FIBRILLAZIONE ATRIALE

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FIBRILLAZIONE ATRIALE

DEFINIZIONE La fibrillazione atriale è un aritmia sopraventricolare caratterizzata da desincronizzazione elettrica completa Vi corrisponde la perdita della funzione emodinamica (compromissione elettrica e meccanica atriale) L attività elettrica atriale diviene caotica, irregolare e a ciò corrisponde l irregolarità della risposta ventricolare, tendenzialmente tachiaritmica

Benefici del ritmo sinusale (ovvero cosa si perde con la FA) Sincronia di attivazione atrio-ventricolare (fatto più evidente nei soggetti con disfunzione Vsin, ridotta compliance Vsin può essere il meccanismo di esordio dei sintomi: EPA). Difficoltà a controllare la frequenza ventricolare e la sua regolarità (tachicardiomiopatia) Complicanze tromboemboliche

CLASSIFICAZIONE In base alla durata degli episodi e alle modalità di insorgenza ed interruzione la fibrillazione atriale si divide in: Parossistica: episodi di durata inferiore alle 48 ore con cardioversione spontanea Persistente: episodi di durata prolungata che necessitano di cardioversione farmacologica o elettrica Permanente: aritmia refrattaria alla cardioversione o cronicizzata per le numerose recidive

Fibrillazione atriale parossistica: Frequentemente insorge su cuore sano e termina spontaneamente Riconosce un innesco focale che nasce dalle vene polmonari Fibrillazione atriale persistente o permanente: Frequentemente su cuore malato e non termina spontaneamente Sono presenti foci e alterazioni strutturali atriali con micro- e/o macrorientri che portano alla FA

La fibrillazione atriale è una patologia che colpisce i soggetti anziani La prevalenza della fibrillazione atriale in ogni sua forma nella popolazione generale è del 0.5-1%, con trend in aumento nelle fasce di età tra i 70-80 anni. In Italia la prevalenza di FA è 285.000-570.000. L incidenza è di 57.000/anno. Go et al. JAMA 2001;285:2370-5.

Presentazione clinica - complicanze Asintomatica - reperto casuale (anziani) Palpitazioni/cardiopalmo Scompenso cardiaco/ edema polmonare acuto Dolore torocico, dispnea Evento embolico Ictus cardioembolico Embolia agli arti Infarto intestinale Sincope (rara, ma può verificarsi durante durante i cambi di ritmo e in pazienti con stenosi aortica)

L FA è la tachiaritmia più frequente nella pratica clinica, comporta scadimento della qualità di vita nella maggioranza di pazienti, causa il deterioramento della funzione cardiaca e può essere pericolosa perché associata a fenomeni tromboembolici

Eziologia e fattori predisponenti

Primo episodio di FA FA PAROSSISTICA: Autolimitante. Nell 80-85% dei casi si risolve entro le 48 ore spesso entro le prime 6-12 La persistenza oltre le 48 ore fa aumentare il rischio tromboembolici Può essere ricorrente Un numero elevato di soggetti non presenta patologie cardiovascolari importanti FA PERSISTENTE: non tende ad autolimitarsi cardioversione farmacologica o elettrica. Può essere ricorrente Un numero elevato di soggetti sono affetti da una patologia cardiovascolare FA PERMANENTE Un numero elevato di soggetti sono affetti da una patologia cardiovascolare

Valutazione clinica I livello Anamnesi e EO ECG Ritmo IVS Onda P Pre-eccitazione Blocchi di branca Pregressa necrosi Ecocardiografia Valvulopatie Dimensioni atriali Dimensione e funzione Vsx Formazioni trombotiche Esami di laboratorio TSH Profilo renale con elettroliti Funzionalità epatica Coagulazione Altri esami Rx torace Test del cammino 6 min Test da sforzo ECG-holter Ecografia transesofagea Studio elettrofisiologico

Approccio Terapeutico Controllo della frequenza (RATE CONTROL) Ripristino e mantenimento del ritmo sinusale (RYTHM CONTROL) Cardioversione farmacologica Cardioversione elettrica Terapia antiaritmica a lungo termine Prevenzione eventi tromboembolici Ablazione

Approccio Terapeutico: fattori discriminanti Frequenza ventricolare Durata dell aritmia (48 ore) Quadro emodinamico (scompenso/edema polmonare acuto) Concomitanza di crisi anginosa da discrepanza frequenza dipendente Sintomatologia Primo episodio/recidiva

Rischio di ictus in pazienti con FA non valvolare non trattati con terapia anticoagulante (CHA2DS2-VASc)

Terapia Antitrombotica Antiagreganti piastrinici Acido acetilsalicilico Ticlopidina Clopidogrel Anticoagulanti orali Dicumarolici (bloccano la sintesi di fattori della coagulazione vit K dipendenti Inibitori diretti della trombina Inibitori del fattore X attivato