CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI AMERICA LATINA 2009 SCHEDA URUGUAY

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1 CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI AMERICA LATINA 2009 SCHEDA URUGUAY (ADP Amici dei Popoli) Volontari richiesti: 2 SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Montevideo DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO: Montevideo è stata fondata dagli Spagnoli nel 1726 come roccaforte ed è presto diventata un importante centro commerciale. Nel 1821 l Uruguay viene annesso al Brasile ma diventa indipendente dopo soli quattro anni; durante il decennio del 1960 il paese è stato scosso dal confronto di una decina circa di gruppi rivoluzionari di sinistra e di destra radicale, fra cui i Tupamaros, movimento di guerriglia Marxista, che si è distinto fra gli altri per la tecnica di guerriglia urbana. Di questo clima di tensione ha approfittato l esercito: il 27 giugno 1973 il Presidente Juan Maria Bordaberry sciolse il parlamento con l appoggio delle Forze Armate e creò un Consiglio di Stato con funzione legislativa e con l incarico di una riforma costituzionale. Ovviamente il golpe ha incontrato l opposizione della cittadinanza, dei lavoratori de la Convención Nacionale de Trabajadores (CNT) e dei movimenti studenteschi che hanno realizzato uno sciopero di15 giorni. Le Forze Armate hanno reagito ovviamente con la forza, arrestando dirigenti di sinistra e cittadini accusati di sovversione fino alla fine della dittatura militare nel 1985, fra cui anche futuri candidati alla presidenza della Repubblica. Il governo ritorna in mano ai civili solo il 1 marzo 1985, con l elezione di Juan Maria Sanguinetti alla Presidenza. Durante questa fase di transizione fu emanata una legge di amnistia a favore di coloro che erano accusati di attività sovversive e successivamente ne venne approvata una seconda per i membri delle Forze Armate accusate di violazione dei diritti umani. Le ultime elezioni presidenziali si sono svolte nel 2004, decretando la vittoria della coalizione di sinistra con una maggioranza assoluta in Parlamento; si tratta della prima volta che un partito politico non tradizionale ( Partito Colorato-Partito Bianco) accede al Potere Esecutivo. Le prossime elezioni presidenziali sono fissate per il L Uruguay è uno dei paesi con la più alta percentuale di alfabetizzazione al mondo, con l educazione base obbligatoria e campagne di alfabetizzazione a beneficio degli adulti che non hanno potuto terminare gli studi primari. Per comprendere come si è arrivati a questo risultato basti pensare che l Uruguay è stato uno dei primi paesi al mondo a stabilire un sistema educativo gratuito, obbligatorio e laico

2 nel Attualmente il tasso di alfabetizzazione adulta raggiunge il 96,8% e in una scuola dell obbligo si ha una media di 25 bambini per insegnante; nel triennio dal 2002 al 2005 le spese per l istruzione sono stati di circa l 8% della spesa pubblica. Secondo il programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo l Uruguay sarebbe il terzo paese dell America Latina, dopo Argentina e Cile, a possedere il maggior Indice di Sviluppo Umano (0,852). Il trend di questo dato nel ventennio dal 1975 al 2005, è un buon indicatore della crescita del paese: si va infatti da un valore di 0,762 nel 1975 a 0,852 che pone l Uruguay al 46 posto nella classica mondiale dei paesi. Si tratta di un paese principalmente agro-esportatore, per il quale l agricoltura e l allevamento sono i settori di traino, paese che ha raggiunto il 5% di crescita annuale del biennio ma che ha risentito successivamente degli effetti della crisi economica della vicina Argentina. Fra il 2001 e il 2002 sono stati ritirati ingenti quantità di dollari da investitori argentini depositati nelle banche uruguaiane, causando una crescita del tasso di inflazione fino al 20% e del debito pubblico. Dal 2004 il panorama è cambiato e si è assistito ad una crescita dell economia, così che nel 2007 si è raggiunto il 7% di tasso di crescita annuale del PIL. Altri settori che hanno avuto un forte sviluppo sono stati quello dell industria tecnologica e del turismo. L Uruguay inoltre è membro del Mercosur insieme ad Argentina, Brasile, Paraguay e Venezuela ( Bolivia, Cile, Ecuador, Colombia e Perù sono stati associati). DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE: La zona di influenza del progetto si inscrive nella Zona Territoriale numero 12 del Dipartimento della capitale Montevideo, si individua nella zona Villa Colón La Tablada. Alla fine del XX secolo La Tablada, alla periferia di Montevideo, è sede del principale mercato del bestiame dell Uruguay. L apice dell attività commerciale si manifesta tra il 1913 ed il 1916, con l installazione di bilance provenienti da Londra ed il collegamento ferroviario. La dismissione dell industria frigorifera (deposito e conservazione), a partire dagli anni 60, provoca, con il blocco delle attività commerciali, la decadenza del quartiere. L impoverimento generale del Paese, che causa la migrazione verso la capitale Montevideo, attrae molti nuclei familiari ed alcuni di questi prendono possesso dei terreni abbandonati della Tablada. Recentemente ha registrato un incremento negli insediamenti irregolari tale da diventare, negli ultimi anni, la destinataria delle politiche relative alle problematiche dei trasferimenti e degli alloggi. Sulla base delle informazioni disponibili, la zona di Villa Colón La Tablada è quella che ha registrato un maggior incremento degli insediamenti irregolari in tutto il territorio nazionale durante il periodo intercorso fra i censimenti; tali insediamenti si sono concentrati prevalentemente sulle sponde del ruscello Pantanoso. Negli anni 90, con l aiuto di organizzazioni internazionali di cooperazione venne costruito l edificio dell Opera Sociale Centro Bosco - La Tablada, gestita dalla comunità salesiana. Attualmente il Centro Bosco è un riferimento, grazie alle sue molteplici attività, per gli abitanti di diversi quartieri: La Tablada, Lavadero, Antonio Rubio e Verdisol. DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE: Tutela Infanzia ed Adolescenza L incremento di popolazione delle ultime due decadi non è stato accompagnato da uno sviluppo nell offerta di servizi pubblici che soddisfi le necessità della popolazione in termini

3 di salute, educazione, abitazione, impiego. Le scuole pubbliche e i licei della zona si trovano impreparati di fronte alle problematiche sociali che devono affrontare i bambini nelle loro famiglie d origine. Ciò si traduce in elevati livelli di abbandono scolastico. A livello familiare, i dati dell Istituto Nazionale di Statistica segnalano la crescente instabilità delle strutture familiari stesse, che si manifesta con elevati tassi di divorzio, e con l aumento dell incidenza dei nuclei familiari mono-parentali, specialmente con capofamiglia donna. Nel 2001 la Facoltà di Scienze Sociali e Comunicazione dell Università Cattolica dell Uruguay ha realizzato un inchiesta denominata La realtà giovanile dei destinatari delle opere salesiane in Uruguay. Rispetto al livello di integrazione familiare, detta inchiesta segnala che i nuclei familiari del 68% dei bambini e del 61% degli adolescenti che frequentano il Centrobosco La Tablada sono disintegrati. Inoltre, nelle zone degli insediamenti in cui opera il progetto, il tessuto comunitario offre possibilità limitate per lo sviluppo di reti solidali e di aiuto reciproco. Le differenze interne di origine e di condizione sociale dei residenti, provenienti da diverse zone della città in periodi differenti, rendono difficile il consolidarsi di un senso di comunità e appartenenza che permetta la costruzione di legami di fiducia e appoggio reciproco. I bambini presentano gravi disturbi nutrizionali, con eredità genetica deficitaria e dovuta alla cattiva alimentazione della madre e al tabagismo e alcolismo dei progenitori. Sono facilmente soggetti a malattie infettivo - contagiose per mancanza d igiene e sopportano le temperature invernali con un alimentazione povera e senza riparo adeguato. Nel caso degli adolescenti, il loro elevato livello di frustrazione comporta una diserzione del sistema educativo. Presentano inoltre problemi di alcolismo e, sempre più frequentemente, di tossicodipendenza. Il sommarsi di questi problemi comporta condotte delittuose. Agli adolescenti mancano spazi adeguati per la crescita, in quanto si devono assumere il compito della cura dei loro fratelli e, in molti casi, dei propri figli. La zona si caratterizza infatti per un elevata incidenza della maternità in età adolescenziale. Questa realtà incide fortemente sulla trasmissione intergenerazionale della povertà, e porta le adolescenti ad assumere ruoli che implicano l allevamento dei figli in un momento in cui loro stesse non hanno ancora accumulato sufficienti abilità per raggiungere un adeguata integrazione nella società. Parallelamente, la loro condizione di madri in giovane età comporta degli ostacoli nel proprio percorso lavorativo o educativo. OBIETTIVI GENERALI: La Legge 64/01 afferma che il Servizio Civile è finalizzato a Contribuire alla formazione civica sociale, culturale e professionale dei giovani. Trattandosi di giovani adulti, la dimensione formativa si sviluppa più nel fare, che nell apprendere teorie. In tal senso la legge afferma che il contributo alla formazione si attua mediante attività svolte. I giovani crescono facendo, impegnandosi personalmente. Nella logica di questo ragionamento, i primi beneficiari del presente progetto sono i giovani stessi. L esperienza del Servizio Civile è anzitutto promozione umana, civica, professionale, etica dei giovani. Il contatto con una umanità marginale al nord o al sud del mondo, con la povertà, la fame, i grandi problemi dello sviluppo, potrà essere di stimolo per i giovani a rivedere il loro stile di vita consumistico e a capire che l interessarsi del prossimo è un problema di civiltà e di cittadinanza, di solidarietà nazionale ed internazionale, anziché un problema di eroismo. Con la realizzazione di progetti di SCV all estero all interno della solidarietà internazionale e della cooperazione internazionale si vuole estendere sia il concetto di Patria che quello

4 di difesa all intera umanità. Il progetto Caschi Bianchi: Interventi Umanitari in Aree di Crisi America Latina è un programma realizzato in rete in diversi paesi ed ha come, obiettivo generale, filo conduttore, tra le diverse attività proposte nei singoli paesi, la realizzazione di interventi di prevenzione sociale dei conflitti per la costruzione di processi di negoziazione e di pace attraverso progetti di cooperazione internazionale, i quali hanno la finalità di promuovere iniziative tese al superamento di situazioni generatrici di ingiustizia. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO: - Sostenere le giovani famiglie in difficoltà inserendo i bambini e gli adolescenti in grave stato di disagio sociale, educativo ed economico, all interno di un ambiente a forte valenza educativa, con le caratteristiche di rafforzamento dei servizi sociali, azioni di supporto ai minori in difficoltà, coinvolgimento dei famigliari. - Migliorare il coordinamento, la comunicazione e l articolazione del lavoro tra le diverse iniziative del Centro Bosco, favorendo la comunicazione e lo scambio di esperienze fra i gruppi di lavoro dei diversi progetti educativi per mettere in comune le risorse, le esperienze e le modalità di lavoro. - Sviluppare e migliorare percorsi educativi (Educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza attiva) rivolti agli utenti del Centro, alle loro famiglie ed alla cittadinanza. - Migliorare la tutela e promozione umana della popolazione attraverso la costruzione di una rete di agenzie, enti e associazioni del territorio che operano nello stesso ambito o in ambiti affini. QUADRO GENERALE DEL PROGETTO: Il presente progetto vuole contribuire a creare, nei giovani in servizio civile una cultura della solidarietà nazionale ed internazionale, la coscienza di un appartenenza alla comunità civile, il senso dei propri diritti ed insieme dei propri doveri e della propria responsabilità, l impegno di tutti a costruire il bene comune per tutti gli uomini di questo nostro mondo, nel rispetto della terra, dell ambiente e della legalità. L esperienza nei sud permetterà ai giovani in servizio civile di incontrare molti volti dei mali che oggi affliggono gran parte delle popolazioni del sud del mondo e nello stesso tempo di prendere coscienza dell importanza di identificare le cause del malsviluppo siano esse di ordine politico, che economico o sociale. I giovani in servizio civile impiegati nel progetto, oltre a realizzare le attività successivamente descritte per ogni paese di intervento, saranno impegnati nel ruolo di Antenne di pace. Concretamente tale attività prevede che i giovani imparino a leggere la realtà locale dove il progetto si realizza, cogliendone sia gli aspetti conflittuali sia le positive azioni di cambiamento in atto, sviluppando la capacità di comunicare al Nord del mondo quanto da loro sperimentato sul campo. In questo modo i giovani in servizio civile potranno essere protagonisti diretti di un nuovo processo di informazione che possa far leggere con occhi diversi quanto accade nei sud del mondo. DESCRIZIONE DEL PROGETTO: Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Il Centro Bosco nasce nel 1990 con l obiettivo di supportare le famiglie giovani della zona, in particolare bambini e adolescenti che vivono in situazioni di povertà. Attualmente

5 il Centro sostiene circa 200 bambini, adolescenti e giovani, e le loro rispettive famiglie, attraverso distinti servizi e progetti. L azione educativa è diretta ai bambini (fin dall età prescolare) ed agli adolescenti (fino a 18 anni) in grave stato di disagio sociale, educativo ed economico. La problematica sociale si è fatta man mano più complessa, in relazione all incremento di popolazione della zona, richiedendo nuove risposte da parte degli educatori e dei responsabili del Centro. La possibilità di raggiungere accordi o convenzioni con lo Stato ha permesso l implementazione di azioni di maggior impatto, rivolti a gruppi d età corrispondenti ai destinatari dei diversi programmi pubblici; per questo motivo la realtà attuale di ciascuna azione corrisponde alle condizioni stabilite dai vincoli di ogni convenzione con la controparte statale. Si spiegano così i differenti anni di avvio dei vari progetti e la diverse tipologie di azioni educative realizzate dagli stessi. Centro de Educación Inicial Caritas Lindas (Centro di educazione primaria Faccine Belle ). Si tratta di un intervento educativo che compensa le carenze di capitale sociale familiare di bambini di 2 e 3 anni d età. Offre uno spazio di socializzazione e contenimento con la partecipazione di un equipe multidisciplinare; offre inoltre un pasto giornaliero. Il progetto è stato attivato nel 1993, in seguito ad una Convenzione firmata con l Intendenza Municipale di Montevideo; si rivolge a 58 bambini. Club del Niño (Club del bambino). Questo intervento educativo è rivolto a bambini in età scolare, al fine di rafforzare l apprendimento ed evitare le bocciature e l abbandono scolastico. È in funzione dal lunedì al venerdì in regime di doppio turno (mattina e pomeriggio), e offre l opportunità di un servizio di appoggio pedagogico ed educativo, come complemento alle attività svolte nelle scuole della zona. Sono garantite attività ricreative, e colazione o merenda giornaliera. Le attività hanno avuto inizio nel 1992, in seguito ad una Convenzione firmata con l Istituto Nazionale del Minore (INAME, ora INAU); il progetto è rivolto a 60 bambini. Centro Juvenil (Centro Giovanile). Si tratta di un progetto educativo volto ad accompagnare preadolescenti e adolescenti con problemi a rimanere inseriti nel sistema educativo formale, e a sostenere quelli che l hanno già abbandonato. Il centro giovanile offre uno spazio di socializzazione e contenimento, ed è vincolato a centri di educazione media e tecnica. Offre attività ricreative e merenda giornaliera. Il progetto è stato attivato nel 2000, in seguito ad una Convenzione con l INAME (ora INAU), e si rivolge a 55 adolescenti. Nel Centro Bosco sono attivi regolarmente spazi di attenzione liturgica e sacramentale per la popolazione del quartiere; catechesi di iniziazione per bambini, adolescenti, giovani e adulti, e un Oratorio Festivo. Quest ultimo si propone di essere uno spazio di educazione mediante le attività ricreative e il tempo libero per i bambini della zona. Fase 1: Rafforzaento organizzazione e gestione - Coinvolgimento e creazione di consenso da parte delle istituzioni locali in merito al progetto; - Negoziazione e formalizzazione di accordi con le istituzioni diocesane e le istituzioni locali in merito agli obiettivi del progetto, alle attività previste, alle modalità di coinvolgimento e alle rispettive responsabilità; - Condivisione programmatica d intervento con le autorità locali impegnati in loco;

6 Fase 2: Rilevazione e analisi della realtà del centro e coordinamento fra le attività - Analisi della situazione esistente e delle attività poste in essere nel Centro Bosco: - Analisi della composizione dei gruppi degli utenti e delle richieste della popolazione attraverso la conoscenza degli utenti, raccolta dati ed elaborazione degli stessi. - Analisi e valutazione dei progetti in essere attraverso la osservazione e la documentazione delle azioni più efficaci. - Studio delle modalità e promozione del coordinamento fra i servizi che il Centro Bosco ha in atto. Fase 3: Attività di formazione e di sensibilizzazione per gli utenti e per la popolazione locale - Costruzione del sito Web del Centro Bosco e di materiale informativo. - Strutturazione di materiale didattico e informativo (avvalendosi delle nuove tecnologie didattiche e informatiche) per percorsi educativi rivolti agli utenti ed alla popolazione. - Attuazione e sviluppo dei percorsi educativi all interno del Centro, rivolti agli utenti, focalizzando l attenzione su Educazione alla pace, diritti umani e cittadinanza attiva - Coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi e della cittadinanza in azioni informative e formative, nonché nell implementazione e attuazione dei percorsi educativi. Fase 4: Relazioni con l esterno - Promozione della creazione di una rete di contatti in loco, iniziando con incontri del personale del Centro con le Istituzioni, le Associazioni e le altre agenzie educative presenti nel territorio. - Valutazione di nuove partnership e connessioni con enti, agenzie e associazioni del territorio, ma anche del Nord del mondo (scuole, associazioni...) in collegamento con le azioni di Educazione allo sviluppo di Amici dei Popoli nel nord del mondo. - Promozione di incontri di agenzie, enti e associazioni del territorio che operano nello stesso ambito o in ambiti affini. - Sensibilizzazione della popolazione locale sulle problematiche e sulle risorse presenti nel territorio attraverso promozione di incontri e distribuzione materiale informativo. Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. Attività della Fase 1 - Incontri tecnici e riunioni operative con i referenti degli attori statali e non-statali locali; - Incontri pubblici di informazione e divulgazione progettuale generale con leaders comunitari locali e con le popolazioni locali; Attività della Fase 2 - Conoscenza delle attività attraverso la partecipazione alle stesse, raccolta dati e inizio del coordinamento fra i servizi che il Centro Bosco ha in atto. - Analisi della composizione dei gruppi degli utenti attraverso la partecipazione alle attività del Centro e l analisi dei dati numerici e statistici disponibili. - Analisi delle azioni più richieste e delle necessità più pressanti - Analisi e valutazione dei percorsi educativi all interno del Club del Niño e del Centro Juvenil.

7 - Promozione di incontri di coordinamento fra i vari gruppi di lavoro del Centro mettendo a confronto le azioni educative e i percorsi per bambini e ragazzi e la loro valutazione. Attività della Fase 3 - Raccolta ed elaborazione dati, immagini, stesura testi, costruzione e promozione del Sito del Centro e di materiale informativo su supporto cartaceo. - Raccolta materiali per costruzione percorsi educativi: ideazione, elaborazione, strutturazione delle azioni e dei materiali didattici. - Realizzazione e valutazione di percorsi di educazione alla pace, diritti umani e cittadinanza attiva rivolti agli utenti del Centro, alle loro famiglie, alla cittadinanza. - Organizzazione e promozione di incontri formativi con le famiglie sui temi educativi affrontati nelle attività svolte nel Centro, favorendo il coinvolgimento delle stesse nello sviluppo dei percorsi in atto e nuovi. - Incontri di informazione e formazione rivolti alle fasce deboli della popolazione che vivono in situazioni di povertà e sensibilizzazione della popolazione in genere sui diritti di cittadinanza. Attività della Fase 4 - Mappatura e contatti con Enti, agenzie e associazioni del territorio che lavorano nell ambito socio-educativo e con le fasce di popolazione che partecipano alle attività del Centro. - Promozione e partecipazione a momenti comuni di conoscenza delle iniziative anche di altre Entità pubbliche e private e di confronto sulle tematiche trattate. - Stesura di materiale informativo sulle attività del Centro ed informazioni sulle agenzie o Enti che offrono analoghi servizi. - Mappatura e contatti per ricerca di nuovi partner possibili con invio del materiale informativo sulle attività del Centro. - Organizzazione e promozione di incontri informativi a favore della popolazione locale sulle problematiche presenti nel territorio, ma anche sulle risorse attive nel territorio stesso, distribuzione di materiale informativo. Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. - 1 Coordinatrice del Centro (dipendente della controparte locale) - 1 Amministratrice del Centro (dipendente della controparte locale) - 2 Psicologa (volontari della controparte locale) - 2 Assistenti sociali (dipendenti della controparte locale) - 6 Educatori (volontari della controparte locale) - 2 Insegnanti (dipendenti della controparte locale) Ruolo ed attività previste per i volontari nell ambito del progetto. 1 volontario in servizio civile con competenze in ambito educazione/formazione coinvolti nelle seguenti attività: - partecipazione e osservazione delle attività del Centro Inicial Caritas Lindas con i bimbi più piccoli e del Club del Niño con i bambini in età scolare, - collaborazione ai giochi e alle animazioni con bambini, alle azioni ricreative e al sostegno

8 educativo per i ragazzi del Centro Juvenil, - collaborazione alla raccolta e strutturazione dei dati statistici, - partecipazione alla rilevazione e valutazione sulla metodologia utilizzata dagli educatori nei due progetti educativi rivolti a bambini e ragazzi in età scolare (Club del Niño e Centro Juvenil), - collaborazione all ideazione, realizzazione e valutazione dei percorsi di educazione pace, diritti umani e cittadinanza attiva, - partecipazione agli incontri di coordinamento delle attività dei vari gruppi di lavoro del Centro. 1 volontario in servizio civile con competenze in ambito educazione/formazione coinvolti nelle seguenti attività: - partecipazione e osservazione delle attività con i bimbi più piccoli e con i bambini e ragazzi in età scolare, - collaborazione alla raccolta e strutturazione dei dati statistici, - partecipazione agli incontri di coordinamento e ai tavoli di lavoro con Enti, agenzie e associazioni del territorio, - collaborazione alla costruzione del sito Web del Centro, - collaborazione alla produzione di materiale informativo e didattico (testuale, grafico, fotografico e video) per promozione e sensibilizzazione della popolazione locale e del Nord del mondo, - supporto e partecipazione all attività di ricerca e mappatura di nuove partnership nel territorio e nel nord del mondo, - supporto e partecipazione nell organizzazione di incontri informativi/formativi e dei percorsi educativi con famiglie e popolazione locale. NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5 MESI DI PERMANENZA ALL ESTERO ED EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO: I volontari in servizio civile permarranno all estero mediamente dieci (10) mesi. Ai volontari in servizio si richiede: - elevato spirito di adattabilità; - flessibilità oraria; - eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana; - attenersi alle disposizioni impartite dalle ONG di riferimento, osservando attentamente le indicazioni dei referenti istituzionali e dei progetti in loco; - partecipazione a situazioni di vita comunitaria; - rispettare i termini degli accordi con le controparti locali; - trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell ambito dello stesso Paese di assegnazione;

9 - partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all estero; - scrivere almeno tre (3) articoli sull esperienza di servizio e/o sull analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito Antenne di Pace, portale della Rete Caschi Bianchi; - partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l estero, ed al rientro in Italia prima della conclusione dell anno di servizio. Montevideo: nessuno PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati all estero sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio: - problemi di salute riguardo alle malattie trasmissibili, quali: Malaria, Leishmaniosi (solo in alcune zone rurali), Colera (epidemica), Tifoidea, Amebiasi, Tubercolosi. Esse sono strettamente legate alle precarie condizioni sociali e sanitarie; - fenomeni di microcriminalità diffusi soprattutto nelle città più grandi: La Paz, Rio di Janiero; Buenos Aires, Montevideo: - Si suggerisce al volontario in Servizio Civile di sottoporsi alle seguenti vaccinazioni indispensabili per lavorare a stretto contatto con i bambini e con gli adulti che vivono in situazioni degradate: febbre tifoidea; antitetanica; epatite A ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A FRONTE: Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza, nell ambito di tutte le sedi di attuazione progettuale, si adottano i seguenti protocolli: - comunicazione alle Rappresentanze Diplomatiche d Italia nel Paese d invio dei volontari/e, la loro residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati; - l inserimento dei giovani in servizio civile nel Paese d invio è affidato agli operatori in loco e ai responsabili paese delle ONG coinvolte nel progetto ed avviene in modo graduale. - l inserimento prevede l accompagnamento dei giovani volontari alla scoperta e alla conoscenza del contesto territoriale e ambientale, del partner locale, e del tipo di progetto nel quale saranno inseriti. Questa metodologia di inserimento ha anche lo scopo di prevenire eventuali rischi/shock dovuti all impatto culturale con conseguenti disagi dal punto di vista relazionale, di ordine pubblico, sanitario, interculturale, politico; - In fase di formazione sia in Italia che all arrivo nel paese d invio ai giovani vengono fornite le informazioni necessarie per capire gli usi e i costumi locali, i modi di relazionarsi e comportarsi nei diversi contesti quotidiani in cui i giovani si ritroveranno a vivere dal contesto lavorativo a quello amicale/relazionale, religioso, politico e sociale; i pericoli legati

10 alla microcriminalità; gli orari e le zone del paese dove i rischi sono più elevati. - condivisione con i giovani volontari/e in SCV un vademecum in cui, paese per paese, vengono identificate le azioni da compiere, le persone da contattare in caso di necessità e/o pericoli. In particolar modo, si richiede ai volontari il rispetto delle seguenti indicazioni: - ordine pubblico al fine di evitare fenomeni di microcriminalità diffusa sul territorio locale ogni spostamento locale del volontario/a è pianificato con gli operatori responsabili. Saranno evitati spostamenti durante ore serali e notturne; - sanitario prima della partenza vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o consigliate dall OMS. All arrivo nei paesi d invio vengono fornite informazioni necessarie sulle norme igienico/sanitarie da seguire. Nella maggior parte dei paesi sia attraverso le Ambasciate e/o i Consolati Italiani che le conoscenze delle controparti locali, vengono individuati medici e presidi sanitari a cui rivolgersi in caso di necessità. - politico ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione politiche espresse nel paese d invio. Montevideo: nessuno PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all estero sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio: - il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali; - il disagio di ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di microcriminalità; - il disagio di ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali malaria, aids e/o tubercolosi; - il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o religiose; - il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali; Montevideo: - Il disagio di trovarsi a contatto con problematiche, riguardanti l infanzia e l adolescenza, con un forte impatto emotivo. EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI AI CANDITATI PER LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO OLTRE QUELLI RICHIESTI DALLA LEGGE 6 MARZO 2001, N. 64:

11 I requisiti che preferibilmente devono possedere i candidati del presente progetto si dividono in: requisiti generici, che tutti i candidati devono possedere e requisiti specifici inerenti aspetti tecnici connessi ai singoli Paesi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare Requisiti Generici: - Esperienza nel mondo del volontariato; - Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi; - Competenze informatiche di base e di Internet. Requisiti Specifici: Montevideo: - Titolo di studio o esperienza sul campo nell ambito educativo e/o informatico, - Titolo di studio o esperienza comprovata in ambito educativo/formativo con particolare attenzione alla gestione dei gruppi di bambini/ragazzi in età scolare, - Buona conoscenza della lingua spagnola parlata e scritta, - Esperienza comprovata sulle tematiche adolescenza/disagio giovanile, - Esperienza comprovata in ambito educativo/formativo in America Latina, - Competenze informatiche di buon livello (Office, Posta elettronica, gestione di database, programmi per gestione di pubblicazioni, immagini e video) in particolare competenze per la costruzione di siti web DOVE INVIARE CANDIDATURA ENTE: AMICI DEI POPOLI CITTA : Bologna INDIRIZZO: Via Bartolomeo Maria dal Monte, Bologna TELEFONO: SITO ADP:

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