Noi insieme a voi REGIONE VENETO
L'A.V.O. Associazione Volontari Ospedalieri è un'associazione laica di volontari che dedicano una parte del loro tempo al servizio dei malati affiancandoli con una presenza gratuita, continua e amichevole
Gli obiettivi dell'a.v.o. sono: sostenere la persona malata e chiunque si trovi in condizione di disagio psicofisico o di sofferenza; condividere le ansie e le difficoltà dei familiari del malato; integrare le prestazioni del personale sanitario nel rispetto dei diversi ruoli; promuovere una cultura della solidarietà per garantire la tutela delle persone più deboli.
A.V.O. in Veneto Presente a Padova dal 1981, oggi opera in 28 località nella Regione, presso: Ospedali e ULSS IOV (Istituto Oncologico Veneto) Case di cura convenzionate Case di riposo RSA e centri diurni Strutture intermedie e hospice Servizi ADI Centri sollievo per malati di Alzheimer Servizi screening.
IL PDTA PDTA significa «Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale» per pazienti oncologici. Il PDTA disegna un percorso chiaro e condiviso che il medico, pur nella sua libertà decisionale, segue allo scopo di raggiungere il migliore risultato possibile per il paziente oncologico.
Ma il Paziente... nel momento in cui si prospetta la possibilità di essere affetto da cancro, ha la percezione di entrare in un tunnel, dentro al quale non sa cosagliaccadràedicuinonriescea vedere la fine.
Il PDTA prevede: Esami diagnostici; interventi chirurgici più o meno invasivi; visite mediche; terapie e chemioterapie.
Questo percorso spesso comporta: difficoltà durante la fase di prenotazione; attese negli ambulatori ; attese degli esiti degli esami; periodi di ospedalizzazione; effetti collaterali provocati dalle terapie.
Senza dimenticare il resto: difficoltà familiari e lavorative; difficoltà nelle relazioni di coppia; solitudine; talvolta, abbandono. Tutto ciò costituisce motivo di ansia, stress, perdita di fiducia e crea incertezza nei confronti del futuro
COME IL VOLONTARIO SI INSERISCE NEL PERCORSO DI CURA DEL MALATO ONCOLOGICO? A.V.O. da parecchi anni è presente non solo nei REPARTI ospedalieri, dove comunque continua ad operare offrendo ascolto e aiuto ai pazienti e alle loro famiglie, MA ANCHE...
NELLE ACCOGLIENZE Per essere vicino al paziente nel suo primo ingresso nella struttura; Per accompagnarlo negli uffici, negli ambulatori, nei reparti che deve raggiungere; Per aiutarlo ad espletare qualche pratica burocratica e a seguire le procedure.. Per essere vicino al paziente al suo primo ingresso nella sttura;
NEGLI AMBULATORI Per affiancare il paziente durante le attese; per stabilire qualora il paziente lo voglia un dialogo con lui; per ascoltare e supportare i familiari dei pazienti; per fare da tramite tra operatori sanitari e pazienti.
NEI DAY HOSPITAL Per continuare il dialogo con il paziente; per essergli d'aiuto con piccoli servizi.
NEGLI HOSPICE Per accompagnare con discrezione estrema il paziente nell'ultimo tratto del suo percorso; per dare sostegno e conforto anche ai familiari.
Inoltre per le pazienti sottoposte a chemioterapia, AVO Padova in collaborazione con il servizio di psico oncologia dello IOV e con l UPA di Padova ha attivato il progetto «NON SMETTERE DI PIACERTI»
Gli obiettivi del progetto Aiutare le pazienti relazione a continuare serenamente la vita di Limitare il senso di frustrazione che la perdita dei capelli o gli inestetismi della pelle dovuti alle terapie comportano.
27/09/16 Fornisce, in caso di perdita dei capelli, la parrucca per tutto il tempo necessario alla ricrescita
27/09/16 Fornisce consulenza estetica e prodotti anallergici per curare e prevenire gli inestetismi della pelle dovuti alla chemioterapia
L'importanza della figura del volontario accanto al paziente oncologico è dovuta a tre fattori rilevanti. 1. Il volontario è un ESTRANEO, non un familiare. Chi si appoggia a lui gli affida un carico emotivo che, in una situazione già difficile, si vuole risparmiare ad amici e parenti. 2. Il volontario è un PARI. A differenza del medico e del personale sanitario non crea alcuna soggezione. 3. Con il volontario il paziente può PARLARE DI SE e non solo della sua malattia e recuperare così la percezione di se come persona nella su interezza e non solo come persona ammalata.
Questa presenza amichevole e discreta in un momento critico di sofferenza può essere quindi importantissima, a maggior ragione in percorsi lunghi e delicati come quelli dei malati oncologici.
Noi insieme voi 27/09/16
PER L'ATTENZIONE!