17 dicembre 2011 Casalecchio di Reno (BO)

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1 Disabili stranieri: un doppio sguardo per l inclusione sociale Rileggere criticamente saperi, modelli e strumenti Maria Luisa Zaghi CDI 17 dicembre 2011 Casalecchio di Reno (BO)

2 Indagine a cura dei Centri della Rete Regionale dei Centri di Documentazione per l Integrazione Regione Emilia Romagna: - Centro RIESCO (Comune di Bologna) - CDI Valsamoggia (Comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monte S.Pietro, Monteveglio - CDH coop sociale onlus (Bologna) - CSCI Centro Servizi e Consulenze (Comune di Ferrara)

3 Indagine per: 1) comprendere il ruolo dei servizi che operano nell ambito della disabilità incrociando la variabile transculturale 2) favorire il dialogo 3) far crescere la consapevolezza dei nodi problematici e delle risorse 4) sviluppare il cambiamento culturale della comunità

4 Il percorso unisce: ricerca dati quantitativi + documentazione sulla disabilità + sguardo antropologico

5 Obiettivi: imparare a porsi le domande giuste non chiudere il rapporto famiglie-servizi negli step clinico-diagnostici, nel piano terapeutico o nella stesura del PEI e considerare altri aspetti: storia familiare, progetto migratorio, stili educativi afferenti al sistema di origine

6 nuove sinergie tra Famiglie, Servizi e Comunita

7 Alcuni dati I dati dell indagine si riferiscono all a.s. 2008/09 e provengono dagli ex Uffici Scolastici Provinciali di Bologna e Ferrara ( sono incompleti quelli riguardanti le scuole dell infanzia)

8 Riferimenti metodologici Indagine quantitativa: ricognizione dati mediante USP Indagine qualitativa: Focus group Operatori Familiari

9 Focus group operatori 4 insegnanti 1 educatrice scolastica 1 educatore sociale 2 pedagogiste 2 neuropsichiatre infantili 2 assistenti sociali 2 mediatrici culturali 1 coordinatrice di mediatori culturali Focus group Familiari 8 madri (dei seguenti paesi: - Ungheria - Marocco - Serbia - Pakistan - Albania - Nigeria

10 Focus per operatori: aree di esplorazione - Impatto con la nuova utenza, riflessioni, difficoltà - osservazioni relative alle famiglie, percezioni, immaginari e considerazioni sulla relazione tra famiglie e servizi - strutturazione attuale dei percorsi, prassi, attenzioni - modifiche operative, cambiamenti organizzativi, percorsi formativi, nuove figure professionali

11 Focus per Familiari: aree di esplorazioni - Consapevolezza dei problemi del figlio/a - pratiche relative, nel paese di origine - comunicazione della diagnosi - rapporto con i Servizi in Italia - percezione delle differenze rispetto al paese di origine

12 Punti su cui riflettere: 1) Mancanza di rilevazione sistematica di dati quantitativi 2) Importanza del ruolo svolto dai servizi educativi della prima infanzia, punto di riferimento alto per genitori e bambini, utili anche come facilitatori di relazioni con altri servizi 3) Difficoltà riscontrate nella scuola primaria: codice comunicativo(spesso) non condiviso difficile interpretazione di comportamenti inadeguati al contesto. necessità di avvalersi più spesso della figura del mediatore culturale

13 4) Importanza del mediatore culturale anche nella scuola secondaria di secondo grado proprio per decodificare comportamenti e motivare allo studio; 5) Rivedere le modalità di comunicazione con le famiglie e trovare anche momenti informali di comunicazione, oltre l elaborazione di materiale apposito di informazione; 6) Affinamento degli strumenti di valutazione diagnostica rispetto alle aree di difficoltà ( la scarsa conoscenza della lingua italiana può influire sull esito dei test)

14 7) Attenzione alle modalità di comunicazione della diagnosi alle famiglie; 8) Sostenere interventi di supporto ai genitori e in particolare alle madri per facilitare l uscita dall isolamento. 9) Rafforzare il lavoro di rete tra professionisti e la formazione comune e facilitare la circolazione di documentazione di buone prassi da connettere a sistema.

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