Il caso di Domenico, una proposta di lavoro
|
|
- Sofia Adelaide Fiori
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Relazione finale Laboratorio 1, Integrazione scolastica dei disabili e analisi situazione alunni con bisogni educativi speciali Il caso di Domenico, una proposta di lavoro di Bertei Silvia, Cecchi Irene, De Michele Serena, Di Stefano Chiara, Fanucci Maria Silvia, Ricciu Sonia, Salvadori Anna, Tesi Nadia, Vassallo Valentina, Vesco Stefano
2 Il caso Età: 9 anni Classe: IV Punti di forza: buona memoria prassica delle sequenze motorie già apprese; buona percezione e memoria visiva; buona capacità di riordinare immagini raffiguranti sequenze di storie ascoltate; linguaggio funzionale efficace. Obiettivi Favorire le abilità sociali e interpersonali Sviluppare il senso di auto-efficacia didattico Aumentare la percentuale di tempo che il bambino passa rivolto ad uno scopo Intervento sistematico 1. Osservare sistematicamente: utilizzo di griglie per esaminare il comportamento del bambino in classe, analizzandone antecedenti e conseguenti. 2. Organizzare lo spazio: preparare la disposizione dei banchi in modo che il bambino possa stare vicino ad un leader positivo, vicino alla cattedra e lontano da quei compagni il cui comportamento potrebbe costituire una fonte di distrazione per lui. 3. Stipula del contratto comportamentale con l intera classe: formulare regole in maniera precisa, concreta e positiva con tutti i bambini, monitorare e prevedere un sistema di accumulo punti, di ricompense e di warning. 4. Routine giornaliera: fornire al bambino delle routine giornaliere attraverso le quali lasciar meno spazio possibile a momenti di incertezza durante i quali le fonti di distrazione aumentano di frequenza. Prima di iniziare la lezione, la maestra concorda con il bambino le attività della giornata, meglio se fatte su base oraria. All inizio di ogni ora o cambio d ora è
3 necessario chiamare il bambino e discutere con lui le attività che potrà fare nell ora successiva. 5. Patto con le insegnanti: scrivere sul quaderno la lista delle cose che si chiedono al bambino. Ogni cosa dovrà essere disegnata, in modo da essere facilmente riconoscibile. Appena finita un attività deve essere cancellata dalla lista e valutata a fianco con un disegno o uno smile. 6. Fornire al bambino feedback intermedi (in maniera sistematica e positiva) per fargli capire come sta andando: aiutare il bambino a valutare il suo stesso comportamento e ad autoregolarsi fornendogli dei feedback sulle sue prestazioni comportamentali, ad esempio Bravo D. vedo che ti stai impegnando molto. Ogni volta che sta completando uno dei compiti assegnati rivolgersi sottolineando il comportamento corretto, ad esempio Bravo D. che stai seduto e attento, ancora poco e riuscirai a prendere un bel bravissimo. 7. Griglie di autovalutazione: somministrare griglie di automonitoraggio a tutti i bambini sul proprio comportamento. Metodologie e strategie - Osservazione e analisi del materiale - Prompting e fading (tecnica di aiuto e riduzione dell aiuto): suggerimenti verbali, indicazioni gestuali, guida fisica - Shaping e chaning (modellaggio e concatenamento): - Modelling (apprendimento imitativo) - Tecniche di rinforzo ispirate alla Token economy: rinforzi simbolici e sociali Attività didattiche specifiche da riproporre durante l'anno Giochi di classificazione: un esempio di attività di modeling e autoistruzione verbale Domenico ha una buona capacità di imitazione, per questo potrebbe essere funzionale (almeno in un primo periodo) l utilizzo di un apprendimento tramite modeling e autoistruzione verbale.
4 - Scelta del compito: è necessario selezionare un lavoro che richieda un attenzione prolungata e l applicazione di una strategia per essere svolto correttamente. Ipotizziamo che Domenico debba classificare una serie di immagini che raffigurano oggetti diversi per forma e colore. All alunno viene chiesto di raggruppare le immagini di oggetti che hanno stessa forma e stesso colore (per esempio: matite rosse, palline blu). Questo esercizio di classificazione permette al bambino di esercitare e migliorare le capacità logiche. - Modeling: l insegnante esegue per primo il compito, mostrando all alunno le strategie corrette per la soluzione del problema. Durante l esecuzione del compito verbalizza esplicitamente: o La natura del compito: Devo trovare tutte le matite rosse, ma devo fare attenzione, perché tra queste figure ci sono anche matite che hanno un colore diverso. o Possibili soluzioni: Potrei prendere le immagini che rappresentano le matite una alla volta e selezionare solo le matite rosse, ma rischierei di dimenticare l obiettivo del mio lavoro e di confondermi. Forse è meglio raggruppare prima tutte le immagini di matite di qualunque colore e successivamente scegliere solo quelle rosse. Potrei anche raggruppare tutte le immagini che raffigurano oggetti rossi e poi selezionare solo le matite. o Scelta della strategia: Non posso eseguire questo compito troppo rapidamente perché rischio di sbagliare. Credo sia meglio raggruppare le immagini di matite e scegliere successivamente solo quelle rosse o Automonitoraggio: ad intervalli regolari l insegnante si chiede se il lavoro sta procedendo come sperato. o Autovalutazione e autorinforzo: una volta concluso l esercizio, l insegnante verbalizza esplicitamente i risultati del suo lavoro. Ho finito! Credo di aver trovato la strategia più giusta per portare a termine il compito. Ho avuto qualche difficoltà nel mantenere la concentrazione perché le immagini erano molte e tra loro simili. Sono stato bravo a non distrarmi e credo che riuscirò a risolvere problemi sempre più complessi. - L insegnante fornisce indicazione su come risolvere il problema: Che cosa stiamo facendo? Devo raggruppare tutte le figure di matite rosse. Come potremmo fare? - Autoistruzione esplicita: l insegnante invita il bambino ad eseguire il compito, dandosi istruzioni a voce alta e aiutando l alunno a produrre verbalizzazioni che favoriscano il senso di autoefficacia. - Con il tempo, la fase di modeling dovrà essere sempre più ridotta. Le auto-istruzioni fornite dall insegnante passeranno da verbalizzazioni esplicite a voce alta a verbalizzazioni sempre più implicite (istruzioni a voce sempre più bassa o muovendo solo le labbra), al fine di aiutare l alunno a formulare autonomamente pensieri e autoistruzioni. Come comportarsi: storie e strategie per il rispetto delle regole
5 Poiché Domenico, oltre a una sufficiente capacità di imitazione, ha tra i suoi punti di forza una buona capacità visiva, il modeling potrebbe essere utilizzato anche per favorire le sue abilità sociali, proponendo attività che aiutino ad acquisire la consapevolezza della relazione causa-effetto tra pensieri, emozioni e comportamenti (problem-solving interpersonale). Possiamo lavorare su una piccola storia sociale, presentandola al bambino attraverso immagini associate a parole. La storia dovrebbe essere scelta sulla falsariga dei comportamenti sociali di Domenico; in questo modo, il bambino è invitato a riflettere su quello che accade in una situazione modello e ad elaborare strategie. SCRIVI IL PENSIERO, L EMOZIONE E IL COMPORTAMENTO DI LUCA MENTRE SIMONE PASSAVA NEL CORRIDOIO HA URTATO PER SBAGLIO LUCA CHE GLI HA DATO UN PUGNO 1. CHE COSA HA PENSATO LUCA? 2. CHE EMOZIONE HA PROVATO LUCA? - 3. CHE COSA HA FATTO LUCA?
6 Lo stesso tipo di schema visivo può essere utilizzato per esercitare in Domenico la capacità di mettersi nei panni dell altro. Lo schema, in questo caso, dovrebbe riprodurre ciò che pensa, prova e fa Simone, il bambino colpito nella storia sociale proposta. Un altra attività simile potrebbe essere quella di creare con l alunno un breve racconto per immagini che mettano al centro ciò che prova un bambino vittima di comportamenti sbagliati, fornendo una serie di esempi di comportamenti appropriati e risposte positive. A partire da queste storie sociali, sarà possibile negoziare con Domenico alcune regole sociali fondamentali, creando un cartellone da attaccare in classe. Il rispetto delle regole è importante per tutti i bambini della classe e il lavoro per favorirlo è un ottima opportunità per far lavorare Domenico con il resto dei compagni. Le regole saranno: - Esplicitate attraverso frasi positive e non attraverso divieti - Semplici ed espresse chiaramente - Operative: si devono evitare proposizioni generiche come stare buoni, non chiacchierare perché risultano troppo vaghe - Accompagnate da immagini che richiamano direttamente il contenuto della regola. Le immagini potrebbero essere create dal bambino o, viste le difficoltà di Domenico nel disegno, ricercate con lui su Internet o rielaborate al computer con software grafici per bambini - Poche ed espresse in modo sintetico. In un lavoro sul rispetto delle regole potrebbe essere utile la tecnica del costo della risposta, uno strumento di controllo motivazionale e comportamentale generalmente efficace con gli alunni con ADHD, ma certamente molto utile per tutti i bambini. La tecnica consiste nel consegnare al bambino alcuni gettoni-premio all inizio delle lezioni, comunicando esplicitamente che, se seguirà le regole ben definite stabilite in precedenza, conserverà tutti i gettoni, altrimenti potrà perderne alcuni. I gettoni potranno essere spesi scambiandoli con piccoli premi o essere messi da parte per premi finali più consistenti. I premi potranno essere inizialmente concreti (piccoli giochi, caramelle, disegni da colorare), ma progressivamente l attenzione dovrà focalizzarsi su gratificazioni astratte (fare un passeggiata rilassante, correre in palestra per alcuni minuti, parlare di qualche argomento che interessa il bambino ). È necessario, inoltre, che l insegnante faccia comprendere al bambino che la perdita dei gettoni non è una punizione, bensì un segnale che gli viene fornito per comprendere meglio quali sono i comportamenti giusti e quelli errati.
7 Gioco Trotta trotta cavallino Obiettivi del gioco: Incrementare la consapevolezza corporea relativa ai concetti di spazio, direzione e velocità; migliorare l'attenzione e la memoria; stimolare l'associazione visiva-uditiva-motoria; rafforzare la cooperazione e la fiducia tra i bambini. Ambiente: Spazio ampio, all'aperto o al chiuso. Numero e disposizione partecipanti: Minimo 10, disposti a coppie. Cosa ci serve: Nastri o strisce di stoffa di circa cm, tante quanti sono i bambini; un campanellino. Facciamo familiarizzare i bambini con i termini al passo, al trotto, al galoppo e lasciamoli esercitare. In seguito facciamo passare il nastro dietro il collo e sotto le ascelle di uno dei due bambini che formano la coppia. Invitiamo l'altro bambino a tenere in mano le briglie e facciamo disporre le coppie in ordine sparso per lo spazio di gioco. Le coppie formate da un cavaliere (colui che tiene le briglie) e un cavallo (colui che ha il nastro intorno al collo) si muovono secondo i comandi che gli daremo (al passo, al trotto, al galoppo) che saranno preceduti da un veloce scampanellio. Le coppie che non si accorgono del cambiamento del comando vengono eliminate. Dopo circa 5 minuti i bambini di ogni coppia si invertiranno i ruoli. Note: Se Domenico non tollerasse l'idea delle briglie, potrebbe muoversi stringendo le mani del compagno oppure uno dietro l'altro.
8 Scene di storia quotidiana Analizzando le caratteristiche di Domenico si è ipotizzato di ricorrere alla drammatizzazione come modalità didattica interdisciplinare e di lavoro con il gruppo dei pari. I contenuti disciplinari di Storia relativi alla classe IV si prestano particolarmente alla rappresentazione di scene di vita del passato, interpretate dagli alunni e da loro ideate con modalità di cooperative learning. Permettere ai ragazzi di presentare esperienze ed argomenti di studio con modalità diversificate rispetto alla mera esposizione orale può suscitare in loro maggior interesse e motivazione, permettendogli di esercitare un ruolo attivo nei rispettivi percorsi di apprendimento. Piccoli gruppi di lavoro potrebbero concentrarsi su alcuni aspetti delle civiltà antiche ed organizzare delle brevi scenette. Di volta in volta, di civiltà in civiltà, i ruoli ed i compiti potrebbero e dovrebbero cambiare: ci sarà bisogno di un moderatore che permetta il confronto tra le idee, uno scrittore, uno che scelga le immagini a cui ispirarsi per riproporre verosimilmente gli usi ed i costumi del tempo, un altro che suggerisca le battute (scritte su un cartellone, con magari disegnata la faccia del bambino che le deve pronunciare, se il solo nome scritto non è sufficientemente facilitante quando è il turno di Domenico); saranno poi necessari gli attori e qualcuno che si occupi degli oggetti di scena. I gruppi eterogenei, la mobilitazione di risorse diverse e la condivisione degli esiti costituiscono il cuore di gran parte dei percorsi personalizzati di apprendimento, perché, a differenza della lezione frontale, coinvolgono i processi di socializzazione all interno del gruppo. Oltre a promuovere conoscenze di tipo storico tramite l esperienza vissuta, un tale approccio alla disciplina chiama in causa abilità sociali e relazionali, attentive, espressive, motorie, di autocontrollo, il rispetto dei tempi e delle regole, ecc. nella cornice di una didattica stimolante, condivisa ed inclusiva. Divertiamoci insieme recitando Per aiutare l alunno a comprendere poche e brevi sequenze di una storia, possiamo proporre nuovamente la strategia della drammatizzazione. In questa attività l alunno personifica il protagonista della storia e insieme ad un gruppo di compagni, ne drammatizza tre brevi sequenze. 1. Lettura della storia che dovrà essere breve ma anche accattivante. 2. Dividere la storia in tre sequenze. 3. Far interpretare all alunno il protagonista e ad alcuni suoi compagni gli altri personaggi. 4. Presentare le tre scenette.
9 5. Documentare con fotografie l attività. 6. Far verbalizzare all alunno la drammatizzazione con l ausilio delle foto. 7. Stampare le foto e metterle in ordine. 8. Scrivere sotto alle foto una didascalia. 9. I compagni inventeranno una nuova storia partendo da una sequenza drammatizzata e dalla didascalia scritta da Domenico. Ognuna di queste attività è suddivisa in microattività rappresentate graficamente. 10. Valutazione: produzione scritta delle didascalie e verbalizzazione dell attività svolta con l ausilio delle foto. Bibliografia Cesare Cornoldi, Tiziana De Meo, Francesca Offredi, Claudio Vio, Iperattività e autoregolazione cognitiva, Erickson, Trento, Edward A. Kirby, Liam K. Grimley, Disturbi dell attenzione e iperattività, Erickson, Trento, «La vita scolastica», anno 65, 1 maggio 2011, nn R. Ciambrone, G. Fusacchia (2014), I BES. Come e cosa fare, Giunti Scuola, Firenze. S. Di Nuovo (2014), I bisogni educativi speciali. Metodi e materiali per affrontarli, Giunti Scuola, Firenze.
I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011
I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,
DettagliTecniche strategie e metodologie del processo di insegnamento-apprendimento. a cura della Dott.ssa Donata Monetti
Tecniche strategie e metodologie del processo di insegnamento-apprendimento a cura della Dott.ssa Donata Monetti Gli elementi di base della dinamica insegnamento - apprendimento LA PROGRAMMAZIONE DEGLI
DettagliInsegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino
Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014
Articolazione dell apprendimento Dati identificativi ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.1 a.s.2013/2014 Titolo significativo Risolvere i problemi Insegnamenti coinvolti
DettagliMI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.
MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO. Percorso di educazione all ascolto Classi seconde scuola primaria Rosmini Anno scolastico 2009/2010 La principale difficoltà riscontrata negli alunni dall'intero
DettagliIl metodo comportamentale 1
Il metodo comportamentale 1 Il comportamentismo pone come oggetto di studio l interazione tra il comportamento e gli eventi dell ambiente. Queste interazioni si basano sull associazione tra stimolo, risposta
DettagliProgetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE
Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE L interesse verso la lettura ed il piacere ad esercitarla sono obiettivi che, ormai da anni, gli insegnanti della scuola primaria di Attimis si prefiggono
DettagliDIMENSIONI CRITERI INDICATORI
Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari
DettagliOBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI
ISTITUTO COMPRENSIVO DI BREMBATE SOPRA - SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FERRUCCIO DELL ORTO OBIETTIVI EDUCATIVI E DIDATTICI CLASSI PRIME SOCIALIZZAZIONE - PARTECIPAZIONE Primo quadrimestre Si pone nella
DettagliCIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014
CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa
DettagliPROGETTARE UNA GITA. A tale scopo i bambini dovranno ricercare la documentazione che permetta di scegliere la META della gita.
PROGETTARE UNA GITA Prima di dare avvio al percorso è opportuno condividere con gli alunni tutto il progetto ed eventualmente modificare alcuni elementi in rapporto alla discussione. Gli alunni devono
DettagliSCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione
SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione Descrittori Classe 1 Descrittori Classe 2 Descrittori Classe 3 Descrittori Classe 4 Descrittori
DettagliDalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test
Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare
DettagliDalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015
Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione
DettagliAlla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.
PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto
DettagliCONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento
DettagliPer la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003)
Per la legge sulla privacy si fa riferimento al Documento Programmatico della sicurezza (protezione dei dati personali D.L.V.O. 196 del 30/06/2003) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Scuola Dirigente Scolastico
DettagliCorso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00
Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00 Relatrice: Jessica Sala jessica.sala.lc@istruzione.it IL MENÙ DI OGGI 1. Breve ripresa dei concetti teorici 2. Introduzione
DettagliIstituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI
Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica
DettagliCaratteristiche dell intervento
Caratteristiche dell intervento Prima parte trattamento autoregolativo di gruppo (4 mesi) Seconda parte terapia assistita con il cane (2 mesi) Che cos è il Training Autoregolativo? E un intervento cognitivo-comportamentale
DettagliPLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana
PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri
DettagliI DISTURBI COMPORTAMENTALI
IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo
Dettagli1) Il mio avatar: uguali o diversi? L esercizio permette di apprendere il concetto di avatar e comprenderne la tipologia.
DISCUSSION STARTERS - Definisci a parole tue cosa è un avatar. - Quali sono le funzioni psicologiche dell avatar? - L avatar può essere sempre come tu lo vorresti? - Quanti tipi di avatar conosci? - In
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI SCUOLA DELL INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI 1º GRADO 93010 - D E L I A
BLA, BLA, BLA, ANNO SCOLASTICO 2008/2009 MOTIVAZIONE L età dei bambini della scuola dell infanzia è particolarmente feconda poiché, proprio in questo periodo, l interesse e la curiosità, se vengono alimentati,
DettagliMINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO "CIRO SCIANNA" C.F. 81002590826 - C.M.
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO "CIRO SCIANNA" C.F. 81002590826 - C.M. PAMM06400T * Via De Spuches, n.4-90011 BAGHERIA (PA) (091/9430-17-18-19 091/943347
DettagliUNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 o QUADRIMESTRE SCUOLE PRIMARIE CLASSI PRIME
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1 o QUADRIMESTRE SCUOLE PRIMARIE CLASSI PRIME Denominazione IO E GLI ALTRI UNITA DI APPRENDIMENTO Compito-prodotto Cartellone e/o video e/o manufatti e/o fascicolo Competenze mirate
DettagliCRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA
CLASSI seconde CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA LINGUA ITALIANA l alunno utilizza in maniera appropriata il codice linguistico per descrivere, narrare argomentare. si esprime in modo
DettagliPer gli alunni delle classi prime.
6. Gli opposti PERCHÉ: PER CHI: QUANDO: DOVE: MATERIALI OCCORRENTI: Per conseguire i seguenti obiettivi: acquisire consapevolezza delle proprie conoscenze; sperimentare categorie e classificazioni; ampliare
DettagliPROGETTAZIONE DI UN INTERVENTO COOPERATIVO ( Cooperative Learning) UN CAMPER PER NOI
PROGETTAZIONE DI UN INTERVENTO COOPERATIVO ( Cooperative Learning) UN CAMPER PER NOI Gli interventi cooperativi sperimentati con un gruppo di 5 anni alla scuola dell infanzia di Arcè dall insegnante Lucangeli
DettagliClasse 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE INTERIORMENTE
I C PADRE GEMELLI-TORINO COMPETENZA IMPARARE AD IMPARARE Sapersi relazionare anno scolastico 2013-14 Classe 3 B sc. Padre Gemelli PROGETTO COMPRARE E VENDERE: OPPORTUNITĂ DIVERSE PER IMPARARE AD ARRICCHIRE
DettagliCorso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus
Corso di aggiornamento per operatori e volontari del Progetto Filippide Associazione Diversamente onlus Creare e utilizzare le storie sociali Dott. Marco Pontis Autore del Corso Avanzato Autismo: interventi
DettagliCOSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI
COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO FINALITA Favorire il piacere allo studio GENERALI Acquisire un efficace metodo di studio Acquisire una buona autonomia di lavoro a scuola e a casa.
DettagliIstituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 Grado Via Nazionale, 35/b 32030 - QUERO (Belluno) I PLAY WITH ENGLISH
I PLAY WITH ENGLISH Progetto di Lingua Inglese - Scuola dell Infanzia - ANNO SCOLASTICO 2012/2013 1. PREMESSA La società multietnica e multiculturale fa emergere il bisogno formativo relativo alla conoscenza
DettagliG iochi con le carte 1
Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare
DettagliIl teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano. da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco.
Il teatro è uno strumento educativo e formativo che i bambini praticano da sempre nella forma spontanea e divertente del gioco. Il laboratorio teatrale è un occasione di scambio e confronto reciproco in
DettagliClasse seconda scuola primaria
Classe seconda scuola primaria Il percorso di seconda cerca di approfondire le differenze tra le principali proprietà delle figure geometriche solide, in particolare il cubo, e di creare attività di osservazione
DettagliLa definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A.
Individualizzare la formazione La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico I Protagonisti Formare in rete La famiglia
DettagliATTIVITA DI LABORATORIO DEL 21 MARZO 2012
ATTIVITA DI LABORATORIO DEL 21 MARZO 2012 1. Conclusione intervento relativo a metacognizione e autoregolazione dell attività cognitiva: esemplificazione di materiale relativo a matematica, lingua italiana,
DettagliIDEE E STRATEGIE OPERATIVE
IDEE E STRATEGIE OPERATIVE CONSIDERARE IL POTENZIALE DI APPRENDIMENTO DELLA PERSONA Valutazione approfondita e realistica delle competenze e delle abilitàdella persona: cosa sa fare in modo autonomo e
DettagliLa lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro)
La lettura con la tecnica del jigsaw (gioco a incastro) Abdelkrim Boussetta Ispettorato Regionale - Rabat 1 Corso di formazione Accademia di Rabat, giovedi 21 ottobre 2010 Docente Studente Materia 2 Insegnamento
DettagliLA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA. Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA)
COMPETENZE EUROPEE INFANZIA CAMPO D ESPERIENZA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITA E CONTENUTI LA COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA Numeri e spazio, fenomeni e viventi (MATEMATICA) Ha interiorizzato le nozioni
DettagliIL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA (ADHD)
Settimo incontro di Teacher Training IL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA (ADHD) Il coinvolgimento della classe: le regole e la token economy di gruppo Dott.ssa Laura Bedin psicologa presso
DettagliFINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità
DettagliTOLLO CH -VIA CAVOUR N.2
TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO
DettagliSCUOLA PRIMARIA COLLODI GEBBIONE PROGETTO LABORATORIO TEATRALE
SCUOLA PRIMARIA COLLODI GEBBIONE ANNO SCOLASTICO 2010/2011 PROGETTO LABORATORIO TEATRALE (INS. LABATE, BARRECA, STELITANO, CASILI, MAURO) (ESP. EST. MARINO TERESA) PROPOSTA PROGETTUALE DI LABORATORIO TEATRALE
DettagliSEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE
Nome........ Classe. SEMPLICI INDICAZIONI PER CAPIRE MEGLIO LA REALTÀ AZIENDALE Perché perché Ci sono tanti buoni motivi per impegnarsi nello stage? Individua 3 buoni motivi per cui ritieni che valga la
DettagliL autonomia in ambito scolastico
META EDUCATIVA TRASVERSALE L autonomia in ambito scolastico DIMENSIONI CRITERI- INDICATORI RUBRICHE VALUTATIVE DEI 3 ORDINI DI SCUOLA uso degli strumenti autonomia gestionale operativa uso del tempo uso
DettagliLa pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante
Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per
DettagliATTIVITA : La compravendita. Situazione problematica
La compravendita Traguardo di riferimento europeo: L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale Risolve facili problemi, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati;
DettagliGiocare disegnando disegnare giocando. Per imparare a vedere, capire, sperimentare colori, linee, forme. Un progetto per le scuole elementari
Giocare disegnando disegnare giocando Per imparare a vedere, capire, sperimentare colori, linee, forme Un progetto per le scuole elementari J. Casajus Giocare disegnando disegnare giocando Per imparare
Dettagli«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità
«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità 1 D O T T. S S A A L E S S A N D R A B A L L A R È A S S O C I A Z I O N E C A S C I N A SAN V I N C E N Z O Le singolarità
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliScuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta
Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini
DettagliLINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI
LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI L apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria, oltre alla lingua materna e di scolarizzazione, permette all alunno di sviluppare una
DettagliLA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini
LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Dino Cristanini LE COMPONENTI DI UNA COMPETENZA CONOSCENZE ABILITÀ OPERAZIONI COGNITIVE DISPOSIZIONI COME PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UNA COMPETENZA FAVORIRE
DettagliEMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE
EMNUELE GGLIRDINI ILIT COGNITIVE Programma di potenziamento e recupero Vol. 5 COGNIZIONE NUMERIC 4 4 4 4 La serie di volumi bilità cognitive è dedicata a specifici processi e abilità mentali (Percezione
DettagliATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA
ATTIVITA SPECIFICHE PER LA SCUOLA DELL INFANZIA (DA INTEGRARE CON QUELLE PROPOSTE PER LA SCUOLA PRIMARIA, VEDI TUTTO IL MATERIALE DELLA TERZA LEZIONE) Stesso comportamento, molteplici cause Difficoltà
DettagliCorsi di formazione per docenti delle scuole di ogni ordine e grado: Didattica orientativa e percorsi di orientamento con approccio narrativo
Corsi di formazione per docenti delle scuole di ogni ordine e grado: Didattica orientativa e percorsi di orientamento con approccio narrativo MICROPROGETTAZIONE DI UN PERCORSO DI DIDATTICA ORIENTATIVA
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliL intelligenza numerica
L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S.
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA NOVARIA VILLANTERIO Via Novaria, 3 27019 Villanterio Tel. 0382/974008 Fax 0382/967033 SCUOLA DI A.S. CLASSE SEZ. ALUNNO/A 1. DATI ANAGRAFICI 2. TIPOLOGIA DI DISTURBO 3. DIDATTICA
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima. Matematica
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per la classe prima Matematica Anno Scolastico 2015/ 2016 COMPETENZE : A -NUMERO Comprende il significato dei numeri, i modi per
DettagliFORMAT PROFILO DI COMPETENZA. competenza chiave
FORMAT PROFILO DI COMPETENZA PRIMA PARTE GRUPPI DI LAVORO PER DISCIPLINA IN VERTICALE compito a. formulare lo specifico formativo della competenza chiave presa in esame in base alla formazione personale,
DettagliPROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA
CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliLo Sviluppo delle Capacità
Lo Sviluppo delle Capacità 1 Come elaborare un Piano di sviluppo: premesse e processo 3 2 Appendice A: Una guida per la Diagnosi degli ostacoli 7 3 Appendice B: Una guida per la scelta delle Tecniche 8
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012 IMPARARE A IMPARARE
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO con riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012 DISCIPLINA DI RIFERIMENTO: tutte DISCIPLINE CONCORRENTI: tutte Imparare a imparare è una competenza
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliPROGETTO WELCOME ENGLISH : L INGLESE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA.
PROGETTO WELCOME ENGLISH : L INGLESE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA. DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto ha lo scopo di consentire ai bambini in età prescolare di familiarizzare con una seconda lingua, di
DettagliLettere al Direttore. Guida per l insegnante
Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di cristallizzazione - È capace di cogliere il significato di quanto si impara a scuola. - Sa determinare in quale misura le sue capacità e i
DettagliIl corso di italiano on-line: presentazione
Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica
DettagliCentro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001
Centro Scolastico Diocesano Redemptoris Mater Scuola Primaria Paritaria D.M. 26.11.2001 Via Leonardo da Vinci 34 17031 Albenga Telefono 0182 554970 Galateo: lavorare con e su tutta la classe per il rispetto
DettagliUn lavoro di classe per diminuire la confusione
Classe I scuola elementare di Mucinasso Un lavoro di classe per diminuire la confusione Insegnanti: Margherita e Sonia Tesista: Valentina Cazzoli Osservazione occasionale Le insegnanti: Noi vorremmo che
Dettagliinsegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel
insegnanti : Gabriella Balbo Anna Maria De Marchi Maria Cristina Giraldel BAMBINI COINVOLTI : 19 del gruppo rosa (D) 17 del gruppo giallo (C) INSEGNANTI RESPONSABILI : Balbo Gabriella Anna Maria De Marchi
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico
Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE T. CROCI Via Chopin N. 9-20037 Paderno Dugnano (MI) Tel. n. 02/ 9181045 C.f. 97667170159 fax n. 02/ 99045055 e-mail
DettagliIstituto Comprensivo 2 Anagni FORMAZIONE INVALSI 2016. Unità di apprendimento Il mondo in classe
Unità di apprendimento Istituto Comprensivo 2 Anagni FORMAZIONE INVALSI 2016 Gruppo di lavoro: Troiano Rossella, Spinillo Maria Antonietta, Di Maggio Anna Maria, Michelangeli Maria Grazia, Mancini Anna,
DettagliYouLove Educazione sessuale 2.0
YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in
DettagliPer una scuola hands on : esperienze
Per una scuola hands on : esperienze Scuola: Primaria G. Deledda - Gaggio in P. classe 2^ A Denominazione dell attività: Laboratorio bolle di sapone. Caccia alla ricetta per bolle resistenti. Conoscenze
DettagliDisciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014)
Disciplina: Tecniche di comunicazione Classe: 4 B IPSC A.S. 2014/ 2015 Docente: Vittorio Bassan (Todaro Elena, fino al 7/11/2014) ANALISI DI SITUAZIONE di partenza - LIVELLO COGNITIVO La classe 4 sezione
DettagliUMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO
UMAGO ARALDICA ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL BAMBINO Scuola materna italiana Girotondo Umago Educatrici: Jelena Mrak e Roberta Lakošeljac Umago, maggio 2016 PREMESSA Il concetto astratto di tempo è un concetto
DettagliINSIEME È PIÙ FACILE
Unità di apprendimento Titolo INSIEME È PIÙ FACILE Plesso D. Alighieri Prozzolo di Camponogara Classe prima Autori: Saltarin Monica - Ardizzon Maria 1 UNITA DI APPRENDIMENTO Denominazione Insieme è più
DettagliCOME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO
COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO Studiare non è tra le attività preferite dai figli; per questo i genitori devono saper ricorrere a strategie di motivazione allo studio, senza arrivare all
Dettagli1 Circolo Didattico di Sondrio - Commissione per l handicap Progetto A piccoli passi
QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE SULLA QUALITÁ DELL INTEGRAZIONE SCOLASTICA Questo questionario è rivolto a tutte le insegnanti della scuola e vuole essere un occasione di riflessione sulle variabili di
DettagliQUESTO E IL NOSTRO CUORE
QUESTO E IL NOSTRO CUORE Classe V Scuola Primaria Fase di engage Per comprendere meglio alcuni significati che collegano la pratica motoria alla salute del nostro cuore, in questa fase la classe viene
DettagliFunzioni di gestione degli interventi: esperti
Funzioni di gestione degli interventi: esperti Percorso dell esperto: La documentazione dell attività I soggetti che hanno il compito di programmare e attuare percorsi formativi nell ambito del piano dell
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON ADHD
ISTITUTO COMPRENSIVO n. 19 Santa Croce VERONA Via S.Felice Extra 15/a 37131 Verona Tel.045 526583 - Fax 045 8402228 vric89100p@istruzione.it www.comprensivo19.it PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI
DettagliLe storie sociali. Francesca Vinai e Clea Terzuolo
Le storie sociali Francesca Vinai e Clea Terzuolo . Qual è il punto di forza delle Storie Sociali??? PENSIERO VISIVO Uso di strategie visive migliora la comprensione, lo svolgimento delle attività, ma
DettagliLO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO
LO SVILUPPO DI COMPETENZE PERSONALI: NUMERO E SPAZIO Il corpo è il mezzo attraverso il quale il bambino è capace di effettuare conoscenze, di esprimere emozioni, di attuare continui confronti in rapporto
DettagliPROGETTO: TEATRO FORUM
24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliL autoregolazione. Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento. Azioni orientative in aula dell apprendimento
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA L autoregolazione Azioni orientative in aula dell apprendimento Patrizia Neerman UST Verona Sezione Orientamento IL QUADRO DI RIFERIMENTO La nostra
DettagliPROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE
ISTITUTO COMPRENSIVO AUGUSTA BAGIENNORUM BENE VAGIENNA PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA INGLESE ANNO SCOLASTICO. PRESUPPOSTI PEDAGOGICI L Istituto Comprensivo di Bene Vagienna favorisce ormai da anni l
DettagliIstituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)
Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. ANTONELLA
DettagliI DISCORSI E LE PAROLE
I DISCORSI E LE PAROLE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati
DettagliObiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione
4 LEZIONE: Programmazione su Carta a Quadretti Tempo della lezione: 45-60 Minuti. Tempo di preparazione: 10 Minuti Obiettivo Principale: Aiutare gli studenti a capire cos è la programmazione SOMMARIO:
DettagliTEMATICA: fotografia
TEMATICA: fotografia utilizzare la fotografia e il disegno per permettere ai bambini di reinventare una città a loro misura, esaltando gli aspetti del vivere civile; Obiettivi: - sperimentare il linguaggio
DettagliProgetto Teatro. (laboratorio teatrale)
Progetto Teatro (laboratorio teatrale) A.G.I.A.D. fa teatro Finalità ed obiettivi A chi è rivolto L opera teatrale : Il mago delle formiche giganti La scelta Le finalità A chi si rivolge Aspetto educativo
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE
DettagliApprendistato Cognitivo
Apprendistato Cognitivo 1 L efficacia della scuola è nella sua capacità di promuovere negli studenti un più alto grado di comprensione (H.Gardner) Ma i contesti formali di apprendimento impongono dei limiti
Dettagli