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IL QUADRO MACROECONOMICO

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Scenari macroeconomici e prospettive di crescita Luca Paolazzi Direttore Centro Studi Confindustria

Lo scenario economico globale presenta condizioni favorevoli. Ma l incertezza è il maggior ostacolo a cogliere le nuove opportunità.

I TEMI I fattori favorevoli. I freni straordinari. Come procede il 2015? Le previsioni.

I TEMI I fattori favorevoli.

I fattori favorevoli: il crollo del prezzo del petrolio; la svalutazione dell euro; la ripresa dell Eurozona; il nuovo calo dei tassi di interesse.

132 130 128 126 124 122 120 118 116 114 112 Crollo del petrolio, energia meno cara (Italia, indice NIC, 2010=100 e quotazione in euro, dati mensili) Energetici al consumo Petrolio Brent (scala destra) 2012 2013 2014 2015 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40 Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Thomson Reuters.

Il costo del greggio è più basso del 40% rispetto alla scorsa estate. Ciò trasferisce oltre 1.400 miliardi di dollari l anno ai paesi consumatori. Per l Italia sono 16 miliardi di euro.

Euro in calo, sotto la media di lungo periodo (Tasso di cambio dollari per euro, dati mensili) 1,7 1,6 1,5 Dollaro/Euro Media 1999-2015 1,4 1,3 1,2 1,1 1,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.

0-5 -10-15 -20-25 Nell Area euro sale l ottimismo (Saldi delle risposte, dati mensili destagionalizzati) -30 Consumatori -35 Imprese manifatturiere (scala destra) -40 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 10 5 0-5 -10-15 -20-25 -30-35 -40-45 Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea.

01/14 02/14 03/14 04/14 05/14 06/14 07/14 08/14 09/14 10/14 11/14 12/14 01/15 02/15 03/15 04/15 05/15 06/15 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 Rischio contagio dalla Grecia (Rendimenti % dei titoli di stato a 10 anni*, indici di Borsa**, dati giornalieri, indici 1 gennaio 2014=100) Spread Italia Spread Grecia Borsa Italia (scala destra) Borsa Grecia (scala destra) 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 * Punti % di scarto rispetto alla Germania, scala invertita. ** "Paese"/Germania. Fonte: elaborazioni CSC su dati Thomson Reuters.

I TEMI I freni straordinari.

Sono in azione freni straordinari: alta disoccupazione; estrema selettività del credito; ampia capacità inutilizzata; mercato immobiliare debole; aumento del CLUP; profitti bassi; tasso di risparmio in risalita.

15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 In Italia la disoccupazione resta alta (In % della forza lavoro, dati destagionalizzati) Disoccupati Più equivalente forza lavoro di CIG erogata 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e INPS.

ma l occupazione sta ripartendo (Italia, migliaia di occupati, variazioni trimestrali; attese delle imprese a 3 mesi) 150 100 50 Var. occupati Attese su occupazione* (scala destra) Attese su condizioni operative* (scala destra) 36 24 12 0-50 -100-150 -200 2012 2013 2014 2015 0-12 -24-36 -48 * Differenze tra % risposte in rialzo/ribasso, posticipate di 3 mesi. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT e Banca d Italia-Il Sole24Ore.

Credito: si allenta la stretta, domanda stabile (Italia, imprese, indici cum. 4 o 2006=0, su % nette di risposte delle banche*) 300 150 0-150 -300-450 -600-750 -900 Domanda Offerta 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 * Indicatori ricavati dai dati qualitativi della Bank lending survey; offerta=variazione dei credit standard con segno invertito. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati Banca d Italia e Bundesbank.

Prestiti fermi e tassi in discesa (Italia, imprese, dati mensili, destag. per i prestiti, indici gen. 2011=100 e val. %) 104 4,3 102 100 98 96 94 92 90 88 Stock di prestiti Stock corretto per i debiti PA* Tasso sui prestiti 2011 2012 2013 2014 2015 4,0 3,7 3,4 3,1 2,8 2,5 2,2 * Al netto dell utilizzo di parte (41,5%) dei pagamenti di debiti commerciali scaduti della PA per ridurre l esposizione con le banche. Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d Italia e MEF.

È ampia la capacità produttiva inutilizzata (Italia, dati trimestrali destagionalizzati) 80 78 76 74 72 70 68 66 64 62 60 Grado di utilizzo degli impianti Produzione industriale (2010=100, scala destra) 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 125 120 115 110 105 100 95 90 85 80 Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT e Indagine Rapida.

Prezzi delle case ancora in correzione (Rapporto prezzo/reddito; media di lungo periodo=100) 2000 2007 IV trim. 2014 2000-2007 (var. %) 2007-ultimo (var. %) Regno Unito 84,7 135,6 129,3 60,1-4,6 Francia 81,1 134,3 122,7 65,7-8,7 Paesi Bassi 119,9 143,0 116,7 19,3-18,4 Spagna 91,4 166,5 109,8 82,2-34,1 Italia 83,9 116,2 104,1 38,4-10,4 Irlanda 110,9 160,3 101,9 44,4-36,4 Germania 93,6 78,1 89,0-16,5 14,0 Stati Uniti 90,6 107,8 87,4 19,0-18,9 Giappone 92,1 69,6 68,2-24,4-2,1 Fonte: elaborazioni CSC su dati OCSE.

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 155,0 145,0 135,0 125,0 115,0 105,0 95,0 85,0 Italia Italia con interventi Legge di Stabilità 2015 Spagna Francia Fuori linea il CLUP italiano (Manifatturiero, 2000=100) Germania 2000-2007 (% ch.) +16,1 +14,6-3,4-11,5 2007-2013 (% ch.) +19,3 +2,1 +6,0 +11,9-2,8 Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.

12 Risale il risparmio delle famiglie (Italia, propensione al risparmio*, valori %, dati annuali) 11 10 9 8 7 6 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 * Misurata dalla quota di risparmio lordo sul reddito disponibile lordo delle famiglie. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT.

I TEMI Come procede il 2015?

Il 2015 è partito bene e ci sono ulteriori chiare indicazioni di risalita.

L accelerazione della produzione spinge il PIL 1,0 0,5 0,0-0,5-1,0-1,5 (Italia, variazioni % congiunturali, dati trimestrali destagionalizzati) -2,0-2,5-3,0 Produzione industriale 2011 2012 2013 2014 2015 PIL Produzione industriale nel secondo trimestre 2015: acquisito a maggio. Fonte: elaborazioni e stime CSC su dati ISTAT, Indagine Rapida.

480.000 460.000 440.000 420.000 400.000 380.000 360.000 340.000 320.000 In risalita le immatricolazioni di auto (Italia, dati trimestrali destagionalizzati) 300.000 2011 2012 2013 2014 2015 Aprile e maggio trimestralizzati per il secondo trimestre 2015. Fonte: elaborazioni CSC su dati ANFIA.

Domanda interna, segnali di recupero (Italia, saldo dei giudizi sugli ordini interni*, dati trimestrali destagionalizzati) 0-5 -10 Produttori di beni di consumo Produttori di beni di investimento (scala destra) -20-25 -30-15 -20-25 -30-35 -40 2011 2012 2013 2014 2015-35 -40-45 -50-55 -60 * Imprese manifatturiere. Secondo trimestre 2015: media aprile, maggio. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.

3,0 2,0 Investimenti: rialzo in vista (Italia, variazioni % e saldi, dati trimestrali destagionalizzati) -25-28 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0 Investimenti in macchine, attrezzature e mezzi di trasporto (prezzi costanti) Giudizi sugli ordini interni (produttori beni di investimento, scala destra) 2014 2015-31 -34-37 -40-43 -46 Ordini nel secondo trimestre 2015: media aprile, maggio. Fonte: elaborazioni CSC su dati ISTAT.

I TEMI Le previsioni.

Previsioni a confronto per l Italia PIL (var. %) Deficit/PIL (%) 2014 2015 2016 2014 2015 2016 Citigroup (20 maggio 2015) -0,4 0,8 1,4 3,0 3,0 2,3 Morgan Stanley (12 aprile 2015) -0,4 0,7 1,7 3,0 2,7 2,1 Prometeia (05 giugno 2015) -0,4 0,7 1,4 3,0 3,0 2,7 Governo (10 aprile 2015) -0,3 0,7 1,4 3,0 2,6 1,8 FMI (18 maggio 2015) -0,4 0,7 1,2 3,0 2,6 1,7 ISTAT (07 maggio 2015) -0,3 0,7 1,2 REF (28 aprile 2015) -0,4 0,7 1,1 3,0 2,8 2,3 Commissione europea (5 maggio 2015) -0,5 0,6 1,4 3,0 2,6 2,0 Deutsche Bank (27 marzo 2015) 0,6 1,3 3,0 2,7 2,2 OCSE (18 marzo 2015) -0,4 0,6 1,3 3,0 2,7 1,8 UniCredit (12 marzo 2015) -0,4 0,6 1,3 3,0 2,8 2,4 Intesa SanPaolo (15 maggio 2015) -0,4 0,6 1,2 3,0 2,7 2,0 BOFA - Merrill Lynch (maggio 2015) -0,4 0,6 1,2 Banca d'italia (17 aprile 2015) -0,4 0,5 1,5 3,0 2,6 1,8 CSC (17 dicembre 2014) -0,5 0,5 1,1 3,0 2,7 2,5

1,8 In rialzo le previsioni per l Italia (PIL, variazioni %, stime rilasciate nei mesi indicati) 1,6 1,4 1,2 2015 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 2016 dic-14 mag/giu-15 dic-14 mag/giu-15 In rosso le previsioni del CSC. Fonte: elaborazioni CSC su stime dei vari istituti.

Nelle previsioni il CSC non incorpora gli effetti positivi né del Jobs Act né di EXPO 2015. Ciò lascia ulteriore spazio a sorprese positive.