COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) SANTARELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) LAPERTOSA (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SANTARELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) GIRINO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 30/04/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO La cliente, con riferimento ai rapporti di conto corrente bancario n. 27/263 e di conto corrente fido n. 27/264 intrattenuti presso la resistente, lamentando che la banca non ha fornito in modo tempestivo e completo gli estratti conto, si rivolge all ABF affinché: 1) venga dichiarata l estinzione del conto corrente, 2) il saldo del predetto conto corrente venga riportato a zero, 3) la resistente proceda al rimborso dei costi non autorizzati, 4) nessuna spesa di chiusura venga addebitata alla ricorrente e 5) alla ricorrente venga rimborsato l importo di euro 232,93, credito al 31 gennaio 2014 come da contabilità. Più precisamente, la parte ricorrente ha esposto quanto segue. Oggetto della presente controversia sono i rapporti di conto corrente bancario n. 27/263 e di conto corrente fido n. 27/264 intrattenuti dalla società ricorrente presso la banca resistente. Dopo essere receduta dal rapporto di conto corrente bancario n. 27/263 e aver disattivato tutti i servizi nell ottobre 2013, con raccomandata del 9 maggio 2014 la banca resistente intimava la società ricorrente di corrisponderle entro cinque giorni il saldo debitore linea capitale, pari a euro 662,52, oltre a interessi maturati e maturandi. La Pag. 2/6

2 raccomandata veniva inviata in copia conoscenza anche alla legale rappresentante della società e al cointestatario, in qualità di garanti della società stessa. Con nota del 3 giugno 2014 la società ricorrente evidenziava che la chiusura repentina [del conto] non [le aveva] permesso, come contrattualmente previsto, di scaricare a tempo debito gli estratti conto riferiti a detto conto corrente, nonché quelli ad esso collegati, prima della chiusura, infatti il collegamento banking internet non funzionava più ancor prima di ricevere il recesso dal contratto e aggiungeva di non aver ricevuto i predetti estratti conto nemmeno in forma cartacea. Chiedeva pertanto che le fossero inviati gli estratti conto relativi al rapporto estinto a far data dall 1 dicembre 2013, al fine di poter procedere alla verifica degli importi ivi indicati e all eventuale saldo delle passività. La richiesta veniva rinnovata con nota del 25 settembre Con nota del 15 ottobre 2014 la banca resistente spiegava di aver già provveduto ad inviare la documentazione richiesta via pec; allegava la comunicazione via pec del 3 luglio 2014 e la relativa ricevuta, nonché gli estratti conto relativi al periodo luglio settembre 2014, ovvero al periodo successivo alla richiesta formulata dal ricorrente. In pari data provvedeva altresì all invio di alcuni estratti conto via fax. Con nota del 22 ottobre 2014 la società ricorrente faceva presente che non tutti gli estratti conto erano stati inviati e rinnovava la richiesta di invio degli estratti conto a far data dall 1 dicembre Inoltre rappresentava che, sulla base dei pochi documenti ricevuti, si era resa conto che la banca resistente stava addebitando sul conto corrente canoni H. B., per esempio, non più in funzione e disattivato [dalla stessa banca] a far data da ottobre Non soddisfatta dei riscontri ottenuti, la società ricorrente si rivolgeva all ABF esponendo i seguenti motivi di doglianza: - la banca resistente aveva proceduto a chiudere il conto corrente bancario n. 27/263 e a disattivare tutti i servizi nell ottobre 2013; nonostante le ripetute richieste, non aveva mai messo a disposizione della ricorrente tutti gli estratti conto a far data dal dicembre 2013, limitandosi ad inviarle gli estratti conto relativi al periodo luglio settembre 2014; - sulla base di quanto emergeva dai pochi estratti conto inviati, la banca resistente richiedeva il pagamento di spese e oneri ingiustificati ; - la banca resistente applicava inoltre il meccanismo dell anatocismo ; - la banca resistente applicava inoltre tassi oltre il convenuto ; - infine, la banca resistente continuava ad addebitare alla ricorrente costi non autorizzati (cfr. per esempio i canoni H.B. indicati nel reclamo). La ricorrente ha chiesto: 1) che il conto corrente venga dichiarato estinto; 2) che il saldo del predetto conto corrente venga riportato a zero; 3) che la resistente proceda al rimborso dei costi non autorizzati ; 4) che nessuna spesa di chiusura venga addebitata alla ricorrente; 5) che alla ricorrente venga rimborsato l importo di euro 232,93, credito al 31 gennaio 2014 come da contabilità. Nelle proprie controdeduzioni l intermediario ha sollevato l eccezione pregiudiziale di assenza di preventivo reclamo con riferimento alle domande sopra indicate sub n. 4) e 5). La resistente integrava poi la ricostruzione dei fatti fornita dalla ricorrente nel seguente modo: - la richiesta di documentazione presentata dalla ricorrente in data 3 giugno 2014 era già stata soddisfatta dalla resistente in data 3 luglio 2014; in quell occasione la resistente aveva chiarito che i rapporti n. 27/263 e n. 27/264 non risultavano estinti, che il saldo debitore pari a euro 662,52 era conforme alle risultanze contabili, che gli estratti conto risultavano consultabili in modalità home banking, e venivano Pag. 3/6

3 nuovamente inviati in modalità cartacea (allegati estratti conto e conti scalari dal 31 dicembre 2013 al 30 giugno 2014, relativamente ai rapporti n. 27/263 e n. 27/264 ); - l ulteriore reclamo presentato dalla ricorrente in data 25 settembre 2014 era stato riscontrato dalla resistente in data 15 ottobre 2014; in quell occasione la resistente aveva richiamato il contenuto della propria precedente nota del 3 luglio 2014 e aveva inviato gli estratti conto relativi al periodo luglio settembre 2014 (allegati estratti conto e conti scalari dal 31 luglio 2014 al 30 settembre 2014 relativamente ai rapporti n. 27/263 e n. 27/264 ); - l ulteriore reclamo presentato dalla ricorrente in data 23 ottobre 2014 era stato riscontrato dalla resistente in data 13 novembre 2014; in quell occasione la resistente aveva richiamato il contenuto delle proprie precedenti note del 3 luglio 2014 e del 25 settembre 2014 e aveva nuovamente inviato gli estratti conto relativi al periodo dicembre 2013 settembre 2014; la resistente aveva inoltre precisato che il saldo debitore risultava pari a euro 992,42 e che il canone di home banking veniva addebitato in quanto il relativo servizio risultava ancora in funzione; - l ulteriore reclamo presentato dalla ricorrente in data 21 novembre 2014 era stato riscontrato dalla resistente in data 4 dicembre 2014; in quell occasione la resistente aveva precisato che il saldo debitore risultava pari a euro 1.013,08. La resistente difendeva nel merito il proprio operato nel seguente modo: - con riferimento alla domanda sopra indicata sub n. 1), i rapporti di conto corrente bancario n. 27/263 e di conto corrente fido n. 27/264 intrattenuti dalla società ricorrente presso la banca resistente non risultavano estinti, non essendo mai pervenuta alcuna richiesta di estinzione da parte della società ricorrente; - con riferimento alla domanda sopra indicata sub n. 2), la resistente aveva sempre messo a disposizione della ricorrente gli estratti conto, sia provvedendo agli invii periodici, sia soddisfacendo specifiche richieste; si rinviava pertanto all esame di tali documenti per l individuazione del saldo; - con riferimento alla domanda sopra indicata sub n. 3), le spese, gli oneri e i tassi applicati risultavano conformi alle pattuizioni contrattuali; gli interessi anatocistici applicati al rapporto di conto corrente risultavano conformi alle previsioni di legge; - la società ricorrente non aveva dimostrato di aver subito alcun danno in ragione della condotta asseritamente illegittima tenuta dalla resistente; - la ricorrente aveva sempre rifiutato un confronto per le vie brevi finalizzato a chiarire le modalità di calcolo delle voci riportate sugli estratti conto. L intermediario ha chiesto il rigetto delle domande di cui ai punti 4) e 5) per assenza di preventivo reclamo e il rigetto del ricorso per infondatezza. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il presente ricorso è stato presentato da una società a responsabilità limitata in persona del legale rappresentante e amministratore unico. Viene altresì indicata una cointestataria, che, alla luce della documentazione prodotta dalla stessa ricorrente, risulta essere garante della società. Nel ricorso la ricorrente lamenta di non aver ricevuto in modo tempestivo e completo gli estratti conto. Tale lamentela non costituisce oggetto di specifica domanda. Ad ogni buon conto risultano in atti le note dell intermediario del 3 luglio 2014, 15 ottobre 2014, 13 Pag. 4/6

4 novembre 2014 e 4 dicembre 2014, e gli estratti conto ad esse allegati, sicché sul punto il Collegio ritiene di non dover procedere ad alcun esame e conseguente statuizione La ricorrente nella nota del 3 giugno 2014 lamenta che il conto corrente n. 27/263 sarebbe stato chiuso unilateralmente dalla resistente, e nella nota del 21 novembre 2014 lamenta che l utilizzo del conto corrente n. 27/263 è stato inibito, come si denota dalla totale mancanza di movimentazione sul predetto conto. L intermediario nella nota del 3 luglio 2014 chiarisce di non essersi mai avvalso della facoltà di recesso, ma di essersi limitato ad invitare la ricorrente a procedere al rientro dello sconfino, e nelle controdeduzioni chiarisce che il rapporto di conto corrente bancario n. 27/263, come anche i rapporti di conto corrente fido n. 27/264 e di home banking ad esso collegati, sono tuttora in essere, non essendo pervenuta alcuna richiesta di recesso da parte della ricorrente. La relativa richiesta di parte ricorrente appare, dunque, del tutto infondata, posto che una pronuncia del Collegio sul punto presupporrebbe che una delle parti abbia già efficacemente esercitato il proprio diritto di recesso, circostanza che, allo stato, non pare essersi in alcun modo realizzata. La ricorrente non specifica in modo puntuale i costi non autorizzati che intende contestare. Dal tenore del ricorso e dei reclami che lo hanno preceduto la contestazione parrebbe riferirsi alle seguenti voci: - costo per la fruizione del servizio di home banking; - interessi ultralegali; - interessi anatocistici. Per quanto concerne il costo per il servizio di home banking, la ricorrente riferisce che tale servizio non risulta attivo dall ottobre 2013 e che non risulta possibile accedere agli estratti conto on line. L intermediario riferisce, invece, che tale servizio risulta tuttora attivo. L intermediario produce il contratto per il servizio di home banking a valere sul conto corrente bancario n. 27/263, da cui risulta che il canone mensile per la fruizione del servizio è pari a euro 4,00. La doglianza non pare fondata. Le contestazioni relative agli interessi ultralegali e anatocistici non vengono formulate in modo specifico nei reclami, ragione che deve indurre ad una pronuncia di inammissibilità per le ragioni che verranno meglio specificate nel prosieguo in relazione alle domande sopra indicate sub n. 4) e 5). Ad abundantiam, rileva questo Collegio che sarebbero comunque infondate; infatti, per quanto concerne la misura degli interessi, il TAEG del contratto di conto corrente fido n. 27/264 stipulato il 28 agosto 2012 era pari al 16,144%, mentre il tasso soglia usura del periodo per le aperture di credito fino a 5.000,00 euro era pari al 18,05% e per le aperture di credito oltre i 5.000,00 euro era pari al 16,41%. Analogamente, per quanto concerne l anatocismo, l esame delle condizioni contrattuali e dei relativi estratti conto in atti non sembrano far emergere alcun profilo critico. Per quanto, infine, attiene alle domande sopra indicate sub n. 4) e 5), ovvero quelle aventi ad oggetto la richiesta che nessuna spesa di chiusura venga addebitata alla ricorrente e che venga rimborsato l importo di euro 232,93, credito al 31 gennaio 2014 come da contabilità, deve rilevarsi che tali doglianze non sono state sollevate in sede di reclamo. Ora, il complesso delle norme di cui alla Sezione VI, punto 1, alinea 1 ed alinea 3 e quella di cui alla Sezione VI, punto 2 (in particolare, nota 1, lett. B), delle Disposizioni Banca d Italia sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, emanate il 12 dicembre 2011, contempla due diverse importanti regole procedimentali: da un lato, infatti, vi è quella che prevede la necessaria Pag. 5/6

5 presentazione del reclamo preventivo, dall altro lato, quella che impone la presentazione del ricorso entro i successivi dodici mesi. La prima configura una vera e propria condizione di procedibilità per il valido esperimento della procedura avanti all ABF; la seconda, invece, stabilisce soltanto un termine per la tempestiva instaurazione della suddetta procedura, il cui dies a quo è rappresentato dal momento della presentazione del reclamo preventivo. Pertanto, il mancato esperimento della condizione di procedibilità, in quanto tale, integrando l inesistenza di un presupposto dell azione, ben può essere rilevata d ufficio, con la conseguenza che l Arbitro può definire in rito la procedura, senza entrare nel merito della stessa (cfr., in tal senso, la pronuncia n. 5304/13 del Collegio di Coordinamento). PER QUESTI MOTIVI Il Collegio dichiara il ricorso parzialmente improcedibile; non lo accoglie nel resto. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6