COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) SANTORO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) LAPERTOSA (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SANTORO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) TINA Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 12/02/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO La ricorrente ha già presentato all ABF due precedenti ricorsi inerenti al rapporto di conto corrente in esame. In particolare: - con ricorso n dell 1/09/2010 (decisione n. 1268/11), la ricorrente aveva avanzato alcune domande relative al blocco del conto e all addebito di alcune competenze (ricorso non accolto); - con ricorso n del 14/03/2012 (decisione n. 2464/12), la ricorrente aveva richiesto, invece, copia del contratto, l adeguamento del tasso degli interessi creditori, nonché di conoscere ai fini della normativa sui conti dormienti, il tempo intercorso dalle ultime movimentazioni. In merito, nel precedente ricorso, la resistente si era limitata, come nel caso in esame, a dichiarare che il conto non rientrava tra quelli dormienti e il Collegio si era pronunciato per la cessazione della materia del contendere (parziale cessazione della materia del contendere e non accoglimento della parte residua - adeguamento dei tassi). Nella presentazione del ricorso all origine del presente procedimento, la ricorrente ha premesso di essere coerede del fratello, deceduto nel 1998, il quale era contitolare di un conto corrente caduto in successione unitamente ad altra sorella, anch ella attuale erede. Pag. 2/6

2 Il conto è stato oggetto di blocco per impossibilità di addivenire ad accordo per lo scioglimento della comunione. Con reclami del dicembre 2013 e del gennaio 2014, l odierna ricorrente ha chiesto di aggiornare l intestazione del rapporto indicando gli effettivi soggetti che detengono diritti sul medesimo e pertanto la sostituzione del nominativo del [de cuius] con una mera variazione dell intestazione. In conseguenza di ciò, la coerede ha altresì domandato alla banca, in qualità di subentrante per sostituzione del nome, di ricevere a mezzo dell indirizzo indicato in istanza gli estratti conto con cadenza trimestrale. Da ultimo, ha avanzato richiesta di conoscere l arco temporale in cui il rapporto non ha subito movimentazioni ai fini dell interruzione della relativa dormienza giacché il blocco del rapporto opera da oltre dieci anni e l Istituto ha comunque erogato somme all altra coerede cointestataria. Le richieste non sarebbero state riscontrate positivamente dall intermediario, il quale avrebbe eccepito l impossibilità di procedere alla variazione, prospettando unicamente la possibilità di aprire un nuovo rapporto intestato alla comunione ereditaria. Ha, d altra parte, accolto l istanza di trasmissione degli estratti conto ma successivamente non vi ha in alcun modo provveduto. Pertanto, la coerede si è rivolta all ABF, reiterando tutte le domande suesposte, ovvero ha chiesto all ABF di condannare la banca a: 1. provvedere alla variazione dell intestazione del rapporto previa sostituzione della coerede ricorrente in luogo del cointestatario deceduto; 2. provvedere all invio dell estratto conto a mezzo alla coerede ricorrente a far data da quello emesso in data 31 dicembre 2013; 3. comunicare alla coerede ricorrente l arco temporale in cui il rapporto non ha subito movimentazioni ai fini dell interruzione della relativa dormienza; 4. rifondere alla coerede ricorrente il contributo spese versato per la proposizione del ricorso. Successivamente alla ricezione del ricorso, l intermediario ha trasmesso, con del 6 maggio 2014, gli estratti conto richiesti sino a tale data, chiedendo alla cliente di fornire l IBAN necessario per rimborsare il contributo alla procedura ABF. La ricorrente, tuttavia, ha inviato una risposta con la quale, pur prendendo atto della trasmissione degli e/c, ha precisato che la sua richiesta è volta ad ottenere tale tipo di informativa periodicamente anche nel futuro. Con riguardo alle spese di ricorso, ha rifiutato di fornire l IBAN, poiché non considerava cessata la materia del contendere. L intermediario ha controdedotto richiamando i fatti all origine del contendere (decesso cointestatario, blocco del conto cointestato, mancato accordo delle coeredi sull assegnazione delle somme di spettanza) e le richieste avanzate dalla ricorrente. Nel merito, ha ribadito di non poter procedere alla variazione dell intestazione, rimandando al contenuto dei riscontri ai reclami, allegati alle controdeduzioni; negli stessi (e, in particolare, in un documento datato 18 febbraio 2014), precisava che: a seguito del decesso del sig. [ ], la quota parte pari al 50% del saldo del rapporto, di spettanza del [de cuius], è caduta in successione a favore degli eredi legittimi, mentre la restante parte pari al 50% è di spettanza della [cointestataria superstite], in quanto cointestataria. Modificare l intestazione del conto, sostituendo il [ ] nominativo [della coerede] a quello del [de cuius] non è corretto, in quanto tale quota deve essere suddivisa tra tutti gli eredi. Ha richiamato, altresì, la precedente missiva nella quale sosteneva che tutti gli eredi devono dare congiuntamente disposizioni alla Banca su come gestire il saldo del conto corrente oggetto della successione. Pag. 3/6

3 Con riguardo alla richiesta di ricevere gli estratti conto, ha fatto richiamo dell del 6 maggio 2014, con la quale sono stati trasmessi gli e/c richiesti, precisando, tuttavia, che l inoltro esplicitamente tramite degli estratti del conto caduto in successione - richiesto dalla ricorrente - non rappresenta alcun obbligo sancito contrattualmente. Rimandando alla decisione ABF n. 2464/12, ha precisato che il c/c in oggetto non ricade tra i c.d. rapporti dormienti. Da ultimo e con riferimento alla richiesta di rimborso delle spese per il procedimento ABF, ha eccepito come sia stata la stessa ricorrente a rifiutare di fornire l IBAN. L intermediario ha chiesto per il rigetto del ricorso. Con ulteriore integrazione del ricorso, la ricorrente ha prodotto copia della dichiarazione di successione all origine della controversia. La ricorrente ha prodotto anche delle articolate repliche alle controdeduzioni. Sinteticamente, con le stesse ha eccepito: 1. l inammissibilità delle controdeduzioni per tardività delle stesse, contestando il dies a quo indicato dalla banca per il calcolo dei termini di produzione delle stesse; 2. la mancata ricezione della risposta al reclamo, datata 18 febbraio 2014, con la quale la banca forniva una motivazione al diniego della possibilità di variazione dell intestazione. In merito, comunque, ha sostenuto che la variazione non ha alcuna connessione con la ripartizione delle somme né con il blocco del conto, pur tenuto conto, peraltro, del fatto che permane l illegittima interpretazione dell intermediario in relazione al fatto che il 50% delle somme debba necessariamente imputarsi alla cointestataria coerede, posto che non è provato che il rapporto fosse a firme disgiunte. 3. la connessione della domanda di variazione del conto a quella di informativa in merito all ultima movimentazione nell ambito della normativa sui rapporti dormienti. In particolare, secondo la ricorrente, solo la variazione dell intestazione le consentirebbe di avere titolo a ricevere la comunicazione ex art. 3, d.p.r. 116/2007, non avendo, altrimenti, modo di conoscere se è decorso il ridetto termine decennale. Con riguardo, peraltro, alla risposta fornita in sede di controdeduzioni, la ricorrente ha precisato di non aver richiesto se il rapporto rientri attualmente fra quelli dormienti (potendo, a tal fine, ricorrente alla consultazione del sito web della Consap), ma di conoscere i tempi da cui decorre l assenza di movimentazioni. 4. il mancato adempimento dell intermediario alla richiesta di informativa periodica, dal momento che, nella risposta al reclamo datata 27 dicembre 2013, l intermediario si era impegnato all invio periodico degli e/c, non tenendo fede a tale impegno; impegno che, d altra parte, non sarebbe stato ribadito in sede di controdeduzioni. 5. la legittimità della propria scelta di non voler fornire l IBAN al fine del rimborso dei 20 euro, poiché tale iniziativa di rimborso configurerebbe solo un tentativo di evitare una pronuncia di condanna. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia, sembra, tuttavia, opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il contratto di conto corrente, versato in atti dalla ricorrente, così dispone in materia di decesso di uno dei correntisti: Art. 14 Nel caso di morte o di sopravvenuta incapacità di agire di uno dei cointestatari del conto [ ], ciascuno degli altri cointestatari conserva il diritto di disporre separatamente sul conto. Analogamente lo conservano gli eredi del cointestatario, che Pag. 4/6

4 saranno però tenuti ad esercitarlo tutti insieme, ed il legale rappresentante dell interdetto o inabilitato. Nei casi di cui al precedente comma però il Banco deve pretendere il concorso di tutti i cointestatari e degli eventuali eredi o del legale rappresentante dell incapace, quando da uno di essi gli sia stata notificata opposizione anche solo con lettera raccomandata. In punto di modalità di invio della rendicontazione periodica, il contratto così prevede: Art. 12 Quando il conto è intestato a più persone, le comunicazioni, le notifiche e l invio degli estratti conto, in mancanza di speciali accordi, possono essere fatti dal Banco ad uno solo dei cointestatari e sono operanti a tutti gli effetti anche nei confronti degli altri. [ ] Con riguardo al diritto all informativa periodica, l intermediario pare accogliere, con la risposta al reclamo del 27 dicembre 2013, detta richiesta, sebbene la ricorrente eccepisca che non sia stato dato seguito a tale impegno e lo stesso intermediario rimanda, con le controdeduzioni, al contenuto dell del 6 maggio 2014, con la quale sono stati trasmessi gli estratti conto sino a tale data. Ciò chiarito, e venendo all esame del merito della presente vertenza, giova rilevare che la ricorrente avanza quattro domande. Esclusa la quarta, relativa alla refusione del contributo per la presentazione del ricorso, che consegue alla soccombenza parziale o totale dell intermediario, le rimanenti domande sembrano attenere alla richiesta della ricorrente di divenire parte del contratto, ovvero cointestataria del conto. In particolare, si precisa che la ricorrente non chiede che il nominativo del de cuius venga sostituito con quello degli eredi impersonalmente identificati, ma con il proprio nominativo: la domanda, quindi, non fa riferimento alla posizione degli eredi collettivamente intesi e che agiscano congiuntamente. Ora, il rifiuto dell intermediario alla variazione dell intestazione del conto appare legittimo, in quanto non solo risulta conforme alle condizioni contrattuali che regolano il rapporto de quo (art. 14), ma anche in quanto, come questo Collegio, in altre occasioni, ha avuto modo di sottolineare, i crediti ereditari non si dividono automaticamente tra i coeredi in ragione delle proprie quote, ma entrano a far parte della comunione ai sensi degli articoli 727, 757 e 760 cod. civ., venendo ripartiti tra gli stessi al momento della divisione dell intera massa ereditaria. Ne consegue che la liquidazione delle somme attualmente depositate sul conto corrente del de cuius potrà essere effettuata dall intermediario solamente sulla base di disposizioni congiuntamente impartite da tutti gli eredi. Per quanto attiene alla domanda avente ad oggetto l arco temporale in cui il rapporto non ha subito movimentazioni ai fini dell interruzione della relativa dormienza, può affermarsi che l interesse della ricorrente sia stato soddisfatto, potendo ciò desumersi dalla documentazione bancaria che la ricorrente ha richiesto e che gli è stata consegnata dall intermediario resistente. Quanto alla pretesa di ricevere periodicamente gli estratti conto relativi al rapporto de quo, deve, da un lato, esprimersi apprezzamento per la disponibilità dimostrata dall intermediario resistente e, dall altro lato, affermarsi tuttavia la mancanza di un diritto della ricorrente in tal senso, in quanto le condizioni contrattuali prevedono che tali comunicazioni possano essere fatte ad uno solo dei cointestatari (in conformità a quanto previsto nelle norme bancarie uniformi, le quali regolano estensivamente, ma non esaustivamente, la cointestazione con facoltà di utilizzo disgiunto nei contratti bancari). Pag. 5/6

5 La dottrina che si è occupata di questo aspetto ha sottolineato, in relazione ai rapporti fra i cointestatari del conto corrente bancario, l esistenza di un generale principio secondo il quale il flusso di informazioni, provenienti dalla banca e diretto ad uno solo dei contitolari (art. 5, condizioni generali, n.b.u., secondo cui le comunicazioni della banca eseguite ad uno dei contitolari sono operanti nei confronti degli altri), obbliga quest ultimo ad un pronto (anche se informale) inoltro delle stesse informazioni verso tutti gli altri contitolari; in mancanza, questi ultimi avranno diritto al risarcimento del danno che possano aver subito a causa dell inerzia del contitolare informato, in quanto, appunto, destinatario delle comunicazioni bancarie. Sulla base delle considerazioni sviluppate, ritiene questo Collegio che il ricorso in esame non possa trovare accoglimento. Il Collegio non accoglie il ricorso. PER QUESTI MOTIVI IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6