Il factoring sul territorio: opportunità e vincoli. Dr. Enrico Dehò Direttore Generale Aosta Factor Spa
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2 Il factoring sul territorio: opportunità e vincoli Dr. Enrico Dehò Direttore Generale Aosta Factor Spa 2
3 Targets: Imprenditori locali Grandi aziende Piccole e medie imprese Indotto locale Fornitori di aziende private locali Aggiudicatari di appalti da EE.PP. locali 3
4 Punti di forza: Conoscenza approfondita di ambiente, Istituzioni, Imprenditori; Comprensione delle esigenze; Organizzazione mirata; Alta reattività ai cambiamenti; Tempestività decisionale; Rapidità operativa. 4
5 La prudenziale pone dei vincoli in termini di misurazione dei rischi e di conseguente assorbimento patrimoniale, da cui possono discendere potenziali limitazioni e politiche di differenziazione del pricing del finanziamento Nel caso del factoring, alcuni vincoli possono però tradursi in elementi di valore dell offerta caratteristica 5
6 Il rischi rilevanti, per l attività di factoring, sono quelli di credito e di concentrazione del portafoglio crediti Tali rischi sono in teoria maggiori per le società di factoring di piccola dimensione, a forte vocazione regionale o locale, con minore granularità del portafoglio di esposizioni creditizie 6
7 Con riferimento al rischio di credito, tuttavia, l operazione di factoring presenta alcune peculiarità che determinano un minore impatto patrimoniale del rischio stesso La possibilità di attribuire il rischio al debitore ceduto, anziché al cedente anche nelle operazioni pro solvendo determina infatti migliori opportunità di frazionamento del portafoglio e consente di beneficiare della ponderazione minore di alcune categorie di debitori (tipicamente gli enti pubblici) Nel caso di Aosta Factor, in fase di produzione del Resoconto ICAAP, si è stimato che l attribuzione del rischio sul ceduto, nei casi in cui siano stati rispettati i criteri previsti dalla normativa, ha portato a un risparmio di capitale sia sul rischio di credito (primo pilastro) sia sul rischio di concentrazione (secondo pilastro) tra il 5 e il 10%. 7
8 L attribuzione del rischio al ceduto è subordinata alla presenza di alcuni requisiti stabiliti dalla normativa: a) Certezza giuridica b) Efficacia dei sistemi di controllo c) Efficacia dei sistemi per la risoluzione di situazioni problematiche d)efficacia dei sistemi per controllare le garanzie reali, la disponibilità di credito e gli incassi e)conformità con le politiche e le procedure interne dell intermediario 8
9 Con riferimento al rischio di concentrazione, è evidente che dimensioni operative limitate riducono le possibilità di diversificazione del portafoglio, lungo le tre dimensioni classiche di Diversificazione per classi di importo Diversificazione per area geografica Diversificazione settoriale Tale circostanza sembra incidere in misura determinante sul fabbisogno di patrimonio e sui costi conseguenti 9
10 In realtà, il rischio di concentrazione è considerato, a fini normativi, nella duplice prospettiva della Concentrazione single name (per singolo prenditore o gruppi di prenditori connessi) Concentrazione geo settoriale Nel caso degli intermediari di minore dimensione, il rischio del primo tipo è di norma assai rilevante e difficile da ridurre. Pur in presenza di portafogli frazionati, l inserimento di alcune grandi operazioni determina un aumento molto rilevante di tale rischio. Nel caso di Aosta Factor, l incidenza di tale rischio sul patrimonio di vigilanza èstata, in alcuni periodi, solo di poco inferiore a quella del rischio di credito. Ciò comporta l esigenza di un costante monitoraggio delle posizioni e sforzi commerciali non indifferenti per «pilotare» la composizione del portafoglio. 10
11 Ben diverso è il caso del rischio di concentrazione geosettoriale. La possibilità di diversificare i settori economici di appartenenza dei prenditori sembra garantita anche in presenza di ridotte dimensioni operative. L adozione del modello ABI PWC per la stima di tale rischio, condotta da Aosta Factor in sede ICAAP, ha mostrato un incidenza del medesimo sul patrimonio di vigilanza pari a meno dello 0,5%. 11
12 In conclusione.si può vivere bene anche «nelle regole» Per sfruttare appieno le opportunità regolamentari occorre naturalmente fare uno sforzo di sviluppo di competenze nell area del risk management e affinare i criteri di progettazione del sistema dei controlli interni, al fine di rendere processi e procedure efficienti e coerenti con le caratteristiche aziendali Nel caso del factoring, alcuni profili della normativa, se opportunamente applicati, possono tradursi in elementi di vantaggio competitivo rispetto a prodotti alternativi e generare benefici per le società e, in ultima istanza, creare opportunità interessanti di business per la clientela, ossia. 12
13 Per la clientela. il factoring è un opportunità di finanziamento conveniente perché, in certe condizioni, «a minore assorbimento patrimoniale» per l intermediario i factors seguono da vicino le esigenze della clientela, anche perché sono tenuti ad un costante monitoraggio delle posizioni, da cui possono trarre notevoli vantaggi anche di efficienza economica i factor sono interessati a una diversificazione settoriale e sono aperti a considerare le esigenze di specifiche «industrie» 13
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