L intensità energetica della provincia di Piacenza.

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1 Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica L intensità energetica della provincia di Piacenza. 04_18.doc 1 R.I. 18/04 Ottobre 2004

2 Foto in copertina: un particolare del territorio di Morfasso, Val d Arda (PC). Copyryght Provincia di Piacenza, Servizio Turismo. 04_18.doc 2

3 L intensità energetica della provincia di Piacenza P. Lega Rapporto Interno n 18/04 Ottobre Premessa. L efficienza nell uso delle fonti energetiche da parte di un paese viene correntemente misurata tramite l intensità energetica del PIL, o più sinteticamente intensità energetica, definita come il rapporto tra l energia totale netta consumata dal paese e il suo prodotto interno lordo (PIL), ed espressa generalmente in MJ o tep per unità di PIL (ad es. tep/milioni di ). L intensità energetica così definita è stata assunta come indicatore di sostenibilità dello sviluppo da diverse istituzioni di rilievo internazionale: dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile dell ONU (UN-CSD)(1), all Agenzia Ambientale Europea (EEA)(2), all Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD, OCSE). Una maggiore intensità energetica è normalmente indice di un più alto tasso di consumo delle risorse energetiche esauribili per produrre una pari quantità di reddito, e quindi di una sostanziale insostenibilità dello sviluppo economico, e viceversa; a livello mondiale i paesi industrializzati presentano una intensità energetica significativamente più alta di quella dei paesi in via di sviluppo, ma il basso valore di questi ultimi non è necessariamente un indicatore di sviluppo sostenibile. L indicatore viene più frequentemente utilizzato per comparare situazioni nazionali o locali dotate di strutture produttive e di reddito simili o, soprattutto, per valutarne l andamento nel tempo in una medesima situazione economica. Nel corso del tempo l intensità energetica è rapidamente aumentata nella fase di espansione e consolidamento dell industrializzazione, almeno fino ai primi decenni del 900, mentre in seguito al prevalere dell innovazione tecnologica nei processi produttivi, il meccanismo di sostituzione tecnologica e di aumento dell efficienza energetica dei processi di produzione del reddito ha prodotto una sua lenta e progressiva diminuzione, tuttora in atto. Negli ultimi anni tuttavia, esauriti i benefici effetti della prima crisi petrolifera del 1973, in molti paesi industrializzati (tra cui l Italia) si è assistito ad un sensibile rallentamento della diminuzione dell intensità energetica, se non in alcuni casi ad un suo leggero incremento, soprattutto in particolari settori di attività economica: indice questo del prevalere di un modello di produzione e consumo energeticamente inefficiente e palesemente insostenibile. La variazione nel tempo di questo parametro e il confronto del suo valore tra territori dotati di strutture produttive e di consumo paragonabili, consente certamente di formulare un sintetico giudizio sulla sostenibilità energetica dello sviluppo economico (cioè della produzione di reddito o ricchezza) del paese in esame. 2 Consumi energetici e PIL a Piacenza. Il PIL, nella contabilità nazionale, è il valore monetario dei beni e dei servizi finali ( consumi, investimenti fissi, variazione delle scorte, esportazioni ) prodotti in un anno sul territorio nazionale al lordo degli ammortamenti. Si può considerare il PIL o ai prezzi di mercato, cioè il PIL calcolato sulla base dei prezzi di mercato comprensivi delle imposte indirette, o al costo dei fattori, cioè il PIL ai prezzi di mercato al quale si sottraggono le imposte indirette nette. La contabilità nazionale presenta il PIL calcolato ai prezzi di mercato in un determinato anno, cioè ai prezzi correnti ; tuttavia, per confrontare i valori del PIL tra anni diversi, occorre considerare la differenza tra il PIL nominale, e cioè calcolato ai prezzi correnti di quell anno, e il PIL reale se confrontato con quello di un anno diverso, rispetto al quale il reddito reale può avere perso parte del proprio potere di acquisto a causa dell inflazione. Spesso, per misurare la crescita reale, cioè non dovuta ad aumento dei prezzi, il PIL viene valutato a prezzi costanti, e cioè a prezzi riferiti ad un anno base. Il rapporto tra PIL nominale e PIL reale, o tra PIL a prezzi correnti e PIL a prezzi costanti, viene 04_18.doc 3

4 chiamato deflatore del PIL ed è il risultato di un calcolo complesso che considera il peso dell inflazione in ogni settore economico. Nelle proprie linee guida relative al calcolo dell intensità energetica del PIL, UN-CSD (1) raccomanda di utilizzare i valori del PIL calcolato a prezzi di mercato e a prezzi costanti rispetto ad un anno base all origine del periodo considerato. Dalle banche dati relative alla provincia di Piacenza censite dall OPS (3) si è potuto ricavare la serie di valori del PIL provinciale a prezzi di mercato e a prezzi correnti tra il 1995 e il 2000; per prolungare l analisi agli anni successivi, occorrerà attendere gli aggiornamenti che verranno pubblicati nella banca dati di Unioncamere sulla base dei dati Istat. Per riportare questi valori ai prezzi costanti rispetto all anno 1995, in prima approssimazione si può sottrarre loro il valore dell inflazione espresso dall indice dei prezzi al consumo determinato annualmente da Istat: questo procedimento introduce una approssimazione che tuttavia non dovrebbe influenzare significativamente l ordine di grandezza del parametro. Anche l indice dei prezzi al consumo per la provincia di Piacenza è ricavabile dalle banche dati censite dall OPS, sicché risulta possibile calcolare il PIL provinciale approssimato a prezzi costanti come descritto in tab. 1. Anno Indice prezzi c. PIL p.corr. (milioni ) PIL p.cost. (milioni ) popolaz PILpc/ab ( ) PILpc/ab increm % Tab. 1 Provincia di Piacenza: indice dei prezzi al consumo, PIL provinciale a prezzi di mercato a prezzi correnti in milioni di, PIL a prezzi costanti 1995 e PIL a prezzi costanti 1995 pro capite in. Fonte: Unioncamere. Come si è detto, i valori di PIL provinciale a prezzi costanti 1995 risultano indicativi, ma rispettano certamente l ordine di grandezza del fenomeno e il suo andamento nel tempo. Risulta evidente dalla tab. come a fronte di un aumento continuo del PIL provinciale a prezzi correnti, il PIL reale rispetto al 1995 (prezzi costanti) e il suo valore pro capite siano addirittura diminuiti nel 1999, risalendo leggermente nell anno successivo. Considerando il PIL pro capite a prezzi correnti nelle varie province della Regione Emilia Romagna (tab. 2, fonte: Unioncamere), si nota che il valore di Piacenza risulta stabilmente penultimo dopo quello di Ferrara, ed inferiore del 25% a quello delle province più ricche (Modena, Bologna); anche l incremento nel quinquennio risulta molto modesto, al penultimo posto dopo la provincia di Reggio. PIL pro capite 1995 ( ) 2000 ( ) +% Emilia-Romagna Piacenza Parma Reggio E Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Tab. 2 Regione Emilia Romagna, PIL provinciale a prezzi di mercato a prezzi correnti pro capite in, e sua variazione percentuale nei 5 anni. 04_18.doc 4

5 I consumi energetici della provincia di Piacenza sono stati stimati in prima approssimazione in un precedente report relativo al bilancio energetico provinciale (4). Il consumo è stato stimato a partire dalle vendite di combustibili liquidi e gassosi (non ci sono dati accessibili per carbone e legna) nella Provincia, e dalla stima indiretta del combustibile necessario per produrre l energia elettrica assorbita dal solo consumo interno provinciale (la provincia di Piacenza è anche una grande esportatrice di elettricità); tutti i dati sono stati convertiti in tep (tonnellate di petrolio equivalente) e riportati nella tab. 3, mentre i consumi pro capite sono riportati nella tab. 4. TEP Metano Perdite di distr. TEP Metano Usi civili TEP TEP TEP TEP TEP TEP TEP TEP TEP gasolio gasol. gasol. olio TEP Metano Metano Metano En. Cons. tot. Anno Benz. trasp. risc. agr. comb. GPL Agricolt. Industr. Auto Elettrica TEP Tab. 3 Provincia di Piacenza. Consumi energetici annuali in tep, al netto delle esportazioni elettriche; i consumi per la produzione di energia elettrica sono stati stimati indirettamente. Consumo popolaz consumo increm. Anno TEP TEP/ab % Tab. 4 Provincia di Piacenza. Consumi energetici pro capite in tep/ab, e incrementi negli anni. Nel corso del periodo il consumo energetico totale e pro capite è diminuito sensibilmente, dapprima molto velocemente, e poi in modo marginale: la riduzione dei primi anni è da imputare essenzialmente al minore uso di olio combustibile legato a processi di ristrutturazione industriale in comparti caratteristici della nostra provincia (cemento, laterizi) e alla sua sostituzione con il metano, così come è avvenuto in quasi tutta l Italia: la riduzione è stata molto più sensibile nei primi anni 90, per poi rallentare progressivamente; anche il consumo di benzine è diminuito nel tempo, a vantaggio di un aumento del consumo di gasolio per autotrazione, provocato da una espansione dei propulsori diesel; infine è diminuito il consumo di gasolio per riscaldamento, compensato in parte dall aumento del consumo di metano. A causa della debole dinamica demografica, anche i consumi pro capite seguono lo stesso andamento, con una rapida diminuzione all inizio del periodo, ed un rallentamento alla fine: terminata la dinamica legata alla riduzione di olio combustibile per uso industriale, il consumo energetico complessivo tende invece a salire, come si può notare in tab. 3 dall andamento dei singoli vettori energetici. Nel 2000 si giunge così ad un consumo stimato di circa 4 tep/ab., superiore sia alla media regionale che alla media italiana. 3 L intensità energetica. Il rapporto tra i consumi energetici e il PIL a prezzi costanti 1995 fornisce una stima dell intensità energetica: i suoi valori nel periodo considerato sono riportati in tab. 5. Dalla tabella si nota chiaramente come la tendenza alla diminuzione dell intensità energetica si è momentaneamente arrestata e invertita nel 1999, per riprendere poi nell anno successivo, ma ad un tasso sensibilmente più contenuto rispetto ai primi anni del periodo: lo stesso fenomeno di inversione si è registrato in tutto il paese tra il 1997 e il 1999 (5); pesa in questo andamento per la 04_18.doc 5

6 nostra provincia la forte riduzione del consumo di olio combustibile che è stata registrata nella prima metà degli anni 90. Il rallentamento e l inversione della diminuzione dell intensità energetica registrati negli ultimi 2 anni del periodo sono il sintomo allarmante di una evoluzione insostenibile del sistema produzione/consumi, orientato verso consumi energetici (di combustibili fossili, esauribili) eccessivamente accelerati. Inoltre il valore assoluto raggiunto nel 2000 (206 tep per milione di 1995) risulta alquanto superiore sia al valore medio della Regione Emilia Romagna stimato da ENEA (5) e per il 2000 pari a 138 tep/m 95, sia al valore medio italiano stimato da ENEA per il 2000 a circa 135 tep/m 95 se riferito agli impieghi finali, o a 182 tep/m 95 se riferito all intensità totale. Anche questo dato, pur fatte salve le possibili differenze di stima dei PIL e dei consumi energetici, è il sintomo di una tendenza dello sviluppo economico locale sostanzialmente insostenibile sotto il profilo energetico. Se si considerano invece i soli consumi di elettricità in rapporto al PIL, si ottiene l intensità elettrica del PIL: i dati sono riportati sempre in tab. 5. Anno Int. Energ. tep/m Int. Energ. Int. Energ. Int. Elettr. indice incr. % Mwh/M Int. Elettr. indice Int. Elettr. incr. % Tab. 5 Provincia di Piacenza. Intensità energetica in tep/milione di, intensità elettrica in Mwh/milione di, loro numeri indice con base 1995=100, e loro incrementi percentuali negli anni. Allo scopo di individuare il settore energeticamente più inefficiente del sistema economico, è utile calcolare l intensità energetica del PIL per settori di attività. A tale proposito sarebbe necessario conoscere il valore del PIL prodotto in ogni settore, ma in mancanza di questi dati si possono utilizzare i valori di consumo energetico settoriale in rapporto ai valori del PIL complessivo: è questo il metodo impiegato anche da ENEA (5) nel suo rapporto su Energia e Ambiente, in assenza dei dati di PIL di settore. E evidente che le intensità energetiche settoriali così calcolate risulteranno direttamente proporzionali ai consumi energetici settoriali dell anno. La suddivisione dei consumi per macro settore economico risulta così attuata: nel settore di trasporti sono stati ricompresi i consumi di benzina, di gasolio e di metano per autotrazione; nel settore agricolo i consumi di gasolio agricolo, metano ed elettricità per l agricoltura; nel settore industriale i consumi di olio combustibile, di metano e di elettricità per l industria; nel settore terziario e domestico sono ricompresi i consumi di gasolio per riscaldamento, di GPL, di metano per usi civili, le perdite di distribuzione del metano, il consumo civile di elettricità. La ripartizione dei consumi di elettricità tra i settori è stata eseguita sulla base dei dati forniti dal sito del GRTN. Il risultato in valori assoluti (tep) è riportato nella tab. 5. TEP TEP TEP TEP TEP Anno Trasporti Industria Agricolt. Terz. e Civ. Totale Tab. 6 Provincia di Piacenza. Consumi energetici annuali in tep per macro settori economici. 04_18.doc 6

7 Il rapporto tra i consumi assoluti provinciali per settore e il PIL provinciale totale a prezzi costanti 1995 fornisce una prima approssimazione del contributo energetico di ogni settore alla produzione del reddito totale, che può essere chiamato intensità energetica settoriale del PIL totale. I valori in tep/milione di 1995 sono riportati in tab. 7. L agricoltura, che nel 95 assorbiva l 1% dei consumi energetici provinciali, nel 2000 ne assorbe il 4%, e pertanto, pur restando un settore economico energeticamente marginale, vede la sua intensità energetica crescere in proporzione, fino a superare il valore iniziale. L industria assorbiva nel 95 il 64% dei consumi provinciali, mentre nel 2000 risulta ridimensionata al 40%, essenzialmente a causa della drastica riduzione del consumo di olio combustibile; la sua intensità energetica tende pertanto a diminuire progressivamente nel corso del periodo, con una battuta d arresto tra il 1998 e il 99, giungendo comunque nel 2000 ad un valore pari ad un terzo di quello iniziale. tep/m 95 tep/m 95 tep/m 95 tep/m 95 tep/m 95 Anno Trasporti Industria Agricolt. Terz. e Civ. Totale Tab. 7 Provincia di Piacenza. Intensità energetica settoriale del PIL totale, in tep per milione di I settori dei trasporti e del terziario e del consumo domestico hanno un andamento intermedio: dopo una prima generale diminuzione dell intensità tra il 1995 e il 97, fanno registrare tra il 1997 e il 2000 una generale tendenza all aumento. In effetti, i trasporti assorbivano nel 1995 il 15% dei consumi energetici provinciali, mentre giungono al 23% nel 2000; tanto più evidente l andamento nel settore terziario e domestico, che nel 95 assorbiva il 20% del consumo energetico provinciale, e che nel 2000 ne assorbe il 33%. L andamento relativo delle intensità energetiche risulta più evidente se queste vengono espresse come numeri indice, con base 1995=100, così come riportato nella fig Intensità energetica settoriale del PIL totale Numeri indice (1995=100) Trasporti Industria Agricolt. Terz. e Civ. Totale Fig. 1 Provincia di Piacenza. Intensità energetica settoriale del PIL totale, numeri indice con base 1995=100. Dato il peso marginale dell agricoltura, risulta soprattutto l incremento dell intensità energetica nel settore dei trasporti e in quello terziario e domestico, a causa del loro peso energetico sempre più crescente sul sistema provinciale, a destare serie preoccupazioni per il carattere di insostenibilità del nostro modello di sviluppo. La crescita dell intensità energetica (a parità di fonti primarie) indica 04_18.doc 7

8 infatti che questi settori tendono ad erodere sempre di più gli stock di combustibili fossili esauribili (e di conseguenza anche ad aumentare l emissione di gas serra), senza manifestare alcuna inversione di tendenza. Gli andamenti degli indicatori di intensità energetica conducono dunque all urgenza di cambiamenti sostanziali nel modello della mobilità territoriale di passeggeri e merci, nel modello di organizzazione dei servizi e nel modello di consumo e di stile di vita delle famiglie. 4 L intensità elettrica. Se si considerano invece i soli consumi finali elettrici in rapporto al PIL a prezzi costanti, si ottiene l intensità elettrica, che misura la quantità di energia elettrica necessaria a produrre una unità di reddito, esprimibile in Mwh per milione di ; anche questi valori sono riportati in tab. 5. In questo caso si nota che l intensità elettrica è diminuita nei primi 3 anni del periodo, rallentando però la propria discesa, per poi risalire nei successivi 3 anni. L andamento degli ultimi 3 anni del periodo riflette l andamento più generale dei consumi elettrici della nostra provincia, cresciuti in modo costante e progressivo nel corso di tutti gli anni 90, in cui sono passati dai 935 Gwh del 1990 ai 1082 Gwh del 1995, ai 1233 Gwh del 2000, fino ai 1442 Gwh del 2003, con un tasso di crescita annua tra il 2.5 e il 3.5%, ma con un balzo del 10.4% nel L aumento del consumo elettrico necessario alla produzione di una unità di ricchezza è anch esso un preoccupante indicatore di insostenibilità, poiché, fintanto che l elettricità non sarà prodotta da fonti rinnovabili, questo è il risultato di un crescente assottigliamento dei nostri stock di combustibili fossili esauribili, e rappresenta di conseguenza anche un ulteriore pesante contributo all emissione di gas climalteranti. Il valore assoluto provinciale dell intensità elettrica nel 2000 tuttavia risulta ancora relativamente basso (circa 237 Mwh per milione di 1995), inferiore al valore medio dell Emilia Romagna stimato per il 2000 da Enea (5) a 260 Mwh/milione di 95; la situazione di relativa efficienza elettrica del sistema economico piacentino potrebbe però essere compromessa rapidamente dalla tendenza alla stazionarietà o all aumento dell intensità elettrica del PIL. 5 Conclusioni. Il sistema economico piacentino soffre di una intensità energetica del PIL elevata, che negli ultimi anni 90 ha mostrato una preoccupante tendenza alla stazionarietà o addirittura all aumento, indice di evidente insostenibilità dello sviluppo economico. Mentre però l intensità energetica del settore industriale tende nella nostra provincia a diminuire progressivamente nel corso degli anni, in virtù dei processi di ristrutturazione produttiva e di sostituzione tecnologica, l intensità del settore dei trasporti e del settore terziario e domestico negli ultimi anni ha manifestato una evidente tendenza alla crescita, accentuando l insostenibilità energetica dell attuale modello della mobilità e del consumo. Sotto l aspetto del solo consumo finale elettrico, anche se la provincia di Piacenza presenta consumi assoluti pro capite inferiori alle medie regionali e nazionali, l incremento dell intensità elettrica del PIL rende in prospettiva insostenibile anche questo settore di consumi finali. 3 Bibliografia. (1) UN-CSD, CSD Theme Indicator Framework. Energy Uses per Unit of GDP., (2) EEA, Environmental Signals Energy Use. (3) OPS, Banche dati, (4) Lega P., Il bilancio energetico in provincia di Piacenza., R.I. n. 08/04, Aprile 2004, (5) ENEA, Rapporto Energia e Ambiente 2003, Febbraio 2004, formato pdf, 04_18.doc 8

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