale naso-lacrimale. Al davanti di questa cresta si avvalla il solco lacrimale che insieme a quello corrispondente del processo frontale del mascellare, scava la fossa del sacco lacrimale. I MARGINI = sono quattro Il margine superiore si sutura con il frontale; il margine inferiore con il mascellare ed il processo lacrimale della conca inferiore; il posteriore con la lamina papiracea dell etmoide; l anteriore con il processo frontale del mascellare. RAPPORTI OSSEI Frontale Mascellare Cornetto inferiore Etmoide FRONTALE Pilastro interno del frontale: margine superiore MASCELLARE Branca ascendente mascellare: margine anteriore Branca interna mascellare: margine inferiore esterno (la parte interna si articola con il cornetto), delimita la fossa del sacco lacrimale la cresta lacrimale dell unguis e del mascellare delimitano la doccia del canale lacrimale l hamulus lacrimalis con il mascellare delimitano l orifizio superiore del canale nasolacrimale FISIOLOGIA DEL CANALE LACRIMALE Cresta mascellare e cresta lacrimale delimitano la doccia del canale lacrimale Questo canale scende obbligatoriamente tra queste due ossa Nella compagine interna il canale scende tra mascellare, lacrimale e turbinato inferiore. Infatti, il turbinato inferiore presenta il processo lacrimale che convoglia le lacrime nel 2

meato inferiore, cavità che si viene a formare tra la parete esterna delle fosse nasali e il turbinato inferiore CORNETTO O CONCA INFERIORE Apofisi lacrimale del cornetto: margine inferiore interno (la parte esterna si articola con il mascellare) E rugosa e presenta solchi che completano le cellule etmoidali anteriore CORRELAZIONI CLINICHE Difficoltà di lacrimazione, di drenaggio dell occhio e dell orbita Congiuntiviti: trattando il lacrimale, si risolvono abbastanza rapidamente soprattutto nel bambino; specialmente quando le congiuntiviti sono ricorrenti e sullo stesso occhio, è facile che l osso sia in disfunzione La mobilità dell osso lacrimale determina il funzionamento del canale lacrimale (apertura) OSSIFICAZIONE Osso di origine membranosa. 1 centro di ossificazione 3 mese vita fetale 1 asse verticale passante per il centro ASSI DI MOVIMENTO FISIOLOGIA DI MOVIMENTO Osso pari CRI: Rotazione esterna e rotazione interna 3

ROTAZIONE ESTERNA La cresta e l uncino lacrimale arretrano Il margine etmoidale si porta in avanti e in fuori Il canale lacrimale si apre durante la rotazione esterna. ROTAZIONE INTERNA La cresta e l uncino lacrimale si portano in avanti e in fuori Il margine etmoidale arretra Il canale lacrimale si chiude durante la rotazione interna. PUNTI DI REPERE Posteriormente alla branca montante del mascellare Commessura palpebrale mediale TEST CINETICO 4

Pz: supino O: lateralmente al pz Mano craniale: in appoggio sul frontale o sulle ali Mano caudale: indice sul lato esterno del lacrimale, medio ed anulare sul mascellare, mignolo sulla mandibola Durante la flessione si accompagna l osso lacrimale nella sua rotazione esterna; durante l estensione si accompagna nella sua rotazione interna. ROTAZIONE ESTERNA E ROTAZIONE INTERNA La cresta e l uncino lacrimale arretrano Il margine etmoidale si porta in avanti e in fuori ~ La cresta e l uncino lacrimale si portano in avanti e in fuori Il margine etmoidale arretra PER SAPERNE DI PIU Lo scopo del lavoro sul lacrimale è quello di aprire il canale lacrimo-nasale. La tecnica di apertura del canale lacrimo-nasale agisce tramite il legamento palpebrale interno. Posizionando l indice nella parte interna dell orbita, dove si incontrano la palpebra superiore con quella inferiore, si percepisce una resistenza data dal legamento palpebrale interno; la particolarità di questo legamento sta nel fatto che si divide in due: una porzione va sulla branca ascendente del mascellare, l altra verso l osso lacrimale. Con l indice si dà una componente verso dietro e dopo aver messo in tensione il legamento si tira verso l esterno, in questo modo, tramite la rotazione esterna di queste due ossa, si facilita l apertura del canale lacrimo-nasale. Questo lavoro è utile per i bambini che nascono con il canale lacrimo-nasale non pervio a causa di un tessuto che lo va ad ostruire; la secrezione lacrimale è continua, se questo canale è ostruito le lacrime prodotte, non potendo essere drenate attraverso il canale, fuoriescono dalle palpebre bagnando il viso del bambino. (se questa tecnica non è efficace si richiede l intervento dell oculista che con un ago perfora il tessuto che ostruisce il canale) La ghiandola lacrimale si trova nella parte supero-esterna dell orbita ed è attraversata dal muscolo elevatore della palpebra. Per aprire la palpebra c è una contrazione attiva di questo muscolo che comporta una spremitura della ghiandola lacrimale e quindi la secrezione delle lacrime; con 5

l apertura e la chiusura delle palpebre le lacrime vengono poi ripartite su tutta la superficie corneale. Tutto questo ha due scopi: il primo è quello di rinfrescare la cornea che è una zona normalmente piuttosto calda; il secondo è quello di migliorare il raggio di curvatura della cornea, spesso infatti a causa delle tensioni membranose la superficie corneale presenta delle irregolarità, migliorando il raggio di curvatura si migliora la rifrazione dei raggi che vi arrivano. I soggetti con paresi facciale hanno difficoltà a chiudere gli occhi (il muscolo orbicolare della palpebra è innervato dal VII nervo cranico) ma non si lamentano tanto del fatto che l occhio rimanga aperto, quanto piuttosto del fatto che l occhio bruci; questo è dovuto proprio al fatto che non venga attivata la ripartizione del film lacrimale. 6