LE IMPRESE ESPORTATRICI ITALIANE: ANALISI DEL SISTEMA E PROSPETTIVE. Prima parte Analisi del sistema



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Aspen Institute Italia Studio curato da: Servizio Studi e Ricerche, Intesa Sanpaolo ISTAT IMT Alti Studi, Lucca Fondazione Edison LE IMPRESE ESPORTATRICI ITALIANE: ANALISI DEL SISTEMA E PROSPETTIVE Prima parte Analisi del sistema Interesse Nazionale giugno 2011 0

Indice La posizione dell Italia nel commercio internazionale: punti di forza e di debolezza Le imprese eccellenti del progetto Aspen: le performance durante e dopo la crisi Le azioni per il rilancio 1

Buone performance dell Italia sui mercati esteri Rispetto all imponente sviluppo del peso degli emergenti nel commercio internazionale, l Italia ha difeso bene le proprie quote di mercato sull export mondiale. Nell ultimo decennio, tra i paesi avanzati, solo la Germania ha fatto meglio. Quote di mercato delle export sul commercio mondiale (a prezzi correnti) Germania (+0,5%) 2009 Italia Francia Regno Unito (-0,4%) (-1,2%) (-1,5%) 2000 Giappone (-2,8%) Stati Uniti (-3,5%) Fonte: ICE 0 5 10 15 2

Ha contribuito il riposizionamento su prodotti a più alta qualità... Export italiano per fasce di prezzo/qualità (composizione %) 40.0 2001 2009 35.0 30.0 25.0 Bassa Media Alta Fonte: Intesa Sanpaolo, su dati BACI 3

... legato anche a una maggiore capacità innovativa Il numero di brevetti depositati dalle imprese italiane allo European Patent Office (EPO) rapportati agli addetti è sensibilmente aumentato nel corso degli anni Duemila, in particolare all interno dei distretti industriali. 3.5 Propensione a brevettare nel manifatturiero italiano (domande di brevetto ogni 1.000 addetti) 3.0 2.5 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 1998-2002 2003-07 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati EPO e ISTAT Totale manifatturiero Distretti industriali 4

Più attivi dei tedeschi sui nuovi mercati... 46.0 44.0 42.0 40.0 Peso dei nuovi mercati sul totale delle esportazioni del paese (in percentuale) Germania Italia 38.0 36.0 34.0 32.0 30.0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Nuovi mercati: Tutti i paesi tranne UE15, Svizzera, Norvegia, Usa, Canada e Giappone Fonte: Intesa Sanpaolo, su dati BACI 5

... soprattutto nei Balcani, nel Mediterraneo e in Medio Oriente Paesi che pesano di più sull export italiano Paesi che pesano di più sull export tedesco Nuovi mercati: tutti i paesi tranne UE15, Svizzera, Norvegia, Usa, Canada e Giappone Fonte: Intesa Sanpaolo, su dati BACI Paesi avanzati o per i quali non si dispone delle informazioni statistiche 6

Nei BRIC siamo cresciuti meno della Germania ma più della Francia Peso dei BRIC sul totale delle esportazioni di Francia, Germania e Italia (in percentuale) 12 9 6 Germania Italia Francia 10,4 7,1 6,1 3 3,6 3,0 2,5 0 1999 2010 Fonte: Eurostat 7

La dimensione influenza la capacità di andare all estero 70 Meccanica Auto & moto Propensione all'export, 2010 (%) 60 50 40 30 20 Mobili Pr. metallo Moda Elettrotecnica Manifatturiero Elettronica Altri intermedi Pr. costruzioni Alimentare Metallurgia Farmaceutica Elettrodomestici Int. chimica Largo consumo 10 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Peso % delle grandi imprese * sul fatturato del settore (2009) * Imprese con fatturato >50 milioni di euro Fonte: Stime Intesa Sanpaolo - Prometeia 8

Indice La posizione dell Italia nel commercio internazionale: punti di forza e di debolezza Le imprese eccellenti del progetto Aspen: le performance durante e dopo la crisi Le azioni per il rilancio 9

La selezione delle imprese industriali eccellenti Nell ambito del Progetto Interesse Nazionale promosso dall Aspen, erano state individuate 140 aziende manifatturiere (100 italiane e 40 a controllo estero operanti in Italia). Si tratta di imprese con fatturato superiore ai 50 mln di euro selezionate per la migliore combinazione di tre fattori: Crescita (andamento fatturato nel triennio 2006-08) Profittabilità (EBITDA margin, ROI e ROE, valori medi 2006-08) Struttura finanziaria (leva finanziaria, valori medi 2006-08) I dati erano stati normalizzati in relazione ai settori di appartenenza. Alle indicazioni ricavate in automatico dalle analisi dei bilanci era poi seguita una valutazione qualitativa basata su innovazione, immagine e internazionalizzazione (cfr. presentazione Aspen 26 aprile 2010). 10

Imprese eccellenti concentrate al Nord Ripartizione delle imprese eccellenti per settore e area geografica Prodotti in metallo Meccanica Moda Chimica Mezzi di trasporto Metallurgia Mobili e altri settori Alimentare Min. non metal. Elettronica/Elettrotecnica Carta Stampa Editoria Pr. petr., gomma e plastica Controllo estero Controllo italiano 60 50 40 30 20 10 0 49 36 26 10 10 4 5 Nord-Est Nord-Ovest Centro Sud 0 5 10 15 20 Controllo italiano Controllo estero 11

Elevata capacità di realizzare innovazioni Le imprese eccellenti mostrano una più elevata propensione a brevettare. Significativo è il divario con le imprese italiane di pari dimensioni (almeno 50 milioni di euro di fatturato). Quota % di imprese manifatturiere che brevettano, 2009 40 36 30 30 20 10 5 0 I 140 "campioni" Grandi imprese (a) Imprese medio piccole (b) (a) Imprese con almeno 50 milioni di euro di fatturato. (b) Imprese con fatturato compreso tra 1 e 50 milioni di euro Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali e European Patent Office. 12

Maggiore internazionalizzazione produttiva Il 56% delle imprese eccellenti è presente all estero con proprie partecipate. La quota è più bassa per le imprese manifatturiere di pari dimensioni (49%). Il divario è più pronunciato per le PMI. 60 50 Quota % di imprese manifatturiere italiane con partecipate estere, 2009 56 49 40 30 20 10 0 I 100 "campioni" Grandi imprese (a) Imprese medio-piccole (b) 4 (a) Imprese con almeno 50 milioni di euro di fatturato. (b) Imprese con fatturato compreso tra 1 e 50 milioni di euro. Nota: le elaborazioni non considerano le imprese italiane controllate da gruppi e/o investitori esteri. Per i 140 campioni, ad esempio, non abbiamo considerato le 40 imprese controllate da multinazionali estere. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali e REPRINT 13

Le imprese eccellenti hanno resistito meglio alla crisi per redditività... Le imprese eccellenti hanno mantenuto alto il livello dell EBIT margin. Più pronunciata è l erosione dei margini per il complesso delle imprese italiane di grandi dimensioni (> 50 mln di euro di fatturato) e delle più piccole. EBIT margin delle imprese manifatturiere (mediana) 16.0-12,8% 14.0 12.0 10.0 8.0 6.0 4.0 2.0-30,9% 2008 2009-23,7% 0.0 I 140 "campioni" Grandi Imprese (a) Imprese medio- piccole (b) (a) Imprese con almeno 50 milioni di euro di fatturato. (b) Imprese con fatturato compreso tra 1 e 50 milioni di euro Fonte: Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali 14

... e fatturato Le imprese eccellenti hanno subito un calo importante del fatturato ma meno pronunciato rispetto alle imprese di pari dimensioni e, soprattutto, alle imprese medio-piccole. 20 16 12 8 15.1 Crescita % del fatturato 2008 2009 4 0-4 -8-12 -0.2-0.5-16 -20-14.1-16.9-17.8 I 140 "campioni" Grandi imprese (a) Imprese medio-piccole (b) (a) Imprese con almeno 50 milioni di euro di fatturato. (b) Imprese con fatturato compreso tra 1 e 50 milioni di euro Fonte: Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali 15

Una migliore performance sui mercati esteri? Evoluzione delle esportazioni delle imprese manifatturiere (var. %) 25 20 21.2 I 140 "campioni" 16.6 Manifatturiero italiano 16.3 19.5 21.1 15 10 9.7 7.5 5 0 0.6-5 -10-15 -20-25 -18.1-21.0 2007 2008 2009 2010 2011* *Gennaio-Febbraio Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 16

Forte volatilità dei risultati sui mercati esteri nel 2010 Evoluzione delle esportazioni dei 140 campioni (var. % nel 2010) 60 55,7 40 20 12,8 0-20 -40-33,9 Imprese peggiori (a) Mediana Imprese migliori (b) (a) Mediana imprese collocate nell ultimo 20% della distribuzione per var.% delle esportazioni. (b) Mediana imprese collocate nel primo 20% della distribuzione per var.% delle esportazioni. Fonte: ISTAT 17

Indice La posizione dell Italia nel commercio internazionale: punti di forza e di debolezza Le imprese eccellenti del progetto Aspen: le performance durante e dopo la crisi Le azioni per il rilancio 18

Le principali criticità emerse dall analisi Dalle analisi precedenti è emerso che la capacità di esportare dell Italia - insieme ad alcuni punti di forza - presenta elementi di fragilità. La dimensione media delle nostre aziende rende più complesso espandersi, in particolare verso i grandi paesi emergenti. Anche le imprese di dimensioni più grandi e le eccellenti del campione Aspen mostrano una instabilità dei risultati sui mercati esteri; in molti casi, questi operatori risultano leader in nicchie di mercato e poco diversificati. La crescita dimensionale, benché auspicabile, non assicura da sola continuità di risultati e affermazione su mercati sempre più competitivi. Pertanto, occorre rafforzare politiche di sostegno in questi ambiti: internazionalizzazione produttiva e commerciale, investimenti in ricerca e sviluppo, patrimonializzazione delle imprese azioni pubbliche e private di supporto alle imprese che riducano l attuale frammentazione e dispersione di risorse. 19

Una sintesi del posizionamento competitivo italiano Punti di forza Elevata capacità di personalizzare l offerta e adattare i prodotti alle esigenze dei clienti Elevata flessibilità e capacità di aprire nuove relazioni commerciali Ricchezza della gamma produttiva offerta sui mercati esteri Filiere produttive in parte o in tutto preservate Elevati skill manifatturieri Sistema bancario solido ed internazionalizzato Opportunità Crescente sensibilità sui problemi ambientali a livello internazionale Opportunità di sviluppare e testare per primi nuovi prodotti (es. medicale, telemedicina) e nuovi modelli di consumo a causa dell invecchiamento della popolazione italiana Crescita del reddito nei paesi emergenti Crescente interesse per prodotti con elevato contenuto identitario Debolezze Processi innovativi non sistematici e continuativi Ridotta dimensione degli esportatori (anche quelli più grandi) e scarsa diversificazione a livello di singola impresa Scarsa internazionalizzazione produttiva e commerciale Ridotta patrimonializzazione delle aziende Scarsa presenza di operatori nazionali nella logistica e frammentazione del sistema fieristico Scarsa diffusione dell ICT e infrastrutture non all avanguardia Minacce Crescente concorrenza anche qualitativa sui mercati internazionali Materie prime a rischio scarsità e con prezzi elevati Ritmo accelerato del cambiamento tecnologico con traiettorie multidisciplinari Scarsità di capitale umano qualificato (ingegneri, scienze naturali, lingue estere) 20

Le piccole dimensioni condizionano l innovazione e la produttività e, quindi, l export Spesa delle imprese italiane in R&S per classi dimensionali (in % valore aggiunto) Valore aggiunto per addetto (migliaia di euro) 4 3,6 80 72,6 3 60 62,1 2 40 37,9 1 0,2 1,1 20 0 Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese 0 Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese Piccole: fino a 49 addetti; Medie: da 50 a 250; Grandi: almeno 250 Fonte: ISTAT 21

Competitività più elevata con le stesse dimensioni dei partner commerciali Gli investimenti in R&S potrebbero salire fino al 50% circa nel caso in cui la struttura dimensionale italiana variasse e divenisse uguale a quella tedesca. Il salto dimensionale porterebbe forti benefici anche in termini di produttività. Di quanto aumenterebbero gli investimenti in R&S e la produttività delle imprese italiane se la struttura dimensionale italiana fosse uguale a quella dei paesi indicati? Aumento (%) degli investimenti in R&S Aumento (%) della produttività 60 50 40 50,1 52,6 16 12 11,9 14,1 15,2 30 28,0 20 8 10 0 Francia Giappone Germania 4 Francia Germania Regno Unito Fonte: Intesa Sanpaolo Fonte: Intesa Sanpaolo 22

Le grandi imprese italiane sono troppo piccole? Fatturato medio delle imprese per classe di addetti (milioni di euro, 2008) 350.0 325.4 300.0 274.1 250.0 200.0 Italia Germania 150.0 100.0 50.0 26.8 20.8 0.0 Medie (50-249) Grandi (>250) Fonte: Intesa Sanpaolo da Eurostat 23

Internazionalizzazione in crescita, ma ancora troppo bassa per consentire un radicamento Stock degli investimenti diretti esteri in uscita (miliardi di dollari correnti) 2.000 1.600 1.720 1.652 1.378 2000 2009 1.200 926 898 800 542 646 578 400 129 180 0 Francia Regno Unito Germania Spagna Italia Fonte: UNCTAD 24

Sostegni pubblici agli investimenti in R&S: un confronto internazionale 0.40 Finanziamenti governativi* diretti ed indiretti alla Ricerca e Sviluppo (% sul Pil) 0.35 Incentivi fiscali 0.30 Fondi diretti 0.25 0.20 0.15 0.10 0.05 Grecia (2005) Messico Polonia Rep. slovacca (2008) Turchia Svizzera (2008) Italia Nuova Zelanda Lussemburgo Islanda (2008) Germania Portogallo Finlandia Australia (2006) Olanda Danimarca (2008) Svezia Norvegia (2008) Ungheria Irlanda Regno Unito (2008) Spagna 0.00 Giappone Rep. Ceca Austria Belgio Stati Uniti (2008) Francia (2008) Canada (2008) Corea (2008) * Sono escluse le politiche attuate a livello regionale Fonte: OECD, 2010 25

Agevolazioni fiscali agli investimenti in R&S Percentuale di riduzione del carico di spesa in R&S delle imprese dovuta ad agevolazioni fiscali (provvedimenti che saranno in vigore dal 2012) Fonte: ISAE, 2010 26

Investire di più nell ICT Investimenti in ICT (in % del totale degli investimenti fissi lordi, 2008) USA Svezia (2006) Danimarca (2007) Regno Unito Nuova Zelanda Finlandia (2005) Svizzera (2006) Belgio(2004) Olanda (2007) Canada Francia Spagna Germania Australia (2007) Giappone (2007) Portogallo(2005) Austria (2007) Corea (2005) Grecia (2004) Italia Irlanda (2007) IT Comunicazioni Software 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 Fonte: OECD, 2010 27

Per crescere, internazionalizzare e fare ricerca occorre anche avere una struttura finanziaria più solida... Mezzi propri sul totale delle passività, 2009 (Area euro=100) 120 100 116 108 103 100 89 88 80 60 40 20 0 Francia Regno Stati Uniti Area Germania Italia Unito dell'euro Fonte: Banca d Italia 28

... soprattutto delle imprese più piccole Leva finanziaria a confronto, 2006-09 (mediane) (passività consolidate + passività correnti - debiti commerciali) / patrimonio netto 2,4 2,0 Italia Germania 1,6 1,2 0,8 Grandi imprese Medie imprese Piccole imprese Piccole imprese: tra 2 e 10 milioni di euro di fatturato Medie imprese: da 10 a 50 milioni di euro Grandi imprese: almeno 50 milioni di euro Nota: per le imprese tedesche hanno un peso molto elevato le passività consolidate. Per le imprese italiane invece pesano relativamente di più le passività correnti. Fonte: Prometeia su dati ORBIS 29