Dr. Marco Tomaso Rho A.O. «Bolognini» di Seriate 1 marzo 2013
|
|
- Ottaviano Zanetti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Dr. Marco Tomaso Rho A.O. «Bolognini» di Seriate 1 marzo 2013
2 L Autismo è un disturbo pervasivo dello sviluppo. Tu pensi in modo diverso, e quindi tu vivi in modo diverso. Questo aspetto pervasivo è ancora molto sottostimato, anche se la parola è molto chiara. La parola pervasivo viene dal latino pervadere: diffusione ampia, che passa attraverso ogni parte della personalità. Evahissant in Francese (come un armata d invasione), eingreifend in Tedesco (ti prende da dentro). Spesso dagli specialisti si sente dire come sia necessario farsi spiegare l autismo centinaia di volte prima di riuscire a capirlo. (H. De Clercq)
3 Si stima che negli Stati Uniti ci siano tra 1 su 47 e 1 su 240 con una media di 1 su 88 bambini presentino i segni di Disturbo dello Spettro Autistico (DSA). L età media di una diagnosi precoce di DSA è tra I 4.5 e 5.5 anni, ma per il 51 91% dei bambini con DSA dubbi sullo sviluppo sono state evidenziati prima dei tre anni di vita.
4
5 Popolazione > 18 anni (18,38% popolazione ISTAT 2011) Popolazione in età scolare: circa Considerando la prevalenza del Disturbo dello Spettro autistico in Italia sui 1:250 (Piemonte) 46 nuovi casi ogni anno; circa 5/600 <18 anni.
6 ANNO N CASI
7 I 640 sono tutti gravi? Si è ampliata la categoria diagnostica a soggetti che presentano gli stessi sintomi ma in forma più lieve (Spettro Autistico). Il funzionamento di molti soggetti in circostanze particolari è paragonabile ai soggetti normali, ma sotto stress le loro difficoltà si acuiscono fino ad evidenziare tutta la loro patologia. Anche il riscontro di RM è variata: - anni 60 fino al 84% (Lotter 1966); CDC Network si è ridotto al 38%.
8 Ricerche hanno evidenziato come circa un terzo dei parenti con ASD hanno notato un problema nei loro figli prima del primo anno di vita e l'80% prima dei 24 mesi. La ricerca ha dimostrato come la diagnosi di autismo a 2 anni i età può essere credibile e stabile. Ma nonostante l'evidenza che i ASD possano spesso essere identificati verso i 18 mesi spesso la diagnosi avviene molto più tardi.
9 La diagnosi precoce è fondamentale perchè dà l opportunita di accesso ad interventi specialistici precocemente. Questi servono ad ottimizzare lo sviluppo per I bambini affetti e le loro famiglie. I benefici di un intervento precoce per i bambini con SDA sono ora fuori discussione (Dawson, 2008; Rogers & Vismara, 2008, per una review) se iniziati abbastanza presto possono servire ad indirizzate il bambino verso uno sviluppo più tipico.
10 L intervento precoce può prevenire il manifestarsi di manifestazione secondarie, che appaiono più tardi come comportamenti auto ed eteroaggressivi, rituali e setreotipie, difficoltà importanti nella socializzazione con i pari. (Dawson 2008; Young & Brewer, 2002). In particolare se il bambino è individuato prima di una perdita importante del linguaggio o delle capacità sociali, si possono prevenire molte di queste perdite. (Dawson, 2008)
11 La diagnosi precoce spesso significa che sono minimizzati o evitati i ritardi della diagnosi che spesso sono fonte di frustrazione e stress nei genitori (Siperstein & Volkmar, 2004). La diagnosi precoce è un fattore associato con la soddisfazione dei genitori. (Goin-Kochel, Macintosh, & Myers, 2006; Howlin & Moore, 1997). I genitori vogliono sapere il più presto possibile cosa stia succedendo al loro figlio. atteggiamento ambivalente dei genitori.
12 1. DIAGNOSI PRECOCE -seminario con pediatri di base il 10 marzo INTERVENTO PRECOCE - Progetti innovativo delle NPIA provinciale su «Diagnosi e trattamento precoce dei disturbi di sviluppo 0-5» 3. INSERIMENTO DEI Più GRANDI NELLE SCUOLE -Progetto innovativo «Disabilità»
13 DIAGNOSI PRECOCI
14 I genitori si rivolgono ai servizi mediamente prima, spesso prima di entrare alla scuola dell infanzia. La diagnosi ora è possibile farla anche prima dei tre anni.
15 La frequenza al nido, ad uno spazio gioco, o la presenza in famiglia di un altro soggetto colpito è un campanello d'allarme. I problemi principale rilevati prima dei 3 anni sono: -il linguaggio; -I disturbi del sonno; -I disturbi alimentari; - pochi notano le difficoltà di gioco.
16 Quasi sempre il genitore arriva informato. Molti hanno cercato su internet e questo spesso crea confusione. La maggior parte delle richieste di visita è spontanea i pediatri spesso inviano prima a centri tipo Bosisio Parini.
17
18 Checklist for Autism in Toddlers (CHAT) (Baron-Cohen et al., 1992) La CHAT, è stata utilizzata su oltre bambini ed ha mostrato un'alta specificità ed un'elevata predittività (i bambini individuati sono quasi certamente affetti da Autismo), ma una bassa sensibilità (Baird et al., 2000).
19 M- CHAT (Robins 2001) Composta di 9 item relativi alla presenza/assenza delle competenze già esplorate dalla CHAT, cui sono stati aggiunti 14 item che fanno invece riferimento alla presenza/assenza di comportamenti anormali che caratterizzano la patologia autistica come i disturbi sensoriali, anomalie motorie, anomalie dello sguardo e del contatto oculare, anomalie delle funzioni uditive e linguistiche. È uno strumento agilissimo che può essere compilato dai genitori durante una comune visita di routine in pochi minuti; essa tuttavia ha mostrato, così somministrata, molti falsi positivi.
20 SACS (Social Attention and Communication study) usato dalle nurse Australiane per identificazione precoce Screening fatto a mesi su bambin ricercando dei segni sentinella che possono far sospettare la presenza di Autismo. Sono stati individuati un numero limitato di segni sentinella (14) da seguire nelle diverse ètà.
21 Sono stati considerati a rischio a 8 mesi bambini che presentano almeno 2 segni sentinella significativi; che diventano 3 su 4 a 12 mesi e a 18 mesi e 3 su 5 a 24 mesi. Lo strumento si è dimostrato altamente sensibile e specifico (pochi falsi negativi e pochi falsi positivi). (Barbaro e coll. 2011)
22 NOME DEL BAMBINO Comportamento Giochi sociali: cucù Età in cui cercarlo Contatto oculare Da 8 a 24 mesi Risposta al nome Da 8 a 24 mesi Sorriso sociale Da 8 a 24 mesi Imitazione Da 12 significativo da 24 mesi ETA' (in mesi): Quali comportamenti atipici cercare 8 mesi Mancanza di contatto oculare, sorriso sociale, imitazione, gesti anticipatori Assente, incostante, bassa frequenza Non si gira o lo fa raramente quando un genitore lo chiama per nome Non risponde (o lo fa raramente) col sorriso ad un'altra persona Non imita gli altri o lo fa raramente Tipico (+) Atipico (-)
23 Uso del linguaggio Comprensione del linguaggio Da 8 a 24 mesi Da 12 a 24 mesi Pointing Da 12 a 24 mesi Attenzione Da 12 a 24 condivisa: seguire mesi lo sguardo o l indicazione di un altro Non ha raggiunto le adeguate tappe di sviluppo del linguaggio Non comprende le istruzioni adeguate all'età Non indica col dito indice in modo coordinato allo contatto oculare o lo fa raramente Non guarda dove tu stai ndicando o guardando o lo fa raramente
24 Gesti sociali Da 12 a 24 mesi Non usa gesti quali l'annuire o il salutare o lo fa raramente Mostrare: comunicazion e sociale Gioco di finzione Da 18 significativo da 24 mesi Da 18 a 24 mesi Non mostra ad altri oggetti o giochi o lo fa raramente Non fa finta di nutrire un orsetto o di versare un succo Interesse ad altri bambini (gioco parallelo) 24 mesi Non mostra interesse ad altri bambini
25 NOME DEL BAMBINO: Comportament o ETA' (in mesi) Comportamento atipico da individuare L'uso di una - porre la mano di un altro sull'oggetto mano o del richiesto; corpo dell'altro - l'uso del dito di un altro per indicare come atrezzo Comportamenti ripetitivi Comportamenti stereotipati - piegare, aprire, far girare oggetti; - appoggiare la testa sul tavolo o pavimento per vedere oggetti o giochi ruorate; - tenere oggetti in una o ambedue le mani in contunuazione - ossessione verso aggetti particolari: cercarli in continuazioni o tenerli - ripetutamente: accendere e spegnere luci; aprire o chiudere porte; gettre oggetti - manierismi con mani o braccia - cammino sulle punte - scuotere o vibrare il corpo (bruxismo ad es.) Presente( +) Assette(-)
26 Comportamen ti ed interessi sensoriali Comportamen ti ritualistici e routines - uso particolare della vista (uso dello sguardo periferico, avvicinarsi molto all'oggetto, peering) - annusare/leccare gli oggetti - stress anche per i rumori quotidiani e coprirsi le orecchie con le mani - tastare i materiali con le dita - non gli piacce toccre cibi diversi - vuole mangiare cibi di un certo colore o di una certa consistenza - deve bere da una data bottiglia o bicchiere - deve porre gli oggetti in un dato posto e in un dato ordine - deve avere tutte le luci accese/spente; tutte le porte aperte/chiuse - tutti gli altri rituali o routines che sembrano bloccare il bambina/o se non le completa
27 Il ritmo di crescita della Circonferenza Cranica (CC) nell autismo è caratterizzato da un improvviso ed eccessivo incremento a partire dai 3/4 mesi e al raggiungimento, verso il 18 mese di vita, di valori al di sopra della media portano, in alcuni casi, alla macrocrania. L eccessiva crescita riguarda in particolare la corteccia frontale, la corteccia temporale, il cervelletto e l amigdala. Il particolare andamento della CC è congruente con il fatto che l autismo è caratterizzato da un quadro clinico più sfumato nel primo anno di vita e con il fatto che di solito si osserva un aggravarsi della costellazione sintomatica durante il secondo semestre di vita, quando non si verifica il passaggio da comportamenti sociali semplici a comportamenti sociali complessi. In gura è riportato il cambiamento dello z score della CC durante i primi 14 mesi di vita (T0 = nascita; T1 = 1-2 mesi; T2 = 3-5 mesi; T3 = 6-14 mesi) nell.autismo (ASD group) e nei soggetti con sviluppo tipico (Control group) in una casistica personale di 50 bambini con autismo. (Da Muratori et al., 2011b.)
28 Cos è la Neurotipicità? «La sindrome neurotipica è un disordine neurobiologico caratterizzato dalla preoccupazione del coinvolgimento sociale, da un falso vissuto di superiorità e dall ossessione del conformismo. Gli individui neurotipici spesso pensano che la loro visione del mondo sia l unica possibile e la sola giusta. I NT trovano difficile stare da soli, sono spesso intolleranti alle differenze apparentemente minime negli altri. La NT si pensa sia di origine genetica. Le autopsie hanno evidenziato come il cervello neurotipico sia mediamente più piccolo di quello dei soggetti autistici e possono avere sviluppate particolarmente le aree correlate ai comportamenti sociali.» (Muskie)
29 Linee guida ottobre 2011 NON DANNO INDICAZIONI DEFINITIVE. Fanno un elenco di interventi possibili su soggetti affetti da autismo. Non esistono farmaci specifici per l autismo, al massimo agiscono sul sintomo (agitazione). Tra gli interventi possibili ne seleziono alcuni che sono offerti dai nostri servizi, analizzo altri efficaci, ma che non possono allo stato attuale essere erogati dai nostri servizi.
30 Fatto a gruppi di genitori. Obiettivo è aiutare i genitore a comprendere la disabilità in modo che possano offrire un aiuto ai loro figli. I programmi di intervento mediati dai genitori sono raccomandati nei bambini e negli adolescenti con disturbi dello spettro autistico, poiché sono interventi che possono migliorare la comunicazione sociale e i comportamenti problema, aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovere lo sviluppo e l incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e benessere emotivo.
31 A i bambini vengono proposti i seguenti interventi: Intervento educativo/psicomotorio individuale con la finalità di aiutare il bambino a comunicare; imparare ad esplorare in modo adeguato l ambiente; strutturare un gioco. Le tecniche utilizzate sono quelle comunicative CAA ed educative tipo TEACCH, inserite in un contesto di psicomotricità relazionale.
32 Le linee guida si occupano soprattutto di studi sulla CAA e sui PECS, sistemi di comunicazioni basati su immagini. Non vengono citati interventi di logopedia. L utilizzo di interventi a supporto della comunicazione nei soggetti con disturbi dello spettro autistico, come quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, è indicato, sebbene le prove di efficacia di questi interventi siano ancora parziali. Il loro utilizzo dovrebbe essere circostanziato e accompagnato da una specifica valutazione di efficacia.
33 «Il programma TEACCH ha mostrato, in alcuni studi di coorte, di produrre miglioramenti sulle abilità motorie, le performance cognitive, il funzionamento sociale e la comunicazione in bambini con disturbi dello spettro autistico, per cui è possibile ipotizzare un profilo di efficacia a favore di tale intervento, che merita di essere approfondito in ulteriori studi.»
34 In una fase successiva al bambino viene proposto, se possibile, un intervento in gruppi. Questi gruppi formati da tre fino a cinque bambini a seconda del livello di sviluppo tendono a sviluppare maggiormente le capacità sociali, comunicative e di gioco in gruppo. Sono condotti da due operatori. (terapisti della neuropsicomotricità; educatore, psicologa)
35 Sono finalizzati alla valutazione dell ambiente e a fornire ai genitori gli strumenti per aiutarli nella gestione del bambino. In genere sono limitati nel tempo. In casi selezionati si affiancano al lavoro riabilitativo tradizionale.
36 La finalità è quella di rendere l ambiente idoneo alla presenza di un bambino affetto da autismo. Vengono fatte osservazioni a scuola per osservare l ambiente e le possibilità di lavoro. Vengono fatti incontri di verifica presso il servizio. La frequenza è variabile a seconda dei casi, della stabilità degli operatori scolatici e del momento di vita dell alunno
37 RAGAZZI CHE FREQUENTANO LE SCUOLE SECONDARIE L adolescenza è un passaggio difficile anche per i soggetti affetti da autismo in particolare quelli ad alto funzionamento. Difficoltà ad affrontare un ambiente complesso. Difficoltà a comprendere e riconoscere i compagni. Difficoltà da parte dei compagni e dei professori a capirli. (è più facile comprendere una disabilità grave)
38 NON POSSIBILE FAR FINTA CHE QUESTO METODO SIA AL MOMENTO QUELLO PIU RICERCATO DALLE FAMIGLIE Tra i programmi intensivi comportamentali il modello più studiato è l analisi comportamentale applicata (Applied behaviour intervention, ABA): gli studi sostengono una sua efficacia nel migliorare leabilità intellettive (QI), il linguaggio e i comportamenti adattativi nei bambini con disturbi dello spettro autistico. Le prove a disposizione, anche se non definitive, consentono di consigliare l utilizzo del modello ABA nel trattamento dei bambini con disturbi dello spettro autistico.
39 Dai pochi studi finora disponibili emerge comunque un trend di efficacia a favore anche di altri programmi intensivi altrettanto strutturati, che la ricerca dovrebbe approfondire con studi randomizzati controllati (RCT) finalizzati ad accertare, attraverso un confronto diretto con il modello ABA, quale tra i vari programmi sia il più efficace.
40 È presente un ampia variabilità a livello individuale negli esiti ottenuti dai programmi intensivi comportamentali ABA; è quindi necessario che venga effettuata una valutazione clinica casospecifica per monitorare nel singolo bambino l efficacia dell intervento, ossia se e quanto questo produca i risultati attesi.
41 1. COSTI: Questi programmi sono intensivi, di solito da 20 a 40 ore la settimana, anche se ora sembra possano essere sufficienti 10 ore settimanali. (in questo caso solo ) 2. NON C E una differenza significativa tra ABA, TEACCH e DIR in soggetti ad alto funzionamento. 3. L intervento se interrotto non garantisce la continuità degli obiettivi raggiunti.
42
Linea guida 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti http://www.snlg-iss.it/cms/files/lg_autismo_def.
Linea guida 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti http://www.snlg-iss.it/cms/files/lg_autismo_def.pdf Istituto Superiore di Sanità Organo tecnico del Ministero
DettagliPROMUOVERE LA SALUTE MENTALE NELL ETA EVOLUTIVA I contributi della ricerca italiana
PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE NELL ETA EVOLUTIVA I contributi della ricerca italiana Il trattamento dell Autismo in età evolutiva: presentazione linee guida Salvatore De Masi 1, Marina Dieterich 2, Alfonso
DettagliDr.ssa Simona Mencarini Psicologa - UNIPI
Dr.ssa Simona Mencarini Psicologa - UNIPI Cos è l autismo? Nel 1943, il disturbo è codificato dallo psichiatra Leo Kanner, da allora si sono susseguite diverse definizioni diagnostiche di autismo. Fino
DettagliL intelligenza numerica
L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può
DettagliData di pubblicazione. ottobre 2011. Data di aggiornamento. ottobre 2015
Data di pubblicazione ottobre 2011 Data di aggiornamento ottobre 2015 LINEA GUIDA Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Critiche infondate Critiche pertinenti
DettagliDalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test
Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare
DettagliAUTISMO E ABA. Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS
AUTISMO E ABA Dott.ssa Lara Reale Scuolaba ONLUS L AUTISMO L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi 3 anni di vita.
DettagliRenzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico. Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5.
Renzo Vianello Disturbi Pervasivi dello Sviluppo o Spettro autistico Volume sulle Disabilità intellettive, cap. 5. I disturbi pervasivi dello sviluppo si caratterizzano per la presenza di disabilità almeno
DettagliAREA AUTISMO Carta dei servizi
AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi
DettagliI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO NELL ETA EVOLUTIVA FORMAZIONE E INTERVENTI POSSIBILI
Che cos è la LOGOPEDIA? Chi è il LOGOPEDISTA? I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO NELL ETA EVOLUTIVA FORMAZIONE E INTERVENTI POSSIBILI Attività di logopedia domiciliare Logopedista Valentina Padoan La logopedia
DettagliDott.ssa Lorenza Fontana
Dott.ssa Lorenza Fontana Nonostante l aula fosse il posto più tranquillo della scuola, continuavo ad avere difficoltà ad ascoltare la maestra. Scivolavo in me stessa, mi dissolvevo e me ne andavo. Mi cambiarono
DettagliClinical Practise Guidelines Against ABA approach. Da pag 20 a pag 22 Le linee guida sull autismo pubblicate nel 2000 e emesse dall ICDL Clinical Practice Guidelines Workgroup dedicano una parte del documento
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliDisabilità e qualità dell integrazione
CORSO PER DOCENTI IN SERVIZIO NELLA PROVINCIA DI VARESE Disabilità e qualità dell integrazione 3 modulo: Disturbi generalizzati dello sviluppo (sindromi autistiche) MATERIALE DIDATTICO Il lavoro abilitativo
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliIl RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )
Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente
DettagliScuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n.6 20050 Canonica di Triuggio Tel.0362.997127 P.I. 00985860964
Pagina 1 di 7 PREMESSA E FINALITA La sezione primavera nasce, all interno della scuola dell Infanzia nel settembre 2007 come sperimentazione messa in atto dal Ministro Fioroni e continua fino ad oggi.
DettagliL ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE
Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L
DettagliGli interventi educativi/abilitativi. Dott.ssa Silvia Chieregato Dott.ssa Emanuela Rocci
Gli interventi educativi/abilitativi Dott.ssa Silvia Chieregato Dott.ssa Emanuela Rocci CHI SIAMO AUTISMO&SOCIETA DIRETTORE SCIENTIFICO DOTT. L.MODERATO METODO SUPERABILITY INTERVENTI ABILITATIVI-EDUCATIVI
DettagliProgetto ABA per l autismo
Progetto Paletta e secchiello... per costruire insieme una realtà diversa PREMESSA Nella zona del Vicentino, come in altri Comuni d Italia, si osserva una mancanza di risorse nella riabilitazione dei soggetti
DettagliProcessi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione
DettagliLE STRATEGIE DI COPING
Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI
CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI I I figli crescono Primo incontro 25.11.06 La scuola superiore: l adolescente l tra scuola e famiglia Secondo incontro17.02.07 La relazione tra genitori e figli adolescenti:
DettagliASD Disturbo dello spettro autistico
ASD Disturbo dello spettro autistico Nel 2010 negli Stati Uniti ad 1 bambino ogni 68 è stata fatta una diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico (DSA), segnando un aumento del 30% rispetto a due anni
DettagliI DISTURBI COMPORTAMENTALI
IC1 PESCANTINA A.S. 2013-2014 I DISTURBI COMPORTAMENTALI Ins. Francesca Bonafini Ins. Gisella Di Marco Associazione Nuovi Talenti Speciali BES: BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE MACROCATEGORIA CHE COMPRENDE MOLTE
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliValutare la soddisfazione in persone con disabilità intellettiva grave e disturbo dello spettro autistico. Il protocollo PAMAPI
Valutare la soddisfazione in persone con disabilità intellettiva grave e disturbo dello spettro autistico. Il protocollo PAMAPI Dott. Mauro Vitali Dott.ssa Irene Pallini Chi siamo PAMAPI Centro di abilitazione
DettagliL ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
L ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute CHE COS È È una classificazione della salute e dei domini ad essa correlati che aiuta a descrivere i cambiamenti
DettagliAutismo Caratteristiche
Autismo Caratteristiche Flavia Caretto Psicologa Psicoterapeuta Modena 6 ottobre 2012 una persona vera Il mio modo di essere era completamente incomprensibile agli occhi di chi mi circondava. Toccavo continuamente
Dettagliprogetto per bambini con disturbo dello spettro autistico Finanziato da Otto per mille Chiesa Valdese
progetto per bambini con disturbo dello spettro autistico Finanziato da Otto per mille Chiesa Valdese FINALITA PROGETTO MIGLIORARE LA QUALITA DI VITA DEL SOGGETTO CON AUTISMO Favorire lo sviluppo cognitivo,
DettagliACCORDO DI PROGRAMMA. Dott.ssa Alessandra Martini
ACCORDO DI PROGRAMMA Dott.ssa Alessandra Martini Alunni in quale situazione? Disturbo evolutivo funzione motoria Funzionamento cognitivo limite Handicap Svantaggio socio-culturale Svantaggio linguistico
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliPEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition
Eric Shopler, Margaret D.Lansing, Robert J. Reichler, Lee M. Marcus PEP 3:Psychoeducational Profile Third Editition Valutazione psicoeducativa Individualizzata TEACCH per bambini con DSA Descrizione del
Dettagli*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO
*DISTURBI DELLO SPETTRO DELL AUTISMO *DSM: Manuale Diagnostico e Statistico delle malattie mentali APA *DSM IV : DISARMONIE COGNITIVE DELLO SVILUPPO *DSM-5: DISTURBO DEL NEUROSVILUPPO *DISTURBO NEUROBIOLOGICO
DettagliCorso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00
Corso di formazione Autismo CTI di Cantù 2 24 novembre 2015 orario 15.00-18.00 Relatrice: Jessica Sala jessica.sala.lc@istruzione.it IL MENÙ DI OGGI 1. Breve ripresa dei concetti teorici 2. Introduzione
DettagliPROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO
PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO Magda Di Renzo Federico Banchi di Castelbianco Disturbo autistico come patologia complessa che chiama in causa tutte
DettagliBENVENUTI da. Livorno, 19 ottobre 2010
BENVENUTI da Livorno, 19 ottobre 2010 Sul territorio dal 1998 associazione Autismo Livorno l associazione riunisce familiari di persone affette da autismo I NOSTRI OBIETTIVI: la difesa dei diritti delle
DettagliBES Bisogni Educativi Speciali. Autismo. Lecco, 26 Febbraio 2015 Relatrice: Jessica Sala
BES Bisogni Educativi Speciali Autismo Lecco, 26 Febbraio 2015 Relatrice: Jessica Sala DEFINIZIONE L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato,
DettagliDIAGNOSI ED INTERVENTO PRECOCE:
ABSTRACTS DIAGNOSI ED INTERVENTO PRECOCE: UNA SFIDA PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Paola Venuti La ricerca degli ultimi anni ha messo in luce l importanza di una diagnosi precoce
DettagliE possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS
CONEGLIANO, 19 OTTOBRE 2012 E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS Bolzonello Igor & Massimo Santinello -Il progetto P.A.A.S.S. è la conseguenza
DettagliI Disturbi dello Spettro Autistico
1 I Disturbi dello Spettro Autistico MEMORIA PER LA COMMISSIONE IGIENE E SANITA SENATO DELLA REPUBBLICA Prof. Stefano Vicari Direttore Unità di Neuropsichiatria Infantile, Dipartimento di Neuroscienze,
DettagliEffetti dei compiti a casa sugli abiti mentali e il rendimento scolastico: il punto di vista della ricerca educativa
Effetti dei compiti a casa sugli abiti mentali e il rendimento scolastico: il punto di vista della ricerca educativa I DISTURBI DELL APPRENDIMENTO SCOLASTICO Malessere in classe, problema per le famiglie
DettagliI DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO PERCORSI DI DIAGNOSI E PRESA IN CARICO NELL ASL TO 3 Dr.ssa B.Giannini, S.C. PSICOLOGIA ASL TO 3 Preoccupazione per lo sviluppo del bambino (sospetto ASD) PEDIATRA S.C.
DettagliBreve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS. Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati
Breve panoramica sulle categorie diagnostiche attuali dei DPS Definizione e descrizione dei criteri diagnostici maggiormente applicati Sistemi Internazionali di classificazione dei disturbi mentali Il
DettagliUNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA
ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare
DettagliGli alunni con Disturbi dello spettro autistico nella scuola primaria La formazione degli insegnanti modelli di intervento e strategie educative
Gli alunni con Disturbi dello spettro autistico nella scuola primaria La formazione degli insegnanti modelli di intervento e strategie educative Stefano Cainelli Laboratorio di Osservazione Diagnosi Formazione
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE
ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per
DettagliNOI E L AUTISMO: La diagnosi clinica e funzionale
NOI E L AUTISMO: La diagnosi clinica e funzionale L autismo è una sindrome comportamentale, causata da un disordine dello sviluppo neurobiologico che colpisce la comunicazione e l interazione sociale,
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliI principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.
I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni
DettagliAUTISMO E COMUNICAZIONE
GIUSEPPE MAURIZIO ARDUINO- Psicologo Dirigente responsabile Centro Autismo ASL CN 1 Mondovì PROVINCIA DI MILANO Formazione in service Autismo: Promuovere lo sviluppo delle abilità nell ambito familiare
DettagliUn' esperienza di. Pet-Therapy. con autismo
Un' esperienza di Pet-Therapy con autismo Biella, 27 marzo 2015 TNPEE Silvia Aimone Cos'è l'autismo in poche parole... L autismo viene considerato dalla comunità scientifica internazionale (classificazione
DettagliCorsi Ayala 2014. Calendario. Sede Palermo. ADOS -2, Integrativo. Sede Saronno. Sede Roma. Sede Palermo
Corsi Ayala 2014 Calendario Sede Palermo ADOS - 2 Clinico ADOS - 2, Integrativo ADOS - 2 Avanzato ADI-R Avanzato Sede Saronno ADOS -2 Integrativo ADOS - 2 Avanzato Sede Roma ADOS -2, Integrativo Sede Palermo
DettagliUfficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti
Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere
DettagliLa famiglia davanti all autismo
La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile
DettagliCriteri di selezione del collettivo e definizioni
Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione
DettagliDisturbi Specifici dell Apprendimento
Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo
DettagliTasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane
DettagliCOMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.
COMPETENZE DIGITALI Competenze digitali o digital skills. Un approccio in 3D, un mutamento in corso. L immersività generata dagli ambienti multimediali ci sollecitano un esigenza nuova e educabile: sviluppare
DettagliReport di valutazione studiolegalebraggio.it
Roma, li 15/01/2013 Report di valutazione studiolegalebraggio.it Il presente documento è redatto allo scopo di mostrare e analizzare le performance del sito web a due mesi e mezzo dalla pubblicazione online,
DettagliAUTISMO : COME E COSA FARE
AUTISMO : COME E COSA FARE Quale formazione? Florinda Ferrara Psicologa 25/09/2015 Obiettivi del corso Introdurre alla problematica dell autismo e del suo trattamento Offrire stimoli per la programmazione
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INCONTRO GENITORI CHIUSA PESIO Aprile 2015 Dott. ALESSANDRO MARANGI CORRELAZIONE (provvisoria) TRA MINORAZIONE e HANDICAP Legge 104/1992: è persona handicappata colui che presenta
DettagliLe autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali
Le autonomie : comprendere e gestire le relazioni e situazioni sociali Dott.ssa Gazzi Mara Psicologa dell'età Evolutiva e della psicopatologia dell'apprendimento Esperta in Neuropsicologia Clinica ADHD
DettagliTITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO
ENTE: CENTRO STUDI ERICKSON PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) Periodo II Quadrimestre 2009/2010
DettagliRepertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole. agli studenti con disabilità intellettiva
Repertorio di prove personalizzate proposte dalle scuole agli studenti con disabilità intellettiva Gruppo di lavoro Responsabile del Progetto: Lina Grossi Responsabile del Servizio nazionale di valutazione
DettagliComune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio
Assessorato all Educazione Servizi all infanzia Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Giovanna Malavolti Coordinamento pedagogico Servizi
DettagliFattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone. familiari. Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012)
Fattori di stress e bisogni della famiglia: il vissuto delle persone con autismo e dei loro familiari Dai dati della Ricerca Fondazione Cesare Serono- CENSIS(2012) Dr. Marco Pontis, pedagogista, formatore
DettagliPERCORSI DI INCLUSIONE E DI INTEGRAZIONE PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
PERCORSI DI INCLUSIONE E DI INTEGRAZIONE PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ALCUNI DATI L Istituto Trento 5 comprende 3 scuole primarie e 2 scuole secondarie di I grado. Il numero totale di alunni
DettagliLa definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico. A.
Individualizzare la formazione La definizione dei ruoli e la condivisione di linguaggi nel progetto di aiuto per le persone con disturbi dello spettro autistico I Protagonisti Formare in rete La famiglia
DettagliEMANUELE GAGLIARDINI ABILITA COGNITIVE
EMNUELE GGLIRDINI ILIT COGNITIVE Programma di potenziamento e recupero Vol. 5 COGNIZIONE NUMERIC 4 4 4 4 La serie di volumi bilità cognitive è dedicata a specifici processi e abilità mentali (Percezione
DettagliANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS
ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliPROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA
PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVO-PREVENTIVA anno scolastico 2012/2013 Scuola dell Infanzia Don Antonio Dalla Croce Monteforte d Alpone a cura di: Sara Franchi PREMESSA La proposta di questo progetto
DettagliALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!
ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto
DettagliSintomi e segni. Disturbo. Sindrome. Disturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico agli elementi
DettagliL AQUILONE vola alto
onlus PROGETTO CULTURA L AQUILONE vola alto intrecciamo le nostre vite per poterle vivere al meglio. Scuole primarie PREMESSA Far cultura è uno dei fini statutari dell Associazione. Nel rispetto di tale
DettagliParlare della Diagnosi. Dr.ssa Chiara Pezzana Neuropsichiatra Infantile
Parlare della Diagnosi Dr.ssa Chiara Pezzana Neuropsichiatra Infantile Sarà Autismo? Il sospetto della diagnosi a volte nasce a scuola: Nelle situazioni a basso funzionamento o con gravi problemi di comportamento
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliCosa è una competenza?
Le tesi di Lisbona legano la definizione di competenza al trasferimento di saperi ed abilità fuori dall ambito in cui sono stati appresi, In particolare per la scuola dell obbligo il riferimento specifico
DettagliI percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie
L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare
DettagliUSA INTERNET HA UN COMPUTER
Il dato circa l'utilizzo di interne mostra come nei ragazzi, almeno tra quelli raggiunti, non vi sia quel digital-divide tra nord e sud dovuto, principalmente alle scarse possibilità di connessione alla
DettagliCONTESTO EDUCATIVO E BENESSERE PSICOLOGICO
CONTESTO EDUCATIVO E BENESSERE PSICOLOGICO Prima rilevazione nell istituto comprensivo Virgilio di Roma a cura di Pietro Lucisano Università degli studi di Roma La Sapienza, con la collaborazione di Emiliane
Dettagliwww.aiditalia.org 23/03/2012 Anna Perrone Presidente AID Brindisi Responsabile Coordinamento Regionale Puglia
www.aiditalia.org 2 Conoscere e affrontare i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) Illustrazione delle attività e presentazione dell Associazione Italiana Dislessia Leggi e normative 3 Responsabile
Dettagliprecoce SEN Pathfinder UK
Parent Training : Strategia primaria di intervento precoce Lalli Gualco Howell SEN Pathfinder UK Parent training visto come prima strategia d intervento precoce: Il lavoro non inizia con il bambino b ma
DettagliREPORT BRAIN FARM. MODALITA DI ADDESTRAMENTO in questa fase, si sono impostati diversi parametri: GENITORI:3 FIGLI:3 GENERAZIONI:100
REPORT BRAIN FARM Federica Catanzariti 147 Consuelo Nicoletti 1621 Mariapaola Mercurio 1 Paola Ozimo 13 Maria Rosa Vardè 19 Lo scopo del nostro lavoro è quello di imparare a usare Brain Farm che ci permette
DettagliPROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO E LA PREVENZIONE DEL DISAGIO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVEREDO IN PIANO Via A.Cojazzi, 1-33080 Roveredo in Piano (Pordenone) tel.0434 94281 - fax. 0434 961891 e-mail: pnic82300r@istruzione.it PROTOCOLLO PER L INDIVIDUAZIONE PRECOCE
DettagliInternational School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure
International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,
DettagliVENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE. ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine
VENERDI' 15 MAGGIO AUTISMO E DISCIPLINE SPORTIVE ACCEDERE AL SUBLIME Corso di formazione per guide alpine Argomenti del corso 15 maggio 2015 1 parte - Teorica Definizione di autismo Cause Conseguenze 2
DettagliMentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario
Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con
DettagliQuando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI
Quando decidi di crescere? LE DIFFICOLTA EMOTIVO-RELAZIONALI Le difficoltà emotivo-relazionali in ambito evolutivo Tutti quei segnali di disagio e di sofferenza, che coinvolgono la dimensione emotiva e
DettagliSottogruppo progetto pedagogico
COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi
DettagliDistretto di Scandiano. Formazione A.S. 2014/2015. Comunità in rete STORIE SOCIALI. a cura di Patrizia Scardilli! 14 Gennaio 2015
Distretto di Scandiano Formazione A.S. 2014/2015 Comunità in rete STORIE SOCIALI a cura di Patrizia Scardilli! 14 Gennaio 2015 MAI VISTE? LE STORIE SOCIALI: cosa sono? Una storia sociale è un breve racconto
DettagliLaboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice
INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------
DettagliPER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano)
Cervignano del Friuli PER CRESCERE UN BAMBINO CI VUOLE UN INTERO VILLAGGIO (proverbio africano) 1 PRESENTAZIONE CHI SIAMO Il Nido è un Servizio Comunale, gestito da personale della Cooperativa ITACA, in
DettagliC I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI
C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,
DettagliQUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLE OPINIONI DEI GENITORI DEI BAMBINI CHE HANNO PARTECIPATO AL CENTRO ESTIVO A. ANALISI DI SFONDO: STRUTTURA FAMILIARE a) Da quante persone è composta la sua famiglia?
Dettagli«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità
«Ha sempre le mani nei pantaloni...» Autismo, comportamenti problema e sessualità 1 D O T T. S S A A L E S S A N D R A B A L L A R È A S S O C I A Z I O N E C A S C I N A SAN V I N C E N Z O Le singolarità
DettagliPROGETTO ORA SI 121 Circolo didattico in associazione con IdO Istituto di Ortofonologia
PROGETTO ORA SI 121 Circolo didattico in associazione con IdO Istituto di Ortofonologia Bambini e insegnanti per Osservare Ricercare Apprendere con Successo Insieme 1 La dislessia ha cause sconosciute:
DettagliMEDICINA DEL MIGRANTE
MEDICINA DEL MIGRANTE Lecco 29 novembre 2013 S E R V I Z I O M E D I C I N A L E G A L E D R D A N I E L E C O P P O L A 2 Il Servizio di Medicina Legale per alcuni aspetti, si presta ad essere un osservatorio
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
Dettagli