Cremona: le problematiche di fine vita nelle RSA al centro di un convegno BENI E SERVIZI PER RESIDENZE ASSISTENZIALI LUGLIO 2015 ANNO X - N.

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1 LUGLIO 2015 ANNO X - N. 42 SESTA STAGIONE BENI E SERVIZI PER RESIDENZE ASSISTENZIALI IN PRIMO PIANO Le RSA cercano assistenza PROTAGONISTI Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Milano Linee guida: difficile seguirle se i Servizi sanitari sono regionali GESTIONE Un nuova soluzione per somministrare i farmaci per via endovenosa PRODOTTI E SERVIZI Infyniti App, un sistema per calcolare preventivamente il costo della pulizia! Cremona: le problematiche di fine vita nelle RSA al centro di un convegno

2 BIOPLAST 100% Biodegradabile e Compostabile QUALITÀ I valori delle bioplastiche Bioplast Le Bioplastiche Bioplast sono lavorabili come un normale PE EFFICIENZA I sacchetti/films realizzati con bioplastiche Bioplast sono meccanicamente resistenti come quelli in PE. Possono essere colorati. OPTIMALS I sacchetti/films plastici/manufatti realizzati con bioplastiche Bioplast da amido di patata (OGM free) sono totalmente compostabili VERSATILITÀ Con le bioplastiche Bioplast si possono produrre ogni tipo di borse, sacchetti, films plastici, piacevoli al tatto e privi di odore GARANZIA Certificazione OK Compost e Compostable in conformità della Norma UNI EN 13432:2002; Il ciclo di sostenibilità delle bioplastiche Bioplast BIOTEC (contatto Italia) Ufficio: Fax: giovanni.salcuni@biotec.de web site:

3 EDITORIALE Cicero pro domo sua Nei giorni scorsi un noto quotidiano ospitava le esternazioni di una benemerita associazione circa il miserevole destino di persone anziane che, prive di ambiente familiare o di cospicue risorse economiche, conducono una malinconica esistenza entro strutture dedicate all ospitalità, all apparenza accoglienti, ma in realtà aride caserme gestite da personale freddo e indifferente. Pertanto la collettività nazionale e le istituzioni preposte, sempre secondo i suggerimenti della benemerita associazione, dovrebbero trovare soluzioni più idonee e più decorose per rendere meno doloroso il fine vita e il distacco terreno. La nota columnist, come d altra parte chiunque altro al suo posto, non può che condividere le emozioni che suscitano tutti i derelitti, migranti compresi. Purtroppo quando si avanzano queste considerazioni, viene da domandarsi sulla base di quali e quanti riscontri negativi si stia parlando. Nel nostro Paese esistono circa 6/7 mila Case di Riposo gestite da fondazioni private o religiose, altre pubbliche collegate fra loro in associazioni, network privati e ancora religiosi, in città grandi e piccole, in campagna, al mare, in montagna. Quando si avanza una critica, sarebbe opportuno presentare una documentazione completa e rappresentativa della situazione, in caso contrario si danneggia l immagine e la reputazione di una realtà che fatica tutti i giorni per riuscire a far quadrare dei bilanci risicati, e nello stesso tempo a garantire ai degenti quei servizi e quell ospitalità dimenticata dai familiari. Non ci si domanda poi come sarebbe possibile offrire servizi domiciliari a degenti afflitti da malattie neurovegetative: chi sarebbe in grado di gestire questo problema, con quale professionalità, con quale sicurezza. Ricordiamoci delle molte badanti manesche. E per quanto concerne il personale, come non si può considerare il loro continuo contatto con la sofferenza e l addio: risulta facile intrattenere rapporti cordiali ed amichevoli con persone che da un giorno all altro scompaiono. Chi ha fatto la guerra conosce bene queste esperienze e l apparente freddezza è solo un espediente per non essere emotivamente coinvolti. Per cui se si devono avanzare delle critiche, sarebbe opportuno essere ben documentati, a meno di avere delle soluzioni realistiche e percorribili sia sul piano della competenza che dei risultati. STAGIONE ESTA SESTA STAGIONE - luglio

4 L intesa fra domanda e offerta si realizza online......con I nostri servizi Ricerca di prodotti e servizi Innovativi Ricerca e qualificazione dei fornitori Analisi dati economici e di consumo Determinazione modalità tecnico esecutive del servizio Definizione condizioni contrattuali di fornitura Specifiche tecnico-merceologiche di prodotto Report Esiti economici ricerca associata Verifica periodica esecuzione servizio Monitoraggio periodico corretta fatturazione I nostri UtentI Associazioni di categoria Gruppi consortili Reti di impresa Centrali di committenza Enti fieristici Associazioni consumatori Studi e Agenzie pubblicitarie Studi professionali RiceRche AssociAte Un servizio di Zeta Web srl Concessionario ARLEA Network Via Bruno Buozzi, Cremona (CR) Tel info@zetaweb.eu

5 PRODOTTI E SERVIZI SOSTENIBILI Anno X - Numero 42 Luglio 2015 Registrazione al Tribunale di Milano n. 783 del 18 ottobre 2005 Gestione editoriale: Tecnezia srl Via M. Melloni Milano tel appaltiverdi@appaltiverdi.it direttore responsabile: Luigi Vacchelli Comitato tecnico: Paolo Pipere Simone Ricotta Raffaele Tarchiani Gianluca Tonellotto Hanno Collaborato: Elena Consonni Luca Maria De Nardo Cristian Parravicini Maurizio Pedrini Eleonora Valle stampa: Pixart Questo numero è stato chiuso il 6 luglio 2015 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Milano - 45% L Editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - legge 675/96 - (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al solo scopo di inviare il periodico Appalti Verdi, nonché la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione. Lettere e articoli firmati impegnano tutta e sola la responsabilità degli autori. sommario IN PRIMO PIANO Cercasi assistenza... 4 Fine vita nelle RSA... 6 Tempo di riforme per la Sanità in Lombardia PROTAGONISTI Innovazione nei servizi: più valore e controllo dei costi Linee guida: difficile seguirle se i Servizi sanitari sono regionali Una missione storica propria del territorio «Le norme badano più alla forma che alla sostanza» Confrontarsi per migliorare GESTIONE La gestione della RSA viaggia su una nuvola Un nuova soluzione per somministrare i farmaci per via endovenosa Gli insidiosi malanni dei pazienti Incontinenza: un problema spinoso I tagli? Senza alcuna ratio La resa dei conti L Ingegnere Clinico: un buon investimento PRODOTTI E SERVIZI Fondazione San Rocco Infyniti App, un sistema per calcolare preventivamente il costo della pulizia Squadre ad hoc per l igiene ambientale Lavanderie sempre più efficienti NEWS STAGIONE ESTA SESTA STAGIONE - luglio

6 IN PRIMO PIANO di Luca M. De Nardo Cercasi assistenza Sembra un paradosso: succede al gruppo delle 28 strutture cremonesi aderenti ad A.R.SA.C. L associazione ha il compito di trovare risposte tecniche, formative, commerciali e politiche al progetto evolutivo in atto di questa nuova stagione di A.R.SA.C. è Walter Montini, neo presidente da tre mesi, già Senatore della Repubblica, docente di sociologia dell ambiente e del territorio all Università di Brescia, esperto della gestione di interessi collettivi. Walter Montini, presidente A.R.SA.C. Qui c è un nucleo di imprese che ha voglia di crescere, che ha problemi non solo giuridici o amministrativi, ma soprattutto gestionali e quotidiani, problemi da risolvere per andare oltre la missione di base e sviluppare forme di assistenza più evoluta. Con circa posti letto disponibili in 28 aziende-struttura associate, a presidio di un territorio abitato da cittadini, A.R.SA.C. è l associazione delle residenze sanitarie assistenziali della provincia di Cremona e unisce realtà di natura sia pubblica che privata, dalla srl alla fondazione onlus, dalla società cooperativa sociale all ente religioso. Operativa dal 1988, l Associazione ha acquisito sempre di più il carattere di un gruppo di progetto, un aggregato di aziende interessate a sviluppare servizi, da quelli di approvvigionamento su prodotti alla formazione professionale, dalla comunicazione ai rapporti con il territorio e alle istituzioni, fino alla messa a punto di servizi sanitari rivolti non soltanto agli ospiti anziani accolti nelle strutture ma anche aperti al pubblico. Acceleratore Perché ha scelto di accettare l incarico? Per la delicatezza del problema e per l impatto futuro crescente nel tessuto sociale, ma ammetto di aver sottovalutato la portata dell incarico: non si tratta solo di rappresentare e tenere relazioni pubbliche, ma di aiutare la crescita delle singole aziende attraverso l associazionismo. Non immaginavo un impegno così pressante: è una sorpresa gradita. Qui c è un nucleo di imprese che ha voglia di crescere, che ha problemi non solo giuridici o amministrativi, ma soprattutto gestionali e quotidiani, problemi da risolvere per andare oltre la missione di base e sviluppare forme di assistenza più evoluta. In queste prime settimane dall inizio del mio incarico ho visitato molte strutture, ho incontrato e ascoltato sia gli operatori sia i loro fornitori, ho raccolto i desideri ricorrenti, ho verificato che ritorna sempre un aspetto chiave: la circolazione e la comunicazione dei problemi comuni fra le strutture. Che cosa intendono per comunicazione? Vari elementi. Innanzitutto l associazione deve tenere conto dei tre tipi di diversità degli associati: ci sono differenze giuridiche, perché annoveriamo società cooperative onlus, fondazioni onlus, srl, 4 SESTA STAGIONE - luglio 2015

7 strutture a gestione da parte di ordini religiosi, società per azioni; vi sono differenze dimensionali in base alla capacità ricettiva; infine quelle territoriali, con le specificità dell area del Casalasco, del Cremonese e del Cremasco. Occorre tenerne conto a due livelli: nei rapporti interni e nelle relazioni fra il gruppo e il mondo esterno. A proposito dei rapporti fra il gruppo e l esterno, abbiamo già tenuto due incontri con A.R.L.E.A, l Associazione Regionale Lombarda Enti di Assistenza, che raggruppa le associazioni provinciali delle strutture assistenziali, prevalentemente per anziani, di quasi tutte le provincie lombarde, tranne Milano, Como e Lodi. In questo periodo si discute se il compito di A.R.L.E.A. debba continuare ad essere quello di associazione delle associazioni, oppure di rappresentare l interfaccia esclusiva con la Regione. Quanto è importante il rapporto con l Ente Regione? Nell ultimo Libro Bianco sulla sanità il ruolo delle RSA mi sembra sia stato trascurato, ma oggi l orientamento è diverso. In occasione dei miei incontri con consiglieri e assessori regionali è emersa maggiore attenzione all impatto non solo economico ma anche e soprattutto sociale del mondo degli anziani. C è consapevolezza di quanto sia cambiato il profilo medio del degente: permanenze più brevi ma particolarmente impegnative per i problemi sanitari connessi sempre più difficili da gestire. Ovviamente l aspetto economico è importante, il servizio sanitario regionale ha ben presente che gestire un anziano in una RSA costa 7 volte di meno rispetto all ospedale. Tutto ciò, però, richiede conoscenza e consapevolezza di come stia cambiando il ruolo delle nostre strutture. Prossimamente, entro il mese di giugno penso, l ufficio di presidenza di A.R.S.A.C. incontrerà i consiglieri regionali cremonesi per illustrare il quadro generale ed alcuni temi specifici. Cosa significa comunicare all esterno del mondo A.R.SA.C.? Significa farci conoscere ma anche cercare soluzioni innovative a problemi emergenti tramite collaborazioni con altre realtà che non ci conoscono o ci conoscono poco. Molti spunti sono emersi nell ultima assemblea dell Associazione del 29 maggio. Abbiamo già accennato all importanza del dialogo con assessori e consiglieri regionali, ma vi sono anche quelli provinciali e comunali; ci sono da costruire i rapporti con l ASL di Cremona, col mondo religioso, con le banche e le fondazioni, con le università, per costruire e mettere a punto corsi di aggiornamento in tema di sanità, con specifico riferimento alla geriatria, e percorsi di formazione permanente su aree critiche di gestione dell anziano, piuttosto che con le assicurazioni per creare prodotti mirati a tutela dei medici, una categoria a rischio professionale in aumento. Infine, non ultimi per importanza, ci sono i rapporti con tutto il mondo dei fornitori di prodotti e servizi: è da potenziare il nostro sistema innovativo delle Ricerche Associate per gli acquisti collettivi. Quale vede in sintesi il ruolo di A.R.SA.C. nei prossimi anni? Un sindacato? Una centrale d acquisto? Un soggetto politico? Direi piuttosto un area di servizio aperta, centralizzata sulle esigenze degli associati ma niente affatto chiusa alle esigenze dei vari portatori di interessi, che sono ben presenti a tutti gli enti gestori. Sembra un paradosso, ma anche le RSA hanno bisogno di assistenza. n Molti spunti sono emersi nell ultima assemblea dell Associazione del 29 maggio. Abbiamo già accennato all importanza del dialogo con assessori e consiglieri regionali, ma vi sono anche quelli provinciali e comunali. SESTA STAGIONE - luglio

8 IN PRIMO PIANO di Cristian Parravicini Fine vita nelle RSA Un Convegno organizzato da ARSAC ha approfondito le tematiche tecniche, legislative ed etiche legate ad uno dei temi più delicati e sensibili per gli operatori di settore A sinistra, Walter Montini, Presidente ARSAC, con il Presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini. 6 SESTA STAGIONE - luglio 2015

9 Sabato 13 giugno si è svolto presso la Sala del Consiglio Provinciale di Cremona un convegno dedicato alle Problematiche del fine vita nelle RSA : un argomento che spesso trova poco spazio di approfondimento ma che in realtà rappresenta un tema di estrema attualità per tutte le persone che operano in questo settore. Organizzato da ARSAC (Associazione delle Residenze Socio Sanitarie della Provincia di Cremona) e patrocinato dalla Provincia di Cremona, il convegno si è aperto con il saluto di Walter Montini, Presidente ARSAC, e del Presidente della Provincia Carlo Vezzini. I lavori sono invece stati moderati da Palmiro Alquati, Direttore Sanitario della Fondazione E.F. Soldi ONLUS di Vescovato: tra i partecipanti ai lavori il Dott. Daniele Villani, che ha sostenuto un intervento dedicato all iterazione fra demenza e fine vita e don Bruno Bignami, Docente di Teologia Morale, il quale ha invece affrontato il tema dal punto di vista etico. Particolarmente significativo dal punto di vista tecnico è stato invece l avvocato Luca Degani, che ha analizzato sotto un profilo legislativo un tema ancor più radicalizzato da una tendenza diffusa verso una netta riduzione della degenza media degli ospiti. È fondamentale innanzitutto capire qual è la disponibilità e la capacità, da parte dell anziano, nel vivere l evento con un atteggiamento più o meno attivo: escluse patologie determinanti l incapacità di decisione è necessa- Da sinistra, il dott. Daniele Villani e il prof. Palmiro Alquati, coordinatore del dibattito. Da sinistra: Carlo Vezzini con l avv. Luca Degani. Walter Montini durante il suo intervento. SESTA STAGIONE - luglio

10 IN PRIMO PIANO Il prof. Palmiro Alquati durante il suo intervento. Carlo Vezzini parla agli intervenuti. L intervento del Consigliere regionale Carlo Malvezzi. rio indagare la reale possibilità, da parte del degente, di opporsi, o quantomeno determinare un limite, alle cure del sistema sanitario nazionale. Si tratta di un diritto che esiste con alcune limitazioni: il paziente, infatti, ha diritto di rifiutare una cura esclusivamente basandosi sulla propria volontà, purché tale dissenso sia espresso, inequivocabile e attuale. Cosa significa e quali limiti prevede la normativa? Il degente deve innanzitutto possedere sia la capacità di esprimere tale volontà nonché quella di comprenderne le conseguenze. La dottrina maggioritaria, seppure non concordante, afferma che in assenza di una norma certa che regolarizzi il conflitto tra indisponibilità della vita (come si evince dagli artt. 579, 580 del Codice Penale relativi all omicidio del consenziente ed all agevolazione ed istigazione al suicidio) e volontà del paziente di cessare le cure prevale il principio della indisponibilità sull autonomia del soggetto. In realtà, sintetizzando, la norma esprime il diritto del paziente ad interrompere le cure solo nel caso in cui tale diritto non coinvolga terze persone, identificate nello specifico nella figura del medico curante. Da questo punto di vista appare dal punto di vista giuridico estremamente interessante il caso Welby: nello specifico, infatti, il medico interruppe effettivamente le terapie salvavita sostituendole con una terapia volta a ridurre il dolore. Il tribunale in questo caso riconobbe nella figura del medico il reato di omicidio nel momento in cui interruppe volontariamente le cure, escludendone tuttavia la rilevanza penale in quanto applicando l art 51 del codice penale, ha ritenuto che il medico abbia agito nell adempimento di un dovere. Il punto di vista del paziente, in sostanza, è stato tacitamente riconosciuto in conformità con quanto citato dal quarto comma dell articolo 35 del Codice deontologico dell ordine dei Medici, il quale stabilisce come il medico debba sempre rispettare la volontà di curarsi 8 SESTA STAGIONE - luglio 2015

11 del paziente: in presenza di documentato rifiuto di persona capace di intendere e di volere, il medico deve desistere dal conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona, tranne i casi in cui il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà in caso di grave pericolo di vita, tenendo sempre conto di quanto eventualmente precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato. n SESTA STAGIONE - luglio

12 IN PRIMO PIANO di Elena Consonni Tempo di riforme per la Sanità in Lombardia Si sta concludendo l iter di approvazione della nuova legge sulla Sanità lombarda. Le RSA avranno un ruolo nella gestione delle cronicità Davide Croce, direttore del CREMS della LIUC, ha partecipato ai tavoli tecnici che hanno porttao alla definizione della riforma della Sanità in Lombardia. Spira aria di riforma sulla Sanità lombarda: da qualche mese a questa parte i tecnici prima, i politici poi, sono al lavoro per modificare la Legge 33 del 2009, che riguarda il Servizio sanitario regionale. Una prima proposta di legge (che in realtà è un emendamento) era stata depositata il 30 aprile scorso, ma è stata nuovamente modificata in questi giorni. «Ormai si è concluso il lavoro dei tecnici commenta Davide Croce, direttore del CREMS della LIUC, che in qualità di membro della Commissione Veronesi, ha partecipato tra gennaio e marzo ad alcuni passaggi tecnici dell iter di modifica, in qualità di coordinatore del tavolo tecnico con le parti sociali ora la palla è in mano ai politici, però la legge dovrebbe andare in discussione alla Commissione III del Consiglio Regionale e arrivare in aula il 6 agosto». L emendamento in approvazione enuncia i principi della nuova Sanità lombarda, mentre per la loro traduzione in pratica occorrerà aspettare ancora a lungo. «Siccome il 31 dicembre scadono i mandati dei Direttori Generali delle Asl e le riforme si fanno dal 1 gennaio in poi, per ragioni di bilancio spiega Croce - o si fa per il primo gennaio 2016, cosa di cui dubito data l entità del processo, o sarà un anno di transizione e si arriverà al 2017, nonostante il Presidente Maroni prema perché si concluda tutto entro quest anno». Ma cosa cambierà nella Sanità della Regione Lombardia? «Anzitutto ci sarà un approccio più univoco spiega perché le aziende verranno aggregate a livello territoriale. Non ci saranno più ospedali indipendenti e entreranno in queste nuove agenzie, salvo le aziende con oltre 1000 posti letto, le IRCCS e le aziende universitarie. In pratica si ritorna alla vecchia USL». Il perché di questa scelta deriva da considerazioni sull aumento della cronicità in Regione. «Il 30% della popolazione sottolinea Croce - è cronico e consuma quasi l 80% delle risorse della Sanità. Non è più possibile palleggiare tra ospedale e territorio la gestione di questa fetta di popolazione, che deve diventare 10 SESTA STAGIONE - luglio 2015

13 univoca. Di questo unicuum chiamato a gestire la cronicità faranno parte anche le RSA, che in questa logica si rafforzano perché entrano a fare parte della rete di gestione del cronico». Il paziente cronico, infatti, ha bisogno di una rete di assistenza con un livello di intensità basso, ma continuativa nel tempo. «Oggi commenta è impensabile che il Medico di Medicina Generale con con assistiti e 450 cronici (che afferiscono in media a 60 specialisti) sia in grado di seguirli da solo. Serve un sistema di supporto, di cui il Mmg è il regista e le Rsa diventano un perno». La qualità va misurata Un altro elemento che caratterizza la riforma è legato al sistema de controlli, da cui deriva il Vendor Rating, così poco amato dalle direzioni delle RSA. «Uno degli elementi di debolezza del servizio attuale sottolinea Croce - è il che sistema di controllo basato sulle Asl crea differenze tra provincia e provincia. Per ovviare a questo limite si pensa di creare un Agenzia per il controllo che opera a livello omogeneo in tutta la Regione, valutando tutti i soggetti erogatori di servizi sanitari, RSA comprese». La valutazione, che tuttora è in via di definizione nei suoi aspetti pratici si basa sul Vendor Rating, una sorta di Verso l AssessorAto unico La riforma prevede anche la nascita di un Assessore unico e un unica direzione generale, che si occupi sia degli aspetti socio-sanitari (a oggi competeza dell Assessorato alla Famiglia), che sanitari. «Questa scelta spiega davide Croce è già stata presa in maniera definitiva. Non so però se questo rappresenterà per le RSA un vantaggio o uno svantaggio». classifica dei soggetti che offrono servizi sanitari, tra cui le RSA, creata sul confronto tra strutture omogenee per tipologia di servizio. «Questo significa spiega Croce che non esiste un valore assoluto a cui tendere, ma di ogni realtà si valuta l allineamento rispetto alla media per diversi parametri. Se una struttura si trova sotto la media deve cercare di allinearsi. Il Vendor Rating deve essere letto come un percorso di miglioramento da compiere». Per gli ospedali i parametri presi in esame sono una cinquantina, per le RSA dovrebbero essere circa 20. «Nessuno dei parametri conclude Davide Croce da un immagine compiuta di un soggetto, ma unendone diversi dovrebbe uscire un quadro piuttosto veritiero della situazione. D altro canto, in un mondo competitivo come quello attuale, una RSA non può pretendere di affermare che offre qualità perché coccola l ospite, senza dimostrarlo. La qualità va comunque misurata». n SESTA STAGIONE - luglio

14 PROTAGONISTI di Luca M. De Nardo Innovazione nei servizi: più valore e controllo dei costi A.R.SA.C., l associazione delle RSA del cremonese, mette a punto per le proprie aziende strumenti formativi e gestionali per aumentare la qualità dell offerta e contenere la spesa a carico degli ospiti Oggi le residenze assistenziali devono confrontarsi con problemi di carattere non solo sanitario, ma anche etico e giuridico - afferma il presidente Infatti, aumentano i pazienti a breve degenza e ad alto impatto gestionale: per questo abbiamo in programmazione convegni dedicati alla gestione del dolore, alle cure intermedie, alle aziende speciali e alla riforma sanitaria. Per le RSA, essere competitive significherà sviluppare la qualità dell assistenza in tempo reale, mantenendo la soglia dei costi compatibile con la capacità di spesa sia del servizio sanitario sia degli utenti. È questo l approccio alla progettazione dei servizi che si sta sperimentando con successo in A.R.SA.C., Associazione Residenze Sanitarie Assistenziali della provincia di Cremona. Aggiornamento e formazione Sotto la guida del neo-presidente Walter Montini (leggi anche l intervista a pagina 6) sono stati programmati quattro convegni formativi e informativi rivolti principalmente agli amministratori delle strutture, ai direttori generali e sanitari delle strutture, ma aperti al pubblico, riguardanti quattro aree-chiave che influenzeranno l offerta nell immediato futuro. Oggi le residenze assistenziali devono confrontarsi con problemi di carattere non solo sanitario, ma anche etico e giuridico - afferma il presidente Infatti, aumentano i pazienti a breve degenza e ad alto impatto gestionale: per questo abbiamo in programmazione convegni dedicati alla gestione del dolore, alle cure intermedie, alle aziende speciali e alla riforma sanitaria. A medio termine, invece, A.R.SA.C. intende affrontare con il contributo degli atenei, in questo caso specifico con l Università di Genova, la sperimentale della cosiddetta gentle care : si tratta di applicare metodiche innovative, sperimentandole in strutture disponibili a farlo e validarle secondo protocolli che permettano di replicarle in altre strutture e per altre situazioni. Individuare direttori di struttura interessati alla sperimentazione non è un problema - precisa Montini - L ostacolo sono i finanziamenti, perché in genere le RSA sono strette dalla morsa del controllo dei costi: da una parte le famiglie degli ospiti, dall altra i responsabili della sanità regionale. Ecco allora che il Fondo Sociale UE da una parte e le Fondazioni bancarie dall altra potrebbero essere la soluzione. 12 SESTA STAGIONE - luglio 2015

15 Al centro la persona Ospite Sperimentazioni su nuove cure devono tuttavia ottemperare a una regola aurea: i benefici, non solo sanitari ma anche economici, devono essere subito retrocessi agli utenti, in ottemperanza alla missione fortemente sociale ed umana delle RSA, siano esse cooperative piuttosto che fondazioni onlus o società cooperative onlus, o strutture gestite da srl. Analoga è la finalità dell innovativo Servizio Ricerche Associate, che permette a gruppi di RSA di mettere in comune prodotti e servizi con caratteristiche tecniche e prestazionali simili e cercare fornitori in grado di offrire un vantaggio sui costi di approvvigionamento. La formula, testata con successo su prodotti consumabili, è stata di recente estesa ai servizi. Ad oggi è in fase di avvio la ricerca associata di energia elettrica (volumi di consumo KW) e di gas naturale (volumi di consumo m 3 ). Dai primi riscontri di mercato sussiste la previsione di ridurre ulteriormente i costi di approvvigionamento rispetto all anno 2014, nel quale gli associati hanno beneficiato di un economia totale di euro sull anno A breve sarà pure attivata un altra ricerca associata riguardante la fornitura di gas medicale e di servizio di manutenzione dei relativi impianti di distribuzione. Vogliamo rassicurare le imprese - precisa il presidente - che non rientrano nei progetti di fornitura approvati: stiamo studiando meccanismi in grado di riconoscere la qualità e la professionalità di un più vasto numero di fornitori, proprio nella prospettiva di una collaborazione che generi vantaggi diffusi ed eviti tensioni sui prezzi a discapito della qualità. RSA aperte al territorio e nuovi servizi A.R.SA.C. vuol essere innovativa e forzare pensiero e azione degli associati a superare i confini attuali. C è la possibilità concreta di creare, per esempio, servizi di fisioterapia rivolti sia agli ospiti, sia ai parenti degli stessi, piuttosto che al personale che lavora nella RSA o anche ai residenti in zona; ma anche di ottimizzare i servizi di ristorazione gestiti internamente per renderli disponibili all utenza esterna, in primis a quegli anziani non completamente autosufficienti che vivono nel territorio vicino alle strutture e necessitano di questo servizio, piuttosto che di quello infermieristico temporaneo. Ma l ospitalità, in futuro, potrà essere anche diversa dall accoglienza in regime residenziale: esistono gradi differenti di sofferenza; per esempio, un disagio moderato giustifica l offerta di mini-alloggi semi-indipendenti vicini alle RSA. Soprattutto in provincia, abbondano infatti edifici vicini alle strutture, adatti allo scopo e disponibili a una riconversione. Determinanti in questo caso sono business plan da elaborare in collaborazione con privati e istituti di credito. Con una fascia d utenza stimata in 16 milioni di anziani, la Sesta Stagione si configura come un mercato atipico ma caratterizzato da una domanda in evoluzione e in crescita costante. n Analoga è la finalità dell innovativo Servizio Ricerche Associate, che permette a gruppi di RSA di mettere in comune prodotti e servizi con caratteristiche tecniche e prestazionali simili e cercare fornitori in grado di offrire un vantaggio sui costi di approvvigionamento. La formula, testata con successo su prodotti consumabili, è stata di recente estesa ai servizi. SESTA STAGIONE - luglio

16 PROTAGONISTI di Elena Consonni Villa Cristina di Nebbiuno (VA). Sotto: un salottino interno di Villa Cristina. Linee guida: difficile seguirle se i Servizi sanitari sono regionali Orpea Italia, filiale nazionale di un gruppo francese, è costretta a mediare tra i protocolli stesi a Parigi e le norme in vigore nelle regioni in cui opera «Cerchiamo sempre di tutelate i lavoratori che fanno il loro dovere» afferma José Parrella, direttore della filiale Italia di Orpea Si sa che tra vicini spesso non corre buon sangue e in vari campi tra gli italiani e i cugini d Oltralpe la rivalità è accesa. Ma ci sono esperienze francesi esportate con successo in Italia, da cui messi da parte i campanilismi si può imparare molto. Anche nell ambito delle RSA c è un caso simile, quello di ORPEA, un gruppo internazionale nato in Francia 25 anni fa a partire dall idea di un medico, Jean Claude Marian, che in Francia conta oltre 400 strutture ed è presente anche in Belgio, Svizzera, Italia, Germania, Austria, Repubblica Ceca e da un anno ha un progetto che riguarda la Cina. Le dimensioni sono tali da permettere al gruppo di essere quotato in borsa. In Italia conta 12 strutture, di cui 4 cliniche riabilitative e 8 RSA, tra Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto, per un totale di oltre 1110 posti letto. «L Italia spiega José Parrella, direttore della filiale Italia di Orpea in questo momento è il fanalino di coda del gruppo, che ha interesse ad acquisire strutture già operative o ad aprirne di nuove». Gli scambi tra la 14 SESTA STAGIONE - luglio 2015

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