Decisione N del 16 novembre 2015

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) LAPERTOSA (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SANTARELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) GIRINO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 10/09/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Parte ricorrente chiede la risoluzione del contratto di leasing stipulato con la convenuta, quale finanziatrice di un operazione di leasing, a seguito dell inadempimento del fornitore (società di telefonia) la quale ha interrotto la fornitura del servizio dati e voce. La resistente afferma, invece, che oggetto del contratto sia esclusivamente la componente hardware, consegnata e perfettamente funzionante. Più precisamente, parte ricorrente ha rappresentato di aver stipulato un contratto di abbonamento, nel 2013, per la durata di 5 anni, con un operatore telefonico; oggetto del contratto sarebbe stata, inoltre, la fornitura di apparecchiature telefoniche. Contestualmente veniva sottoscritto un contratto di locazione operativa con l odierna convenuta, al fine di finanziare l operazione. Nel settembre 2014, a causa di una contestazione con l operatore telefonico, il cliente decideva di non corrispondere più i canoni previsti e, pertanto, il fornitore decideva di cessare le linee telefoniche e internet. La parte attrice sporgeva reclamo in data 4/02/15, indirizzato sia al fornitore che al finanziatore, affermando di voler risolvere il contratto sottoscritto con [il fornitore] rendendosi disponibile alla restituzione degli apparati in [ ] possesso ; nel contempo, Pag. 2/7

2 [ ] invita[ava] [la convenuta] alla cessazione dell emissione dei RID bancari mensili al riaccredito di quanto [ ] indebitamente [già] versato. La convenuta, con nota del 12/2/15, rappresentava che il contratto [ ] riguarda unicamente [parte hardware] e non la gestione delle linee telefoniche ; dunque, richiamando l art. 6 delle condizioni generali di contratto, respingeva la richiesta avversaria in quanto il locatore non è responsabile nei confronti del conduttore per le contestazioni insorte con il fornitore in ordine al funzionamento dei beni [ ] e che il conduttore non può dunque mai sospendere il pagamento dei canoni periodi neppure in caso di mancato utilizzo del bene per qualunque causa dovuto. Il ricorrente ha chiesto all ABF la cessazione immediata del contratto di locazione operativa [ ] e la sospensione immediata del pagamento delle 36 rate mensili restanti. La convenuta ha controdedotto affermando che il Ricorrente riconduce erroneamente l'oggetto del contratto concluso con il Fornitore all'oggetto del contratto concluso con la [convenuta] ; il contratto concluso con il Fornitore ha ad oggetto la fornitura di servizi dati/voce su rete lp, mentre il contratto concluso con la [convenuta] ha ad oggetto solo ed esclusivamente la locazione operativa di determinati beni, espressamente indicati nel contratto, vale a dire: N. 1 FIREWALL, N. 1 ROUTER, N. 4 TELEFONI 222, N. 1 GATEWAY ; il contratto concluso con il Fornitore nelle premesse riporta: "il Cliente firmando la proposta di abbonamento/contratto chiede alla Società [fornitrice] di attivare sulle sue linee i servizi citati nello stesso..." e ancora all'articolo 2: "il Cliente richiede al [fornitore] la fornitura del presente servizio sottoscrivendo il medesimo contratto e dove richiesto il contratto di noleggio operativo tramite le società di noleggio partener"; il contratto concluso con la [convenuta] nelle premesse riporta: "Il Conduttore, in relazione alle proprie esigenze, ha individuato il bene oggetto del contratto ed il Fornitore, concordando con quest'ultimo il prezzo, i termini e le modalità di consegna e gli eventuali servizi accessori. Il Locatore si è reso disponibile ad acquistare il bene indicato dal Conduttore ed a concederlo in locazione operativa a quest'ultimo" e ancora all' art. 1: "oggetto del contratto è la locazione operativa del bene indicato nelle condizioni particolari.... La resistente ha continuato, rappresentando che nel caso di specie, considerato, come detto, che in alcun modo i servizi di telefonia hanno costituito oggetto del contratto stipulato con la [convenuta], tanto più che il Ricorrente stesso ha sottoscritto - come dal medesimo confessato nelle proprie deduzioni - un distinto contratto direttamente ed esclusivamente con il fornitore [ ] avente ad oggetto proprio i citati servizi di telefonia (servizi di comunicazione rete e dati), non avrebbe avuto senso la stipula di due contratti con due soggetti giuridici diversi avente ad oggetto le medesime prestazioni ; In tutte le parti del Contratto stipulato con la [convenuta] si fa unicamente riferimento a beni ben specificati e non a presunte prestazioni diverse, né alla fornitura di servizi. Tali beni, si ribadisce, non solo sono stati scelti ed indicati dal Ricorrente ma, sono stati dallo stesso accettati al momento della sottoscrizione del verbale di consegna, sino ad oggi sono stati goduti pacificamente dal Ricorrente medesimo ed attualmente sono nella disponibilità dello stesso che ancora li detiene. Infine, ha concluso che il Ricorrente [ ] contesta il valore dei beni oggetto del contratto rappresentando che l' importo degli stessi (Euro 8.860,80 oltre IVA) non sarebbe conforme al valore di mercato (presumibilmente Euro 2.500,00) e che pertanto nel corrispettivo pattuito contrattualmente dovrebbe ritenersi ricompreso il servizio di comunicazione dati/voce (già oggetto di separato contratto con il Fornitore ed assolutamente mai indicato nel contratto stipulato con la [società di leasing]) ; la stessa [convenuta] ha acquistato i beni (successivamente locati al Ricorrente) per l'importo di 7.936,39 (IVA inclusa) come si evince dall'ordine di acquisto e dalla relativa fattura emessa dalla società fornitrice. Pag. 3/7

3 Pertanto, se fossero veritiere le avverse deduzioni, considerato che è stato il Ricorrente ad aver visionato e scelto i beni presso la ditta fornitrice, sarebbe stato egli stesso aver indotto in errore la [resistente] sull'effettivo valore di mercato dei beni. L intermediario resistente ha chiesto all Arbitro Bancario Finanziario di voler rigettare le richieste avanzate dal Ricorrente. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il ricorrente chiede la risoluzione del contratto di leasing stipulato con la convenuta, quale finanziatrice dell operazione, a seguito dell inadempimento del fornitore (società di telefonia) la quale ha interrotto la fornitura del servizio dati e voce. Parte ricorrente sostiene che si tratti di una unica operazione, finanziata dall odierna convenuta e pertanto, la mancata fornitura del servizio di connessione, renderebbe inutilizzabile anche gli apparati hardware acquistati. La resistente, rifacendosi al testo contrattuale sottoscritto tra cliente e resistente, rappresenta di aver finanziato, tramite leasing operativo, l acquisto della esclusiva componente hardware, la quale è stata consegnata perfettamente funzionante. Pag. 4/7

4 Il contratto sottoscritto tra società di leasing e fornitore dei beni, riporta, quale fine del contratto di vendita, la locazione dei beni al cliente Pag. 5/7

5 Il contratto sottoscritto tra il cliente e il fornitore del servizio fa, invece, riferimento alla fornitura di un servizio dati/voce su rete IP. All interno del contratto tra fornitore e cliente, non è riportato alcun importo riferito al corrispettivo dovuto; per tale ragione, il ricorrente afferma che all interno dei canoni previsti dal contratto di leasing, fosse incluso anche il servizio di telefonia/connessione necessario per il funzionamento di tali apparati Sul punto, la resistente afferma che il corrispettivo dell operazione di leasing ( 8.860) faccia esclusivo riferimento al valore dei beni acquistati dal fornitore, per 7.936,39. Pag. 6/7

6 Ciò chiarito e venendo all esame del merito della controversia, pare utile, per una miglior comprensione della fattispecie per cui è causa, richiamare brevemente lo schema tipico del rapporto di locazione operativa. Ebbene, al pari di un leasing finanziario, il leasing operativo si fonda su uno schema finanziariamente trilaterale, ma giuridicamente consistente in due distinti segmenti contrattuali. Infatti, una volta individuato il bene di suo interesse, il cliente (futuro) utilizzatore chiede all intermediario abilitato di procedere al suo acquisto presso un dato fornitore, alle condizioni commerciali già negoziate con quest ultimo. L intermediario procede poi all acquisto del bene, versando al fornitore il corrispettivo pattuito. In tal modo, acquisita la proprietà del bene, l intermediario lo concede, con apposito e separato contratto, in locazione operativa al cliente utilizzatore, il quale corrisponde un determinato corrispettivo suddiviso in canoni periodici. Al termine della locazione, il bene viene generalmente restituito al proprietario, ossia all intermediario locatore. A differenza che in un leasing finanziario, dove all utilizzatore viene per definizione accordato il diritto di rendersi acquirente del bene a fine contratto, nel leasing operativo tale facoltà non generalmente è prevista, cosicché, salvo diverso e specifico accordo, il cliente è tenuto a restituire il bene all intermediario. Ora, nel caso di specie, il Collegio ritiene che, dall esame delle allegazioni delle parti e della documentazione versata in atti, il contratto di leasing operativo non abbia subito alcun evento patologico nella fase di stipulazione e di sua esecuzione, apparendo, al contrario, che lo schema sopra descritto si sia correttamente attuato, che i beni siano stati regolarmente consegnati all utilizzatore il quale, tuttora, può continuare a goderne, essendo i beni strumentali (hardware), secondo quanto emerge dalla documentazione in atti, l oggetto del contratto di leasing operativo e non il servizio di telefonia/traffico dati, oggetto di contestazione tra parte ricorrente e il fornitore. Non emerge, dunque, alcun inadempimento dell intermediario resistente in relazione alla vicenda contrattuale per cui è causa e, conseguentemente, l istanza formulata da parte ricorrente appare priva di fondamento e non degna di accoglimento. PER QUESTI MOTIVI Il Collegio non accoglie il ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7