DIDATTICA II CIRCOLO G. di Vittorio Via A. Capitini, UMBERTIDE

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1 DIDATTICA II CIRCOLO G. di Vittorio Via A. Capitini, UMBERTIDE PROGETTO INTERCULTURA: UNA STRADA PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE SCHEDA DI PROGETTO DIDATTICO ANNO SCOLASTICO APPROVATO dal Collegio docenti in data Docente referente Antonella Fortuna ANALISI DEI BISOGNI DEL TERRITORIO Presenza di alunni di origine straniera nelle scuole del territorio, fenomeno che da anni nelle scuole dell infanzia e primarie del 2 Circolo di Umbertide, ha assunto una consistenza numerica rilevante, distribuita in modo non omogeneo nei vari plessi in base alle specifiche del territorio; in alcuni plessi si registrano classi con alta concentrazione di alunni stranieri. Ricettività del mercato del lavoro del territorio e l andamento dei flussi migranti registrati negli ultimi anni porta a definire il Comune di Umbertide come città di insediamento piuttosto che di passaggio; una città nella quale gli immigrati si stanziano e, trovando condizioni idonee, tendono a ricostruire l equilibrio rotto con la migrazione e a dar sostanza al loro progetto di vita. Amministrazioni Comunali e scuole del territorio attente e propositive rispetto alle problematiche dei flussi migratori:da diversi anni, infatti, realizzano strategie di intervento e azioni concrete, anche in rete ( PATTO EDUCATIVO DEL TERRITORIO, AZIONI DI SOSTEGNO LINGUISTICO PER GLI ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE), che hanno consentito di affrontare l emergenza evidenziata dal fenomeno migratorio e nel contempo di sperimentare modelli didattici ed organizzativi e collaudare forme di collaborazione con e per il territorio. Il POF di Istituto indica la necessità di promuovere percorsi di integrazione e scambio interculturale, siamo infatti consapevoli che la scuola è il primo luogo d incontro e scambio, perciò, per dare risposte concrete ed efficaci, è stato necessario creare condizioni permanenti di lavoro: un contesto professionale stabile per gli insegnanti l utilizzo adeguato delle risorse professionali e materiali presenti nel Circolo una continua ricerca metodologica e didattica che si adatti alle nuove richieste la collaborazione con il Comune e le associazioni presenti sul territorio. Accogliere un alunno straniero non significa solo occuparsi della sua alfabetizzazione ma rispondere ad esigenze che sono proprie di tutti gli alunni, considerando la scuola come luogo di accoglienza, solidarietà, conoscenza, confronto, integrazione delle diverse culture. Oltre alle motivazioni di carattere pedagogico e socio relazionale, dobbiamo tenere presente che la normativa stessa chiede all Istituzione Scolastica di accogliere ed inserire gli alunni stranieri dando loro pari opportunità.( Legge 40/98 art. 36 Costituzione - ONU Dichiarazione dei diritti del fanciullo)

2 FINALITA E OBIETTIVI: Obiettivi All avvio del progetto gli obiettivi prefissati sono: Favorire l integrazione degli alunni e lo scambio tra culture per l arricchimento reciproco; Sviluppare la competenza linguistica e comunicativa; Potenziare le abilità linguistiche facendo riferimento alle funzione e ai linguaggi specifici delle discipline; Garantire rapporti efficaci tra scuola e famiglie straniere; Favorire il successo scolastico come strategia contro l abbandono e la dispersione scolastica e come promozione dell inclusione sociale; Prevenire il disagio, l emarginazione sociale, i comportamenti a rischio; Definire una continuità scolastica programmata tra i vari ordini di scuola sia per quanto riguarda l apprendimento della lingua a tutti i livelli, sia per la costruzione di una didattica interculturale condivisa. Con le finalità di : Realizzare interventi finalizzati a sostenere e qualificare l inserimento scolastico di alunni non italofoni, anche con un vissuto di recente immigrazione. Una condizione che comporta una frattura sul piano linguistico culturale e pone la scuola di fronte alla necessità di dare risposta ad una serie di bisogni immediati; Realizzare all interno del Circolo interventi sistematici finalizzati all accoglienza, all integrazione scolastica e all alfabetizzazione degli alunni non italofoni; Realizzare momenti di studio, elaborazione e verifica di modelli organizzativi didattici ed educativi che diano risposta alle nuove esigenze della scuola come comunità educante e come istituzione, anche in ragione della mutate esigenze dell utenza; Garantire, anche mediante servizi di mediazione linguistica e culturale, rapporti efficaci tra scuola e famiglie straniere. ALLIEVI : Attualmente nelle scuole del 2 circolo sono present i: alunni di recentissima immigrazione che necessitano di interventi di prima accoglienza e di prima alfabetizzazione; alunni di non recente immigrazione che devono approfondire gli aspetti strutturali della lingua italiana e le competenze nella comprensione della lingua scritta; alunni stranieri che hanno frequentato in Italia la scuola dell infanzia, stanno frequentando la scuola primaria e manifestano un bilinguismo imperfetto su cui intervenire per consolidare l apprendimento della lingua. alunni stranieri che alternano periodi di frequenza con assenze prolungate dovute a lunghi periodi di permanenza nel paese d origine. Per rispondere ai bisogni di questi alunni Il Circolo investe, in particolare, risorse nella alfabetizzazione, che si attua attraverso: Laboratori di conoscenza di sé e sostegno linguistico nella scuola dell infanzia.

3 Laboratori di lingua 2 durante tutto il corso dell anno scolastico. Laboratori di recupero linguistico nel mese di giugno e di potenziamento nel mese di settembre. Interventi di mediazione culturale nelle classi per valorizzare il confronto fra diverse realtà culturali. Per rispondere ai bisogni delle famiglie immigrate Il Circolo investe, in particolare, risorse nell integrazione, che si attua attraverso: Interventi di mediazione culturale per facilitare i rapporti tra la scuola, l alunno neo arrivato e la sua famiglia. Progetti per inserire le famiglie immigrate nel tessuto scolastico e nel territorio attraverso l interazione con le famiglie autoctone. LABORATORI LINGUISTICI Il problema centrale relativo all accoglienza dei bambini non italofoni é rappresentato dalle modalità di apprendimento/insegnamento della lingua italiana in un contesto di immigrazione. L' italiano é al tempo stesso lingua di comunicazione quotidiana (utilizzata per parlare con i compagni, con gli adulti, per esprimere bisogni, desideri, richieste) e veicolo per l' apprendimento e lo studio di altre discipline. L' acquisizione dell'italiano da parte dell' alunno straniero si pone in una luce particolare, poiché il bambino si trova in una situazione di bilinguismo sottrattivo, termine che la psicolinguistica utilizza per definire la situazione di un bambino la cui prima lingua non è socialmente valorizzata e che si trova ad acquisire una L2 che diventa la sola lingua riconosciuta ed accettata. Tale processo di acquisizione avviene a scapito della lingua d' origine e rischia, in casi problematici, di condurre ad un possesso ridotto di entrambe le lingue (fenomeno di semilinguismo). Ciò può comportare che il bambino migrante acquisisca un bilinguismo di tipo funzionale caratterizzato da una scarsa alfabetizzazione e nel contempo da una forte esperienza biculturale che investe in modo impegnativo le sue capacità intellettuali e la sfera dell emotività con dinamiche anche di forte conflittualità. Bisogna tener presente che le circostanze socioculturali del processo di acculturazione giocano come fattori condizionanti il processo di maturazione e di apprendimento linguistico e sociorelazionale del bambino migrante e che é necessario, attuare una lettura di tali circostanze sia in relazione all etnia di appartenenza del bambino straniero, sia alla specifica condizione della sua famiglia, sia alle caratteristiche individuali della sua personalità. Il laboratorio di L2 si configura come luogo privilegiato nel quale instaurare una vera comunicazione, perché in esso é possibile creare un rapporto personale più stretto, che si sviluppa secondo le esigenze dei singoli e dove la comunicazione, veicolata da tutti i linguaggi non verbali propedeutici alla parola, é modalità e contenuto didattico imprescindibile. Inoltre il laboratorio, organizzato per gruppi, offre i vantaggi di essere: un punto di incontro, in linea di massima, per i bambini della stessa etnia, dove é possibile anche comunicare in lingua madre e superare il senso di isolamento; un luogo dove l' essere straniero é un dato comune un luogo dove gli errori linguistici non costituiscono un confronto negativo. Laboratori di conoscenza di sé e sostegno linguistico nella scuola dell infanzia. Destinatari:alunni neoimmigrati che frequentano la Scuola dell Infanzia o nati in Italia ma non italofoni Finalità Favorire l accoglienza, l inserimento e la socializzazione Percorsi educativi Prima accoglienza, interventi di sostegno per facilitare l inserimento del bambino nella sezione e nella scuola. Introduzione alla lingua parlata. Sostegno agli insegnanti di sezione. Attività centrate sul coinvolgimento diretto e la dimensione ludica, relative ad aree

4 tematiche vicine alla realtà quotidiana del bambino: la scuola la famiglia,la casa,i giochi e le fiabe. Laboratori di Lingua italiana L2 nel corso dell anno scolastico I Laboratori effettuati nel corso dell anno sono rivolti ad alunni immigrati che frequentano già le Scuole del Circolo e non hanno ancora acquisito sufficiente padronanza della lingua italiana e agli alunni stranieri che vengono iscritti nel corso dell anno. Vi sono diversi livelli, collegati all età dei bambini e alla loro conoscenza della lingua. L inserimento degli alunni nei diversi livelli avviene dopo una preventiva analisi svolta in collaborazione con gli Insegnanti di classe; Livello 0 Destinatari: alunni neoimmigrati che non conoscono la lingua italiana. Finalità Favorire l accoglienza Favorire l inserimento Favorire la socializzazione Apprendere le prime parole in italiano. Percorsi educativi, percorsi didattici Prima accoglienza, interventi di sostegno per facilitare l inserimento del bambino nella classe e nella scuola. Introduzione alla lingua parlata. Sostegno agli insegnanti di classe. Il laboratorio di livello zero è rivolto esclusivamente agli alunni appena immigrati che non conoscono la lingua italiana. I bambini resteranno nel laboratorio di questo livello fino a quando non avranno acquisito una competenza iniziale della lingua parlata utile per comunicare i propri bisogni, denominare oggetti di uso comune, comprendere i messaggi e le consegne di uso più frequente a scuola, interagire, ad un livello minimo, con i compagni e con gli insegnanti. Raggiunto questo livello minimo di competenza i bambini passeranno al Laboratorio di livello 1. Articolazione temporale Il modulo sarà attivato al momento dell inserimento,anche in corso d anno, di alunni neoimmigrati. Livello 1 Destinatari: alunni di recente immigrazione che conoscono la lingua italiana parlata. Finalità. Arricchire la competenza nella lingua parlata, promuovere l iniziale competenza nella comprensione della lingua scritta e la capacità di scrivere autonomamente in lingua italiana. Percorsi educativi, percorsi didattici - Arricchimento lessicale nella lingua parlata. - Introduzione alla lingua scritta. - Introduzione alla lettura e comprensione. - Sostegno agli insegnanti di classe. 1. Analisi della situazione di partenza e rilevazione delle competenze linguistiche possedute 2. Rilevazione dei bisogni 3. Attività di accoglienza e alfabetizzazione 4. Attivazione di laboratori linguistici: a. Per piccoli gruppi di livello dove si svolgono attività specifiche b. Metodologia: il gioco di ruolo come esperienza esplorativa dell apprendimento,giochi

5 didattici, drammatizzazioni,uso delle TIC e della LIM, lavori di gruppo e a coppie c. Materiali:materiali audio-visivi, libri bilingue, dizionari illustrati monolingue e bilingue, schede illustrate, semplici testi narrativi 5. Valutazione: legata al percorso di apprendimento proposto 6. Verifica intermedia dell andamento del progetto 7. Valutazione conclusiva Articolazione temporale Viene attivato per gli alunni di recente immigrazione: lezioni di 2 ore con cadenza settimanale per n 4 p lessi di scuola primaria Livello 2 Destinatari: alunni di recente immigrazione che hanno acquisito una iniziale competenza nella lingua italiana parlata e scritta. Finalità. Arricchire la competenza nella lingua italiana parlata e scritta. Sviluppare le competenze di base per poter apprendere e studiare in L2 Percorsi educativi, percorsi didattici Arricchimento lessicale nella lingua parlata. Analisi di alcuni aspetti della lingua scritta. Approfondimento delle competenze nella lettura e comprensione, in relazione alle discipline di studio. Sostegno agli insegnanti di classe. 1. Analisi della situazione di partenza e rilevazione delle competenze linguistiche possedute 2. Rilevazione dei bisogni 3. Attivazione di laboratori linguistici per lo sviluppo delle abilità connesse ai contenuti disciplinari: Per piccoli gruppi, a coppie ma con la mediazione dell insegnante che ha il ruolo di: dare spiegazioni lessicali, verificare la comprensione, negoziare il significato delle parole, insegnare le strategie di apprendimento e memorizzazione del lessico,rendere comprensibili i testi scolastici Metodologia: apprendimento guidato, uso delle TIC e della LIM Materiali : testi semplificati e/ o facilitati, le immagini, la multimedialità 4.Valutazione: legata al percorso di apprendimento proposto 5.Verifica intermedia dell andamento del progetto 6.Valutazione conclusiva Articolazione temporale Viene attivato con le seguenti procedure: lezioni di 2 ore, con cadenza settimanale per n 4 plessi di scuola primaria, per sviluppare/ approfondire i contenuti presentati in classe nelle singole discipline. Laboratori estivi La necessità di organizzare Laboratori estivi di lingua italiana L2 è nata dalla consapevolezza che la sospensione estiva delle lezioni scolastiche comporta per gli alunni di recente immigrazione alcuni inconvenienti: a) difficoltà di contatto con coetanei italiani durante i mesi della pausa estiva (soprattutto per quei gruppi etnici, tendenzialmente più isolati); b) le vacanze comportano spesso per i bambini la possibilità di un ritorno in patria per un lungo periodo in occasione delle ferie dei genitori. Per questi motivi esiste il rischio che gli alunni perdano rapidamente le conoscenze linguistiche acquisite durante l anno. Inoltre, durante i mesi estivi si iscrivono nelle nostre Scuole nuovi bambini immigrati. I Laboratori estivi sono stati pensati per rispondere, almeno in parte, a questi problemi e per questo sono stati suddivisi e organizzati in due diversi periodi: 1. Laboratori di giugno: rivolti agli alunni che frequentano le Scuole e non hanno ancora sufficiente padronanza nella lingua italiana, si svolgono dalla data di chiusura della scuola alla fine del mese di giugno. Privilegiando una metodologia ludica, tendono a consolidare la conoscenza della lingua parlata e scritta.

6 2. Laboratori di settembre: sono rivolti, prevalentemente, ai bambini immigrati che si sono iscritti alle nostre scuole durante i mesi estivi, si svolgono nelle settimane che precedono l inizio del nuovo anno scolastico e hanno l obiettivo di consentire ai nuovi alunni un primo contatto giocoso e poco formale con la Scuola che dovranno frequentare e un primo approccio con la lingua italiana e soprattutto con quei termini di uso comune nell attività scolastica. LE FAMIGLIE Destinatari : genitori immigrati con una limitata o spesso nulla conoscenza della lingua e della cultura italiana e con difficoltà ad inserirsi nel tessuto sociale; genitori immigrati con buona conoscenza della lingua e del territorio; Finalità: promuovere percorsi di integrazione favorire i rapporti scuola famiglia e famiglia territorio ; ridurre le difficoltà di inserimento delle famiglie immigrate Azioni in collaborazione con Soggetti territoriali Collaborazione con il mediatore culturale Il mediatore culturale è soltanto una delle risorse per la gestione positiva delle relazioni interculturali. Per riuscire a trarre il maggior beneficio dalla ricca e delicata funzione del mediatore, bisogna innanzitutto riconoscergli un ruolo specifico e centrale nel processo educativo e comunicativo, progettare insieme a lui un intervento in un ottica di lavoro in equipe, valorizzando la presenza e cercando di non ridurlo a mero operatore per una situazione di emergenza, con tentativi formativi e non pianificati e strutturati a tavolino insieme al corpo docente. Cosa fa il mediatore a scuola. Nei confronti dei bambini immigrati:sostiene la prima fase di accoglienza e di inserimento;ricostruisce la loro biografia ed il percorso scolastico regresso;rende esplicite le regole scolastiche;funziona da contenitore affettivo per ridurre l ansia ed il disorientamento iniziale; dà visibilità e valorizza le culture d appartenenza;dà legittimità e prestigio alla lingua d origine dentro la scuola. Nei confronti degli insegnanti e degli alunni italiani:contribuisce a risolvere le difficoltà comunicative durante la prima fase di accoglienza e di inserimento con la famiglia immigrata e con l alunno neoarrivato. Fornisce informazioni sulla storia del bambino;presenta i modelli educativi e scolastici del paese di origine;collaboraa progetti di educazione interculturale arricchendo con nuove idee e strategie il programma e lo stile didattico della scuola con cui interagisce; presenta e racconta le altre culture;sostienel insegnamento dell italiano come seconda lingua collaborando con gli insegnanti di classee i docenti facilitatori;traduceinformazioni e comunicazioni della scuola nelle diverse lingue. Nei confronti delle famiglie immigrate: informa e facilita l uso della scuola, rimuove gli ostacoli che si frappongono all accesso dei servizi educativi;orienta ed accompagna i genitori neoarrivati nel sistema scolastico italiano;mette in relazione i patner educativi, coinvolge i genitori italiani e stranieri e ne facilita l incontro;traduce materiale informativi nelle diverse lingue;interviene in situazioni di malinteso, gestisce eventuali incidenti interculturali o fraintendimenti. Punto d ascolto:attivazione di uno sportello di ascolto e consulenza per genitori italiani e stranieri, curato da un equipe formata da uno psicopedagogista, un docente di scuola dell infanzie e di scuola primaria, in collaborazione con i mediatori culturali. Offre un servizio di informazioni per dare indicazioni sulle strutture scolastiche e sulle regole del loro funzionamento e di ascolto e supporto sulle dinamiche relazionali e di inserimento. Servizi extrascolastici: collaborazione tra la nostra istituzione scolastica e la Cooperativa ASAD che gestisce uno spazio d incontro educativo,ricreativo e sociale con l obiettivo di favorire la realizzazione individuale e la socializzazione di minori.

7 RISULTATI ATTESI Positivo inserimento dell alunno straniero. Acquisizione e/o consolidamento delle competenze linguistiche in italiano, finalizzata ad una piena integrazione ed inclusione sociale. Costruzione di un rapporto di collaborazione tra le famiglie straniere e no. Arricchimento culturale dell intero gruppo classe/scuola. Diffusione della consapevolezza che il dialogo interculturale è occasione di crescita. Produzione e diffusione di strumenti e metodiche da parte del corpo docenti per attuare il progetto. Maggiore coinvolgimento e sensibilizzazione del personale della scuola in merito all inserimento e all integrazione degli alunni stranieri. Costituzione di un archivio per la documentazione e il monitoraggio delle esperienze realizzate nelle scuole in rete (elenco di mediatori, facilitatori linguistici e facilitatori di apprendimento, libri di testo ecc.). Promozione di attività culturali di integrazione (feste, dibattiti, mostre ecc.). Diffusione di una cultura del rispetto e dell accoglienza anche fuori dalla scuola. Radicamento delle buone pratiche in una prospettiva sistemica. RESPONSABILE DEL PROGETTO INS. ANTONELLA FORTUNA IL DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT. SSA ANGELA MONALDI

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