LE RISORSE ALIMENTARI Primi passi verso un alimentazione sostenibile 1
L evoluzione delle abitudini alimentari
AUMENTO DELLA DOMANDA DI CIBO FAO
GLI SPRECHI DI CIBO
I fattori che determinano il cambiamento delle abitudini alimentari Passaggio da una dieta povera ad una dieta diversificata O cambiamenti socio-demografici O cambiamenti socio-economici O cambiamenti socio-culturali O cambiamenti socio-ambientali
CAMBIAMENTI SOCIO-DEMOGRAFICI O invecchiamento della popolazione O riduzione del numero di componenti per famiglia e incremento di famiglie mononucleari O progressivo emergere di una società multietnica prodotti su misura (novel food), prodotti leggeri (light), terapeutiche prodotti con proprietà maggiore consumo di pasti fuori casa, prodotti con alto valore di servizio (es. cibi precotti, preparazioni gastronomiche pronte al consumo, confezioni monodose) nuovi cibi NON propriamente mediterranei (es. sushi e specialità orientali, bistecca argentina, kebab, cous cous, ecc.) CAMBIAMENTI SOCIO-ECONOMICI O mutamenti nell organizzazione del lavoro - estensione del lavoro salariato e dell orario continuato anche tra le donne O diffusione crescente delle famiglie dual-career - deresponsabilizzazione della donna rispetto alla preparazione dei pasti O variazione nel reddito spendibile - crescente attenzione al prezzo prodotti con elevato contenuto di servizio (servizio time saving) vasta gamma di prodotti low cost
CAMBIAMENTI SOCIO-CULTURALI O consumatore più consapevole: crescente investimento sul capitale umano e sul livello di istruzione; verificarsi, negli ultimi 20 anni nel nostro Paese, di una serie di scandali alimentari (vino al metanolo, BSE, pollo alla diossina, ecc) CAMBIAMENTI SOCIO-AMBIENTALI O maggiore attenzione alla componente ecologica inclusa nei prodotti alimentari O attenzione crescente al contesto sociale - solidarietà e maggiore desiderio di partecipazione sociale prodotti biologici prodotti con standard qualitativi sempre più elevati informazioni e etichettature più rigorose introduzione di sistemi di tracciabilità e rintracciabilità per tutti i prodotti alimentari prodotti realizzati con processi produttivi più sostenibili (es. agricoltura integrata, biodinamica) prodotti con packaging ecologico o che utilizzano minor contenuto di materiali prodotti provenienti dal commercio equo e solidale o a Km 0 prodotti tipici e/o etnici
COME VIENE PRODOTTO IL CIBO CHE MANGIAMO Monocoltura Allevamento intensivo La popolazione umana è cresciuta di 12 volte rispetto a 50 anni fa! Crescita della popolazione Crescita della richiesta di cibo i metodi dell agricoltura e dell allevamento sono diventati intensivi (indirizzati ad ottenere la massima produttività dai terreni arabili e dai capi di bestiame).
Nel piatto...un mondo di problemi! DEFORESTAZIONE SFRUTTAMENTO DELLE POPOLAZIONI LOCALI POVERTÀ CONSUMO DELLA FERTILITÀ SUOLO CRISI IDRICA OGM UTILIZZO DI PESTICIDI E FERTILIZZANTI PERDITA DI BIODIVERSITÀ UTILIZZO DI ANTIBIOTICI E ORMONI Cambiamento senza precedenti nella struttura e nelle funzioni degli ecosistemi
Il nostro Pianeta sta cambiando
Quindi il nostro modo di alimentarci ha un COSTO AMBIENTALE Impronta di carbonio Impronta idrica Efficienza energetica Impronta ecologica Raccolta differenziata
L impronta ecologica di un prodotto alimentare
L impronta ecologica di un prodotto alimentare TIPOLOGIA DI ALIMENTO Impronta ecologica annua 1 rosetta di pane (200 gr) 1 bistecca (200 gr) 1 carota 2 pomodori 1 finocchio 1 uovo 1 bicchiere di latte 6 mq 60 mq 3.5 mq 2.5 mq 4 mq 1 settimana: pasta x 7 volte carne x 4 volte uova x 2 volte verdura x 1 volta Impronta ecologica annuale 15.112 mq 1 settimana: pasta x 5 volte carne x 2 volte uova x 3 volte verdura x 5 volte formaggio x 2 volte Impronta ecologica annuale 9.776 mq
L impronta ecologica consumi e scarti consumi alimentari abitazioni e infrastrutture trasporti beni territorio terra e pascoli arabili mare terra energetica terreno edificato servizi rifiuti terra per la conservazione della biodiversità
L impronta ecologica consumi e scarti consumi alimentar i abitazioni e infrastrutture trasporti beni territorio terra e pascoli arabili mare terra energetica terreno edificato servizi rifiuti terra per la conservazione della biodiversità
Che valore ha l impronta ecologica di UN ITALIANO medio in 1 settimana? 3.8 h = 38 000 mq 7.5 campi da calcio
3.8 h = impronta ecologica di un italiano 59.8 milioni = popolazione italiana (2013) 3.8 x 59.8 milioni = 227.2 milioni di h = impronta ecologica dell Italia 227.2 milioni di h impronta ecologica 67.9 milioni di h disponibili
Due implicazioni principali: 1. Sfruttamento di territori sottosviluppati 2. Utilizzo di risorse delle generazioni future Numero terre Biocapacità (numero terre disponibili) 1960 2006 anni
È SOSTENIBILE TUTTO CIÒ? Rapporto Bruntland 1987 ONU Commissione mondiale sull ambiente e lo sviluppo Lo sviluppo sostenibile è: un modello di sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.
La salute dell uomo e la sua sopravvivenza dipendono strettamente da un AMBIENTE SANO dal cibo che consumiamo dall acqua che beviamo dall aria che respiriamo
IL CIBO CHE MANGIAMO È SOSTENIBILE? L interpretazione «operativa» del concetto di sostenibilità è multifunzionale e include: O obiettivi ambientali O obiettivi sociali O obiettivi economici Pertanto la sostenibilità dei consumi alimentari può essere analizzata distinguendo tra dimensione: AMBIENTALE gestione e conservazione delle risorse naturali SOCIALE equità e pari opportunità tra settori economici, tra gruppi sociali, tra uomini e donne ECONOMICA efficienza e redditività della produzione agricola
Alta produttività TRANSIZIONE VERSO UN SISTEMA AGRICOLO Sistema sostenibile PRODUTTIVO E SOSTENIBILE Sistema convenzionale di produzione Agroecologia Bassa produttività Sistemi tradizionali Sistemi di transizione verso la sostenibilità Sistemi agricoli a basso input Non sostenibile Sostenibile
A CASA Tutti a caccia di soluzioni! O A ciascun gruppo è affidato un argomento relativo ad un modello di alimentazione sostenibile: 1. prodotti da agricoltura biologica (EVERGREEN) 2. prodotti a Km 0 (ECONOMY) 3. prodotti alimentari del commercio equo e solidale (GREENDAY) 4. prodotti di qualità a marchio DOP e IGP (CICERESCHI) 5. prodotti alimentari made in Italy (GREENPOLOGANG) O Ciascun gruppo svolgerà una ricerca che risponda sinteticamente alle seguenti questioni: 1. cosa sono e quali sono gli obiettivi che mirano a raggiungere, come riconoscere un prodotto bio (1 slide); 2. cosa sono e quali sono gli obiettivi che mirano a raggiungere, qual è il concetto di filiera corta e di GAS (Gruppo di Acquisto Solidale); 3. cosa sono e quali sono gli obiettivi che mirano a raggiungere, dove è possibile reperire tali prodotti; 4. cosa sono e quali sono gli obiettivi che mirano a raggiungere, qual è la differenza tra prodotti DOP e IGP; 5. cosa sono e quali sono gli obiettivi che mirano a raggiungere, cos è il fenomeno dell italian sounding.
A CASA Tutti a caccia di soluzioni! O Ciascun gruppo realizzerà una presentazione in power point di max 4 slides rispondendo ai punti precedentemente illustrati e alla fine della presentazione riporterà: un reportage fotografico di prodotti alimentari presenti sul mercato che appartengono a modelli di alimentazione sostenibile (le foto possono riferirsi a tutte le tipologie di prodotti sostenibili e non riferite esclusivamente a prodotti appartenenti alla categoria assegnata per la ricerca); 2 soluzioni individuate per intraprendere i primi passi verso un alimentazione sostenibile (1 slide). O Le presentazioni dovranno essere inviate entro il 7 aprile (data del prossimo incontro) all indirizzo mail vanessa.giannetti@uniroma1.it e le soluzioni individuate da tutti i gruppi saranno condivise in classe nell incontro del 7 aprile al termine della Conferenza sull Economia Circolare. O Al termine dell esposizione le soluzioni proposte saranno messe ai voti.