E I P Early Intervention Program Metodologia ABA/VB Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior 20 novembre 2014

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1 E I P Early Intervention Program Metodologia ABA/VB Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior 20 novembre 2014 Dott.ssa Sara Bassani Psicologa BCBA Supervisor EIP Associazione Pianeta Autismo onlus

2 Collaborazione Condivisione dello sguardo Attenzione congiunta Riduzione dei comportamenti inappropriati Svolgimento dei programmi didattici Gioco sociale e/o simbolico Livello individuale Con gli altri bambini (gioco in parallelo e/o gioco a turni)

3 Fare in modo che presti attenzione agli altri bambini. Es.: Guarda che sta facendo X, vai ad aiutarlo. Usare il modello dei pari come esempio per ottenere comportamenti adeguati. Es.: Siedi come è seduto X, alza la tua mano come X se vuoi essere chiamato.

4 Promuovere l'imitazione dei pari ogni volta che è possibile: se ha problemi nel fare qualcosa, fategli vedere come fanno gli altri. Correggere se infrange regole come si farebbe con gli altri bambini. Aiutare a chiedere sempre quello di cui ha bisogno.

5 Essere sempre presenti, ma lavorare per renderlo autonomo. Incoraggiare a stare seduto bene durante il tempo che passa a lezione in classe e anche nelle situazioni di lavoro strutturato, spiegando prima come dovrà comportarsi.

6 Essere sempre presenti, ma lavorare per renderlo autonomo. Incoraggiare a stare seduto bene durante il tempo che passa a lezione in classe e anche nelle situazioni di lavoro strutturato, spiegando prima come dovrà comportarsi.

7 Rinforzare i tentativi di interazione spontanea con i coetanei. Lodare gli altri bambini per un buon lavoro come vi complimentate con lui. Usare gli aiuti meno intrusivi possibili.

8 Usare consigli positivi per ridirigere un errato. Es. Invece di dire: Non spingere dire : Devi toccare gli altri bambini più piano Invece di Non urlare dire Parla più piano Incoraggiare la conversazione chiedendo di domandare a un bambino di sedere accanto a lui per la merenda.

9 Se si presenta una occasione in cui sia naturale che un altro bambino lo corregga, incoraggiatelo a farlo, in maniera del tutto rispettosa della difficoltà del bambino. ES. se si allontana dalla fila, dire al compagno Vai a dire a di tornare in fila.

10 Non permettere di giocare con le cose sempre nello stesso ordine ogni giorno. Attenzione ad eliminare gradualmente le rigidità e lavorare perché vengano accettati meglio i cambiamenti. Avere chiari gli obbiettivi della classe e quelli che il bambino è in grado di svolgere. Non presentare richieste eccessivamente difficili.

11 Non permettere al bambino di usare comportamenti inappropriati per attirare l attenzione. Non permettere di passare il tempo eccessivamente da solo. E bene alternare momenti di interazione con gli altri a momenti in cui è da solo. Non tendere ad evitare in toto situazioni difficili per il bambino. Lavorare gradualmente proprio sulle difficoltà. Non proteggere troppo e non sostituirsi al bambino. Pensare alla sua indipendenza.

12 Pensare attraverso il linguaggio e con parole è impossibile per me: io penso attraverso le immagini. È come se con l immaginazione infilassi diverse cassette in un videoregistratore. Ad esempio se penso ad un gatto visualizzo l immagine di tanti gatti diversi mentre colui che utilizza il pensiero verbale immagina un gatto generico o addirittura nessuna immagine visuale Per richiamare alla mente i fatti, devo leggerli all interno di una pagina di un libro visualizzata o devo riguardarmi i video di alcuni eventi precedenti. Questo metodo di pensiero è più lento.

13 La difficoltà a generalizzare è causata da rigidità e da scarsa accettazione dei cambiamenti, motivo per cui la generalizzazione spesso viene attuata uno step alla volta: Persone Luoghi Materiali Istruzioni

14 La generalizzazione è un concetto cruciale nella terapia Diverse insegnanti/persone: il bambino deve essere in grado di rispondere con una varietà di persone differenti Diversi ambienti: il bambino deve essere in grado di rispondere esattamente in una varietà di situazioni

15 Diverse domande: deve saper comprendere le istruzioni e le consegne date in modi differenti Diverso materiale: capacità di identificare e usare materiali diversi da quelli conosciuti nel lavoro strutturato

16 Assicurarsi che le nuove risposte siano rinforzate fuori dal setting di trattamento. L abilità è dimostrata in situazioni ed ambienti multipli L abilità è dimostrata in una varietà di situazioni naturali, non di training

17 Il mio udito funziona come un amplificatore del suono puntato sul livello più alto. Le mie orecchie sono come microfoni che catturano e amplificano ogni suono. Ho due possibilità di scelta: 1) attivare le mie orecchie e farmi inondare dal suono o 2) disattivarle. Mia madre mi disse che a volte mi comportavo come se fossi stata sorda. I test dell udito indicavano un udito normale. Non ero in grado di modulare le stimolazioni uditive in entrata. Scoprii che potevo escludere i rumori dolorosi dedicandomi ad un autistico ritmico stereotipato

18 Talvolta spegnevo l udito. In college dovevo costantemente prendere appunti per evitare di spegnere l udito. Non sono in grado di parlare al telefono in un ufficio chiassoso o in un aereoporto se provo ad escludere il frastuono di sottofondo, escludo automaticamente anche la voce al telefono Le persone autistiche devono essere protette da rumori che possono far male alle orecchie Un bambino autistico può tapparsi le orecchie perché certi suoni lo feriscono. E come una reazione estrema di spavento La paura di un rumore che ferisce è spesso la causa di comportamenti problematici e di crisi.

19 Molti comportamenti problematici si scatenano nel tentativo di prevenire l esposizione ad un frastuono doloroso e possono presentarsi anche ore prima che il rumore si verifichi campanelle delle scuole, allarmi, microfoni, sedie che strisciano sul pavimento ecc. Bambini con problemi di sensibilità uditiva meno gravi possono essere attratti da suoni e stimoli visivi. A me piaceva il suono dello scorrere dell acqua mi piaceva la stimolazione visiva che derivava dallo scorrere delle porte automatiche un aspirapolvere rumoroso può terrorizzare un bambino autistico come può costituire una piacevole sensazione per un altro.

20 Quando cercavano di abbracciarmi scappavo via perché il contatto fisico mi causava un ondata schiacciante di stimolazioni per tutto il corpo. Desideravo sentire la sensazione confortante dell abbraccio, ma poi, nel momento in cui qualcuno mi abbracciava, l effetto sul mio sistema nervoso era opprimente una sottoveste ruvida era come carta vetrata strofinata sulla carne viva. Anche lavarmi i capelli era terribile mi doleva il cuoio capelluto.

21 Ero in grado di spegnere il mio udito ed estraniarmi i bambini autistici si creano una propria deprivazione sensoriale auto-imposta. Ricerche su animali in condizioni di deprivazione sensoriale mostrano sintomi di ipereccitabilità, comportamenti sociali stereotipati, autolesionistici, iperattivi e disturbati. Estraniandomi non ho ricevuto le stimolazioni necessarie per uno sviluppo normale. In alcuni casi si instaurano anomalie secondarie nel sistema nervoso centrale.

22 Comportamento inadeguato: ogni distruttivo o pericoloso per se stesso, per gli altri o per l ambiente, o un che ostacoli l apprendimento o l interazione sociale. Approccio funzionale: il è una forma di comunicazione, che può portare a certe conseguenze ed essere mantenuto dalle stesse.

23 I comportamenti inadeguati vengono scatenati e mantenuti sempre dalla medesima causa: Attenzione sociale Conseguenze materiali Evitamento Fuga Stimolazione sensoriale

24 Attenzione sociale Strategia per richiedere l attenzione dei genitori o dell adulto di riferimento

25 Conseguenze materiali Accesso a rinforzatori tangibili; è un modo, probabilmente l unico conosciuto e sperimentato dal bambino, per richiedere ciò che desidera.

26 Evitamento/Fuga Mancanza di collaborazione in seguito a un segnale /richiesta

27 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Istruzione durante il DTT Il bambino emette problema (urla, si butta per terra, morde, autolesionismo) NO: ritardare l'istruzione o ricordare i rinforzi che ci sono Perché: Il problema continua a manifestarsi SI: Mantenere l'istruzione (estinzione), richiedere diverse risposte appropriate e rinforzare Perché: Il problema di smette di verificarsi Conclusione: Abolire MO e rinforzare le risposte appropriate alle istruzioni

28 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Istruzione durante le attività ( Allaccia la scarpa, Gioca con questo,...) Il bambino emette problema (urla, si butta per terra, morde, autolesionismo) NO: ritardare l'istruzione o ricordare i rinforzi che ci sono Perché: Il problema continua a manifestarsi SI: Mantenere l'istruzione (estinzione), richiedere diverse risposte appropriate e rinforzare Perché: Il problema di smette di verificarsi Conclusione: Abolire MO e rinforzare le risposte appropriate alle istruzioni

29 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Autostimolazione come rinforzo Il bambino emette problema (vocalizzi disfunzionali, altri comportamenti autostimolatori) SI: Applicare il costo della risposta per autostimolazioni e/o rimprovero verbale NO: ritardare l'istruzione o ricordare i rinforzi che ci sono Perché: Il problema di smette di verificarsi Perché: Il problema continua Conclusione: Abolire MO e rinforzare le risposte appropriate dando la possibilità di autostimolarsi

30 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Rinforzo automatico Il bambino emette problema (stereotipie motorie) a seguito di interruzione della stereotipia NO: Rimuovere l'istruzione e far continuare la stereotipia Perché: Il problema continua SI: Rimuovere il rinforzo, interrompere la stereotipia e mantenere l'istruzione Perché: Il problema di smette di verificarsi e il bambino impara ad accettare le transizioni Conclusione: Offrire la promessa di rinforzo e rinforzare la transizione

31 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Insegnamento di un equivalente funzionale Il bambino emette problema (urla, si butta per terra, morde, autolesionismo) a seguito di una istruzione SI: Mantenere l'istruzione (estinzione) NO: ritardare l'istruzione o rimuoverla o time-out Perché: Il problema di smette di verificarsi Perché: Il problema continua a manifestarsi Conclusione: Insegnare e rinforzare una risposta funzionalmente equivalente (Es.: mi posso alzare? )

32 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Analisi del NO Il bambino emette problema (urla, si butta per terra, morde, autolesionismo) a seguito della negazione di qualcosa che ha chiesto SI: Non consegnare, non offrire alternative e rimuovere ogni tipo di attenzione verso il problema NO: Dare ciò che il bambino vuole, trattare, offrire altre cose, assecondare il Perché: Il problema di smette di verificarsi e il bambino accetterà il NO in futuro Perché: Il problema continua a manifestarsi Conclusione: Rinforzo del di Accettazione

33 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Comportamento inadeguato come richiesta Il bambino emette problema (urla, si butta per terra, morde, autolesionismo) per ottenere qualcosa SI: Ignorare il, attendere fino a 5-10 secondi in assenza di problema e suggerire richiesta appropriata NO: Dargli ciò che vuole, chiedere cosa vuole o cercare ciò che vuole Perché: Il problema di smette di verificarsi e il bambino chiede in maniera appropriata Perché: Il problema si ripresenta Conclusione: Insegnare a chiedere spesso e in maniere adeguata

34 PROTOCOLLI PER RIDURRE IL COMPORTAMENTO PROBLEMA Crisi improvvisa Il bambino emette problema (urla, si butta per terra, morde, autolesionismo) senza stimoli ambientali evidenti (niente richieste né problemi medici) SI: Ignorare e bloccare l'accesso agli oggetti, attendere 5-10 secondi senza il problema, prima di dare l'istruzione dare attenzione e insegnare il mand NO: Chiedere cosa vuole, cercare ciò che può volere o chiedere spiegazioni al bambino Perché: Il problema di smette di verificarsi e il bambino chiede in modo adeguato Perché: Il problema si ripresenta Conclusione: Insegnare a chiedere spesso

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