BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA

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BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA Nicola Ginatempo Sull integrazione delle formule di Serret-Frenet. Bollettino dell Unione Matematica Italiana, Serie 3, Vol. 13 (1958), n.1, p. 112 115. Zanichelli <http://www.bdim.eu/item?id=bumi_1958_3_13_1_112_0> L utilizzo e la stampa di questo documento digitale è consentito liberamente per motivi di ricerca e studio. Non è consentito l utilizzo dello stesso per motivi commerciali. Tutte le copie di questo documento devono riportare questo avvertimento. Articolo digitalizzato nel quadro del programma bdim (Biblioteca Digitale Italiana di Matematica) SIMAI & UMI http://www.bdim.eu/

SuIPintegrazione delle formule di Serret - Frenet. T^ota di NICOLA GTÜSTATEMPO (a Messina) "Santo. - Si perfeziona un risultato di T. POESGHL riconducendo Vintégrazione delle formule di SERRET-FRENET a quella di una equazione diffe* rênziale del 2 ordine lineare a coefficient variabili e omogenea, ma di forma canonica e si dà un significato intrinseco al coefficients variabile. rsnmnmry, - The author improves a T. POESCHI/S resuit ; he recondticts the intégration of the SERRET-ÊRENET'S formulas to that of a differential linear and homogeneous équation with variables coefficients, but in canonical for m; and he gives a intrinsic signification to the variable coefficient. 1 - È ben noto che V integrazione delle formule di SEKRET - JTREISTET puö essere ricondotta all' integrazione di una equazione -di RICCATI ( 1 ). T. POESCHL (*) ha mostrato come si possa ricon- ^urre tale equazione di RICCATI a una equazione differenziale lineare ed omogenea di secondo ordine con coefficenti variabili, ma ciö era sostanzialmente già noto ( 3 ). Anzi la equazione differenziale è bene ottenerla già ridotta alla forma canonica (1) V" -hk{s)v=q in cui gli apici indicano derivazione successiva rispetto all'arco ^ e il coefficiente variabile k(s) ha un significato intrinseco che non credo sia stato messo in luce. È quello che mi propongo di fare qui. 2. Si consideri 1'equazione di RICCATI della forma (2) u' =pu -+- q(u 2 1) «con p e q note funzioni di s e u funzione incognita di s ; si ponga ( 4 ) BIAKCHI Li., Lesioni di G-eom. Biffer., V. 1 p. 15 e s. ( 2 ) POESCHL T., Rend. C. Mat. Palermo. s 11 t 1 p. 38. ( 3 ) GOURSAT G., Anal. Infin., T. III 0 pag. 385.

STJIX'lNTEGRAZIONE DELLE FORMULE Dl SERRET - FRENET 1 1 3 Con la sostituzione (3) u = -q-\v'v-i-\p) la (2) paö essere trasformata neir equazione lineare del secondo ordine omogenea di forma canonica (1) in cui (4) Inversamente la (1) si puö trasformare con la sostituzione nella equazione (2) di RICCATI. 3* 11 coefficiente variabile Jc(s), dato dalla (4) non è altro che l'invariante schwarziano della (1); cioè se V, e Y % sono due qualunque integrali particolari della (1) e si pone si trova - ed il secondo membro non è altro che la derivata schtvarziana della funzione f che dicesi anche schwarziano di ƒ. Del resto i legami che passano tra Ie equazioni di BICCATI e la teoria degli schwarziani sono noti ( 4 ). 4. Ciö posto vogliamo qui tornare sul problema della determinazione di una curva gobba dello spazio Euclideo ordinario nel gruppo metrico a partire dalle sue equazioni intrinseche P = P(«) T=T(s). È noto ( 5 ) che la determinazione della curva, secondo un metodo dovuto a DABBOTJX, dipende in ultima analisi dalf integrazione deir equazione di RICCATI. (6) ( 4 ) CALAPSO R., Sul rapporto anarmonico, Es. Mat. Catania 1938. ( 5 ) 1. c. in (i) p. 17.

114 NICOLA GINATEMPO che è del tipo (2), con con i = V 1. Per la (3) che qui diviene (7) u = 2iT'. F'. Y- 1 it' + T-p- 1 si riconduce la (6) alla forma canonica (1) dove, perö, per Ie (7), il coefficente k(s) dato dalla (4), è («) () 1 1 T n it ip' T" Osserviamo che questa fanzioiie, che chiamiamo schwarziano della data curva C, è espressa solamente in funzione delle date curvature della C. 5. Le eliche cilindriche del cilindro circolare retto sono date dalle equazioni intrinseche PW = Ta T^ = à con a e b costanti tali che a % + & 2 4= 0 ; ne segue che e perciö la (8) diviene qui Poniamo, per comodità, T'^0 T" = Q p' = 0 k(s) = a 2 -+- b % = cost. e più precisamente V'a 1 -+- 6* == wi 1' equazione differenziale (1) è allora V" + m*v=0 il cui integrale generale è V = c x sen (ms -+- c)

SULL'INTEGRAZIONE DELLE FORMULE Dl SERRET - FRENET 115 ed in conseguenza per la (3) (9) u T \imctg(ms +- c) -+- a. È facile ottenere dalla (9) le equazioni parametriche delf elica cilindrica che è stata detta ( 6 ) di prima specie perché geodetica di un cilindro non isotropo. Ma se a 2 H- ft 1 = 0 e ad esempio a = -~, 6 = ~çp- le equazioni intrinseohe p = l T= * assegnano l'elica di seconda specie ( 7 ) detta elica di LYOK e risulta k(s) = 0 mentre la (1) si riduce a V" = 0 il cui integrale generale è V = CjS -+- c e perciö la (7) diviene qui (10) u in r con h =. specie di equa- Ora dalla (10) si risale proprio all' elica di 2 a zioni canoniche s 3 s s s 3 ottenendo i tre sistemi di integrali occorrenti con i valori Ci intéressa far rilevare che le eliche di prima specie hanno lo schwarziano costante mentre Ie eliche di 2 a specie, geodetiche di un cilindro isotropo ( 8 )j hanno lo schwarziano nullo. Crediamo sia parecchio interessante far conoscere che Ie curve di equazioni intrinseche in cui f'(s) è la derivata di una arbitraria funzione olomorfa f(s), hanno per schwarziano proprio la funzione k{s) data dalla (5) e cioè lo schwarziano della funzione /*(s). ( 6 ) CALAPSO M. T., Sulle curve a flessione costante, E>. Ace. Lincei S. XXXII, 441, (1957). ( 7 ) Gr. SCHEFFBRSJ EinfüTung in der Theorie der Kurwen, Leipzig 1910, 278-300. ( 8 ) [Lo studio di queste curve è sviluppato in una nota, in corso di stampa a Messina, del dott. SAVASTA C] [SAVASTA C, Sulle eliche cilindriche «Atti S. Pel. Sc. III». f. IV, 339, (56-57)].