Gli infortuni sul lavoro a Piacenza. Rapporti Interni. Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica
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- Flaviano Pellegrino
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1 Rapporti Interni Amministrazione Provinciale di Piacenza Servizio Programmazione Territoriale e Urbanistica Gli infortuni sul lavoro a Piacenza. 05_08.doc 1 R.I. 08/05 Aprile 2005
2 Foto di copertina: Cantiere edile, Copyright Agenzia Liguria Lavoro, Genova. 05_08.doc 2
3 Gli infortuni sul lavoro a Piacenza. P.Lega R.I. n 08/05 Aprile Premessa. Il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali è notoriamente un drammatico problema sociale ed economico a livello mondiale. Secondo le stime dell ILO (International Labour Organization, un agenzia specialistica delle Nazioni Unite), gli incidenti sul lavoro nel mondo sono ogni anno complessivamente 270 milioni, di cui mortali, e solo nel settore agricolo; ogni anno circa 2 milioni di persone muoiono per infortuni sul lavoro e malattie professionali, tra cui almeno bambini. I casi di malattie professionali sono 160 milioni ogni anno; in particolare, lavoratori muoiono a causa di sostanze tossiche, oltre ancora a causa dell amianto. Ogni anno il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali è pari al 4% del PIL mondiale ( milioni di dollari). La perdita di PIL imputabile a decessi e malattie professionali è 20 volte superiore al totale dell aiuto dei paesi industrializzati ai paesi in via di sviluppo. Per numero di infortuni sul lavoro, l Italia si pone nella media europea. In Italia il numero totale degli infortuni sul lavoro negli anni tra il 2001 e il 2003 è complessivamente diminuito: secondo le statistiche dell Inail gli infortuni sono passati dai circa del 2002 ai circa del 2003, confermando la tendenza iniziata nel 2001: tuttavia occorre considerare che le denuncie Inail di infortunio sottostimano fortemente la situazione reale, a causa del rilevante peso che assume il lavoro nero particolarmente in Italia. Anche i casi mortali sono in diminuzione negli ultimi due anni: sempre secondo l Inail, siamo passati dai 1372 morti totali del 2001 ai 1290 morti del 2002, ai 1263 del In generale le attività a più alto rischio di infortunio sono quelle della metallurgia, della trasformazione, del legno e delle costruzioni. Le attività meno rischiose risultano, invece, essere quelle dell intermediazione finanziaria e dell istruzione. Il costo complessivo dei danni da infortunio professionale in Italia risulta prossimo ai 28 miliardi di euro. Le statistiche degli infortuni professionali sono state inserite come indicatore chiave tra gli indicatori di performance sociale del GRI, Global Reporting Inititative (1). 2 Materiali e metodi. Dal metadatabase dell OPS è possibile risalire alle banche dati Inail e Unioncamere che riportano dati sugli infortuni sul lavoro a livello provinciale; non è stato possibile trovare dati a livello comunale. La banca dati Inail riporta informazioni relative al periodo , mentre i fogli elettronici Unioncamere riportano i dati dal 1988 al 1999; a causa di alcune incongruenze tra le fonti, si è preferito far riferimento ai soli dati Inail relativi agli eventi denunciati nell ultimo quinquennio (2). 2.1 Infortuni a Piacenza. Il numero annuo di infortuni, per tutti i lavoratori e per i lavoratori maschi e femmine, per la provincia di Piacenza e le altre province dell Emilia Romagna, è riportato nelle 3 tabelle seguenti; i soli dati relativi alla provincia di Piacenza sono poi raffigurati in fig. 1. Dalle tabelle si può osservare che Piacenza presenta una media di circa 7000 infortuni lavorativi all anno, attualmente (2003) il valore più basso tra le province emiliane; l andamento del fenomeno nel quinquennio ha visto una crescita iniziale degli infortuni fino al 2001, una diminuzione nel 2002 ed un nuovo aumento nel 2003: il valore raggiunto nel 2003 è in ogni caso superiore al valore iniziale del 1999 del 5.3%, aumento che si verifica in misura diversa anche per Ferrara (+6.2%) e Rimini (+11.8%), 05_08.doc 3
4 mentre altre province fanno registrare una diminuzione degli infortuni agli estremi del quinquennio, con decrementi compresi tra zero e 5%. Prov./Anno: BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Tab. 1 Emilia Romagna. Infortuni in tutti i settori, maschi e femmine, per provincia. (Fonte: Inail) Prov./Anno: BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Tab. 2 Emilia Romagna. Infortuni in tutti i settori, solo maschi, per provincia. (Fonte: Inail) Prov./Anno: BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Tab. 3 Emilia Romagna. Infortuni in tutti i settori, solo femmine, per provincia. (Fonte: Inail) 05_08.doc 4
5 8000 Provincia di Piacenza Infortuni sul lavoro f emmine maschi Fig. 1 Provincia di Piacenza. Infortuni in tutti i settori, maschi e femmine. (Fonte: Inail) L incremento del 5.3% degli infortuni a Piacenza agli estremi del quinquennio è comunque sensibilmente al di sopra dell incremento medio regionale (+1.3%). Va poi rilevato l incremento preoccupante degli infortuni nel corso dell ultimo anno a Piacenza (+2%), riscontrabile in misura diversa anche a Bologna (+12.7%) e a Rimini (+0.8%), mentre nelle altre province si riscontrano diminuzioni degli infortuni generalmente comprese tra 1 e 5%; anche a questo proposito l incremento di Piacenza (+2%) è sensibilmente superiore alla variazione media regionale (-0.1%). Dalla banca dati Inail si ricavano altresì le informazioni relative alle differenti gestioni infortunistiche: nella gestione Industria e Servizi sono compresi i casi di infortunio occorsi ai lavoratori per la cui tutela assicurativa il datore di lavoro paga un premio, calcolato sulla base delle retribuzioni erogate ai dipendenti e del tasso medio di tariffa corrispondente alla lavorazione esercitata; in questa gestione rientrano anche altre categorie di lavoratori (artigiani, apprendisti, soci di cooperative di facchini, insegnanti e studenti di scuole private...) il cui premio non è collegato alla retribuzione, ma è unitario, ed anche i lavoratori di aziende agricole di tipo industriale. La gestione Agricoltura comprende gli infortuni occorsi a lavoratori di imprese a carattere esclusivamente agricolo e non industriale. La gestione Conto Stato riguarda gli infortuni la cui tutela assicurativa non compete all INAIL che, comunque, tratta le relative pratiche per conto delle rispettive amministrazioni di appartenenza: rientrano in questa gestione i dipendenti delle amministrazioni centrali dello Stato e gli studenti delle scuole pubbliche. La ripartizione degli infortuni per categoria di gestione è riportata in tab. 4. Anno: Gestioni: n % n % n % n % n % Industria-Servizi % % % % % Agricoltura % % % % % Conto Stato % % % % % Totale % % % % % Tab. 4 Provincia di Piacenza. Ripartizione degli infortuni tra i settori di gestione Inail. (Fonte: Inail) La stragrande maggioranza degli infortuni riguarda la gestione Industria Commercio e Servizi, con una quota che era di quasi 86% nel 1999 e che si è approssimata all 89% nel 2003; in questa gestione il numero degli infortuni è aumentato dell 8.7% tra il 1999 e il 2003, e del 2.2% tra il 2002 e il Gli infortuni nella gestione Agricoltura sono invece progressivamente diminuiti, passando dal 12.8% del totale nel 1999 al 9.5% nel 2003; il numero degli infortuni dell Agricoltura è diminuito di 21.7% agli estremi del quinquennio e di 1.2% tra il 2002 e il 2003: la diminuzione va rapportata direttamente alla drastica riduzione degli addetti in agricoltura negli ultimi anni. Infine 05_08.doc 5
6 gli infortuni nella gestione Conto Stato rappresentano una quota marginale del totale (tra l 1.5 e il 2%), tuttavia preoccupantemente in forte aumento relativo: il numero di questi infortuni è salito da 97 a 137 agli estremi del quinquennio, con un incremento di 41.2%, e con un incremento di 12.3% tra il 2002 e il Anche all interno della gestione Industria Commercio e Servizi si osservano comunque differenze preoccupanti: mentre infatti nel settore delle imprese manifatturiere a Piacenza si assiste nel quinquennio ad una progressiva diminuzione del numero degli infortuni, passato dai 1660 del 1999 ai 1493 del 2003 con una riduzione del 10%, nel settore delle costruzioni si assiste invece ad un forte e progressivo aumento del numero, che passa dai 609 del 1999 ai 713 del 2003, con un incremento totale del 17% e con un incremento del 4% circa tra il 2002 e il 2003 (cfr. fig. 2). Provincia di Piacenza N di infortuni in alcuni settori Costruzioni Impr. Manifatt. Costruzioni Impr. Manifatt. Fig. 2 Provincia di Piacenza. Infortuni in alcuni settori (Costruzioni, Impr. manifatt.), totale maschi e femmine. (Fonte: Inail) Gli incrementi assoluti del numero di infortuni costituiscono in ogni caso un fattore di insostenibilità del sistema del lavoro; tuttavia per comprendere meglio il fenomeno, il numero di infortuni va rapportato alla dinamica dell occupazione, che presenta andamenti spesso molto diversi da provincia a provincia e da settore a settore. 2.2 Tasso di infortuni per occupati. I dati sull occupazione reperibili nelle banche dati statistiche di Unioncamere e della Regione Emilia Romagna sono approssimati alle migliaia: di conseguenza risulterà approssimato anche il rapporto tra numero di infortuni ed occupati. Nei corso dei cinque anni in esame, il numero degli occupati totali a livello regionale ha subito un progressivo incremento, passando da nel 1999 a nel 2003, con un aumento quindi del 6.1%; nelle singole province il fenomeno ha avuto invece andamenti diversificati, in funzione degli andamenti congiunturali dei settori produttivi localmente prevalenti. A Piacenza il numero degli occupati totali è passato da a tra il 1999 e il 2003, con un incremento quindi del 4.5%, ma con una fase di riduzione nel 2000; questa dinamica generale è stata dominata dalla significativa crescita delle donne occupate (4.000 unità in più nei 5 anni, seppure con oscillazioni), mentre gli uomini occupati sono rimasti pressoché costanti (variazioni entro le unità). L andamento del fenomeno è raffigurato nella successiva fig. 3. Il rapporto tra infortuni e occupati permette di comprendere meglio la dinamica del fenomeno; nella Regione Emilia Romagna il tasso totale di infortuni passa progressivamente da 81.2 infortuni/1000 occup. nel 1999 a 75.9 nel 2003, con una riduzione del 6.5%; la riduzione, che nella media regionale è continua e progressiva, risulta tuttavia differenziata in ogni provincia. Nelle province di Reggio e Ravenna l andamento è analogo a quello regionale; nelle province di Rimini e Bologna si 05_08.doc 6
7 assiste invece ad un incremento del tasso durante l ultimo anno (2003); nelle altre province si verificano oscillazioni di segno diverso. A Piacenza il tasso totale di infortuni è significativamente aumentato tra il 1999 e il 2000, passando da 61 a 65.3 infortuni/1000 occupati, per poi diminuire gradualmente fino al valore di 61.5 nel Provincia di Piacenza - Occupati in tutti i settori Femmine Maschi Fig. 3 Provincia di Piacenza. Occupati in tutti i settori, maschi e femmine. (Fonte: Unioncamere) Regione Emilia Romagna N di infortuni /1000 occup. - Maschi e Femmine BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Fig. 4 Provincia di Piacenza. N di infortuni/1000 occupati, maschi e femmine. (Fonte: Unioncamere) Agli estremi del quinquennio si assiste a Piacenza ad un leggero incremento del tasso di infortuni (1%), al contrario dell andamento medio regionale; tuttavia la progressiva lenta riduzione del tasso nel corso degli ultimi 3 anni fa supporre la presenza di una dinamica positiva di effettiva attenzione al problema della sicurezza sul lavoro. Il calcolo del tasso di infortuni per occupati suddiviso per settore economico conferma invece e aggrava le preoccupazioni esposte in precedenza; per questo calcolo sono stati suddivisi gli infortuni in settori classificati come non determinati (a causa del cambio di codifica Istat negli ultimi anni) in eguale misura nell industria, nel commercio e nei servizi. Il risultato è illustrato in fig. 5. Come si può notare, gli infortuni in agricoltura che sembravano in termini assoluti in continua diminuzione nel periodo considerato, rapportati agli occupati del settore nell ultimo anno risultano invece in crescita relativa (anche se l arrotondamento alle migliaia del numero di occupati può esasperare le differenze, soprattutto nell agricoltura dove il numero di occupati è molto basso); inoltre il tasso di infortuni per occupati nell agricoltura risulta nettamente il più alto di tutti, attestandosi nel 2003 ad oltre 170 infortuni/1000 occupati, rispetto a valori tra i 40 e gli 80 infortuni/1000 occupati negli altri settori. Da rilevare inoltre la tendenza all aumento del tasso negli ultimi 3 anni nel settore delle costruzioni, per il quale si è già visto un incremento rilevante del 05_08.doc 7
8 numero assoluto di infortuni, ed un incremento del tasso nell ultimo anno anche nel settore del commercio, concomitante in questo caso ad una forte riduzione del numero di addetti (da a in un anno) Provincia di Piacenza N di infortuni/1000 occupati - Maschi e femmine Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi totale Fig. 5 Provincia di Piacenza. N di infortuni/1000 occupati per settore economico, maschi e femmine. (Fonte: nostra elaborazione da dati Inail e Unioncamere) Regione Emilia Romagna N di infortuni /1000 occup. - Femmine BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Fig. 6 Provincia di Piacenza. N di infortuni/1000 occupati, femmine. (Fonte: nostra elaborazione da dati Inail e Unioncamere) Regione Emilia Romagna N di infortuni /1000 occup. - Maschi BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Fig. 7 Provincia di Piacenza. N di infortuni/1000 occupati, maschi. (Fonte: nostra elaborazione da dati Inail e Unioncamere) E interessante inoltre considerare i tassi di infortuni per occupati suddivisi per sesso (fig. 6 e 7); l andamento del tasso per le donne mostra a Piacenza un drammatico incremento ad inizio periodo (2000), ma poi una modesta lenta diminuzione, passando dai 38.5 infortuni/1000 occupate del _08.doc 8
9 ai 36.8 del Il tasso maschile invece, oltre che rappresentare più del doppio di quello femminile, manifesta un leggero incremento durante l ultimo anno (da 78.3 a 79.1), evidenziando così un ulteriore segnale di allarme. Nel confronto con le altre province dell Emilia Romagna, Piacenza presenta il tasso in assoluto più basso per le donne, mentre per i maschi i tassi piacentini risultano superiori a quelli delle province di Ferrara e di Rimini, ed in aumento nell ultimo anno solo come nella provincia di Rimini. 2.3 Mortalità professionale. E utile infine stimare il grado di gravità degli incidenti sul lavoro nella nostra provincia, utilizzando la statistica degli incidenti mortali che l Inail rende disponibile per il settore dell Industria, Commercio e Servizi. Anno Infortuni mortali Tab. 5 Provincia di Piacenza. N totale di infortuni mortali. (Fonte: Inail) A causa dei piccoli numeri del fenomeno, le oscillazioni nel corso degli anni risultano molto rilevanti, tuttavia risulta drammaticamente evidente il quasi raddoppio degli infortuni mortali nel 2003 rispetto all anno precedente, mentre nel complesso dei 5 anni non si intravede un trend di diminuzione, seppure tra il 2001 e il 2002 il fenomeno si presentasse invertito. Anche in questo caso comunque è utile calcolare il tasso di infortuni mortali sul totale, espresso come n di infortuni mortali per 1000 infortuni, per tenere conto giustamente della dinamica del fenomeno nel suo complesso: i valori sono riportati nella tabella 6 seguente. Provincia/Anno: BOLOGNA FERRARA FORLI MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI EMILIA ROMAGNA Tab. 6 Provincia di Piacenza. N di infortuni mortali per 1000 infortuni. (Fonte: nostre elaborazioni su dati Inail) I dati evidenziano una situazione per diversi aspetti preoccupante: il tasso piacentino è quasi costantemente superiore al tasso medio regionale, anzi in alcuni anni è stato pari a più del doppio di quello regionale o comunque superiore a quello di tutte le altre province; inoltre mentre nella media regionale il tasso è rimasto stazionario per 3 anni ed è infine leggermente diminuito nel 2003, a Piacenza il tasso è quasi raddoppiato nel 2003 (2.1 infortuni mortali/1000) rispetto al 2002 (1.1 infortuni mortali/1000), restando comunque inferiore al livello di partenza del periodo (2.3), ma evidenziando una dinamica indubbiamente allarmante. 3 Conclusioni. Gli infortuni sul lavoro in provincia di Piacenza costituiscono un fenomeno sotto alcuni aspetti preoccupante ed insostenibile. Con riferimento al periodo dal 1999 al 2003, il numero assoluto di infortuni è aumentato sia agli estremi del periodo che durante l ultimo anno rispetto all anno precedente, sia rispetto al totale dei lavoratori che all insieme suddiviso per sesso. A ciò va aggiunto che nel corso dell ultimo anno è aumentato sia il numero assoluto di infortuni mortali (quasi raddoppiato rispetto al 2002), che la sua percentuale rispetto al totale degli infortuni, che 05_08.doc 9
10 assume così a Piacenza nuovamente il valore più alto delle province emiliane, mentre nel corso del 2002 questo tasso risultava lievemente inferiore alla media regionale. L indicatore più opportuno in merito per eseguire confronti omogenei, è tuttavia il tasso di infortuni rapportato al totale degli occupati. Considerando il fenomeno nel suo complesso, si assiste a Piacenza ad un leggero incremento del tasso di infortuni (+1%) agli estremi del quinquennio, al contrario dell andamento medio regionale; tuttavia la progressiva lenta riduzione del tasso nel corso degli ultimi 3 anni fa supporre la presenza di una dinamica positiva di ridimensionamento del fenomeno. Analizzando i tassi per settore economico, si può osservare un aumento del tasso di infortuni per occupati negli ultimi 3 anni nel settore delle costruzioni, nel quale si nota un incremento rilevante del numero assoluto di infortuni, ed un incremento del tasso nell ultimo anno anche nel settore del commercio e nell agricoltura. Anche il calcolo del tasso di infortuni per occupati suddiviso per genere mostra aspetti preoccupanti: mentre per le donne la dinamica del tasso nel tempo vede una diminuzione progressiva negli ultimi 3 anni, per i maschi si registra un lieve incremento durante l ultimo anno. 4 Bibliografia. (1) GRI, Sustainability Reporting Guidelines, Global Reporting Initiative 2002, scaricabile dal sito (2) INAIL, Infortuni sul lavoro e malattie professionali denunciate, Banca Dati Statistica, (3) Mr. Almunia, Sustainable Development Indicators to monitor the implementation of the EU Sustainable Development Strategy, Eurostat, Bruxelles 2005, STDEVIND_03/TAB /SEC(2005)161%20SDI%20COMMUNICATION%20EN.P DF 05_08.doc 10
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