COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) SPENNACCHIO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) GAMBARO (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SPENNACCHIO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) VELLUZZI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore (MI) LUCCHINI GUASTALLA Nella seduta del 25/07/2013 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Le doglianze del ricorrente riguardano: i) la ritardata chiusura di due conti correnti, uno proprio e l altro cointestato con la sorella e la defunta madre, con addebiti di spese asseritamente illegittimi; ii) la mancata consegna delle certificazioni fiscali relative ai titoli detenuti in due depositi collegati ai conti suddetti; iii) gli addebiti per capital gain operati sul conto personale nella sussistenza, asseritamente nota alla banca convenuta, di minusvalenze. Più precisamente, quanto alla fase del reclamo il ricorrente, titolare di un conto corrente e di un deposito titoli e cointestatario, unitamente alla sorella e alla defunta madre, di altro conto corrente ed altro deposito titoli presso l odierna banca convenuta, non ha individuato nella corrispondenza intercorsa con l intermediario il reclamo prodromico alla proposizione del presente ricorso. Dalla documentazione trasmessa (cfr. raccomandata della banca del ) si evince che l istante ha inviato all intermediario una mail in data per contestare tra l altro la mancata ricezione delle comunicazioni periodiche, il ritardo nell estinzione del suo rapporto di conto corrente e nell esecuzione del suo ordine di trasferimento di titoli. Agli atti risulta, altresì, una missiva del , con la quale il ricorrente chiedeva alla banca la chiusura del conto corrente cointestato e del conto titoli associato, lamentando Pag. 2/6

2 la mancata ricezione sia di comunicazioni relative all aumento del costo di tenuta del conto applicato a partire dal , sia delle comunicazioni periodiche con decorrenza dal Affermava che il conto doveva essere chiuso senza applicazione di costi e domandava le certificazioni delle minusvalenze accumulate. Con il proprio ricorso all ABF, il ricorrente ha premesso che le sue doglianze riguardano: i) un conto corrente cointestato allo stesso ricorrente, alla sorella ed alla defunta madre; ii) un conto corrente personale, della stessa tipologia, con accesso comune al servizio di home banking anche per il conto titoli. Riguardo al conto cointestato, ha esposto: - di aver inviato la dichiarazione di disdetta entro i due mesi previsti per legge dall entrata in vigore delle variazioni imposte (27/2), contestando in tale sede il costo dei bonifici eseguiti dalla madre allo sportello ed il pagamento di un canone mensile non conforme allo stato pregresso ; - che [l]a disdetta richiedeva anche il trasferimento del conto titoli e la richiesta di trasmissione delle minusvalenze acquisite ; - che dall ultimo estratto conto risultano l accredito delle spese di tenuta del conto applicate in eccesso e l addebito di 11,00 per spese di liquidazione; - che le minusvalenze acclarate sui fondi a tutt oggi non risultano comunicate integralmente. Con riferimento al conto personale, ha esposto un articolata rappresentazione dei fatti all origine delle sue istanze, lamentando in particolare: - due addebiti per capital gain eseguiti dalla banca convenuta, pur essendo quest ultima stata informata, al momento del trasferimento del deposito titoli, dell esistenza di minusvalenze e non avendo però provveduto a chiedere le relative certificazioni alla banca originaria depositaria dei titoli; - la mancata chiusura del conto corrente nonostante la sua richiesta del , inoltrata con raccomandata ricevuta il ; - il ritardo nell esecuzione dell ordine di trasferimento dei residui titoli, ordine impartito il ed eseguito a febbraio (il 15), il giorno prima che invi[asse] l ordine di chiusura del conto, nonostante la precedente disposizione di trasferimento, richiesta poco prima, fosse stata eseguita in una decina di giorni; - la mancata consegna delle certificazioni sulle minusvalenze; - le motivazioni accampate dalla banca per la mancata estinzione del conto corrente, consistenti nella richiesta di riconsegna di una carta di credito mai rilasciata. Il ricorrente ha quindi chiesto all ABF: con riferimento al conto cointestato, i) il rimborso dell importo di 11,00 trattenuto illegalmente per la chiusura del conto; ii) la trasmissione delle minusvalenze dovute per legge, e non ancora eseguite ; iii) il risarcimento del danno per il tempo perso, quantificato in 200,00; con riferimento al conto personale, Il pesante sanzionamento per il comportamento tenuto, irrispettoso, arrogante, pretestuoso e, al tempo stesso, buffonesco, approssimativo, inconcludente e assolutamente non professionale, oltre che fondamentalmente menzognero. La restituzione dei 60 di spese indebitamente e truffaldinamente trattenuti (canone + chiusura), avendo espletato le disposizioni di legge entro i due mesi dalla comunicazione delle variazioni contrattuali unilaterali + gli interessi legali. La restituzione dei Capital Gain indebitamente trattenuti (201,44 ), a causa della non ottemperanza d[ell intermediario ] dei termini pubblicitari e contrattuali Pag. 3/6

3 controfirmati e più volte da loro confermati, sia per omissione di azione specifica (richiesta), per la totale assenza dei controlli dovuti sul buon fine dell operazione venduta (monitoraggio della pratica, evidentemente a loro carico per contratto), e comunque per totale assenza della necessaria diligenza nell operato da loro generato, del tutto assente in questo caso + gli interessi legali. L invio delle certificazioni delle minusvalenze pregresse. Un risarcimento di 1000 per non aver rispettato i loro stessi termini di trasferimento titoli (3 giorni), in ambedue le occasioni occorse. Un risarcimento punitivo, congruo (per il massimo consentito dalla tipologia di richiesta di intervento), per il tempo perso in inutili reclami, a radunare il materiale e le dichiarazioni anche delle altre banche coinvolte a fronte di un approssimativismo istituzionalizzato ed irritante, ma ritenuto evidentemente accettabile ed impunemente percorribile, di fatto normale se non deliberato, oltre al danno esistenziale incorso nell aver dovuto avere a che fare con nullità di questa levatura.. Nelle proprie controdeduzioni, trasmesse con PEC del Conciliatore Bancario Finanziario del , l intermediario ha formulato in via preliminare l eccezione di irricevibilità del ricorso per mancanza del preventivo reclamo in relazione ad una delle istanze all ABF avanzate dal ricorrente, come meglio indicato nel prosieguo. Nel merito, ha premesso alcune indicazioni sui rapporti in essere tra le parti, precisando che: - in data il ricorrente accendeva, unitamente alla sorella e alla defunta madre, un conto corrente e sottoscriveva un contratto relativo al servizio di home banking a valere, con il consenso delle altre contitolari, sul predetto conto corrente e su deposito titoli avente la medesima cointestazione; - il il ricorrente accendeva un altro conto corrente della medesima tipologia di quello cointestato, collegando al servizio di home banking di cui al precedente contratto anche tale nuovo conto ed un deposito titoli personale. Con riferimento ai rapporti cointestati la banca ha eccepito la mancanza del preventivo reclamo in relazione alla richiesta di rimborso dell importo di 11,00 addebitato sul conto corrente, affermando che, [c]onsiderata la disponibilità dimostrata di venire incontro al cliente, concretizzatasi nella restituzione a titolo bonario di tutte le altre spese addebitate, sarebbe stata verosimilmente valutata anche tale richiesta se fosse stata resa nota. Ha quindi osservato che: - la certificazione delle minusvalenze è stata trasmessa alla nuova banca dei clienti in data ; - le comunicazioni periodiche relative ai suddetti rapporti sono state inviate in forma cartacea fino al settembre 2011, quando ha assunto efficacia la modifica unilaterale allegata all estratto conto del , che introduceva il passaggio on line della documentazione bancaria, fatto salvo il diritto di recesso ; - il ricorrente, pur avendo estinto i rapporti a sé intestati, in virtù del contratto originario conservava l accesso alla banca multicanale e aveva piena visibilità su tutta la documentazione bancaria relativa ai rapporti cointestati. Con riferimento ai rapporti accesi dal solo ricorrente, la banca ha rappresentato quanto segue: - la richiesta di trasferimento dei titoli dalla banca originaria depositaria è stata inviata a quest ultima mediante raccomandata del con contestuale richiesta di rilascio della certificazione relativa ad eventuali minusvalenze, non essendo dunque responsabile del mancato rilascio di detta documentazione; Pag. 4/6

4 - si è comunque attivata per il recupero del documento, apprendendo infine che lo stesso era già stato inviato da Banca direttamente al ricorrente (all. 14), che aveva taciuto l avvenuto ricevimento ; - sul trasferimento di titoli, la richiesta datata ottobre 2010, inviata dal ricorrente per posta ordinaria, per motivi ignoti, è giunta alla banca con ritardo di oltre tre mesi ; - la certificazione fiscale è stata rilasciata in data , quando l intera posizione fiscale facente capo al ricorrente è stata definita a seguito dell estinzione di tutti i rapporti ; - sulla chiusura del conto corrente, alla ricezione il della relativa richiesta aveva comunicato al cliente che l estinzione era subordinata alla riconsegna della carta di debito e, dopo averlo nuovamente sollecitato, provvedeva sulla base dell autocertificazione resa da quest ultimo. Da ultimo, l intermediario ha affermato l infondatezza delle richieste risarcitorie formulate dall istante e ha chiesto all ABF di respingere il ricorso. Le parti hanno presentato numerose memorie successivamente alle controdeduzioni; in particolare, il ricorrente ha trasmesso 6 repliche, mentre la banca ha inviato 2 controrepliche. Nelle memorie successive alle controdeduzioni le parti hanno sostanzialmente ribadito le rispettive posizioni. Il ricorrente ha, inoltre, prodotto un documento attestante il rimborso di un fondo sottoscritto dal medesimo ricorrente unitamente alla defunta madre ed alla sorella, segnalando che da ciò sarebbero conseguite due minusvalenze di cui la banca convenuta non avrebbe consegnato la relativa certificazione fiscale. L intermediario ha esibito una mail inviata al cliente il esplicativa della circostanza che le minusvalenze in oggetto sono ricomprese nella certificazione emessa il ; ha altresì osservato che l addebito di 11,00 non riguarda spese di liquidazione del conto cointestato. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Oggetto di controversia sono due rapporti di conto corrente, di cui uno cointestato con la sorella e la defunta madre del ricorrente e l altro di titolarità esclusiva del ricorrente, al quale sono collegati due depositi titoli in amministrazione ed un contratto per il servizio di home banking acceso dal solo ricorrente a valere su tutti i rapporti sopra menzionati. Con riguardo ai conti correnti, l istante lamenta che la mancata tempestiva esecuzione della sua richiesta di chiusura, motivata dalla modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, avrebbe comportato l addebito illegittimo di spese ( 11,00 per il conto cointestato; 60,00 per il conto personale). Dalla documentazione agli atti risulta che: - la dichiarazione di recesso dal conto cointestato è stata trasmessa con missiva del ; il conto è stato estinto il ; - la dichiarazione di recesso dal conto personale è stata trasmessa con missiva del , ricevuta, come confermato dalla stessa banca, il ; il conto è stato estinto il La banca ha prodotto copia dei contratti di entrambi i conti correnti, che prevedevano un canone mensile, bloccato nell importo fino al , rispettivamente di 10,00 per il conto cointestato ed 12,00 per il conto personale. Al contratto relativo al conto personale non risultano allegate le condizioni generali. Pag. 5/6

5 Sulle questioni relative alle certificazioni fiscali, l intermediario ha allegato la documentazione trasmessa alla nuova banca dei clienti, con la ricevuta di ritorno della relativa raccomandata. Sugli addebiti per capital gain, ha affermato la correttezza del proprio operato, allegando la richiesta di trasferimento titoli inviata alla banca originaria depositaria, comprensiva della richiesta di rilascio della certificazione fiscale, nonché la corrispondenza tra i due intermediari sulla relativa consegna direttamente al ricorrente. Il ricorrente ha concluso le sue istanze con richieste di risarcimento dei danni, anche in via punitiva. Nondimeno, non risulta documentazione a supporto. Ciò chiarito e venendo all esame del merito della controversia, non vi è dubbio che l intermediario resistente si sia reso inadempiente con riferimento all ordine di chiusura dei rapporti bancari in essere con il ricorrente. Come più volte ripetuto da questo Collegio, trattandosi di attività dovuta in base a contratto integrato ex art c.c., il mancato compimento delle attività di chiusura pone semplicemente gli intermediari in situazione di inadempimento. Da ciò, tuttavia, non pare sia derivato un pregiudizio per il ricorrente, quantomeno secondo quanto risulta agli atti del presente procedimento, nel quale difetta qualsiasi prova della ricorrenza di un danno e della sua concreta entità. Il ritardo infatti di per sé non priva il cliente della disponibilità di quanto depositato in conto corrente e quanto al deposito titoli si deve osservare come il trasferimento da un conto deposito ad un altro è operazione patrimonialmente neutra. Sicché la emersione di un pregiudizio economico risarcibile deve essere dimostrata in riferimento ad ulteriori circostanze che non emergono. Analogamente, non appaiono degne di accoglimento le altre istanze avanzate dal ricorrente; quelle afferenti agli aspetti relativi alle certificazioni e agli addebiti del capital gain in quanto dalla documentazione agli atti non appare emergere alcun profilo di inadempienza dell intermediario resistente; quella relativa al risarcimento dei danni in quanto, da un lato, la prima somma richiesta appare priva di qualsiasi riscontro probatorio e, dall altro lato, i danni punitivi non rientrano nel novero delle voci di danno riconosciute all interno del nostro ordinamento. Il Collegio non accoglie il ricorso. P.Q.M. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6