II incontro 23 novembre prof. Giancarlo Cencetti
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1 Perugia I.T.T. Alessandro Volta Piano formazione Never Stop Learning - Percorso A I processi di valutazione e autovalutazione della scuola II incontro 23 novembre 2015 prof. Giancarlo Cencetti Obiettivi dell incontro Lettura macro e sistemica del processo di auto/valutazione attivato dalle scuole presenti che sia utile ai processi interpretativi e decisionali successivi Supporto all analisi e all eventuale aggiornamento del R.A.V. per l attuazione dei Piani di Miglioramento (PdM) 1
2 Autovalutazione e formazione - La formazione del personale (e la condivisione degli intenti) è essenziale per la riuscita del processo di autovalutazione - La figura del dirigente scolastico/coordinatore didattico è strategica sia nella fase di autovalutazione, sia in quella relativa all individualizzazione delle misure migliorative, sia, individuati i traguardi parziali, nella loro implementazione - L autoanalisi è processo collettivo che riguarda l istituzione scolastica nel suo insieme, in grado di trasformarla in organizzazione orientata all apprendimento e al miglioramento continuo, del sistema come dei singoli - L autovalutazione è processo dinamico e continuo: un ciclo che porta alla crescita di tutto il sistema scolastico Il percorso triennale (1) Priorità strategiche della valutazione Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014 La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata: - alla riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; - alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; - al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; - alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro 2
3 Il percorso triennale (2) Priorità strategiche della valutazione Circolare n. 47 del 21/10/2014 coinvolgimento attivo e responsabile delle scuole, fuori da logiche di mero adempimento formale. Un buon processo valutativo consente a ciascuna istituzione scolastica di regolare e qualificare il proprio servizio educativo FASI ATTORI a.s. 2014/15 a.s. 2015/16 a.s. 2016/17 Autovalutazione Valutazione esterna Azioni di miglioramento Rendicontazione sociale Tutte le scuole Circa 800 scuole ( 10%) Tutte le scuole Tutte le scuole Il 20% delle scuole statali presenta nel RAV informazioni non conformi Vai al portale SNV -> Questi i criteri con cui è stata valutata la conformità dei RAV: 1. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Risultati scolastici" senza alcuna priorità per tale area 2. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Risultati nelle prove standardizzate" senza alcuna priorità per tale area 3. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Competenze chiave di cittadinanza" senza alcuna priorità per tale area 4. Autovalutazione con elementi di criticità (autovalutazione da 1 a 3) nell'area "Risultati a distanza" senza alcuna priorità per tale area 3
4 Il 20% delle scuole statali presenta nel RAV informazioni non conformi Questi i criteri con cui è stata valutata la conformità dei RAV: Vai al portale SNV -> 5. Nessuna priorità è stata inserita per gli Esiti diversa dall'area "Competenze chiave e di cittadinanza 6. La scuola si è data un giudizio molto positivo (voto tra 6 e 7) nell'area "Risultati nelle prove standardizzate nazionali", ma il descrittore 2.2.a.4 "Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS)" ha un valore minore di -2 nei risultati di Italiano 7. La scuola si è data un giudizio molto positivo (voto tra 6 e 7) nell'area "Risultati nelle prove standardizzate nazionali", ma il descrittore 2.2.a.4 "Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS) ha un valore minore di -2 nei risultati di Matematica 8. La scuola presenta una varianza superiore ai 4 punti nel confronto fra le diverse aree degli esiti Il percorso triennale A.s. 2015/2016 Priorità strategiche della valutazione Circolare n. 47 del 21/10/2014 Le priorità hanno valore per l intero ciclo valutativo che è di durata triennale, mentre l autovalutazione delle scuole concerne il primo anno (con aggiornamento del R.A.V. a luglio 2016) Azioni già attuate A cura di 1 Apertura piattaforma informatica MIUR 2 Inserimento dati in piattaforma Tutte le scuole 3 Restituzione dati benchmark INVALSI 4 Elaborazione on-line del R.A.V. Tutte le scuole 5 Pubblicazione del R.A.V. 3 novembre 2015 Scuola in chiaro 4
5 Mappa delle priorità: le scelte prioritarie Vai al portale SNV -> 30% 33% 30% 30% 29% 33% 32% 33% 31% 32% 31% 32% Risultati scolastici Risultati prove INVALSI 36% 31% 33% 31% Competenze chiave e cittadinanza Risultati A distanza 30% 32% Indagini nazionali e internazionali Indagini internazionali: di sistema offrono dati sulle prestazioni degli studenti comparabili a livello internazionale permettono di individuare punti di forza e di debolezza del proprio sistema scolastico ricercano fattori antecedenti e correlati del profitto scolastico (e in che misura operano nello stesso modo in diversi contesti) Indagini nazionali: dal sistema alle singole scuole accertano i livelli di apprendimento degli studenti italiani in italiano e in matematica offrono dati comparabili a livello nazionale, regionale e a livello di singola scuola e di ciascuna classe 5
6 Indagini internazionali evidenziano... un problema di equità Le differenze tra scuole sono maggiori che all interno delle scuole influenza del tipo di scuola su varianza tra scuole: Italia 26,4% - media OCSE 17,8% tipo di scuola + ESCS (studenti e scuole) su varianza tra scuole Italia 31,9% - media OCSE 24,3% La frequenza ad un certo tipo di scuola diventa dunque predittore del livello raggiunto dall allievo La valutazione standardizzata (1) E bene rimarcare la differenza tra una valutazione scolastica tradizionale e una prova standardizzata a carattere nazionale. Quest ultima si pone come obiettivo principale quello di misurare i livelli di apprendimento raggiunti dagli studenti che frequentano le scuole italiane, ossia si propone di misurare i risultati raggiunti in un determinato ambito da allievi con diversi livelli di abilità, potenzialmente posizionati su ogni punto dell asse verticale. In altre parole, è assolutamente normale che in una prova somministrata su larga scala vi siano alcuni quesiti ai quali solo una piccola minoranza di studenti è in grado di rispondere correttamente, senza che da questo si debba dedurre che la preparazione degli alunni sia inadeguata. Infatti, queste particolari domande sono finalizzate all individuazione di livelli di apprendimento particolarmente elevati. In assenza di tali domande più difficili la prova non sarebbe in grado di dare indicazioni circa i livelli di apprendimento degli studenti più abili. 6
7 La valutazione standardizzata (2) Presa in carico dei risultati delle indagini: dirigenze, dipartimenti, consigli, docenti disciplinari senza valutazione è impossibile fare diagnosi precise dei punti di forza e di debolezza del sistema scolastico e delle singole scuole valutazione delle competenze degli allievi per la misura delle differenze tra curricolo previsto e curricolo insegnato una cittadinanza consapevole include competenze di base di analisi e previsione Analisi dati per un confronto all esterno 1. Posizionamento della scuola per livello di scolarità rispetto alle medie (nazionale, di area geografica, regionale, di tipologia di istituto) 2. Distribuzione degli allievi nei vari livelli di prestazione definiti sulla base di campione nazionale 3. Significatività di differenze e composizione della specifica popolazione scolastica e di classe 4. Raffronto storicizzato con annualità scolastiche precedenti e su base di tipologia di istituto 7
8 Per un confronto all interno 1. Analisi dei risultati della classi e tra le classi delle scuola 2. Confronto tra dati prove INVALSI e valutazione scolastica interna dei docenti in Italiano e Matematica 3. Analisi dei risultati per sottogruppi di popolazione scolastica scomposti dalle classi 4. Analisi dei risultati per ambiti di contenuto e valutando specificità di percorsi (indagine che ricerca debolezze o punti di eccellenza rispetto i traguardi di competenze) 5. Analisi dei risultati in rapporto ai processi sottesi dai quesiti, da distrattori, da procedure specifiche 6. Confronto tra risultati ottenuti nelle prove INVALSI e prove simili svolte in classe (attivazione processi metacognitivi in contesti differenziati) R.A.V.: il primo passo A partire dal presente anno: a) pianificazione e realizzazione delle azioni di miglioramento dichiarate: i PdM (azione biennale); b) primo aggiornamento del R.A.V. a luglio 2016; c) possibilità di visita da parte di nuclei di valutatori esterni (circa 3% delle scuole su campione casuale, circa 7% di esse in base a criticità rilevate nel R.A.V.); d) pubblicazione al termine del triennio del 1 rapporto di rendicontazione sociale (fine a.s. 2016/17); e) iniziative informative pubbliche da parte delle istituzione scolastiche a seguito di pubblicazione del rapporto di rendicontazione sociale. 8
9 La strutturazione del R.A.V. (vedi Barbieri) Gli indicatori Vai al portale SNV -> Il 52,9% delle scuole che hanno pubblicato il RAV, ha inserito indicatori aggiuntivi. Distribuzione per numero indicatori aggiuntivi inseriti Fino a 10 da 11 a 20 da 21 a 30 da 31 a 40 da 41 a 50 oltre 50 Totale ,9% 19,1% 13,0% 5,5% 2,6% 5,0% 9
10 Gli indicatori: qualche curiosità Vai al portale SNV -> Vediamo gli indicatori aggiuntivi per sezione Contesto e risorse Esiti Processi - pratiche educative e didattiche Processi - pratiche gestionali ed organizzative Totale indicatori ,5% 20,6% 38,5% 27,4% Autovalutazione non è una graduatoria tra le scuole (no ranking) non è prevista premialità non è una valutazione dei singoli NON DEVE ESSERE una procedura amministravo-burocratica SPECCHIO della scuola ovvero un strumento operativo che rimanda a valori descrittivi dell istituzione 10
11 Riferimenti MIUR (sostegno dei processi di autovalutazione con strumenti di analisi dati, quadri di riferimento, indicatori e descrittori, valori benchmark, iniziative nazionali e regionali) INVALSI (sostegno dei processi di autovalutazione con strumenti di analisi dati, quadri di riferimento, indicatori e descrittori, valori benchmark) U.S.R. dedicata: autovalutazione@istruzione.umbria.it L autovalutazione (1) Condivisione (di strategie, di strumenti, di metodologie) con varie componenti del personale della scuola responsabilizzando tutta la comunità scolastica nel raggiungimento degli obiettivi individuati, dove la valutazione deve piuttosto diventare un modus operandi in un processo di miglioramento continuo Costituzione dell unità di autovalutazione (gruppo/nucleo/staff): - numerosità (tipologia scuola) - nominativi (dialogo con il Collegio docenti) - competenze e professionalità - azioni da svolgere e attività di supporto alla attuazione del R.A.V. (obiettivi e priorità) 11
12 L autovalutazione (2) Alcune condizioni che potrebbero facilitare i protocolli di autovalutazione e il processo valutativo continuo: 1. adesione alla visione da parte della dirigenza e della più ampia parte del corpo docente (e, possibilmente, di tutta la comunità scolastica) 2. attenzione a risorse umane e temporali per l unità di autovalutazione 3. coinvolgimento e sostegno in prima persona del dirigente 4. valorizzare singole professionalità, ma promuovere la condivisione delle attività nel gruppo 5. figura esperta in qualità di amico critico per confronto e validazione dei risultati dei focus group L autovalutazione (3) 6. facilitazione delle condizioni organizzative e promozione degli incontri di discussione 7. focalizzazione, per le successive azioni di miglioramento, dei processi di insegnamento/apprendimento nella loro completa dinamica e attraverso dati oggettivi di riferimento 8. garanzia di attuazione dei progetti migliorativi attraverso decisioni condivise soprattutto fuori l unità di autovalutazione 9. collegamento di priorità, obiettivi di processo e traguardi di breve e medio periodo con le attività curriculari e con il P.O.F. di istituto 10. monitoraggio interno periodico su dati/traguardi, abbinato agli incontri di discussione/operativi 12
13 L autovalutazione: i documenti-guida (1) La documentazione già messa a disposizione: I percorsi qualitativi delle scuole. Inquadramento teorico dl R.A.V. - Sintesi Il quadro di riferimento in sintesi Rapporto di Autovalutazione Guida all autovalutazione (Indicazioni per la compilazione del R.A.V.) Il rapporto di autovalutazione è articolato in 5 sezioni 1. Contesto e risorse 2. Esiti 3. Processi * Pratiche educative e didattiche * Pratiche gestionali e organizzative 4. Il processo di autovalutazione 5. Individuazione delle priorità L autovalutazione: i documenti-guida (2) Mappa indicatori per Rapporto di Autovalutazione Elenco dei circa 50 indicatori con i corrispondenti descrittori per le prime 3 sezioni del R.A.V. Utile e consigliato lo studio e l analisi degli indicatori con attività di brainstorming da parte dei focus group Indicatori e descrittori: supporto per l unità di autovalutazione; possibilità di integrare gli indicatori da parte delle scuole Le domande stimolo: riflessione dei punti di forza/debolezza su ogni specifico settore La rubrica di valutazione: scala-guida per capire ove si colloca la scuola in quella determinata area; presenti spazi dove la scuola deve esprimere un giudizio motivato rapportato al valore di scala 13
14 L autovalutazione: i dati Raccolta e gestione dei dati per aggiornamento e analisi costante del R.A.V. Caratteristiche dei dati: scientificità sistematicità completezza pertinenza funzionalità rigore accuratezza significatività confronto Errori, alterazione inconsapevole, incompletezza dei dati Alcune indicazioni dai progetti sperimentali per supportare le scuole Analisi INVALSI Analisi del R.A.V. (1) 3. Processi o Pratiche educative e didattiche 3.1. Curricolo, progettazione, valutazione 3.2. Ambiente di apprendimento 3.3. Inclusione e differenziazione 3.4. Continuità e orientamento - Pratiche gestionali e organizzative 3.5. Orientamento strategico e organizzazione della scuola 3.6. Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 3.7. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie 14
15 Analisi del R.A.V. (2) Inclusione e differenziazione Definizione dell'area Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d aula e nelle altre situazioni educative. L area è suddivisa in due sottoaree: Inclusione modalità di inclusione degli studenti con disabilità, con bisogni educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia. Azioni di valorizzazione e gestione delle differenze Recupero e Potenziamento modalità di adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo Analisi del R.A.V. (3) Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie Definizione dell'area - Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. L area è articolata al suo interno in due sottoaree: Collaborazione con il territorio promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi Coinvolgimento delle famiglie capacità di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica 15
16 L autovalutazione: i processi (1) 1. Mappatura dei processi interni 2. Individuazione dei responsabili per ogni processo 3. Identificazione dei tempi e modi di attuazione 4. Individuazione delle parti interessate per processo 5. Identificazione dei processi primari ed accessori ad essi collegati 6. Identificazione degli elementi in ingresso e in uscita 7. Identificazione delle interrelazioni tra processi distinti 8. Definizione di adeguati strumenti di monitoraggio e valutazione identificare i processi presenti in istituto assicurare adeguate azioni di coordinamento agevolare il processo di autovalutazione agevolare il processo di osservazione e monitoraggio identificazione delle priorità (criticità) per la scuola assicurare adeguati elementi di analisi quantificare le connessioni tra soggetti interni e risultati dare un senso metodologico alla progettualità L autovalutazione: i processi (2) Analisi del contesto e informazione CONTESTI/RISULTATO AREE DICHIARATO/AGITO ELEMENTI/DATI INGRESSO PROCESSI PRESCRITTO ELEMENTI/DATI USCITA PRODOTTI PERCEPITO RISORSE ATTESO 16
17 L autovalutazione: il R.A.V. (1) Verso gli obiettivi di miglioramento Analisi delle criticità interne in aree distinte Individuazione delle dinamiche problematiche implicite ed esplicite Individuazione dei soggetti coinvolti Definizione di strumenti opportuni di monitoraggio, quantitativi e qualitativi Raffronto con benchmark e contesti di riferimento PRIORITA STRATEGICHE e TRAGUARDI ORIENTATI AGLI ESITI (individuazione da parte delle singole scuole) OBIETTIVI DI PROCESSO TRAGUARDI PIANO TRIENNALE a.s. 2014/2015 a.s. 2016/2017 L autovalutazione: il R.A.V. (2) Caratteri e funzioni del piano di miglioramento di ciascuna scuola verso i traguardi, esplicitati nel R.A.V. e definiti a partire dalle priorità individuate dalle singole scuole nel contesto degli esisti degli studenti: 1. risultati scolastici degli allievi; 2. risultati nelle prove standardizzate; 3. competenze chiave di cittadinanza; 4. risultati a distanza. Criteri qualitativi del R.A.V. 17
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