Infosecurity italia 2003 INFORMATION WARFARE & BUSINESS INTELLIGENCE

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1 Infosecurity italia 2003 INFORMATION WARFARE & BUSINESS INTELLIGENCE INTRODUZIONE AI LAVORI Ferrante Pierantoni

2 Introduzione ai Lavori La rapida evoluzione degli ultimi decenni e la conseguente trasformazione del mondo in un Villaggio Globale costituisce un'esperienza senza precedenti nella storia dell'umanità per i tempi brevissimi che l hanno caratterizzata e per l ampiezza e la rilevanza dei mutamenti che ha indotto.

3 Il Villaggio Globale 1. Rapidissima evoluzione tecnologica; 2. Sempre maggiore velocità delle transazioni internazionali; 3. Diffusa dematerializzazione dell'economia; 4. Capacità produttiva a livello mondiale in eccesso rispetto alla domanda ed alle necessità elementari 5. Ampia possibilità per tutti di accesso alle informazioni; 6. Esigenza di una elevata trasparenza delle varie operazioni in competizione con quella di una elevata riservatezza dei dati personali; 7. Globalizzazione e liberalizzazione dei mercati ed internazionalizzazione delle reti di energia, trasporti, telecomunicazioni e trasmissioni televisive.

4 Il Villaggio Globale La nascita del Villaggio Globale ha messo in atto una rivoluzione non solo economica e sociale ma anche politica nella quale dovremo imparare a vivere ed ha, nel contempo, alterato non solo le modalità dei conflitti tra le nazioni, ma le finalità e la stessa natura di questi conflitti.

5 Introduzione ai Lavori La complessità del Mondo in cui viviamo è al di sopra delle nostre attuali capacità di analisi e comporterà, molto probabilmente, lo sviluppo di nuove modalità di conflitti militari, provocando inoltre l'erosione graduale delle nazioni-stato ed intaccando il loro monopolio della violenza organizzata.

6 Il Villaggio Globale Oggi dovrebbe essere ampiamente dimostrato a tutti, vincitori e vinti, che la guerra tradizionale è un gioco a somma troppo negativa, e che gli "imperi" sono un lusso estremamente costoso, che nessuno può più permettersi.

7 Il Villaggio Globale Lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e di informazione, assieme alla nascita del cyberspazio, pone il possesso delle informazioni e il relativo controllo ad ogni livello di diffusione come l'obiettivo geopolitico determinante, come nei secoli passati lo era il controllo del traffico commerciale e quello delle risorse materiali ed in precedenza quello delle capacità produttive agricole.

8 Il Villaggio Globale Oggi l'annientamento fisico dell'avversario e l'occupazione fisica del suo territorio non sono più un obbiettivo da perseguire.

9 Il Villaggio Globale Oggi i morti in guerra, propri o del nemico, sono diventati un sottoprodotto, non solo non desiderato, ma assolutamente da evitare.

10 Il Villaggio Globale Se proprio si deve fare una guerra, non bisogna uccidere i nemici, in linea con gli insegnamenti di Sun Tzu che, già venticinque secoli or sono, scriveva che i generali eccellenti non sono quelli che uccidono il maggior numero di nemici in battaglia, bensì quelli che vincono la resistenza del nemico senza usare la spada.

11 La Guerra Informatica In sintesi, la Guerra avrà come obbiettivo di sottomettere l'avversario, virtualmente, possibilmente senza l'uso di violenza fisica e con un numero molto limitato di "morti e feriti" per azioni di guerra, possibilmente senza che il nemico se ne accorga "troppo", utilizzando un ampio ventaglio di differenti tecnologie.

12 La Guerra Informatica Non sarà facile combattere un tale tipo di guerra.

13 La Guerra Informatica L'obiettivo della guerra oggi non è più il controllo di questo territorio, di quella popolazione o di una particolare risorsa naturale, ma quello dei processi di regolamentazione e della semantica dei sistemi informativi, mentre l'interconnessione sempre più stretta delle diverse reti ha aumentato la vulnerabilità della nostra società a livelli impensabili solo cinquant'anni fa.

14 La Guerra Informatica Il pericolo maggiore deriva dall'estendersi inarrestabile dell'interoperabilità delle reti telematiche che consente vantaggi enormi sul piano dell'aumento dell'efficienza e della riduzione dei costi a prezzo di un fortissimo aumento della vulnerabilità del sistema.

15 Le Vulnerabilità La tendenza quasi patologica verso la standardizzazione e la riduzione della ridondanza rendono infatti la vita sempre più facile agli eventuali aggressori.

16 Le Vulnerabilità Inoltre non esistono solo i virus ed i crackers, oggi è fin troppo semplice paralizzare l'economia, la politica o le strutture decisionali di una nazione sviluppata, interrompendo uno o più servizi di base attraverso un articolato piano di sabotaggio degli archivi dati o delle reti, o mediante una serie articolata di attacchi con dispositivi ad impulsi elettromagnetici.

17 L Ambiguità Inoltre si è di fronte a dimensioni nuove, virtuali. Tutto sta diventando sempre più opinabile. All'epoca di Omero le cose erano semplici. Gli eroi si battevano in duello. Achille vinceva e viveva, Ettore perdeva e moriva.

18 L Ambiguità Non solo gli eroi oggi non ci sono più, ma non è mai indiscutibile, in una prospettiva temporale di medio e lungo termine, chi ha vinto e chi ha perso. Basta guardare al Vietnam.

19 L Ambiguità Rimane però sempre valido il concetto che non si può combattere una guerra se per vincerla non si è disposti a morire sia pure solo virtualmente.

20 L importanza del Tempo Il tempo è per contro diventato molto più critico. Ciascuna azione e reazione richiede tempi estremamente brevi. Infatti, la guerra informatica non ha praticamente inerzia per la sua intrinseca natura virtuale. Il tempo che intercorre tra la decisione di iniziare una guerra e il suo effettivo inizio può essere dell'ordine di secondi.

21 L importanza del Tempo Bisognerà imparare a reagire istantaneamente agli attacchi. L'unico elemento che può rallentare l'azione sono i media, ma il loro effetto di ritardo è comunque misurabile in ore. Inoltre sarà molto difficile, per chi è attaccato, accorgersi chiaramente dell'inizio delle ostilità, al contrario di quello che accadeva nei combattimenti tradizionali, dove artiglieria, missili o bombe rivelavano anche al più sprovveduto dei Governi che era in corso un attacco contro il suo Paese.

22 La Guerra Informatica In sintesi, la tipica guerra informatica avrà come obiettivo di sottomettere l'avversario, virtualmente, senza l'uso della violenza e, possibilmente, dissimulando le proprie intenzioni, sulla scia degli insegnamenti di Ulisse.

23 La Guerra Informatica Non sarà facile.

24 Il ruolo dell Intelligence Diventerà sempre più necessario essere capaci di raccogliere e analizzare tutte le informazioni ottenute, sia tramite le classiche strutture dei Servizi, sia attraverso analisi sempre più sofisticate e globali delle fonti aperte.

25 Il ruolo dell Intelligence Bisognerà soprattutto imparare a distribuire in modo selettivo le informazioni raccolte per favorire, sostenere e difendere la competitività economica della propria Nazione, sia a livello di grandi comparti industriali che di specifiche imprese.

26 Il ruolo dell Intelligence Nelle grandi democrazie occidentali realizzare un sistema di business intelligence, effettivamente integrato con le strutture industriali nazionali, presenterà difficoltà maggiori di quelle che si sono dovute affrontare per definire nel Secoli XVIII e XIX i relativi poteri del Governo e del Parlamento.

27 Il ruolo dell Intelligence Non sarà facile per le Nazioni accettare che la spina dorsale dei loro sistemi di difesa sia costituita essenzialmente da servizi di intelligence abbandonando il culto del mito di Giove, che agisce in modo trasparente usando la forza, per quello di Ulisse, che opera d astuzia rimanendo nell ombra.

28 Il ruolo dell Intelligence Lo stesso Omero ci ricorda che tremila anni fa Troia non fu sconfitta da Achille ma da Ulisse.

29 Le Istituzioni La natura virtuale sta quindi cambiando sostanzialmente la guerra e in futuro obbligherà tutti a rivedere attentamente i vari aspetti istituzionali, politici e giuridici sviluppati con molta fatica in oltre due millenni.

30 La Guerra Informatica Distinguere un combattimento con le informazioni, effettuato con azioni di disturbo alle reti telematiche ed intrusioni e manomissioni di dati o del software, da altre operazioni nel cyberspazio, come intrusioni per gioco o per vanità, spionaggio a livello di nazioni o di corporazioni industriali, frodi e furti elettronici, sarà estremamente difficile.

31 La Guerra Informatica Per non parlare della difficoltà di attribuire le relative responsabilità

32 Le Istituzioni Le democrazie parlamentari potrebbero incontrare grandi difficoltà nel gestire le guerre informatiche perché, nella battaglia quotidiana per mantenere il controllo delle risorse informative del nemico, non sono in grado di gestire, in tempo reale, le principali variabili politiche, culturali, sociali ed economiche.

33 Le Istituzioni Un simile ampio coordinamento orizzontale comporta infatti l'esigenza di dare, a livello istituzionale, una risposta non ambigua, pena la certezza di subire una sconfitta, a due grandi interrogativi: 1. chi, in un mondo che cambia rapidamente a tutti i livelli, sociale, economico, culturale e tecnologico, ha il compito di stabilire quali sono gli interessi nazionali e di farli conoscere in modo opportuno ai vari livelli? 2. chi, in tempo di pace in un Paese a regime democratico parlamentare, ha il compito di difendere gli interessi nazionali?

34 Conclusione Si richiede dunque un enorme sforzo di aggiornamento culturale. Inoltre si dovrà passare da strutture di tipo gerarchico, basate sull'obbedienza, a strutture reticolari che poggiano le loro basi sul coinvolgimento e la cooperazione spontanea, sulla comprensione delle cause del conflitto unite ad elevati livelli di creatività e di onestà intellettuale.

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