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1 PROGETTO TITOLO Il lavoro AREA 4 Antropologica (Studi Sociali) SCUOLA Elementare OBIETTIVO Riflettere mediante il linguaggio verbale e il linguaggio visivo sul mondo del lavoro. INDICAZIONI METODOLOGICHE Lo studio del lavoro è forse il primo sguardo rivolto dal bambino alla realtà esterna, una realtà di cui lui ha sentito e sente parlare anche se non la vive direttamente. Tale studio è importante perché il bambino possa prendere coscienza del mondo del lavoro e della funzione specifica che le persone svolgono dentro la società. Il bambino piano piano andrà alla scoperta dei diversi tipi di lavoro, imparerà i loro nomi e le funzioni proprie ad ogni professione. Lavori che oggi sono molto frequenti e vicini alla realtà del bambino, lavori meno frequenti e a lui più lontani sia nello spazio sia nel tempo. In questa unità didattica ci proponiamo di focalizzare il mondo del lavoro favorendo la conoscenza delle funzioni che ogni individuo svolge nella società. In secondo luogo lavoreremo per l'acquisizione da parte del bambino del linguaggio specifico: conoscenza dei nomi dei lavori e dei mestieri ed espressioni linguistiche specifiche necessarie per comunicare l'attività svolta da ogni tipo di lavoratore. Procederemo nell'analisi delle diverse professioni a partire da quelle interne alla scuola e ci soffermeremo a considerare le funzioni che ad ognuno competono. Ciò permette al bambino di rendersi conto che ognuno nella società svolge un compito (funzione) e quindi ricopre un ruolo. Come al solito oltre alla conoscenza dei lavori e delle attività che ogni professione richiede, mireremo a far acquisire al bambino la conoscenza dei nomi delle diverse professioni. ATTIVITA' Il lavoro dei miei genitori Fatta un'indagine sui lavori svolti dai genitori dei bambini della classe, ci procuriamo le immagini relative a quelle professioni.

2 Ogni immagine viene presentata al bambino ponendogli allo stesso tempo la domanda: - Chi è questo? Che lavoro fa? Se il bambino ha una discreta capacità di lettura e di scrittura, la domanda e la risposta vengono scritte su dei cartoncini. Ripetuto questo lavoro per tutte le professioni dei genitori compiliamo un cartellone riassuntivo con le immagini delle professioni e, accanto, la domanda e la risposta. E' importante che le immagini e i cartocini siano removibili (usando del velcro attaccato sul retro) in modo da far esercitare il bambino nell'abbinamento immagine/frase finché non abbia memorizzato il nome delle professioni e non abbia imparato ad associare il nome all'immagine giusta. IMPIEGATO Accanto al disegno mettiamo il nome del lavoro illustrato dall'immagine. Per far memorizzare al bambino i nomi dei lavori lo facciamo esercitare: 1. Ad abbinare il nome al disegno giusto. 2. Ad abbinare il disegno al nome giusto. 3. A dire il nome delle professioni illustrate.

3 Inoltre facciamo esercitare il bambino anche nella scrittura dei nomi proponendo schede di diverso tipo: 1. Schede con il disegno e a fianco il nome da completare. 2. Schede con il disegno e a fianco lo spazio per scrivere il nome della professione illustrata. Dal lavoro dei genitori dei bambini passiamo a presentare altri tipi di lavoro, almeno quelli più noti e che più facilmente il bambino può incontrare nella realtà quotidiana. Anche in questo caso presentiamo le immagini di alcune professioni, facciamo dire al bambino il nome della professione o suggeriamoglielo. Quindi il nome scritto su un cartoncino e abbinato all'immagine viene attaccato su un cartellone con lo strech in modo che sia removibile e riutilizzabile per far esercitare il bambino finché non abbia memorizzato l'abbinamento nome-lavoro. E' opportuno far esercitare il bambino anche nella scrittura dei nomi suddetti. Considerando che i bambini con difficoltà linguistiche o di apprendimento non memorizzano facilmente come si scrivono le parole, è opportuno farli esercitare in tal senso proponendo loro esercizi sempre diversi in modo da non annoiarli e ridurne la motivazione. A tal fine possiamo proporre schede di questo tipo: V I M U M A _ C O _

4 Possiamo proporre anche giochi di composizione di sillabe già scritte: Costruire insieme ai bambini anche qui un piccolo puzzle con le sillabe: CON TA DI NO V I G I L E Passiamo quindi alla descrizione orale delle singole professione e delle attività che ad ognuna competono. Presentiamo un'immagine molto semplice e vicina alla realtà del bambino: una maestra che scrive alla lavagna. Poniamo delle domande guida per avviare il bambino alla costruzione di frasi corrette e sempre più articolate: - Chi è? - E' una maestra. - Che cosa fa? - Scrive - Con che cosa?

5 - Con il gesso. - Dove? - Sulla lavagna. Quindi ripetiamo tutta la frase così ottenuta: - La maestra scrive con il gesso sulla lavagna. Possiamo arricchire il lessico del bambino e migliorare le sue capacità produttive presentando altre immagini relative sempre alle attività della maestra in classe: - maestra che spiega ai bambini - maestra che gioca con i bambini - maestra che disegna alla lavagna - maestra che spiega la matematica... Le immagini presentate saranno lo spunto per costruire nuove e più articolate frasi. In una seconda fase richiediamo al bambino una maggiore capacità di analisi e di osservazione nonché una sufficiente padronanza della lingua per poter descrivere alcune immagini relative a un'attività lavorativa. E' importante inoltre che il bambino prenda coscienza che ci sono diverse professioni, alcune in particolare che richiedono alcune competenze specifiche come saper usare il computer e aggiustarlo, saper guidare un aereo, un elicottero, un treno velocissimo. Anche in questo caso ci proponiamo che il bambino acquisisca una competenza linguistica che gli permetta di descrivere i lavori e le mansioni ad essi legate. Presentiamo al bambino una serie di immagini relative alle diverse professioni e alle attività che ognuna di esse deve svolgere. Iniziamo con alcune immagini che rappresentano un'insegnante attenta a svolgere le diverse attività legate alla sua professione. Con domande guida sollecitiamo il bambino a descrivere l'azione illustrata. La frase prodotta viene trascritta sotto l'immagine stessa. Iniziamo con frasi nucleari per introdurre alcune semplici espansioni. Ecco alcuni esempi di immagini e di frasi da comporre:

6 CHI? CHE COSA FA? DOVE? La maestra spiega in classe CHI? CHE COSA FA? CHE COSA? La maestra scrive Proponiamo altre immagini relative sempre alle attività che svolge un'insegnante in classe introducendo altre espansioni: strumentale, di proprietà, di materia ecc.. Quando il bambino ha imparato a comporre e a scrivere le frasi descrittive di tale mestiere, passeremo a proporre altre immagini relative ad un altro lavoro per esempio quello del vigile urbano (che i bambini potranno ricercare sui loro libri o sui giornali), su ognuna i bambini scriveranno una frase descrittiva. Ecco alcuni esempi: - disegno di vigile urbano che dirige il traffico - disegno di vigile urbano che scrive una multa - disegno di vigile urbano che rimprovera un bambino che attraversa la strada di corsa Anche in questo caso ogni immagine è accompagnata da domande guida a cui il bambino deve rispondere per iscritto in modo da formare la frase descrittiva Per aiutare il bambino a memorizzare le frasi e la loro corretta costruzione, lo facciamo esercitare proponendo diversi esercizi. Ecco alcuni esempi:

7 1. Data l'immagine e i sintagmi della frase messi alla rinfusa, il bambino deve ricomporre la frase. Se ha particolari difficoltà lo aiutiamo dandogli i pezzi della frase ritagliati come tessere di un puzzle. Prima l insegnante prepara un disegno di un vigile urbano che ferma una macchina con la paletta alzata. Sotto al disegno quattro tessere di un puzzle, realizzato come in precedenza. Nelle tessere sono scritte queste parole: tessera n. 1: IL VIGILE tessera n. 2: FERMA tessera n. 3: CON LA PALETTA tessera n. 4: LA MACCHINA 2. Data l'immagine e le domande guida il bambino deve rispondere ricopiando i sintagmi scritti in basso alla rinfusa. Dopo lo studio attento delle diverse professioni con il conseguente ampliamento della competenza lessicale nonché della capacità di descrivere un lavoro e le attività ad esso connesse, ci rivolgeremo a sviluppare nel bambino le capacità di leggere e comprendere un breve testo, cioé di ricavare le informazioni principali, di stabilire relazioni tra di esse, di ricavare informazioni implicite e di rielaborarle nella formulazione di brevi frasi che costituiscono un nuovo semplice testo. Proponiamo al bambino un breve testo che descrive il lavoro del calzolaio. Il testo originale se è necessario, come abbiamo qui fatto, viene semplificato in base ai seguenti criteri: - eliminazione di parole poco usuali; - semplificazione del periodo con l'uso prevalente di frasi principali e coordinate; - esplicitazione del soggetto; - costruzione lineare della frase nella sequenza soggetto-predicato - complemento oggetto- altri complementi. Ecco un possibile testo semplificato da proporre al bambino. Lo stesso testo ma in una forma linguistica più articolata può essere proposto per quegli altri bambini che non presentano difficoltà di linguaggio. Il calzolaio

8 Il calzolaio è l'uomo che fa le scarpe ma di solito le aggiusta. Egli fa bene ad aggiustare le scarpe perché costano molto e poi spesso può rompersi soltanto un bottone, una fibia, può staccarsi un tacco. Il calzolaio lavora da solo, seduto davanti al suo tavolino. Qui tiene le colle, i chiodi, le forbici e i suoi arnesi: il martello, la lima, le tenaglie, le pinze e altri arnesi dai nomi strani e un po' difficili. Il calzolaio è molto bravo a usare le colle, le tinture, le creme e i lucidi. certe volte qualcuno gli porta una scarpa tutta rotta e sporca e lui gliela ridà pulita e aggiustata come nuova. (liberamente da Mino Milani) Per facilitare la comprensione del testo andiamo subito a ricercare nel brano le parole non usuali nel linguaggio del bambino, come per es. i nomi degli oggetti presenti nel laboratorio di un calzolaio. Quindi presentiamo l'immagine di tali oggetti con il rispettivo nome in modo che il bambino possa memorizzarlo. Disegno degli arnesi del calzolaio: martello, chiodi, tenaglie, colla, etc. Utilizzando degli arnesi giocattolo facciamo il gioco del calzolaio e insieme ai bambini mimiamo le azioni che questo artigiano compie: osservare attentamente la scarpa, individuare dove è rotta e poi... tagliare la suola, incollare un tacco, mettere i chiodi, levare i chiodi con le pinze o le tenaglie. Le azioni mimate vengono man mano descritte. A questo punto il lavoro del calzolaio è per il bambino più concreto e più comprensibile perché lui riesce ad immaginarlo nella realtà. Il testo prima letto si è ora riempito di significato quindi il bambino può passare all'esercizio di comprensione del brano: Che cosa fa il calzolaio?... Dove lavora il calzolaio?... Che cosa c'è nel suo laboratorio?... Quali arnesi usa il calzolaio?... Il calzolaio è come un mago delle scarpe. Infatti, le scarpe rotte e sporche con il suo lavoro diventano... Per concludere rileviamo che la trattazione di questo argomento può essere ampliata approfondendo i collegamenti con altre discipline.

9 A partire dalla realtà lavorativa dei genitori dei bambini della classe si può procedere alla compilazione di una tabella e individuare il lavoro più ricorrente all'interno della classe e disegnare il relativo grafico su un asse cartesiano. Il lavoro può essere approfondito con una punto di vista storica e vedere come si è trasformato nel tempo, quali lavori sono scomparsi e quali sono nati di recente nella società contemporanea. Uno sguardo su alcuni lavori del passato permette al bambino di acquisire una mentalità più elastica e storica con la consapevolezza che le cose nel tempo cambiano e che non sono sempre state come ci appaiono oggi.

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